L&rsquo;apprendistato con il 450 &egrave; bell&rsquo;e fatto per Jett Lawrence (Honda), stella luminosa del firmamento americano del Supercross. Dopo un avvio in grande stile ad Anaheim 1, dove ha conquistato la vittoria al primo tentativo e qualche incertezza nei tre round successivi, Jett ha inanellato una serie di tre vittorie, un terzo ed un quarto posto, bissando il successo di Daytona, proprio come Tom Vialle (KTM) in SX250 che lo hanno lanciato in cima alla classifica di campionato dove ora ha un piccolo vantaggio di 13 punti sul suo pi&ugrave; diretto inseguitore, Cooper Webb (Yamaha).    Atmosfera rovente in a Birmingham in Alabama  Jett ancora una volta sempre il pi&ugrave; veloce della 450SX  Accreditato del miglior tempo nelle prove, precedendo Chase Sexton (KTM) ed Eli Tomac (Yamaha), Lawrence si &egrave; accontentato del secondo posto alle spalle di Tomac nella Heat 2, precedendo Ken Roczen (Suzuki), mentre Sexton ha chiuso davanti a Jason Anderson (Kawasaki) e Malcolm Stewart (Husqvarna) la Heat 1. Al via del Main Event &egrave; Webb il pi&ugrave; veloce a scattare, precedendo alla prima curva Lawrence e Justin Cooper (Yamaha), sempre abile in partenza.&nbsp;    Webb (2) ha provato a tenere il passo di Lawrence (18) ma senza successo  Roczen, che rimonta! Lawrence inarrestabile  L&rsquo;australiano ha dettato il ritmo della gara, seguito da vicino da Webb che non ha mollato la presa ma che non &egrave; nemmeno riuscito ad impensierire il pilota della HRC, mentre dalla sesta posizione, Roczen ha rimontato attaccando e passando prima Adam Cianciarulo (Kawasaki) e poi Sexton, autore di un paio di errori grossolani. A dieci giri dal termine il tedesco ha attaccato e passato anche Cooper, conquistando il terzo gradino sul podio alle spalle di Jett Lawrence e Webb, con Sexton quarto e Tomac&nbsp; settimo sotto la bandiera a scacchi. In campionato Sexton &egrave; 3&deg; a 20 punti dalla vetta, con Tomac 4&deg; a 6 lunghezze e Roczen 5&deg; a 32 da Lawrence.    Il podio di Birmingham, da sx: Webb, Lawrence e Roczen 

Un altro successo per l&rsquo;australiano che si aggiudica anche il nono round, portando a quattro il numero di vittorie, cercando di andare in fuga in campionato ma Webb tiene il passo

450SX: Jett, il golden boy del Supercross vince ancora

        Al meglio delle due sessioni di prove cronometrate &egrave; Jett Lawrence (Honda) il pi&ugrave; veloce all'interno dell'At&amp;T stadium di Arlington, sede della settima prova del Supercross AMA 2024; l&rsquo;australiano precede Chase Sexton (KTM) e Justin Cooper (Yamaha). Nella Heat 1 &egrave; Eli Tomac (Yamaha) a centrare il successo precedendo Aaron Plessinger (KTM) e Ken Roczen (Suzuki), con Sexton quarto, mentre nella Heat 2 &egrave; la tabella rossa Lawrence a vincere davanti a Malcom Stewart (Husqvarna) e Jason Anderson (Kawasaki), con Cooper Webb (Yamaha), quarto.&nbsp;  L'hole-shot di Jett Lawrence al via del Main Event Lawrence parte come un Jett, Webb segue Al via del Main Event &egrave; proprio la Honda numero 18 di Jett a scattare davanti a quella numero 96 del fratello Hunter, cogliendo l&rsquo;hole-shot. Per il leader di Campionato la strada verso il successo sembra spianata, mentre Webb conquista il secondo posto davanti a Hunter, Plessinger e Vice Friese (Honda) che si riveler&agrave; in seguito l&rsquo;ago della bilancia della serata. Tomac infatti attacca il rivale per il quinto posto ma commette un errore nella manovra e cade, sfilato dalla maggior parte del gruppo che segue, ritrovandosi fuori dai 15.&nbsp;  Eli Tomac in rimonta supera Plessinger per il podio Friese uomo chiave, prima con Tomac, poi con Roczen e Lawrence&nbsp; Poco dopo &egrave; Roczen ha tentare senza successo il sorpasso su Friese, finendo a sua volta a terra, ripartendo tredicesimo, coinvolgendo nella caduta Stewart, Dylan Ferrandis (Honda) e Sexton. Dalle retrovie intanto Tomac spinge e rimonta, risalendo al settimo posto, mentre Jett controlla la manche davanti a Webb e Plessinger. A 7 tornate dal termine Tomac passa Hunter e conquista il quarto posto, con Sexton sesto, ma il pilota del Colorado non si ferma e passa anche Plessinger, conquistando il podio virtuale.&nbsp;  Webb taglia ilo traguardo vincendo la seconda gara della stagione&nbsp; Jett butta al vento il successo, Webb ringrazia Nelle ultime fasi di gara, a 4 giri dal termine Jett Lawrence commette un errore e finisce sulle balle di paglia che delimitano il circuito, finendo a terra. Ne approfitta Webb che passa ma Jett non si arrende e si riporta in scia al leader, attaccandolo nel corso del penultimo passaggio ma trovando sulla sua traiettoria Friese che incolpevole ne causa la caduta. L&rsquo;australiano riparte quarto, superato da Tomac e Plessinger che salgono sul podio alle spalle di Webb, vincitore per la seconda volta quest&rsquo;anno, facendo il bis per Yamaha dopo la vittoria di Deegan in 250SX. In campionato Jett mantiene la tabella rossa con 3 punti di vantaggio su Webb e 7 su Plessinger. Sexton scende al 4&deg; posto ad un punto dal compagno, mentre Tomac &egrave; 5&deg; a 17 lunghezze dalla testa del Campionato e ancora a secco di vittorie nel 2024.&nbsp;  Il podio di Arlington della 450SX, da sx: Plessinger, Webb e Tomac       

Classifica cortissima in 450SX con tanti rovesciamenti di fronte, alla fine la spunta Webb. Jettt Lawrence spreca ma resta in rosso&nbsp;

450SX: Webb vince ad Arlington

        Il sesto round del Campionato AMA di Supercross si &egrave; disputato questo fine settimana a Glendale, Arizona, all&rsquo;interno dello State Farm Stadium. Dopo il secondo posto a Detroit, &egrave; Chase Sexton (KTM) a guidare la classifica con un punto su Jett Lawrence (Honda) e due su Aaron Plessinger (KTM).  Jett Lawrence ha faticato per rimontare ma &egrave; riuscito a centrare il podio Roczen costruisce la vitotria del main nella Heat 1 Al termine delle prime prove cronometrate &egrave; il vincitore dell&rsquo;ultimo round di Detroit, Jett Lawrence il pi&ugrave; veloce in pista ma le seconde crono vedono Jason Anderson (Kawasaki) primo su Jett Lawrence e Eli Tomac (Yamaha). La Heat 1 &egrave; invece appannaggio di Roczen (Suzuki) che ha la meglio su Malcolm Stewart (Husqvarna) e su Jett. Nella Heat 2 &egrave; Plessinger a vincere su Anderson e Tomac. Al via del Main Event il tedesco prende il comando alla prima curva, avendo la meglio su Vince Friese (Honda) e Justin Cooper (Yamaha) che si contendono l&rsquo;hole-shot. I due vengono sfilati anche da Plessinger e Anderson, con Tomac in quinta posizione seguito da Cooper Webb (Yamaha) e la tabella rossa della 450SX, Sexton, ottavo davanti a Jett Lawrence, retrocesso nelle prime curve dopo un contatto con Webb.  Jason Anderson &egrave; tornato sul podio dopo 5 gare di digiuno Plessinger spreca, Roczen vola Plessinger cerca di tenere il ritmo di Roczen ma scivola in curva e viene sfilato da Anderson e dai suoi inseguitori, ripartendo a ridosso della ventesima posizione, con Tomac terzo davanti a Webb. Alle loro spalle Jett Lawrence si salva da una caduta e rimonta, passando Tomac, conquistando la terza piazza alle spalle di Anderson. Sul traguardo Roczen &egrave; primo, centrando il suo terzo successo a Glendale, precedendo Anderson, Lawrence e Tomac, con Hunter Lawrence (Honda), quinto e Dylan Ferrandis (Honda), sesto. Serata difficile per Sexton che chiude al nono posto davanti al compagno Plessinger. La tabella rossa torna cos&igrave; sulla Honda di Lawrence che ha ora 6 punti di vantaggio su Sexton e 9 su Plessinger, mentre Roczen che diventa il quinto vincitore differente nei primi 6 round, risale al sesto posto, scavalcando Tomac.  Il podio di Glendale, sesto round del 2024       

Il tedesco riesce ancora a sorprendere tutti con la sua Suzuki e si porta a casa un successo importante diventando il quinto vincitore differente in sei round. Tabella rossa nuovamente a Jett Lawrence.

SX450: Roczen trionfa a Glendale

        Mai come quest&rsquo;anno era stato cos&igrave; incerto un avvio di stagione del Supercross che dopo quattro gare pu&ograve; vantare ben quattro vincitori diversi in entrambe le classi. Spettacolo dal primo all&rsquo;ultimo giro nell&rsquo;Angel Stadium di Anaheim per il secondo round sulla pista di Los Angeles.  La spettacolare cerimonia di apertura di Anaheim 2 Justin Cooper il pi&ugrave; rapido in prova Al termine delle seconde prove cronometrate &egrave; Justin Cooper (Yamaha) a far segnare il miglior tempo precedendo Chase Sexton (KTM) e Jason Anderson (Kawasaki), con Malcom Stewart (Husqvarna), pi&ugrave; veloce del primo turno, quarto davanti a Jett Lawrence (Honda) e Jorge Prado (GASGAS), undicesimo, precedendo la tabella rossa della classe regina, Aaron Plessinger (KTM).  Chase Sexton ha aperto la serata con una vittoria in gara uno Prado in caccia di hole-shot, Sexton di vittorie Al via della prima delle tre frazioni &egrave; Prado a scattare davanti a tutti, sfiorando l&rsquo;hole-shot siglato da Sexton che prende la testa, seguito a ruota da Webb e Anderson, con lo spagnolo che scivola al quarto posto nel corso del primo giro, mentre Jett Lawrence incappa in un errore sulla prima serie di whoops e cade ripartendo ultimo. Sexton &egrave; imprendibile e Webb fatica a tenere il suo passo ma non cede il secondo posto, mentre Ken Roczen (Suzuki), risale al terzo posto superando Anderson che si tiene alle spalle Eli Tomac (Yamaha). Sul traguardo Sexton chiude davanti a Webb e Roczen, con Jett settimo alle spalle di Plessinger e Prado 12&deg;.  L'hole-shot di Prado in gara due Anderson si prende la seconda, bene Prado Gara due si apre con l&rsquo;hole-shot di Prado che viene per&ograve; passato alla seconda curva da Webb, Anderson e Plessinger, con Justin Barcia (GASGAS) che si fa minaccioso all&rsquo;interno del galiziano, mentre Sexton rimane attardato nelle retrovie e incappa in un contatto con un avversario. Davanti la lotta per il primo posto si fa pi&ugrave; intensa con Anderson che sferra l&rsquo;attacco a Webb e passa la comando, con Plessinger sempre vicino alle spalle di Webb. Rimonta nel frattempo Jett Lawrence, partito male che conquista il terzo posto ai danni di Plessinger. Sul traguardo Anderson &egrave; primo davanti a Webb, Lawrence e Plessinger, con Prado buon 8&deg; e Sexton 11&deg;.  Cooper Webb non ha vinto nessuna manche ma &egrave; stato il pi&ugrave; regolare della serata Sexton parte in testa ma &egrave; Tomac a guidare, Roczen cade Il podio del quarto round si gioca tutto nella terza ed ultima frazione che scatta quando in Italia sono le 5 del mattino; al via &egrave; Sexton a prendere il comando ma alla prima curva Anderson, Jett Lawrence e Roczen, entrano in contatto, evitando tutti la caduta di un soffio, tranne Roczen che riparte ultimo. In testa &egrave; per&ograve; Tomac a prendere la prima posizione, seguito da Vince Friese (Honda) e da Sexton, mentre Anderson, nel tentativo di rimontare, incappa in un errore e finisce a terra, rientrando in pista al termine delle whoops, senza affrontarle, guadagnando cos&igrave; tempo prezioso.  Aaron Plessinger ha mantenuto la tabella rossa, centrando anche il podio Il ritorno di Tomac in gara 3, Anderson penalizzato Jett continua a guadagnare terreno e passa prima Plessinger per la terza posizione e poi Sexton che lo lascia inspiegabilmente sfilare, prima che nel corso dell&rsquo;ultimo giro l&rsquo;australiano incappi in una caduta, proprio nel momento in cui era secondo e provvisoriamente in testa alla classifica di campionato. Sul traguardo Tomac &egrave; primo davanti al duo della KTM, Sexton Plessinger, con Lawrence quarto e Webb quinto ma primo nella classifica generale. Sul podio Webb precede Anderson e Tomac, il pilota Kawasaki deve per&ograve; cedere due posizioni a causa di una penalizzazione per il taglio delle whoops, consentendo cos&igrave; a Plessinger di salire sul terzo gradino, mentre Sexton &egrave; quinto davanti a Jett Lawrence e a Ken Roczen.&nbsp;  Tomac &egrave; tornatoa vincere ed &egrave; anche salito sul podio Plessinger si tiene la tabella rossa, classifica cortissima In campionato Plessinger mantiene la tabella rossa con 4 punti di vantaggio sul compagno di squadra Sexton, con Webb a 2 lunghezze dal Campione in carica della SX450 e Jett dietro di 2. Tomac sale al quinto posto a 10 punti dal leader, con 3 di vantaggio su Anderson. L&rsquo;avventura americana del 2024 di Prado si conclude con un 10&deg; posto assoluto nel primo Triple Crown della sua carriera e con il 10&deg; posto assoluto in campionato, alle spalle dell&rsquo;esperto compagno di squadra Barcia e davanti all&rsquo;ufficiale Honda Hunter Lawrence. Prossimo round del Supercross tra una settimana a Detroit (MI), con la prima gara della SX250 East Coast.  Plessinger precede Hunter Lawrence ed Eli Tomac       

Un inizio di stagione scoppiettante in entrambe le classi per questo 2024 che continua a infrangere tanti record. Il pilota della Yamaha si impone nel primo Triple Crown dell'anno, Plessinger ancora in rosso

SX450: Webb è il 4° vincitore in 4 gare

        Il Supercross torna a correre nell&rsquo;Angel Stadium di Anaheim, nei pressi di Los Angeles. Anaheim 2 &egrave; da sempre una delle gare pi&ugrave; significative dell&rsquo;anno e questa volta non far&agrave; eccezione, basti pensare che incredibilmente, il 71% dei piloti che hanno vinto il secondo round nell&rsquo;Angel Stadium ha poi vinto il titolo a fine stagione. Cooper Webb nel 2019, Tomac nel 2020 e nel 2022 e Chase Sexton la scorsa stagione sono tra quelli che possono vantarsi di apparire in questa statistica.  Il tracciato di Anaheim 2 che ospiter&agrave; il primo Triple Crown del 2024 Anaheim, un po' di storia del Supercross AMA Il 4 dicembre 1976 Marty Smith vinceva il primo round della Classe 450SX all'Angel Stadium su una Honda. Il Supercross &egrave; tornato all'Angel Stadium ogni anno esclusi 1980, 1988, 1997, 1998 e 2021. Anaheim 2 2024 sar&agrave; l'83&deg;round della Classe 450SX che si terr&agrave; nell&rsquo;Angel Stadium; quest&rsquo;anno Anaheim 2 sar&agrave; Triple Crown, si disputer&agrave; quindi su tre manche (formato introdotto nel 1999). Tra i marchi in gara, &egrave; Suzuki quello a cui la vittoria di Anaheim 2 manca da pi&ugrave; tempo (2015 con Roczen), mentre Honda vinse nel 2023 con Chase Sexton. Eli Tomac, Ryan Dungey, Chad Reed, James Stewart e Ricky Carmichael, vantano invece 3 successi a testa.&nbsp;  Le classifiche di SX450 e SX250 West Coast dopo i primi 3 round Prima assoluta per Plessinger in rosso Dopo la prima vittoria in carriera, Aaron Plessinger (KTM), per la prima volta anche tabella rossa della SX450, &egrave; a un soffio dall&rsquo;entrare nella top 50 di tutti i tempi. Il Cowboy della casa austriaca che &egrave; il 68&deg; vincitore diverso di tutti i tempi, dovr&agrave; vedersela con i suoi pi&ugrave; che mai agguerriti rivali, a cominciare da Jett Lawrence (HRC), vincitore proprio ad Anaheim 1 del primo round stagionale e per la prima volta dal 2021, fuori dal podio per due gara consecutive. Sul podio di San Diego ci &egrave; invece finito Cooper Webb (Yamaha) che questo sabato andr&agrave; in caccia del 100&deg; risultato nella top 3. Si tratter&agrave; invece dell'ultima gara di Supercross del 2024 per Jorge Prado (GASGAS), decimo in campionato e pronto a tornare in Europa per la MXGP.&nbsp;  Plessinger si gode un caff&egrave;, per lui sar&agrave; la prima volta con la tabella rossa in SX450 Orari dei tre Main event di Anaheim 2 In SX250 Nate Trasher (Yamaha), vincitore dell&rsquo;ultimo round a San Diego davanti a Garrett Marchbanks (Yamaha) e Jordon Smith (Yamaha), &egrave; attualmente terzo nella classifica della West Coast alle spalle della tabella rossa Smith e di Levi Kitchen (Kawasaki), col vincitore del round di apertura, RJ Hampshire (Husqvarna) quarto davanti a Mitchell Oldenburg (Honda). Il via del primo Main Event della SX250 alle 02:30 ora italiana e del primo Main Event della SX450 alle 03:00; il programma si concluder&agrave; col terzo Main Event della SX450 alle 05:05 di domenica mattina.  Gli orari delle gare, ci sono da considerare 9 ore di fuso orario       

Tutto pronto a Los Angeles per il quarto round della stagione, il secondo all'interno dell'Angel Stadium di Anaheim. Lotta apertissima in tutte le classi, con 6 piloti in 11 punti nella classe regina

Supercross: Anaheim 2 Preview

Il fango &egrave; stato l&rsquo;elemento che pi&ugrave; di ogni altro ha caratterizzato il secondo round del Supercross AMA 2024, tornato per l&rsquo;occasione a San Francisco da dove mancava dal 2010, condizionando i risultati delle gare con numerose cadute e uscite di pista.    Il grande vantaggio di Sexton in partenza  Partenza a razzo per Sexton nel Main Event  Al via del Main Event &egrave; Chase Sexton (KTM) a scattare davanti a tutti, il Campione in carica della 450SX fa valere la sua esperienza e approfitta della straordinaria partenza, cercando la fuga sin dalle prime curve, mentre alle sua spalle Jason Anderson (Kawasaki) e Malcolm Stewart (Husqvarna) cadono alla prima curva e Ken Roczen (Suzuki), spegne la sua moto nel tentativo di tagliare la traiettoria a Sexton che non perde la testa, precedendo Adam Cianciarulo (Kawasaki) e Eli Tomac (Yamaha).&nbsp;    Brivido nel finale con il contatto tra Jett Lawrence e Sexton che lo sta doppiando  Lawrence perde la testa, Sexton la ritrova in arancione  Chi non riusciva a far valere la sua tecnica formidabile in partenza &egrave; Jorge Prado (GASGAS), vincitore della Heat di qualifica ma in difficolt&agrave; nei primi giri di gara, mentre lottava con Roczen per la nona posizione. Il galiziano ha rimontato fino alla sesta piazza, salvo chiudere al settimo posto dopo un bel duello con Dylan Ferrandis (Honda), sesto sul traguardo dietro ad Aaron Plessinger (KTM), quinto e a Shane McElrath (Suzuki), quarto. Sul podio Sexton &egrave; primo con Tomac secondo e Roczen ottimo terzo dopo una bella rimonta. In campionato Sexton &egrave; il nuovo leader con 7 lunghezze su Lawrence e 10 su Tomac. Prado entra nella top 10 al nono posto, mentre Roczen risale al settimo.&nbsp;    Occasione perssa per Prado, vincitore della Heat di qualifica 

Impressionante serata del Campione in carica della 450SX che sale sul podio per la seconda volta consecutiva, si regala il primo successo con KTM e la tabella rossa in vista del terzo round. Jett Lawrence a terra pi&ugrave; volte

450SX: Chase la macchina del fango

        742 round dopo Pierre Karsmakers, primo vincitore della storia del Supercross il 9 marzo del 1974, Jett Lawrence (Honda), &egrave; diventato il primo pilota a ripetere l&rsquo;impresa, vincendo al debutto nella classe regina della specialit&agrave; a stelle e strisce. Da allora, in 50 anni pi&ugrave; di 700 piloti hanno tentato di ripetere l&rsquo;impresa di vincere all&rsquo;esordio ma solo il giovane fenomeno australiano, destinato a diventare probabilmente il pi&ugrave; titolato pilota della storia del Supercross americano c&rsquo;&egrave; riuscito infilando il suo 41&deg; successo in carriera, il primo ovviamente in 450SX.  I fratelli Lawrence in versione "manichino" attendono di scendere in pista La rinascita di Anderson ad Anaheim 1 Anaheim 1 ha visto anche ritornare sul podio, dopo un 2023 disastroso, Jason Anderson (Kawasaki). Il Campione del 2018 che a San Francisco prender&agrave; il suo 280&deg; via in una gara di Supercross ha cos&igrave; portato la sua striscia di presenze sul podio a ben 10 anni, rilanciando le sue quotazioni nella serie 2024. Gara pi&ugrave; che positiva anche per il Campione in carica Chase Sexton (KTM) che ha esordito sulla moto austriaca portandosi a casa il terzo posto, ovvero il 70&deg; podio in carriera, il 25&deg; nella classe regina del Supercross.&nbsp;  Jason Anderson mentre si allena sulla cyclette nel paddock di San Francisco San Francisco SX: un po' di storia Il primo round della classe 450SX nella Baia di San Francisco si &egrave; svolto il 16 giugno 1990 nello Spartan Stadium di San Jose ed era il penultimo round di quella stagione, vinto da Jeff Stanton (Honda) che si avviava a vincere il campionato contro Jean-Michel Bayle. Tutti e 6 i round disputati a San Jose sono stati penultimi. La serie &egrave; poi tornata a San Jose durante la stagione 1995 prima di una pausa di sette anni. Le gare di Supercross sono tornate nella baia, all'Oracle Park di San Francisco, sede dei Giants, dove si correr&agrave; quest&rsquo;anno, nel 2003. Era la quarta gara della stagione e Ricky Carmichael ottenne la sua seconda vittoria, da allora, lui, Chad Reed e James Stewart hanno vinto all&rsquo;Oracle Park dal 2003 al 2009 prima che Ryan Villopoto vincesse nel 2010, nell'ultima occasione che la serie ha visitato lo stadio dei SF Giants.  La Beta 450 di Colt Nichols fa bella mostra di se nel paddock di San Francisco Vincitori di San Francisco SX Nel 2013 i San Francisco 49ers della NFL hanno costruito il loro nuovo stadio, il Levi's Stadium, che hanno iniziato ad utilizzare a partire dal 2014. Il Supercross &egrave; arrivato al Levi's Stadium nel 2015-2016 per i round di fine stagione, vinti da Ryan Dungey. In tutto tra le tre localit&agrave; nell'area della Baia di San Francisco si sono svolti 16 round della classe 450SX. Il San Francisco Supercross del 2024 sar&agrave; il 17&deg; nella Bay Area e il 9&deg; all&rsquo;Oracle Park. I migliori vincitori nella zona della Baia di San Francisco sono: Ricky Carmichael con 3 successi ('03, '05, '07) 2), Ryan Dungey, con 2 ('15-'16), James Stewart, anche lui 2 ('06, '09) 2 ), Chad Reed, 2 ('04, '08) 2) e Jeremy McGrath, 2 ('93, &rsquo;95).  La tabella rossa numero 24 sulla Husqvarna di RJ Hampshire       

Dopo il primo round della scorsa settimana, il carrozzone del Supercross AMA 2024 si &egrave; spostato 650 chilometri a nord, nella baia di San Francisco, dove questo sabato si disputer&agrave; il secondo round di 17.&nbsp;

Supercross: fatti e curiosità di Anaheim 1 e di San Francisco

        Che fosse la sua notte, la prima in Supercross in sella ad una 450, lo si era capito sin dalle prove; Jett Lawrence (Honda), primo al termine di tutte le sessioni cronometrate, ha conquistato il primo cancello, precedendo il Campione in carica Chase Sexton (KTM) e Cooper Webb (Yamaha), con Ken Roczen (Suzuki) quarto e Jorge Prado (GASGAS), autore del miglior crono nel gruppo B, nono assoluto.&nbsp;  45000 spettatori e tutto esaurito ad Anaheim per la prima del Supercross 2024&nbsp; Prado subito bene, Hunter nei guai in Heat 1 Terzo nella Heat 2 alle spalle di Webb, subito a suo agio con la Yamaha e di Jason Anderson (Kawasaki), Jett ha preceduto Dylan Ferrandis (Honda), con Prado ottavo. Nella Heat 1 successo per Roczen che precede Aaron Plessinger (KTM) e Malcom Stewart (Husqvarna), al rientro dopo un 2023 disastroso, con Eli Tomac (Yamaha) quarto e Dean Wilson (Honda), quinto a sorpresa davanti a Sexton. Serata storta per Hunter Lawrence (Honda), caduto al via della Heat 1 insieme a Sexton, solo quinto nella Last Chance e quindi fuori dal Main Event.&nbsp;  Esordio stagionale pi&ugrave; che positivo per Anderson dopo un 2023 da dimenticare Caduta di gruppo al via, Roczen a terra Al via del Main, caduta di gruppo che coinvolge Roczen e Stewart, assieme ad altri piloti, mentre Jett Lawrence sigla l&rsquo;hole-shot precedendo Anderson, Prado e Webb. Il ritmo del debuttante &egrave; impressionante e Anderson fatica per tenere il suo passo, mentre Webb e Sexton battagliano alle sue spalle per il terzo posto. L&rsquo;ex della KTM ha la meglio sul Campione in carica e si fa sotto ad Anderson, ingaggiando un bel duello, regalando spettacolo e adrenalina al pubblico dell&rsquo;Angel Stadium. Il Campione del 2018 resiste agli attacchi del rivale che incappa in una brutta caduta ed &egrave; costretto ad abbandonare le chance di podio.&nbsp;  Sexton ha dimostrato di gradire da subito la sua nuova KTM Come Jett nessuno mai, la storia &egrave; lui! Jett Lawrence taglia cos&igrave; il traguardo davanti a due Campioni della 450, Anderson e Sexton, centrando uno storico successo, diventando il primo pilota della storia del Supercross a vincere in 450 all&rsquo;esordio in 50 anni di storia. Quarto posto per Plessinger che inizia alla grande la stagione, precedendo Ferrandis e Webb, sesto dopo la caduta. Nono posto per Tomac, ancora lontano dalla miglior forma e decimo per Roczen, ripartito ultimo dopo l&rsquo;incidente al via, mentre Prado termina al tredicesimo posto la sua gara d&rsquo;esordio in Supercross. Prossimo round tra sette giorni a San Francisco (CA).&nbsp;  Esordio positivo per il Campione del Mondo della MXGP, Prado Le parole di Jett Lawrence a fine Anaheim 1 Jett Lawrence: &ldquo;&Egrave; una cosa irreale da comprendere. Davvero perch&eacute; pensi da quanti anni esiste questo sport e ti verrebbe da pensare che qualcuno lo avesse gi&agrave; fatto prima di te ma &egrave; bello che ci siano voluti cos&igrave; tanti anni prima che qualcuno lo facesse. Sicuramente sono grato e felice di averlo fatto per Honda e Red Bull; loro sono con me da molto tempo ormai ed &egrave; bello ricambiarli cos&igrave;, entrando nei libri di storia con loro.&rdquo;  Storica foto di gruppo per Jett Lawrence e il suo team HRC        

L&rsquo;australiano continua a demolire record su record e centra il successo all&rsquo;esordio in 450SX, diventando il primo pilota a farlo in 50 anni di Supercross a stelle e strisce. Esordio positivo per Prado

Anaheim 1: la notte magica di Jett

        Tra cambi di casacca, piloti che dalla 250 passano alla 450, costruttori che sbarcano ufficialmente in America e wild card di lusso, &egrave; quasi tutto nuovo nel Campionato AMA di Supercross 2024 che prender&agrave; il via come da tradizione nel primo fine settimana di gennaio nell'Angel Stadium di Anaheim, alle porte di Los Angeles in una California ancora addobbata per le festivit&agrave; natalizie, con il primo di 17 round in programma.  La line-up di Yamaha in 450, da sx: Webb, Tomac e Cooper Sexton Campione "fortunato", alla prova dei fatti nel 2024 Al via ci sar&agrave; ovviamente il Campione in Carica del 2023, Chase Sexton che dopo essersi aggiudicato il primo titolo in 450, in modo piuttosto fortunoso, &egrave; passato dalla Honda alla KTM, ereditando la moto con la quale Cooper Webb lo ha insidiato durante tutta l&rsquo;ultima stagione; al suo fianco trover&agrave; il &ldquo;cowboy&rdquo; Aaron Plessinger. Il biondo talento dell&rsquo;Illinois dovr&agrave; vedersela nuovamente con il rivale che nel frattempo, dopo aver conquistato due titoli in 450 con il marchio austriaco, &egrave; tornato alla Yamaha, dove ha preso il posto di Dylan Ferrandis, ora in sella alla Honda Phoenix. Webb avr&agrave; al suo fianco Justin Cooper ed Eli Tomac che dopo aver perso il titolo nel 2023 a causa della rottura del tendine d&rsquo;Achille, dovrebbe essere al via per affrontare la sua ultima stagione da professionista. Il Campione del 2022 ha deciso di tornare al suo abituale 3, cos&igrave; come Webb vestir&agrave; nuovamente il 2 col quale ha gareggiato in KTM.&nbsp;  I magnifici 4 di Honda HRC, da sx: Hymas, Shimoda, Jett e Hunter Lawrence Jett Lawrence alla caccia del primo titolo SX 450 Inutile dire che tutti dovranno fare i conti con il pi&ugrave; talentoso tra i piloti che hanno fatto la loro apparizione in America negli ultimi 20 anni, l&rsquo;ancora giovanissimo Jett Lawrence che dopo aver letteralmente dominato il passato campionato Outdoor, all&rsquo;esordio con la 450, essersi aggiudicato il titolo del SuperMotocross, sempre con la 450 e aver vinto il Nazioni individuale, portando sul podio la sua Australia, debutter&agrave; in 450 anche nel Supercross, cercando di mantenere il titolo conquistato da Sexton in casa Honda. Nel 2023 il costruttore giapponese si aggiudic&ograve; tutti i titoli in palio tra SX e Motocross in 450 e in 250 su entrambe le coste. Difficilmente un&rsquo;annata cos&igrave; dominante si ripeter&agrave; ma una cosa &egrave; sicura, Jett far&agrave; di tutto per dare il suo contributo affinch&eacute; questo accada nuovamente. Al fianco di Jett sulla 450 della HRC ci sar&agrave; il fratellone Hunter che passa anche lui alla cilindrata maggiore, dando vita ad un team giovanissimo e fatto di soli debuttanti.  Jorge Prado &egrave; pronto per la prima in carriera in Supercross Prove tecniche di sbarco per Prado Sul versante marchi europei, detto di KTM, in GASGAS, al fianco del &ldquo;titolare&rdquo; Justin Barcia, per almeno tre gare ci sar&agrave; il Campione del Mondo in carica della MXGP Jorge Prado. Lo spagnolo che si sta allenando in California da diverse settimane ha deciso di passare al Supercross a tempo pieno dal 2025 e questo assaggio gli servir&agrave; per prendere le misure e cominciare ad ambientarsi in quello che dovrebbe diventare definitivamente il suo mondo dal prossimo anno. Quali siano le possibilit&agrave; di ben figurare in una gara di Supercross in mezzo a tanti campioni ce lo dir&agrave; solo il risultato delle prime gare che comunque non non saranno determinanti per una scelta che il galiziano in cuor suo ha gi&agrave; fatto tempo fa. Nessun cambiamento nel team Factory Husqvarna che dopo un 2023 particolarmente difficile, torna finalmente al completo per Anaheim 1 con Malcom Stewart e Christian Craig sotto la tenda. L&rsquo;ultimo costruttore Europeo in gara in 450 &egrave; la Beta che schierer&agrave; due RX450, guidate da Colt Nichols e Benny Bloss, debuttando in America.  Un altro costruttore europeo debutta in America, &egrave; la Beta con Bloss e Nichols Kawasaki e Suzuki cambiano poco in 450 Jason Anderson e Adam Cianciarulo saranno i protagonisti in verde della Kawasaki che come Husqvarna non ha cambiato la sua squadra in vista della nuova stagione, mantenendo i due piloti che non avevano certo brillato per i loro risultati nel 2023, se non per le partenze a razzo di Cianciarulo, sempre bravo a scattare bene dal cancello. Ben due le squadre ufficiali Suzuki, gestite entrambe da HEP che schiereranno tre piloti al via: Ken Roczen, Campione in carica del Mondiale Supercross, nel team Progressive Insurance ECSTAR, con Kyle Chisolm e Shane McElrath in quello Twisted Tea Suzuki. Moto identiche ma sospensioni differenti per le due squadre, con il tedesco fedele alle Showa e i compagni in Kayaba.  Anche in Kawasaki si continua come nel 2023, da sx: Cianciarulo e Anderson&nbsp;       

La serie americana che prender&agrave; il via il 6 gennaio si preannuncia come una delle pi&ugrave; avvincenti degli ultimi anni con tantissime novit&agrave;, ad iniziare dall&rsquo;esordio di Beta e di Jorge Prado

Supercross : una settimana all’inizio!

        Il maltempo previsto per domenica ha spinto gli organizzatori e Dorna a modificare il programma di gara della MotoGP, anticipando alle ore 5 italiane di sabato 21 ottobre il via del GP d&rsquo;Australia spostando la Sprint a domenica mattina. Niente cambio di programma per Moto3 e Moto2 che in caso di maltempo fin dalle prime ore della giornata potrebbero vedere cancellati i propri GP. PROVE LIBERE MOTO2 E MOTO3 DEL GP D&rsquo;AUSTRALIA: COSA &Egrave; SUCCESSO Le gare di Moto3 e Moto2 resteranno domenica Il cambio di programma della MotoGP serve a permettere il regolare svolgimento del GP che assegna la maggior parte dei punti per evitare di non veder svolgere la gara, oppure come accaduto in Giappone, di aspettare lo scoccare della met&agrave; gara sperando che le condizioni climatiche non peggiorassero troppo per poter assegnare il punteggio pieno. La scelta &egrave; stata condivisa da tutti i piloti e nessuno si &egrave; detto contrario, quelli che potrebbero pagare il conto pi&ugrave; salato potrebbero essere i piloti della Moto3 e Moto2. Quest&rsquo;ultimi non hanno visto cambiare il loro programma di gara con le qualifiche nella notte italiana tra venerd&igrave; e sabato ed il via delle loro gare fissate per domenica rispettivamente alle 2:00 e alle 3:15. Il rischio per i piloti della classe d&rsquo;ingresso e della classe di mezzo &egrave; che con il meteo cos&igrave; incerto ed il forte vento previsto per domenica le loro gare potrebbero non essere disputate o peggio, disputate nonostante le condizioni di sicurezza non siano ideali. Gi&agrave; lo scorso anno durante la gara australiana della Moto2 abbiamo visto lo Stewart Panel non interrompere le ostilit&agrave; nonostante Jorge Navarro fosse riverso a pochi metri dalla pista con un femore fratturato con gli oltre 25 piloti della classe di mezzo continuare a sfrecciargli a pochi centimetri. Quello &egrave; stato solo uno dei casi pi&ugrave; evidenti in cui Moto3 e Moto2 sono sembrate &ldquo;sacrificabili&rdquo; da parte dell&rsquo;organizzazione in favore del main event ovvero la gara della classe regina.  Quasi impossibile anticiparle In difesa di Dorna va detto che se per la MotoGP sostituire il turno della Sprint con quello del GP &egrave; indifferente in termini di tempistiche, trovare spazio per anticipare qualifiche e gara sabato e lasciando cos&igrave; solo la Sprint della MotoGP nel programma di domenica &egrave; praticamente impossibile. La Moto3 entrer&agrave; in pista questa notte alle 23:40 per la terza sessione di libere prima di affrontare le qualifiche alle 3:50. Stesso discorso per la Moto2 che come di consueto scender&agrave; in pista appena la classe d&rsquo;ingresso del motomondiale ha terminato le operazioni in pista. Quello che ci si pu&ograve; aspettare dunque per Moto3 e Moto2 &egrave; che le condizioni meteo di domenica siano buone lasciando anche a loro la possibilit&agrave; di correre senza correre rischi eccesivi.  KTM - APRILIA, NUOVO DUELLO A PHILLIP ISLAND: CHI LA PRIMA RIVALE DI DUCATI?       

A Phillip Island cambiano gli orari della MotoGP con la GP anticipato a domani mattina mentre le classi d&rsquo;ingresso resteranno domenica

GP Australia, allerta maltempo: niente cambi per Moto3 e Moto2

        Ora &egrave; ufficiale, dopo tante chiacchiere e illazioni, il team GoEleven ha annunciato l&rsquo;ingaggio di Andrea Iannone per la stagione SBK 2024. Il contratto, che prevede un solo anno di legame tra il team ed il pilota di Vasto, con la possibilit&agrave; di rinnovo per una seconda stagione, mette fine alle speculazioni sul futuro dell&rsquo;ex ufficiale Ducati MotoGP. I 4 anni di squalifica stanno per terminare e cos&igrave; Andrea potr&agrave; finalmente tornare in gara a 34 anni, ma negli ultimi 10 altri due piloti hanno scontato una squalifica per doping e sono poi rientrati in gara provando a riprendersi il loro posto in cima alle classifiche. James &ldquo;Bubba&rdquo; Stewart Per gli &ldquo;stradisti&rdquo; il nome pu&ograve; non dire niente, ma per gli appassionati di fuoristrada invece rievoca ricordi di battaglie e gare spettacolari nella prima decade del nuovo millennio tra AMA Supercross e National. Stewart &egrave; il secondo pilota pi&ugrave; vincente della storia del Supercross con 68 successi, tra 450 e 250, alle spalle solo di Jeremy McGrath. &Egrave; inoltre l&rsquo;unico ad aver vinto almeno una gara in 10 stagioni del Supercross ed il primo pilota nero della Storia del motorsport a conquistare un titolo mondiale vincendo nel 2006 il FIM World Supercross Championship, anticipando di un paio di stagioni Sir Lewis Hamilton iridato in F1 nel 2008. Stewart fu un personaggio divisivo, ruppe l&rsquo;egemonia di Ricky Carmichael e si impose molto presto come punto di riferimento sia del Supercross che del motocross a stelle e strisce. Tutto questo fino al 2014 quando dopo la gara del National a Seattle risult&ograve; positivo all&rsquo;anfetamina. La sostanza era presente in un farmaco che &ldquo;Bubba&rdquo; assumeva regolarmente sotto prescrizione medica: l&rsquo;Adderall. Nonostante fosse regolarmente prescritto la federazione non avvall&ograve; l&rsquo;esenzione medica e Stewart venne squalificato per 16 mesi. Al suo rientro, vistosamente fuori forma, riusc&igrave; comunque ad imporsi nel RedBull Straight Rhythm 2015, una gara 1vs1 su una sezione ritmica di 800 metri in cui 32 piloti si sfidano in un tabellone tennistico ad eliminazione diretta. Provando a prepararsi per la stagione del Supercross per&ograve; inizia a ricadere in infortuni che ne avevano gi&agrave; segnato il corpo durante i suoi anni migliori, ci&ograve; nonostante si present&ograve; al via della stagione 2016 ed alla prima gara riusc&igrave; a tener testa a Ryan Dungey, che nel frattempo era esploso diventando il riferimento della categoria in sella alla KTM ufficiale. Nel corso del Main Event i due si scontrarono violentemente e fu proprio Stewart a riportare le conseguenze peggiori, finir&agrave; la stagione tra infortuni e noie meccaniche senza riuscire pi&ugrave; a brillare. Dopo un silenzio durato mesi nell&rsquo;aprile del 2019 annuncia il suo ritiro dalle gare.  MOTOGP: MARQUEZ SVELA LA MOTO CHE GUIDER&Agrave; NELLA PROSSIMA STAGIONE Continua nella pagina seguente &nbsp; Anthony West Ancora pi&ugrave; incredibile &egrave; la storia dell&rsquo;australiano, squalificato due volte dalla FIM, con l&rsquo;ex Kawasaki MotoGP che si trasferisce in Brasile pensando di aggirare la squalifica che viene poi fatta applicare anche in Sud America. Il #13 annunci&ograve; il ritiro in contrasto con la Federazione Motociclistica Internazionale salvo poi ripensarci e tornare alle corse nel FIM EWC con Maco Racing Team. Anthony West non ha bisogno di troppe presentazioni:&nbsp;australiano classe 1981 ha militato per oltre 15 stagioni nel motomondiale. Dalla 125 alla 500, passando per la 250 e la MotoGP fino a tornare in Moto2 terminata l&rsquo;esperienza nella top class. L&rsquo;australiano venne squalificato per la prima volta a fine ottobre del 2012 quando la FIM comunic&ograve; che a seguito di un test effettuato dopo il GP di Francia il 20 maggio dello stesso anno sarebbero stati tolti tutti i punti conquistati da Le Mans a quel momento aggiungendo un ulteriore mese di squalifica che lo costringer&agrave; a rinunciare al finale di campionato. Tornato in pista sempre con la SpeedUp nel 2013 si vide cancellare, praticamente a campionato finito, tutti i risultati ottenuti fino al 19 ottobre 2013 sempre per la positivit&agrave; alla metilexaneamina dopo la gara di Le Mans dell&rsquo;anno precedente. West a questo punto continua a correre da prima sempre in Moto2 per poi trasferirsi nuovamente nel paddock delle derivate di serie dove aveva gi&agrave; corso nel 2009 riuscendo a vincere due gare. Anche l&rsquo;avvenuta nella Supersport &egrave; per&ograve; interrotta da una nuova positivit&agrave;, questa volta alla cocaina dopo il round di Misano Adriatico del 2018. L&rsquo;australiano si &egrave; sempre dichiarato innocente, anche dopo le controanalisi che hanno per&ograve; confermato il risultato delle prime. Solo pi&ugrave; tardi il suo amico Jacobo Suarez confess&ograve; di aver &ldquo;corretto&rdquo; lui un bicchiere di Anthony per cercare di dargli pi&ugrave; forza in un momento complicato, dopo la caduta in un vortice di depressione ed alcolismo tanto da meditare pi&ugrave; volte il suicidio. La squalifica sarebbe dovuta terminare nel settembre del 2020 ma venne allungata di 6 mesi dopo che West, nonostante la squalifica della FIM, corse diversi round del campionato brasiliano. Nel 2019, dopo la condanna che sembrava aver messo fine alla sua carriera, Anthony West annunci&ograve; il ritiro dalle competizioni con una lettera d&rsquo;accuse alla Federazione Motociclistica Internazionale dove sosteneva di essere vittima di un complotto. Il &ldquo;ritiro&rdquo; dura solamente poco pi&ugrave; di un anno perch&eacute; nel 2021 &egrave; al via dell&rsquo;ASBK, il campionato nazionale australiano Superbike mentre in questa stagione &egrave; addirittura tornato in Europa correndo nel FIM EWC con il team Maco Racing raccogliendo anche buoni risultati.  SBK: PER GO ELEVEN ED IL CAMPIONATO IANNONE &Egrave; UNA SCOMMESSA GI&Agrave; VINTA Continua nella pagina seguente &nbsp; Doping e motociclismo, cosa ci insegnano questi casi? Andrea Iannone contrariamente a Stewart e West ha dovuto scontare molto pi&ugrave; tempo lontano dalle gare, e questo potrebbe senza dubbio incidere sulla prontezza ad inizio campionato. Il talento del pilota di Vasto per&ograve; &egrave; per&ograve; paragonabile pi&ugrave; a quello di James Stewart che quello di Anthony West e quindi immaginarsi un Andrea Iannone tutto sommato abbastanza competitivo fin da subito, come fu per l&rsquo;afroamericano, non &egrave; impossibile. Certo, per Iannone sar&agrave; tutto nuovo: moto, gomme, team e paddock ma se c&rsquo;era un team nel quale poteva trovare un ambiente in cui poter lavorare con seriet&agrave; e serenit&agrave; agli obiettivi, questo &egrave; proprio GoEleven. Per i verdetti &egrave; presto, quello che pi&ugrave; conta ora per il motociclismo e soprattutto per quello tricolore &egrave; aver riabbracciato un pilota dall'indiscutibile talento e con la fame di voler dimostrare di poter ancora valere una sella nel mondiale.&nbsp;  SBK, LAVILLA: "DUCATI RIAVR&Agrave; I GIRI MOTORE, SENZA NOVIT&Agrave; QUALCUNO AVREBBE LASCIATO"       

Quello del pilota di Vasto &egrave; l&rsquo;ultimo caso di rientro dopo la positivit&agrave; ai test antidoping: in tempi recenti sono 2 i piloti che sono tornati in pista

Iannone può tornare a vincere dopo la squalifica? I precedenti

        Il gran finale della MXGP &egrave; in programma questo fine settimana a Matterley Basin, una delle piste pi&ugrave; amate in assoluto dai piloti. Situato a pochi chilometri da Winchester, nel sud dell&rsquo;Inghilterra, l&rsquo;iconico tracciato che si fece conoscere al mondo con il Gran Premio delle Nazioni del 2006, vinto dagli Stati Uniti di Stewart, Villopoto e Tedesco e che vide incoronato per la settima volta Cairoli nel 2013, ospita domenica l&rsquo;ultimo round del 2023.  Il podio della MX2 del 2021, da sx: Guadagnini, Renaux e Fernandez, oggi sono tutti e tre in mxgp 2 Nazioni e 11 Gran Premi, Matterley Basin: una pista incredibile La pista inglese dopo la prima e ormai mitica apparizione del 2006 spar&igrave; dal calendario fino al 2011, anno in cui torn&ograve; ospitando il Mondiale di Motocross. Nel 2012 sulla pista che sorge nella vallata parallela a quella di Temple Valley che ospita uno dei pi&ugrave; famosi eventi musicali inglesi, si tenne il festival del Motocross con ben nove categorie in gara, EMX65, 85, 125, 250, Veteran, WMX, MX3, MX2 e MX1. A vincere nelle prime due edizioni fu Antonio Cairoli, ancora oggi il pilota che pu&ograve; vantare il maggior numero di successi sulla pista inglese, 5. Nel 2013 le categorie in gara salirono addirittura a 10 con l&rsquo;inserimento della EMX150 Honda. Nel 2014, dopo il successo di Desalle del 2013, Cairoli torn&ograve; a vincere, dedicando la vittoria al padre appena scomparso e si ripet&egrave; nel 2015. La vittoria torn&ograve; ad essere del siciliano nel 2019 e nel 2021, dopo un primo posto di Gajser nel 2016 e uno di Herlings del 2018, dopo un 2017 senza GP del Regno Unito ma con un Nazioni vinto dalla Francia. Il 2020 rester&agrave; invece alle cronache per l&rsquo;aspro duello del nove volte Campione del Mondo con Herlings, vinto poi dall&rsquo;olandese.  Cairoli in gara nel 2021, anno del suo quinto e ultimo successo in Inghilterra In MXGP e MX2 Prado e Adamo gi&agrave; Campioni Una gara quella inglese che incoronato Jorge Prado (GASGAS) campione a Maggiora, ha poco da dire per le classifiche della MXGP, con i primi tre posti gi&agrave; assegnati, mentre in MX2 vede ancora in lotta Jago Geerts (Yamaha), Liam Everts (KTM) e Simon Langenfelder (GASGAS) per il secondo e terzo posto alle spalle del neo Campione del Mondo Andrea Adamo (KTM). Il tedesco ha aperto la stagione 2022 proprio a Matterley con una doppia vittoria che fece clamore ha l&rsquo;opportunit&agrave; per conquistare il terzo posto del mondiale MX2 per il secondo anno consecutivo.  Mathis Boisrame in gara nel 2022 con la moto di Herlings, la gara del francese termin&ograve; nel corso delle prove cronometrate Febvre, Gajser, Seewer, tanti i pretendenti alla vittoria In MXGP Tim Gajser (Honda), vincitore nel 2022 ha l&rsquo;occasione per chiudere con un acuto la sua difficile stagione, segnata dall&rsquo;infortunio ad Arco di Trento durante gli Internazionali d&rsquo;Italia e di riscattare il mancato podio a Maggiora. Quella inglese sar&agrave; l&rsquo;ultima gara in MXGP con la Yamaha per Jeremy Seewer (Yamaha), in procinto di passare alla Kawasaki al fianco di Romain Febvre, pilota che ha vinto pi&ugrave; GP di tutti quest&rsquo;anno, cos&igrave; come lo sar&agrave; in GASGAS per Mattia Guadagnini che a fine stagione cambier&agrave; casacca, presumibilmente restando comunque in sella a una moto del gruppo austriaco. C&rsquo;&egrave; molta attesa anche per Alberto Forato (KTM), in odore di passare sulla Honda del team Standing Construct nel 2024 e vincitore della gara di qualifica in Italia una settimana fa. Il veneto che ha sfiorato il podio di Maggiora, avendo chiuso a pari punti con Ruben Fernandez (Honda), terzo in virt&ugrave; del miglior risultato in gara due, potrebbe regalarsi il podio a Matterley Basin, confermando l&rsquo;ottimo settimo posto assoluto in campionato.  Seewer osserva Gajser nel 2022 prima della partenza di gara due a Matterley Basin&nbsp; Anche EMX125 ed EMX250 a Matterley dove ci prova Lotte In gara a Winchester anche i piloti di EMX125 ed EMX250 per l&rsquo;ultimo round stagionale. In 250, con il titolo gi&agrave; assegnato in Turchia ad Andrea Bonacorsi (Yamaha), l&rsquo;attenzione sar&agrave; tutta per Lotte Van Drunen (Kawasaki), gi&agrave; vincitrice di un GP nella WMX e terza nel mondiale femminile 2023. La sedicenne olandese si metter&agrave; alla prova contro i ragazzi nel Gran Premio d&rsquo;Inghilterra. In EMX125 resta invece l&rsquo;ultimo titolo da assegnare, con Janis Reisulis (Yamaha) ad un passo dall&rsquo;essere incoronato, avendo punti di vantaggio su Mathis Valin (GASGAS). &nbsp;  La gioia di Langenfelder sul podio di Matterley 2022, per il tedesco primo successo e prima tabella rossa in carriera       

Matterley Basin accoglie l&rsquo;ultimo Gran Premio della MXGP del 2023. Titoli assegnati in entrambe le classi mondiali, ancora in palio la EMX125

MXGP di Gran Bretagna: corsi e ricorsi

        In questa puntata si parla di guerre, ma anche di matrimoni, motociclette e automobili. Tante storie assieme? No, una sola: quella di Gwenda, un&rsquo;inglese che, spinta da un carattere indomabile, un istinto competitivo e un talento capace di esprimersi in numerosi campi, fu protagonista ovunque la passione la indirizzasse. Moto Guzzi V35, la progenitrice | Polvere di Stelle La storia di Gwenda  Alla nascita, registrata l&rsquo;1 giugno 1894 a Fulwood, cittadina 60 km a nord-ovest di Manchester, il cognome di Gwenda era Glubb. Suo padre, Sir Frederick Manley Glubb, era un ufficiale dell&rsquo;esercito britannico distintosi nella guerra anglo-boera in Sudafrica (1899-1902) e nella Prima Guerra mondiale, dove era stato nominato ingegnere capo del secondo corpo d&rsquo;armata. La madre si chiamava Frances Letitia Bagot e senz&rsquo;altro quando la partor&igrave; non immaginava per la neonata un destino molto diverso da quello riservato alle donne inglesi di fine &lsquo;800. Cos&igrave; come, tre anni dopo, quando diede alla luce il fratello di Gwenda, con il normalissimo nome di John, non avrebbe pensato che il suo figlio maschio sarebbe diventato un famoso generale della Legione Araba, noto come &ldquo;Glubb Pasci&agrave;&rdquo; ed erede del grande Lawrence d&rsquo;Arabia. Probabilmente fu il padre a indirizzare non soltanto John, ma anche Gwenda, alla carriera militare. Avendo preso parte alla guerra anglo-boera, egli aveva potuto vedere in azione il nuovo servizio infermieristico imperiale voluto dalla regina Alessandra e affidato con successo alle donne. Scoppi&ograve; la Prima Guerra mondiale e Gwenda vest&igrave; la divisa arruolandosi come autista di ambulanze. Venne inviata al fronte, dapprima in Russia, poi in Romania, e si distinse per valore, coraggio e abilit&agrave;. Al termine del conflitto non le furono lesinati i riconoscimenti: dai russi fu insignita della Croce di San Giorgio e della Croce di San Stanislao. Durante la guerra, Gwenda aveva dunque dimostrato di possedere coraggio e determinazione, ma non soltanto: condurre le ambulanze su terreni difficili e pericolosi, con la velocit&agrave; indispensabile per salvare vite, aveva arricchito di esperienza il suo innato talento per la guida. Fu cos&igrave; che, al rientro dai campi di battaglia, da soldatessa si trasform&ograve; in pilota infrangendo un altro tab&ugrave; che comunque in Inghilterra le suffragette stavano mettendo pesantemente sotto attacco. L&rsquo;anticonformismo le cost&ograve; il coinvolgimento in un&rsquo;inchiesta istituita da Winston Churchill dopo il licenziamento di Violet Douglas-Pennant, capo dei reparti femminili presso la Royal Air Force, la cui eccessiva durezza aveva causato episodi di insubordinazione. La Douglas-Pennant aveva mosso pesanti accuse, tra cui alcune a sfondo sessuale, all&rsquo;Hurst Park Camp coinvolgendo il comandante del campo, il colonnello Sam Janson, e la stessa Gwenda Glubb. L&rsquo;indagine si chiuse con un nulla di fatto, ma nel 1920 Gwenda spos&ograve; proprio il colonnello Janson, che nel frattempo era diventato importatore inglese della marca automobilistica olandese Spyker e in questo modo, indirettamente, comp&igrave; un altro passo verso il mondo ribollente dei motori. Il Regno della Velocit&agrave; in Inghilterra allora era Weybridge, la localit&agrave; a sud-ovest di Londra in cui dal 1907 era attivo l&rsquo;autodromo di Brooklands. E su quella pista Gwenda Glubb, ora Janson, debutt&ograve; nel 1921 con l&rsquo;intento di stabilire un record sulla distanza dei 1000 chilometri. Il mezzo scelto fu stupefacente: non un bolide, non una moto classica, bens&igrave; una specie di scooter americano, il &ldquo;Neracar&rdquo;, che anche nel nome tradiva la sua ispirazione automobilistica: &ldquo;Near a car&rdquo;, ossia, &ldquo;Quasi un&rsquo;automobile&rdquo;.  I record, le imprese  Eppure, considerando che i record di Brooklands del 1921 erano ancora quelli degli anni Dieci, l&rsquo;impresa riusc&igrave; perfettamente. Questo primo successo ovviamente non plac&ograve; la sete di adrenalina di Gwenda, che a distanza di un anno torn&ograve; in pista a Brooklands per cimentarsi in una ben pi&ugrave; dura &ldquo;12 ore x 2&rdquo;, cio&egrave; in una 24 ore di durata, ma frazionata in due 12 ore. Questo, perch&eacute; i cittadini di Weybridge avevano ottenuto &ndash; per eliminare i rumori notturni certamente molto fastidiosi &ndash; che le gare non si protraessero oltre le 12 ore e in ogni caso che non si svolgessero di notte. Gwenda scelse una motocicletta Trump, marca fondata nel 1907 che aveva gi&agrave; colto numerosi successi e record a Brooklands. Il modello 250, con motore JAP, era particolarmente affidabile e il colonnello Neil Stewart, amministratore delegato della Casa inglese, lo aveva preparato accuratamente perch&eacute; riuscisse nell&rsquo;impresa, alla quale partecip&ograve; lui stesso come co-pilota. Gwenda guid&ograve; instancabilmente e perfettamente assecondata dalla sua moto che richiedette soltanto il rabbocco dell&rsquo;olio e la sostituzione di una coppia di puntine del magnete. Al termine delle 24 ore il nuovo primato fu stabilito alla media di 44,65 miglia all&rsquo;ora (71,85 km/h) con grande soddisfazione della conduttrice e anche del colonnello. Conseguenza? Gwenda divorzi&ograve; da Sam Janson e nel 1923 si rispos&ograve; con Neil Stewart. La coppia si ritrov&ograve; ad avere una particolare predilezione per la Francia, dove decise di trasferirsi per continuare a sfogare la passione per i motori e i primati di velocit&agrave;. Nel 1925 Gwenda, ora Stewart, si ciment&ograve; per l&rsquo;ultima volta in un tentativo di record in sella a una moto, una potente Rudge 350 monocilindrica con distribuzione a quattro valvole. L&rsquo;obiettivo era nuovamente il primato su 24 ore e, come a Brooklands tre anni prima, lei e Neil lo colsero alternandosi alla guida. Fu un grande successo, considerando che non soltanto ottennero i nuovi limiti sui chilometri percorsi in 24 ore, ma batterono complessivamente 21 record sulle distanze intermedie. Da due a tre ruote, nel 1929 Gwenda conobbe Douglas Hawkes, ottimo tecnico e pilota che per lei prepar&ograve; un cyclecar Morgan, molto diffuso in quel periodo in Inghilterra, con tre ruote (due anteriori) e motore motociclistico. Gwenda non ebbe difficolt&agrave; ad adattarsi alla guida di quello strano veicolo, anzi, all&rsquo;esordio stabil&igrave; il nuovo record di categoria sul miglio lanciato sfrecciando sul rettilineo di Arpajon alla media di 113 mph (182 km/h). Successivamente, sempre alla guida della Morgan, a Montlh&eacute;ry si appropri&ograve; di una cinquantina di nuovi primati. Ma poi, spinta da Hawkes, che era direttore della fabbrica automobilistica Derby di Parigi e che aveva corso in auto anche due 500 Miglia di Indianapolis, aggiunse al suo curriculum la quarta ruota, diventando pilota di automobili. In un ambiente pi&ugrave; seguito, splendido e ricco di opportunit&agrave; come quello delle corse in auto, Gwenda per quasi un decennio negli anni Trenta fu sulla bocca di tutti e collezion&ograve; importanti vittorie e primati sia in Francia che in Inghilterra. Stabil&igrave; numerosi record a Montlh&eacute;ry con una Austin Seven speciale, poi tent&ograve; anche la strada dei Rally, gareggiando nel 1934 al Montecarlo. Particolarmente esaltato dalla stampa britannica fu, nel 1935, il suo duello a Brooklands con la campionessa americana Kay Petre, al volante di una Delage con motore V12, mentre Gwenda era alla guida di una Derby-Miller a trazione anteriore costruita ed elaborata da Hawkes. In palio non c&rsquo;erano soltanto coppe e soldi, ma anche il titolo virtuale di &ldquo;Regina di Brooklands&rdquo; che Gwenda conquist&ograve; stabilendo il giro pi&ugrave; veloce a 135,95 miglia orarie (218,78 km/h). Lo stesso primato sul giro le arrise a Montlh&eacute;ry a una media ancora pi&ugrave; elevata: 234,68 km/h. Nel suo curriculum figurano anche due partecipazioni (1924 e 1935) senza fortuna alla 24 Ore di Le Mans. Corse ancora con buoni risultati nel 1936 e 1937, sempre con la stretta collaborazione di Douglas Hawkes, tanto stretta che nel 1937 i due convolarono a nozze e poco dopo decisero di lasciare la Francia per tornare in Inghilterra.  Passa alla prossima pagina &nbsp; L'ultimo capitolo  Allo scoppio della guerra i coniugi prestarono la loro opera in fabbriche coinvolte nella produzione militare e Gwenda torn&ograve; anche al volante delle ambulanze, ma in patria. Conclusosi anche quel nefasto capitolo, scoprirono insieme che per la prima volta nella loro esistenza desideravano la pace, il silenzio e, potendoselo permettere, acquistarono uno yacht a vela a cui diedero il nome del Dio greco della speranza: &ldquo;Elpis&rdquo;. Con quello raggiunsero le isole greche dell&rsquo;Egeo, navigarono in lungo e in largo finch&eacute; un giorno non gettarono l&rsquo;ancora in un porticciolo isolano che fissarono come loro residenza per una serena vecchiaia. Douglas Hawkes si spense su quest&rsquo;isola nel 1974, Gwenda visse invece ancora fino al 27 maggio 1990. Le vicende di Ahearn, Brown e Phillis | Polvere di Stelle       

La britannica fece la storia a suon di vittorie, record, imprese e... matrimoni

Gwenda Glubb, la Regina di Brooklands | Polvere di Stelle

        Hunter e Jett Lawrence diventano i primi fratelli a vincere entrambe le serie lo stesso anno e Honda il primo costruttore ad aggiudicarsi i 5 titoli nella stessa stagione, con Chase Sexton primo in 450SX, Jett e Hunter Lawrence campioni della 250SX East e West e gli stessi due campioni della 450MX e della 250MX. Una stagione cos&igrave; dominante dei fratelli Lawrence fa sognare gli australiani per il prosssimo motocross delle Nazioni che si terr&agrave; il 7 e 8 ottobre a Erne&eacute; in Francia.  Chase Sexton non &egrave; mai risucito a battere il compagno Jett in Motocross Mai nessun debuttante come Jett Lawrence In 450MX Jett Lawrence porta a casa un risultato che mai nessun roockie aveva conquistato, non solo ha vinto all&rsquo;esordio nella classe regina ma lo ha fatto divenendo il terzo pilota in 52 anni a vincere tutte le gare. Prima dell&rsquo;australiano solo Ricky Carmichael (2 volte) e James Stewart erano riusciti nell&rsquo;impresa e mai al debutto; con una sola stagione alle spalle, Jett sale al 15&deg; posto nella classifica dei piloti pi&ugrave; vincenti di tutti i tempi in 450.  L'ultimo podio della 450MX del 2023, da sx: Sexton, Lawrence e Plessinger Honda piglia tutto in Supercross e National Il secondo gradino del podio dell&rsquo;ultima gara dell&rsquo;anno &egrave; andato a Chase Sexton (Honda), in procinto di lasciare il costruttore giapponese per passare alla KTM, mentre il terzo &egrave; stato appannaggio di Aaron Plessinger (KTM), riconfermato recentemente dal costruttore austriaco. Lawrence ha chiuso con un margine di 151 punti su Dylan Ferrandis (Yamaha), con Plessinger terzo a 13 punti dal francese, che centra il miglior risultato in carriera nell&rsquo;outdoor.  Terzo sul podio di gara e campionato, per Plessinger una buona stagione&nbsp; Gara difficile per Hunter, doppietta di Shimoda&nbsp; In 250MX Jo Shimoda (Kawasaki) si &egrave; regalato la terza vittoria in carriera con una bella doppietta che ha dato a Kawasaki la prima vittoria dell&rsquo;anno; senza questo successo il costruttore giapponese sarebbe rimasto a secco come nel 1981. Per Hunter Lawrence il quinto posto di giornata, dietro Shimoda, Hayden Deegan (Yamaha), Tom Vialle (KTM) al secondo podio in America e Justin Cooper (Yamaha), &egrave; arrivato grazie ad un quinto e un nono posto preziosi.  Secondo podio stagionale per Vialle, sesto in campionato all'esordio Dopo due anni di Jett, in 250 arriva il titolo di Hunter Il pi&ugrave; grande dei fratelli Lawrence &egrave; salito sul podio per otto volte in una stagione che lo ha visto primo ben sette volte su 11 round. Il titolo della 250MX di Hunter arriva dopo i due consecutivi del fratello Jett nel 2021 e 2022, con 20 punti di margine su Cooper, con Shimoda terzo a 6 punti dal secondo.&nbsp;  il podio della 250MX con da sx: Deegan, Shimoda e Vialle       

Ironman National 2023 passer&agrave; alla storia per essere stata la gara che ha regalato una incredibile serie di record che riscrivono la storia del cross americano

National: missione compiuta per Honda e i fratelli Lawrence

        Potrebbe diventare il terzo pilota della storia del National, dopo Carmichael e Stewart a disputare una stagione fatta di sole vittorie, di fatto &egrave; uno dei magnifici otto che ha vinto il titolo nella stagione d&rsquo;esordio e ad ogni modo Lawrence &egrave; una bellissima realt&agrave; del motocross australiano, gi&agrave; patrimonio di tutto il mondo dell&rsquo;off road.  Jason Anderson ha rtrovato un terzo posto sul podio a Budds Creek Cianciarulo hole-shot, Sexton a terra Al via di gara uno &egrave; Adam Cianciarulo (Kawasaki) a prendere il comando, seguito da Aaron Plessinger (KTM), mentre Chase Sexton (Honda) cade dopo poche curve e riparte ultimo, incappando in una ulteriore uscita di pista che gli fa perdere terreno dai primi e Lawrence, autore del miglior crono in prova, naviga nella top ten dopo una partenza poco brillante. L&rsquo;australiano riesce comunque a rimontare passando Jason Anderson (Kawasaki) e Justin Barcia (GASGAS), fino a riprendere Plessinger, passandolo, aggiudicandosi la prima frazione, chiudendo davanti a Anderson, Dylan Ferrandis (Yamaha), Plessinger e Barcia.  Plessinger in azione sulla terra rossa di Budds Creek, per lui il miglior risultato stagionale Lawrence un razzo al via di gara due, Sexton ci prova ancora Con una partenza impressionante Lawrence riesce a prendere la testa del gruppo, seguito da Cianciarulo, Barcia e Plessinger, con il pilota della KTM veloce nel passare in seconda posizione e Sexton quinto a seguire i primi. Il campione del Supercross trova un buon ritmo e infila uno dopo l&rsquo;altro i piloti che lo separano dal compagno di squadra, riuscendo a riprenderlo, prima di incappare nell&rsquo;ennesimo errore che immancabilmente compromette i suoi risultati. Finale emozionante con Plessinger che ha la meglio su Barcia dopo un lungo duello e Sexton che tenta il tutto per tutto nell&rsquo;ultimo giro, chiudendo la manche ad un soffio da Lawrence. Sul traguardo Lawrence precede il compagno, Plessinger, Barcia e Anderson.  Lawrence taglia vittorioso il traguardo di gara uno a Budds Creek Ventesima manche vinta per Lawrence: un dominio assoluto Sul podio Lawrence precede Plessinger, quarto in gara uno e poi terzo nella seocnda, al suo miglior risultato stagionale e Anderson, secondo nella prima frazione e quinto nella seconda, mentre Sexton sfiora il podio dopo aver concluso nono la prima manche. In campionato Lawrence conduce a punteggio pieno con 500 punti, con Dylan Ferrandis, sesto a Budds Creek, secondo a quota 379 e Plessinger terzo a 350. La settimana prossima il National 2023 si chiuder&agrave; a Ironman, in Indiana.&nbsp;  La top 10 della decima prova del National 2023       

Continua la folle corsa verso la stagione perfetta di Jett Lawrence che su uno dei pi&ugrave; iconici tracciati del National ottiene ancora due vittorie che lo proiettano nella leggenda

450MX: a Budds Creek Lawrence si regala la decima vittoria

        Ormai non ci sono pi&ugrave; parole per descrivere la stagione perfetta di Jett Lawrence (Honda), il pi&ugrave; giovane dei fratelli australiani che stanno dominando entrambe le classi del Campionato Americano di Motocross. A due gare dal termine (4 manche), Jett &egrave; a un passo dal centrare un traguardo raggiunto &nbsp;prima, solo dai mitici Ricky Carmichael e James Stewart, cio&egrave; vincere tutte le manche di una stagione.&nbsp;  Chase Sexton ha tentato di battere Lawrence ma senza successo&nbsp; Come Lawrence solo Carmichael e Stewart La diciassettesima e la diciottesima vittoria del 2023 sono maturate sulla pista di Unadilla, una delle pi&ugrave; iconiche d&rsquo;America che sorge nello stato di New York, appuntamento irrinunciabile per gli appassionati di motocross della costa est. Partito in testa in gara uno, Lawrence ha dettato il ritmo della gara, seguito dal compagno di squadra Chase Sexton (Honda). Al termine di un bel duello, concluso con una scivolata dell&rsquo;americano che si &egrave; visto superare da Dylan Ferrandis (Yamaha).  Dylan Ferrandis autore della sua miglior manche stagionale in gara uno Titolo assegnato, lotta tra Ferrandis e Plessinger per il podio finale In gara due Lawrence &egrave; scattato ancora una volta in testa, precedendo alla prima curva Sexton e Adam Cianciarulo (Kawasaki), quarto in gara uno davanti a Aaron Plessinger (KTM). L&rsquo;australiano ha preso il largo, seguito a distanza dal compagno, tagliando il traguardo primo con un buon margine su Sexton e Ferrandis pi&ugrave; attardato in terza posizione. Sul podio Lawrence &egrave; primo, con Sexton secondo a pari punti con Ferrandis terzo. In classifica di campionato il pilota della HRC, campione con due gare di anticipo, ha 103 lunghezze di vantaggio su Ferrandis che a sua volta ne ha 35 su Plessinger.  Foto di rito per il team HRC dopo la conquista del titolo&nbsp;       

L&rsquo;australiano autore di una stagione a dir poco straordinaria vince anche le due manche sulla mitica pista di Unadilla e all&rsquo;esordio vince il titolo della 450

450MX: Jett Lawrence è il Campione 2023

        E&rsquo; stata una stagione davvero dura per i piloti del Supercross che uno dopo l&rsquo;altro si sono dovuti arrendere agli infortuni. Dopo Malcom Stewart (Husqvarna), Dylan Ferrandis (Yamaha) e Aaron Plessinger (KTM), ora anche Cooper Webb (KTM), Justin Barcia (GasGas) e Jason Anderson (Kawasaki) hanno dovuto dire stop alle gare fino a fine campionato. Strada spianata per Tomac verso il titolo che gi&agrave; a Denver potrebbe diventare campione&nbsp;con una gara di anticipo.  Cooper Webb a Nashville ha dovuto abbandonare le speranze di lottare per il titolo Webb sfortunato, nessuna colpa per Cianciarulo Webb: &ldquo;Come molti di voi hanno visto, ieri sera a Nashville ho subito una commozione cerebrale. Sono grato che tutto il resto sia andato bene. Questo purtroppo metter&agrave; fine alla mia stagione SX. Fa male che finisca cos&igrave;, ma posso tenere la testa alta sapendo di aver dato il massimo. Nessuno ha colpa. Ho commesso un piccolo errore e nelle corse succedono cose brutte. Cerchiamo di essere migliori di cos&igrave;. Apprezzo il supporto.&rdquo;  Justin Barcia si &egrave; infortunato proprio mentre stava vivendo il momento migliore della stagione La miglior stagione Supercross per Barcia Barcia: &ldquo;Luned&igrave; sono stato operato alla clavicola. Mi sento molto meglio oggi. Alla fine mi sono rotto due costole e la spalla destra. La spalla non ha bisogno di alcun intervento chirurgico, quindi &egrave; fantastico. Mi sento molto meglio oggi e nei prossimi giorni continuer&ograve; a migliorare, sempre meglio e sempre meglio &ndash; spero di poter iniziare ad allenarmi presto. Ovviamente, per un po&rsquo; non sulla moto da cross, ma volevo ringraziare tutti per questa stagione. &Egrave; stata sicuramente, per me, la mia migliore stagione di Supercross - mentalmente e fisicamente - e mi sono davvero divertito molto. E&rsquo; sicuramente un peccato uscire in questo modo, ma le cose accadono e non vedo l'ora di tornare a correre presto e pi&ugrave; forte che mai.&rdquo;  Jason Anderson si &egrave; accorto solo qualche girono dopo di avere una frattura alle vertebre cervicali Anderson out dopo un controllo alle vertebre cervicali Anderson: &ldquo;Quindi lo scorso fine settimana ho avuto un incidente in prova che non pensavo fosse troppo grave... Dopo le gare e poi le prove questa settimana mi sono sentito come se qualcosa non andasse. Poi una TAC ha mostrato che ho una frattura non scomposta in c5-c6 nel collo. Ovviamente come piloti una delle cose che temiamo di pi&ugrave; &egrave; un infortunio in quella zona, ma fortunatamente anche se c'&egrave; la frattura, la mia stagione non &egrave; finita e potr&ograve; tornare alle gare relativamente presto!&rdquo;       

Altri tre i big fuori alla vigilia del penultimo round della stagione potrebbe gi&agrave; assegnare il titolo a Tomac. Ultima chance per Sexton di recuperare

Supercross: Webb, Barcia e Anderson fuori

        Come Malcom Stewart, anche Marvin Musquin &egrave; costretto a prendesi una pausa dal campionato AMA Supercross del campionato mondiale SMX 2023, cercando di recuperare dall&rsquo;infortunio al polso subito a gennaio.  Musquin si &egrave; infortunato un mese fa in allenamento Il Supercross e KTM perdono Musquin in SX450  Al ritorno in Francia, all'inizio di questo mese per effettuare ulteriori valutazioni mediche, il chirurgo di Musquin ha stabilito che il 33enne ha una frattura allo scafoide del polso sinistro. Di conseguenza e considerando anche la presenza di un infortunio pregresso allo stesso polso, &egrave; stato deciso di dare all&rsquo;articolazione il tempo necessario di guarire naturalmente, senza affrettare il processo tramite intervento chirurgico. Dopo aver concluso quarto in 450SX la scorsa stagione, Musquin ha iniziato il 2023 alla grande ad Anaheim 1 qualificandosi in terza posizione, prima di concludere il Main Event dodicesimo. Purtroppo, durante l'allenamento prima del secondo round di San Diego, in quello che segna il suo 12&deg; anno insieme a Red Bull KTM Factory Racing negli Stati Uniti, si &egrave; infortunato.&nbsp;  Musquin in azione nell'unico Main Event disputato nel 2023, Anaheim 1 Red Bull KTM con Webb e Plessinger a tempo indeterminato  Ian Harrison &ndash; Red Bull KTM Factory Racing Team Manager: &ldquo;&Egrave; sempre deludente vedere uno dei nostri piloti infortunarsi cos&igrave; presto nella stagione, soprattutto considerando il calibro di Marvin e il modo in cui stava guidando all'inizio della stagione. Ma gli infortuni accadono e l'ultima cosa che vogliamo &egrave; che acceleri il processo di guarigione e torni a correre troppo presto. Rispettiamo il suo desiderio di cercare ulteriori consultazioni con i suoi medici in Francia e ora &egrave; sulla buona strada per riprendersi completamente.&rdquo;       

Il pilota francese della KTM costretto ad una sosta forzata a tempo indeterminato per riprendersi da una caduta in allenamento. &nbsp;

Supercross: stop per Musquin

        Quale che sia il risultato della sua prima gara a stelle e strisce, per Tom Vialle sar&agrave; una serata memorabile e lo sar&agrave; anche per tutto il movimento del motocross transalpino che vede un altro dei suoi assi attraversare l&rsquo;oceano per mettersi in gioco contro i piloti americani.  Vialle con Richard Sterling, il meccanico che ha accompagnato Cairoli in tutte le gare americane @P.Haudiquert Sulle orme di Bayle, Pichon e Musquin Vialle segue le orme dei vari Jean Michel Bayle, Mickael Pichon, Stephane Roncada, David Vuillemin, Sebastien Tortelli, Eric Sorby, Christophe Pourcel e in tempi pi&ugrave; recenti, Marvin Musquin e Dylan Ferrandis che condivideranno con lui la nottata di Houston, anche se impegnati in 450SX. Per il due volte iridato della 250 nel Campionato del Mondo FIM di Supercross si tratta della prima gara ufficiale in Supercross e Vialle la disputer&agrave; con i colori ufficiali del team RedBull KTM Factory Racing con il quale ha vinto tanto in Motocross.&nbsp;  Tom Vialle in compagnia di Eric Sorby, trainer di molti piloti tra i quali James Bubba Stewart @P.Haudiquert Tanti avversari di livello per Vialle Quale sar&agrave; il risultato al debutto nessuno pu&ograve; saperlo ma di certo il francese figlio d&rsquo;arte, accompagnato dal padre Fred Vialle, classe &rsquo;73 e pilota di livello in 125 negli anni &rsquo;90, dalla madre e dal fratello, dovr&agrave; vedersela con i ben pi&ugrave; navigati piloti in gara. Tra tutti spiccano i nomi di Hunter Lawrence (Honda), Jeremy Martin (Yamaha), Hayden Deegan (Yamaha), Michael Mosiman (GasGas), Chris Blose (Kawasaki) e persino con Max Anstie (Honda), di sette anni pi&ugrave; anziano di lui. Vialle si &egrave; preparato nei mesi successivi alla fine del mondiale terminato in Turchia a settembre del 2022 e si dice pronto ad affrontare la nuova sfida. Vialle: "cercher&ograve; di divertirmi" Tom Vialle: &ldquo;Ho fatto una buona preparazione, le ultime settimane sono passate tranquillamente, mi sono allenato bene, sono felice della moto e di me e mi sento bene fisicamente. E&rsquo; impressionante trovarsi in questo stadio che &egrave; davvero grande e la pista sembra molto bella. Non mi metto pressione, cercher&ograve; di divertirmi e di guidare come faccio in allenamento, poi vedremo cosa viene fuori.&rdquo;  Vialle in azione a Houston durante il Press Day @P.Haudiquert       

Il Campione del Mondo 2022 della MX2 &egrave; pronto a fare il suo debutto nella prima gara di SX250 della costa Est che inizia questa sera a Houston

SX250 Est: la notte di Vialle

        Sono passati pochi mesi dall&rsquo;addio alla MotoGP ma Andrea Dovizioso ha infilato nuovamente il casco, questa volta quello da Motocross, per riprendere la via della pista. Dopo tanto divertimento e proprio mentre si preparava per partecipare al campionato italiano Prestige &egrave; arrivata per&ograve; una brutta caduta che lo ha costretto a un lungo stop a causa di una frattura scomposta del polso destro. Abbiamo fatto una chiacchierata con lui per ripercorrere il recente ritiro dalla Velocit&agrave; e per parlare di una passione che non lo ha mai abbandonato, quella per il Motocross, sublimata dallo sviluppo dei giorni successivi all&rsquo;infortunio, quando la societ&agrave; del trentaseienne ha acquisito la gestione della pista da Cross di Monte Coralli a Faenza. 12 Ore Bathurst: Valentino Rossi atteso dall'inferno del Mount Panorama Dovizioso, dalla MotoGP al Cross   Come procede il recupero dopo la caduta? &ldquo;Abbastanza bene, non ho dolore, e una volta tolti i ferri vedremo di capire come sar&agrave; la riabilitazione perch&eacute;, trattandosi di un&rsquo;articolazione, non sar&agrave; una cosa snella; comunque speriamo di tornare al 100%&rdquo;. Ci eravamo lasciati a Maggiora a nemmeno una settimana dall&rsquo;addio alla Velocit&agrave;: eri pronto per affrontare la terra del Mottaccio del Balmone. &ldquo;S&igrave;, avevo appena vissuto l&rsquo;addio alle corse, e avere la possibilit&agrave; di girare su una pista cos&igrave; particolare, con tutti quei campioni e in un weekend particolare come quello del Vintage, era un richiamo irresistibile&rdquo;. A Misano hai vissuto un bagno di folla, un saluto di un calore e di un&rsquo;intensit&agrave; straordinari: i tifosi e gli amici hanno salutato non soltanto un idolo, ma una persona che hanno conosciuto e imparato ad amare e rispettare.  "Si, non mi aspettavo cos&igrave; tanto calore, mi ha fatto stra-piacere. A Misano, i fans e i miei amici mi hanno fatto vivere quattro giorni da sogno, spettacolari, fino al luned&igrave; mattina, perch&eacute; la festa &egrave; andata avanti a lungo ed &egrave; stata un bel po&rsquo; interessante&hellip; &Egrave; bello quando riesci a far emergere chi sei veramente, senza cercare per forza di venir fuori bene a livello mediatico. Essere me stesso e arrivare alla gente per quello che sono: &egrave; una delle mie soddisfazioni pi&ugrave; grandi. Oltre ovviamente ai risultati, alle lotte bellissime e ai duelli&rdquo;. Il Motocross torner&agrave; ad avere un ruolo centrale nella tua vita, con il progetto che ti vede protagonista con la pista di Faenza e la possibile partecipazione all&rsquo;italiano Prestige. &ldquo;Si, mi piacerebbe: nei miei programmi, prima di farmi male, c&rsquo;era la preparazione invernale per partecipare a tutto il campionato italiano Prestige. Speravo di riuscirci perch&eacute; avrebbe migliorato un po&rsquo; la mia velocit&agrave;: il livello del Prestige &egrave; alto e per partecipare devi essere al top. Il mio obiettivo era quello, e anche prima dell&rsquo;incidente ero un po&rsquo; in ritardo, perch&eacute; fare una roba del genere a quasi 37 anni&hellip;&rdquo;. Per&ograve; a 37 anni Antonio Cairoli &egrave; andato a fare il Nazioni in America&hellip; &ldquo;Appunto, ma si parla di Antonio! Io a RedBud ci sono andato, anche perch&eacute; era la sua ultima gara ufficiale e, visto che ero presente alla sua ultima vittoria ad Arco di Trento, volevo esserci anche in questa occasione. Oltretutto a causa delle concomitanze con le mie gare non ero mai riuscito a vedere un Cross delle Nazioni dal vivo&rdquo;. Quando &egrave; stata riaperta Maggiora, a inaugurare una nuova era, assieme a Gautier Paulin, Alex Puzar e Stefano Avandero, c&rsquo;eri anche tu. Hai catturato l&rsquo;attenzione cercando di sviscerare anche il dettaglio pi&ugrave; piccolo per capire meglio. &Egrave; un&rsquo;abitudine acquisita nella MotoGP e che porti avanti nella vita di tutti i giorni? &ldquo;S&igrave;, e sinceramente mi piace, ma mi rendo conto che a volte non &egrave; facile, n&eacute; per me, n&eacute; soprattutto per chi mi sta accanto, e quindi devo smussarmi un po&rsquo; in questi aspetti&rdquo;. La nuova vita di Andrea  Nel Motocross, per&ograve;, non c&rsquo;&egrave; la telemetria, e l&rsquo;analisi riguarda pi&ugrave; la guida che il comportamento della moto: questo cambia il tuo approccio allo sport? &ldquo;Ho la possibilit&agrave;, fortunatamente, di allenarmi con professionisti e a loro faccio molte domande. La cosa divertente &egrave; che mi sono accorto che in alcuni casi nemmeno loro sanno cosa stanno facendo, ma non &egrave; cos&igrave; per tutti. Alcuni usano il loro talento e la loro esperienza e si concentrano su altre cose. Comunque, in questa specialit&agrave;, imparare dagli altri &egrave; piuttosto difficile&rdquo;. C&rsquo;&egrave; un pilota di Motocross che guardi con particolare ammirazione?  "&Egrave; impossibile sceglierne uno soltanto, perch&eacute; ci sono stati, e ci sono troppi piloti talentuosi. Tony, Paulin, Tim Gajser che sui salti &egrave; pazzesco, Jeffrey Herlings, anche se la sua posizione sulla moto forse non &egrave; delle migliori. In America poi ci sono i fratelli Lawrence, Chase Sexton, che ha una posizione perfetta, Eli Tomac e poi c&rsquo;&egrave; Ken Roczen! Sono decisamente troppi per sceglierne uno soltanto e poi aggiungo anche Stewart e Carmichael! Se uso il 4 &egrave; per &ldquo;colpa&rdquo; sua. Lo stesso Villopoto mi piaceva".  Hai citato Cairoli, sei andato in America per vederlo all&rsquo;opera e spesso sei stato ospite dei GP italiani di Cross: cosa ha avuto pi&ugrave; degli altri? &ldquo;Vorrei conoscerlo meglio perch&eacute; non ho potuto passare con lui tutto il tempo che avrei voluto. Anche se poi l&rsquo;ho osservato molto, sono stato ad alcune gare e ho seguito tutto quello che ha fatto. Penso che il suo successo sia dovuto al talento e alla passione: ha vinto tutto, ma lottare per il titolo contro Herlings, Gajser e Romain Febvre a 36 anni significa che la passione per allenarsi &egrave; stata ancora pi&ugrave; grande del talento. Un altro dei segreti della carriera di Tony &egrave; stato avere le persone giuste intorno, non andando mai oltre i limiti. &Egrave; stata la pi&ugrave; grande differenza rispetto agli altri piloti&rdquo;. Da qualche settimana Cairoli allena il suo ex rivale Herlings: &egrave; strano vederli lavorare assieme, no? &ldquo;Stiamo parlando di Tonino, quindi un uomo che ha esperienza da vendere e da trasmettere ad altri. Non avevo dubbi sul fatto che la KTM gli avrebbe proposto un ruolo del genere. Mi fa molto effetto vedere lui e Herlings nello stesso team e non so come faranno, ma sono due campioni e sono curioso di vedere cosa verr&agrave; fuori&rdquo;. Anche tu sei stato capace di circondarti delle persone che ritenevi pi&ugrave; idonee ad aiutarti: come Yuri Naldini, soprattutto nelle uscite facendo Cross. &ldquo;Si, ci conosciamo da quando eravamo bambini ma abbiamo cominciato a frequentarci seriamente nel 2000, quando per me &egrave; iniziato un percorso comune che &egrave; stato molto importante. Yuri mi ha fatto evolvere in tantissimi aspetti, &egrave; stato sempre presente anche se con ruoli diversi. Da quando mi sono riavvicinato al Motocross, con lui al mio fianco mi sento sicuro; sta maturando esperienze importanti con piloti di altissimo livello e riesce a trasferirmi tanto&rdquo;. Per citare il tuo libro, in Motocross sarai sempre &ldquo;cavallo bianco&rdquo;, vero? &ldquo;Io sono talmente bianco a fare Motocross che se non ci metto almeno un po&rsquo; di nero, viene fuori un disastro! Io ho corso e ho fatto Motocross fino ai tredici anni, da allora per&ograve; non ho pi&ugrave; vissuto esperienze di gare nella specialit&agrave;. Ho una buona base, mi alleno e miglioro ma non ho nessuna esperienza legata a situazioni di gara che sono completamente diverse da quelle dell&rsquo;allenamento. Cerco di farlo a quasi 37 anni, in mezzo a ragazzini fortissimi e abituati a tutto questo, cos&igrave; mi trovo a dire a me stesso: &lsquo;ma chi me l&rsquo;ha fatto fare? E adesso cosa faccio?&rsquo;. Mi piacerebbe migliorare in tutti questi aspetti e quando trovo i piloti &ldquo;giusti&rdquo; cerco di sfruttare al massimo la loro esperienza&rdquo;. Passa alla prossima pagina per scoprire i progetti futuri di Dovizioso &nbsp; Il "Dovi" imprenditore  Il tuo 04 Park Monte Coralli sta diventando una realt&agrave;, ci vorr&agrave; molto per vedere i lavori completati? &ldquo;Non possiamo parlare ancora di progetti precisi perch&eacute; la propriet&agrave; resta comunale. Comunque la pista sar&agrave; al top e tutto sar&agrave; fatto al massimo perch&eacute; ci tengo a fare le cose per bene. Voglio sognare in grande e immaginare di ospitare gare di prestigio, ma non dipende soltanto da me. Sicuramente le piste da Motocross e da Minicross verranno fatte al meglio, e da zero verr&agrave; realizzata una pista da pump track asfaltata per le bici. Vorrei che l&rsquo;area diventasse un punto di riferimento per le moto, ma anche per le bici e per la gente in generale, visto che c&rsquo;&egrave; l&rsquo;intenzione di realizzare un ristorante e l&rsquo;area verde &egrave; molto bella. Vorrei creare un luogo di ritrovo per tutti, sia per chi fa sport che per gli altri, e diventer&agrave; anche Centro Federale. Stiamo cercando sponsor importanti e partner che sostengano questo progetto, la pista dovrebbe essere pronta tra tre mesi, per il resto ci vorr&agrave; pi&ugrave; tempo. Io ci metter&ograve; tutto il mio impegno affinch&eacute; le cose siano fatte nel migliore dei modi&rdquo;. Dopo tutto questo tempo ami ancora molto questo sport. &ldquo;Io stesso mi sorprendo ancora per questa passione cos&igrave; forte. Per godermela devo soffrire molto ma sono felice, perch&eacute; con questa passione ancora viva dopo quello che ho fatto nella mia vita, significa che sono molto fortunato&rdquo;.       

L'intervista al forlivese: "Vi dico tutto, dall'addio alla MotoGP ai miei progetti futuri"

211 risultati per 'Stewart'