        Per chi, come me, &egrave; cresciuto a pane e 2T, annusando l&rsquo;inebriante profumo dei lubrificati per i motori alimentati a miscela, sentire parlare della fine dei motori endotermici suona davvero strano. Anni &lsquo;90... sembrano ieri. La realt&agrave; &egrave; che il mondo &egrave; cambiato tantissimo in poche decine di anni e a breve saremo una di quelle generazioni che assisteranno a una grande rivoluzione. Cose di Case: KTM 450 SMR, sempre pi&ugrave; super C'&egrave; tanto da fare  Non mi sento fortunato per questo; avrei di gran lunga preferito vivere la mia vita in un mondo totalmente analogico, bruciando benzina, per&ograve;, come molti, vivr&ograve; questa trasizione verso i veicoli elettrici. Che non sar&agrave; lunga, perch&eacute;, se ragioniamo con un &ldquo;calendario industriale&rdquo;, il 2035 (l&rsquo;anno in cui, in UE, si svolger&agrave; il funerale dei motori endotermici, stando a quanto spiegato dalla politica) &egrave; dietro l&rsquo;angolo. C&rsquo;&egrave; tantissimo da fare. Sviluppare le batterie per aumentare l&rsquo;autonomia dei veicoli e velocizzare i tempi di ricarica, creare una capillare rete di distribuzione dell&rsquo;energia e, soprattutto, capire da dove arriver&agrave; tutta questa energia. Immaginate che, in un futuro non troppo lontano, tutta Europa richieda corrente per ricaricare le macchine... Oggi non sarebbe possibile, in quanto un blackout sarebbe inevitabile, sicuramente in Italia. Nel 2035, speriamo che si siano trovate delle soluzioni, magari continuando a bruciare idrocarburi per produrre energia elettrica, con un elevato grado di efficienza. Cosa far&agrave; il resto del mondo?  Certo, dal punto di vista logico capisco che non &egrave; pensabile continuare a estrarre CO2 dal terreno per immetterla nell&rsquo;atmosfera, perch&eacute; di questo stiamo parlando. Di fatto, in poche centinaia di anni, stiamo estraendo quello che il pianeta ha impiegato milioni di anni a creare; &egrave; logico che questo rompa degli equilibri e forse non sappiamo neppure quali; non fino in fondo. Se dal punto di vista filosofico la scelta di dire basta ai motori endotermici &egrave; condivisibile (ammesso che ci sia un piano per fare davvero un passo avanti, dal punto di vista dell&rsquo;ecologia), viene da chiedersi: cosa far&agrave; il resto del mondo? In Europa vivono circa 750.000 persone. Considerando che la popolazione mondiale &egrave; prossima a raggiungere gli 8 miliardi di abitanti, dal punto di vista demografico l&rsquo;Europa rappresenta una piccola percentuale. Alla luce di questa considerazione, viene da chiedersi se anche il resto del mondo rinuncer&agrave; ai motori endotermici o se, come spesso accade, l&rsquo;Europa prover&agrave; a fare la scelta (teoricamente) giusta, pensando (erroneamente) di essera un esempio per i Paesi asiatici, che ormai ci considerano una colonia. Cose di Case: ecco la "piccola" Honda Hornet       

<p>Il futuro della mobilit&agrave; (e non solo) sar&agrave; elettrico, bisogna farsene una ragione</p>

Cose di Case: lo stop a benzina e diesel dal 2035

Zarco, cavaliere senza paura, a suo modo protagonista della domenica di Misano. Il pilota francese del Team Yamaha Tech3, dopo una prova difficile sul bagnato, &egrave; rimasto senza benzina all&#39;ultima curva dell&#39;ultimo giro, ma pur di finire la gara ha spinto a piedi il suo destriero fino al traguardo. Una fatica immane che lo ha fatto arrivare stremato al traguardo dove, ancora con la moto tra le mani, ha chinato la testa in segno di resa.  UN SOLO PUNTO - &ldquo;E&#39; stata una gara difficile &ndash; ha fatto sapere Johann Zarco in un comunicato stampa rilasciato dal Team Yamaha Tech 3 &ndash; ma piano piano ho visto che la pista si stava asciugando, il mio distacco da Redding era buono, cos&igrave; ho cercato di far bene l&#39;ultimo giro. Ad un certo punto della gara mi sono per&ograve; accorto di avere poca benzina, ho cercato di fare in modo che arrivasse fino alla fine, ma all&#39;ultima curva &egrave; finita, cos&igrave; sono sceso di moto e l&#39;ho spinta fino al traguardo ma la strada era lunga. Alla fine, altri piloti mi hanno sorpassato e questo &egrave; stato il dispiacere pi&ugrave; grande perch&egrave; ho finito quindicesimo e mi sono portato a casa un solo punto. Va bene lo stesso, per me l&#39;obiettivo &egrave; sempre di arrivare fino in fondo alla gara e posso dire di esserci riuscito.&rdquo;  LE SCUSE DI PONCHARAL - Molto dispiaciuto per quanto accaduto &egrave; Herv&eacute; Poncharal, team manager Yamaha Tech3, che severo anche con s&eacute; stesso si scusa con Zarco: &rdquo;grazie a Johann per lo sforzo che ha fatto e per essere riuscito a finire la gara spingendo la moto oltre il traguardo per aggiudicarsi un solo punto. Ha finito la benzina e a mio avviso &egrave; qualcosa di inaccetabile, dovremmo metterci seduti a tavolino con gli ingegneri Yamaha per capire cosa &egrave; successo. Mi dispiace molto per quanto accaduto a Johann e mi voglio scusare profondamente con lui per questo errore&rdquo;. 

<p>Per il pilota francese arrivare in fondo era l&#39;obiettivo principale, anche a costo di aggiudicarsi un solo punto...</p> 

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Cose di Case: lo stop a benzina e diesel dal 2035

Zarco, eroe d'altri tempi, spinge la moto senza benzina fino al traguardo