        Gli otto anni trascorsi in Honda HRC sono stati estremamente proficui per Shuhei Nakamoto, che ha conquistato una media di un titolo in MotoGP ogni due stagioni. Il primo titolo &egrave; arrivato nel 2011 con Casey Stoner e i tre successivi con Marc Marquez nel 2013, nel 2014 e quest'anno. "Quando sono arrivato non potevo immaginare che sarei stato in grado  di ottenere tutto questo. Sono molto felice ma, naturalmente, si vuole  sempre vincere ogni gara", ha detto Nakamoto nella sua ultima apparizione come capo della HRC in MotoGP. Nakamoto ha presentato il "triumvirato" che lo sostituir&agrave;: Naoki Hattori sar&agrave; il responsabile marketing e dei rapporti istituzionali,  Tetsuhiro Kuwata sar&ograve; il CEO e si occuper&agrave; dei rapporti con i piloti, e Shinichi Kokubu che si occuper&agrave; della  struttura tecnica. Sono in tre a fare il lavoro svolto finora solo da Nakamoto, ma il loro compito quindi non &egrave; facile perch&eacute; dovranno "sostituirlo" anche sotto il profilo carismatico. Durante l'incontro con i media, Nakamoto ha parlato della stagione appena conclusa con il titolo Costruttori e con quello Piloti, nonostante un avvio difficile. Gran parte di questo miglioramento &egrave; dovuto alla nuova elettronica e il processo di adattamento che ha avuto luogo nel corso dell'anno. "Ora abbiamo raggiunto l'80% del potenziale del software. Questo  significa che abbiamo ancora un 20% ancora da guadagnare. All'inizio  abbiamo sofferto molto, ma il risultato finale &egrave; stato davvero buono", ha  riassunto Nakamoto, che ha rifiutato di dare indizi circa il nuovo  motore che monter&agrave; la moto dell'anno prossimo e che &egrave; stato utilizzato oggi nei test per la prima volta. Nella foto, Nakamoto con i suoi sostituti. (Foto Marca.com)       

<p>Dopo otto anni Shuhei Nakamoto lascia il suo incarico come capo di Honda HRC in MotoGP. "Non potevo immaginare che avrei ottenuto tutto questo", dice.</p>

MotoGP, Nakamoto: "Lascio con grandi risultati ma Honda vuole vincere ancora"

Prima del secondo test ufficiale MotoGP in Australia, Marc Marquez e Dani Pedrosa hanno fatto tappa in Indonesia. L&rsquo;occasione &egrave; stata importante, i due portacolori della scuderia&nbsp;Repsol hanno presentato&nbsp; a Sentul (Giacarta) le moto con le quali correranno nel 2016: le nuove&nbsp;Honda RC213V.  Sabato, il team Honda ha incontrato il ministro dello Sport e dei Giovani indonesiano Imam Nahrawi a Giacarta; alla presenza dei media mondiali &egrave; stato confermato anche il piano per organizzare un GP in questo Paese a breve.  A Sentul, sull&rsquo; International Circuit, i due piloti Repsol accompagnati da Shuhei Nakamoto, vicepresidente esecutivo HRC e da Livio Suppo, team principal, hanno tolto i teli alle loro RC213V 2016. &Egrave; il secondo anno consecutivo che la scuderia, sempre protagonista nelle posizioni di vertice in MotoG, presenta moto e compagine agonistica in Indonesia. Dopo questo appuntamento i due corridori sono partiti per l&rsquo;Australia dove, il 17 e il 19 febbraio, saranno impegnati nei secondi test ufficiali pre-season.  "Non finisce mai di emozionarmi tutto questo affetto dei nostri tifosi e appassionati qui in Indonesia", ha detto Marc Marquez. "E' stato un grande onore per noi presentare le&nbsp;nuove mote su questo circuito. Ora voleremo verso Phillip Island,&nbsp;non vedo l&rsquo;ora di continuare il lavoro per il 2016. A Sepang abbiamo trovato la strada giusta e sono fiducioso che i tecnici HRC e la nostra scuderia ci portino nuovi e importanti miglioramenti per essere molto competitivi&rdquo;.  "Questa presentazione mi rende molto orgoglioso di essere un pilota Repsol Honda", ha detto Dani Pedrosa. "Quest&rsquo;anno fisicamente mi sento in forma e non vedo l&rsquo;ora di iniziare la nuova stagione. Siamo di fronte a molti cambiamenti e abbiamo tanto lavoro da fare. Qui a Sentul i nostri fan ci hanno fatto sentire tutto il loro calore, &egrave; un bello stimolo in vista di questo campionato. Sono contento che avremo modo di provare su tre circuiti diversi durante i test ufficiali, &egrave; l&rsquo;occasione per testare meglio le novit&agrave; del 2016".  &nbsp;"Questo paese &egrave; molto importante per Honda e Repsol", ha dichiarato&nbsp;Shuhei Nakamoto, vicepresidente esecutivo HRC. "Siamo molto felici di essere qui come di sapere che le istituzioni indonesiane hanno intenzione di organizzare un GP in futuro. La prossima settimana i nostri due piloti avranno un lavoro importante da fare in Australia. Ci stiamo spendendo duramente per migliorare la nostra conoscenza del software e il nostro feeling con le gomme Michelin. I nostri tecnici si stanno impegnando molto anche sul motore in modo da dare a Marc e a Dani una buona moto per lottare in campionato".  Ecco il video con le immagini di Marquez e Pedrosa in visita a Giacarta per la presentazione della Honda MotoGP 2016  

Marquez e Pedrosa hanno presentato le nuove Honda RC213V a Sentul. "A Sepang abbiamo trovato la strada giusta", dice Marquez

Presentata la Honda 2016

Il vicepresidente di Honda HRC Shuei Nakamoto, &egrave; tornato a parlare del duello fra Marc Marquez e Valentino Rossi da Sepang in poi. Lo ha fatto invitando a lasciarsi alle spalle lo scontro in Malesia, ma bolla l'incidente come "inaccettabile".  "In ogni caso, Valentino ha gi&agrave; avuto gi&agrave; la sua punizione, quindi penso che sia meglio smettere di parlarne", ha dichiarato Nakamoto alla testata spagnola "AS". "E' bene che abbiano passato il Natale, che Marc abbia riposato, e Valentino pure, e che non parlino pi&ugrave; di questo problema. eDobbiamo trasmettere ai tifosi che la battaglia &egrave; in pista, non nel paddock o in conferenza stampa".  Ma per risolvere il problema, hai mai visto la famosa telemetria ha mostrato il calcio di Rossi a Marquez?  "La telemetria ... Certo che l'abbiamo. Se Honda dice di s&igrave; &egrave; s&igrave;. Ma Dorna ci ha chiesto di non mostrarla e abbiamo deciso di prendere questa decisione. So che la telemetria &egrave; salvata in un cassetto dell'ufficio di Tokyo ... E Dorna che deve decidere se renderla pubblica o meno".  Guardando al 2016, lo schieramento Pedrosa-Marquez &egrave; il migliore?  "In questo momento, s&igrave;".  E nel 2017 Pedrosa sar&agrave; ancora con voi?  "Al momento &egrave; con noi, abbiamo cominciato a negoziare per le stagioni 2017 e 2018, ma l'annuncio non arriver&agrave; fino a met&agrave; stagione".  Passaggio da Bridgestone a Michelin: siete preoccupati per l'adattamento ai nuovi pneumatici che hanno gi&agrave; dato qualche problemi nel test?  "Non &egrave; un cambiamento che interesser&agrave; solo Honda, ma tutti i piloti. Si tratta di un adattamento simile a che quello che abbiamo vissuto a suo tempo con Bridgestone. Ci vuole un po' per capire le caratteristiche del nuovo pneumatico".  Elettronica unica, &egrave; un problema per le squadre ufficiali?  "La decisione &egrave; stata presa da Dorna anche se al momento non eravamo d'accordo. Abbiamo tempo per capire la nuova elettronica, anche se non sar&agrave; facile.  Abbiamo visto la migliore versione di Marc Marquez?  "Ha migliorato in ogni Gran Premio. E 'un grande pilota. Ma il meglio di Marquez deve ancora venire".  La questione fra Rossi e Marquez pu&ograve; danneggiare l'immagine di Honda?  "Forse" ha aggiunto in un'intervista alla Gazzetta dello Sport. "Il fatto &egrave; che Valentino ha detto certe cose e che pi&ugrave; del 50% degli appassionati ci ha creduto. Se Valentino parla per danneggiare l'immagine della Honda, &egrave; una cosa che non possiamo controllare. Nella sua carriera ha sempre avuto bisogno di nemici: Gibernau, Biaggi, Stoner. E' fatto cos&igrave;, ma anche questo mi piace di lui. Dimostra che &egrave; normale, non &egrave; Dio".  Fiammetta La Guidara  &nbsp;

"Nella sua carriera ha sempre avuto bisogno di nemici: Gibernau, Biaggi, Stoner. E' fatto cos&igrave;", dice Nakamoto

Nakamoto: Rossi non &egrave; Dio

Rossi contro Marquez. Dopo la Repsol, &egrave; "sceso in campo" anche Shuhei Nakamoto, Vice Presidente della HRC e responsabile del progetto MotoGP. Giapponese di origine ma molto europeo nei modi. Nakamoto, come &egrave; logico, difende il suo pilota, Marquez, e il team Honda HRC.  "Prima di tutto vorremmo specificare che riteniamo molto importante parlare di fatti, non di assunti. Un fatto &egrave; un fatto, e ce ne pu&ograve; essere una sola interpretazione. Gli assunti si possono tradurre in molti modi diversi a seconda della posizione in cui ci si trova. Per il bene dello sport, vorremmo che tutti si limitassero a considerare i fatti accaduti: Marc Marquez ha vinto il GP d&rsquo;Australia, sorpassando Jorge Lorenzo all&rsquo;ultimo giro e portandogli quindi via cinque punti in campionato. Il gioved&igrave; prima del GP Malesia, in conferenza stampa, Valentino Rossi ha accusato Marc di correre contro di lui a Phillip Island per aiutare Jorge Lorenzo. Nel GP Malesia Rossi ha intenzionalmente spinto Marc fuori traiettoria, gesto che ne ha causato la caduta. La Direzione Gara lo ha per questo penalizzato con ratifica della FIM. Questi sono gli unici fatti che possiamo prendere in considerazione e commentare; qualsiasi altra discussione sarebbe basata su assunti. Parlare di assunti non farebbe che aumentare l&rsquo;atmosfera negativa che stiamo respirando in questo momento senza cambiare la realt&agrave; di ci&ograve; che &egrave; successo".  Cosa pensate dell&rsquo;attuale situazione dopo il GP Malesia?  "La HRC &egrave; molto dispiaciuta di questa situazione. Marc &egrave; stato accusato senza prove dopo la gara di Phillip Island. Chiaramente non ci sono prove a supporto del fatto che abbia voluto aiutare qualunque altro pilota in campionato, considerando quanto ha spinto per vincere la gara, riuscendoci. Osservando le immagini si pu&ograve; vedere Valentino e Marc stringersi la mano dopo la bandiera a scacchi in Australia, a suggello di uno scontro divertentissimo e leale".  La lotta nel GP Malesia fra Marc e Valentino &egrave; il risultato delle accuse di Rossi?  "Onestamente non crediamo che sia questo il caso. Sappiamo tutti come Marc corra sempre al 100%; &egrave; uno dei motivi per cui tutti lo amiamo e ha tanti fan in tutto il mondo. Marc spinge sempre al massimo per ottenere il miglior risultato possibile. Ha vissuto grandi battaglie con tanti avversari nel corso della sua carriera e nessuno se ne &egrave; lamentato. In Malesia sappiamo che Marc stava faticando ad inizio gara, con il serbatoio pieno, come gli era gi&agrave; successo diverse volte in questa stagione. A Sepang ha anche commesso un errore ad inizio gara, permettendo a Jorge di passarlo. Poi &egrave; arrivato Valentino, e hanno iniziato a lottare per il terzo posto. I sorpassi sono stati estremi ma sicuri da parte di entrambi i piloti. Due dei pi&ugrave; grandi campioni che abbiamo mai visto lottare in pista".  &Egrave; possibile che Marc abbia rallentato Valentino in quei giri?  "I tempi sul giro erano piuttosto veloci, e dimostrano chiaramente come non ci fosse intenzione da parte di Marc di rallentare Valentino. Inoltre, dopo che Marc &egrave; caduto, e Valentino ha quindi avuto pista libera davanti a s&eacute;, i suoi tempi non sono scesi rispetto a quelli che ha staccato durante la battaglia con Marc. Crediamo che stessero entrambi spingendo al massimo. Entrambi volevano la terza posizione per poi cercare di recuperare su Dani e Jorge, ma questo scontro ha ovviamente permesso ai primi due di prendere vantaggio. Le gare sono cos&igrave;, e quando si scontrano due talenti come Marc e Valentino possiamo assistere ad una battaglia meravigliosa come quella che abbiamo visto".  Valentino ha dato un calcio alla moto di Marc?  "&Egrave; chiaro come Valentino abbia spinto Marc verso l&rsquo;esterno della pista, una mossa vietata dal regolamento, quindi Marc non ha avuto altra possibilit&agrave; se non allargare. I dati dalla moto di Marc mostrano che nonostante stesse rialzando la moto cercando di evitare il contatto con Valentino, la sua leva anteriore ha di colpo ricevuto un impatto che ha bloccato la ruota anteriore, che &egrave; il motivo della sua caduta. Crediamo che questa pressione sia il risultato del calcio di Rossi. L&rsquo;acquisizione dati della moto di Marc &egrave; disponibile, se chiunque fra Dorna, FIM o media vogliono controllare".  Crede che Marc dica la verit&agrave; quando sostiene che non stava cercando di rallentare Valentino a Sepang?  "Conosco bene Marc. &Egrave; un bravo ragazzo, con valori solidi e onesti. Marc stava solo cercando di difendere la sua posizione, come avrebbe fatto qualunque altro pilota, e gli crediamo".  Qual &egrave; la vostra posizione sull&rsquo;operato della Direzione Gara?  "Rispettiamo la loro decisione e non vogliamo far passare qualunque giudizio sul fatto che la penalit&agrave; decisa sia giusta o sbagliata. Ma crediamo che ci fossero abbastanza prove per consentirgli di prendere una decisione durante la gara, non era necessario attendere la fine".  Cosa pensate dell&rsquo;appello di Valentino al TAS contro la decisione della Direzione Gara e della FIM?  "&Egrave; un suo diritto. Rispetteremo la decisione del TAS".  Molti sostengono che non &egrave; giusto che Marc abbia lottato con Valentino, visto che non sta lottando per il campionato come Rossi.  "Ma queste sono le gare! Non ci sono state polemiche o commenti dopo che Dani ha lottato con Valentino ad Aragon, battendolo, n&eacute; a Phillip Island con Iannone &ndash; nessuno ha accusato Andrea di cercare di aiutare un contendente pi&ugrave; di un altro. &Egrave; stata una stagione difficile, e a Sepang Marc ha semplicemente cercato di ottenere il miglior risultato possibile per lui e per il suo team, non &egrave; nella sua natura accontentarsi del quarto posto quando ha la possibilit&agrave; di puntare al terzo. Bisognerebbe anche rivedere Motegi 2010, quando Valentino era tagliato fuori dalla lotta per il titolo ma ha dato vita ad un bellissimo duello con il suo compagno di team Jorge. Dopo la gara, quando Jorge si &egrave; lamentato dell&rsquo;aggressivit&agrave; di Valentino, insensata perch&eacute; non era in lotta per il titolo, Valentino ha commentato: &lsquo;Ho detto alla Yamaha: cosa vi aspettate, che arrivi dietro? Se fosse cos&igrave; resto a casa. Siamo completamente d&rsquo;accordo con l&rsquo;approccio di Valentino, e supporteremo sempre i nostri piloti per aiutarli a raggiungere il miglior risultato possibile".  Cosa pensate di Valentino in questo momento?  "Valentino &egrave; il pi&ugrave; grande campione del nostro sport. Crediamo che quest&rsquo;anno abbia fatto un lavoro incredibile, e se vincesse il titolo lo meriterebbe davvero, perch&eacute; &egrave; stato velocissimo e molto regolare per tutta la stagione. Il fatto che abbia 36 anni non fa che aumentare il nostro rispetto per un campione del genere. Detto questo, non capiamo l&rsquo;accusa rivolta alla gara di Phillip Island e la sua manovra a Sepang. Speriamo che Valentino ci rifletta e capisca il suo errore".  Qual &egrave; il vostro obiettivo per Valencia?  "L&rsquo;obiettivo &egrave; quello di sempre: vincere! Speriamo che Marc e Dani possano giocarsi la vittoria. Se potessero finire primo e secondo, indipendentemente dall'ordine di arrivo dei nostri piloti, saremo molto felici. Prima di tutto perch&eacute; vogliamo chiudere questa stagione con la quarta vittoria consecutiva, secondo perch&eacute; se entrambi saranno davanti a Jorge e Valentino il risultato non avr&agrave; conseguenze nella lotta per il titolo. Speriamo che tutti capiscano che i piloti Honda corrono per la vittoria e per la pura competizione, niente altro".  Twitter: @Hokutonoken_79

Nakamoto: "Al GP Malesia Rossi ha colpito Marquez, che &egrave; caduto. Marc non stava rallentando Valentino".

Nakamoto difende Marquez e la Honda

Dopo l&rsquo;intervista di Shuei Nakamoto, arrivata in seguito ad un comunicato della Repsol, la Yamaha ha risposto, per chiarire la situazione:  "Yamaha desidera esprimere il suo disaccordo con le parole che sono state usate in riferimento all'incidente tra i piloti Valentino Rossi e Marc Marquez. Yamaha si riferisce al comunicato stampa diffuso da Repsol Media Service domenica 25 ottobre 2015, dal titolo "Pedrosa vince e Marquez cade dopo il calcio scorretto di Rossi", cos&igrave; come il comunicato stampa emesso dalla Honda Racing Corporation, ieri, luned&igrave; 2 novembre, dal titolo "Q&amp;A con Shuhei Nakamoto".  Entrambi i comunicati stampa, incluse le dichiarazioni che accusano Valentino Rossi di calci alla moto di Marc Marquez, non sono state provate dall'inchiesta della Direzione Gara. Yamaha, pertanto, respinge la formulazione utilizzata in dette dichiarazioni che non corrispondono alle conclusioni della Direzione di Gara.  Yamaha non ha alcun desiderio di entrare in ulteriori polemiche riguardo a questa vicenda. Il desiderio di Yamaha &egrave; concludere la stagione 2015 della MotoGP nel miglior modo possibile.  Yamaha andr&agrave; a Valencia con la chiara intenzione di cercare di fare del suo meglio per vincere quello che speriamo sar&agrave; una gara memorabile con tutti i piloti e le squadre in una competizione esemplare, come si addice alla classe regina del motociclismo.  Riccardo Piergentili  Twitter: @Hokutonoken_79

Yamaha &egrave; in totale disaccordo con le dichiarazioni dalla Repsol e dalla Honda riguardanti l'incidente tra Valentino Rossi e Marc Marquez.

Yamaha in disaccordo con Honda

da Jerez de la Frontera, Luca Bologna  Non lo vedremo sicuramente su una Honda nel 2015, ma per il 2016, chiss&agrave;. E' questo lo spiraglio lasciato aperto dal vice presidente di Honda Racing, Shuoei Nakamoto a Jerez.  Ma andiamo per ordine. In una conferenza stampa voluta dalla Honda, Nakamoto e Livio Suppo hanno risposto ad alcune domande su Pedrosa e anche su Stoner.  "Non c'era un mmotivo ragionevole - ha detto Suppo - per far tornare Pedrosa in questo gran premio. Dani ha fatto una prova con il motard luned&igrave; scorso e ha riscontrato ancora dei problemi al braccio. Siamo sicuri che Dani torner&agrave; ma solo quando sar&agrave; pronto".&nbsp;  Quindi &nbsp;quando torner&agrave; in concreto Pedrosa?  "Nei prossimi giorni vedremo e decideremo se potr&agrave; tornare a Le Mans, ma se non se la sentir&agrave; andremo avanti con Aoyama. Abbiamo la fortuna di avere un tester a tempo pieno che ha corso fino allo scorso anno, siamo contenti del lavoro che sta facendo per il momento".&nbsp;  E Stoner, torner&agrave;? Se si, quando?  "Il fatto di utilizzare Stoner o no - ha detto Nakamoto - &egrave; solo una decisione della Honda. Per il momento non correr&agrave;, poi vedremo. Se ci sar&agrave; l'occasione sar&agrave; nel 2016".&nbsp;  Dunque la Honda non considera assolutamente il rammarico del pilota australiano che lui stesso ha manifestato per non essere stato chiamato ad Austin. Ma Stoner correr&agrave; veramente alla Otto ore di Suzuka o far&agrave; i capricci, qualcuno lo ha chiamato?  "Non ho bisogno di chiamarlo - ha tagliato corto Nakamoto - abbiamo un contratto con lui per questo".&nbsp;  

Nakamoto e Suppo fanno il punto su Stoner e Pedrosa, lasciando uno spiraglio per il 2016 all'australiano

Nakamoto, per Stoner aspettiamo il 2016

Sul numero 46 di Motosprint, dopo i test di Valencia MotoGP abbiamo pubblicato questa intervista a Shuhei Nakamoto, capo della Honda HRC.  La HRC ha deciso di rivedere il piano di sviluppo della nuova RC213V, basandosi sui commenti e sulle critiche emerse da entrambi i piloti ufficiali, Marquez e Pedrosa (i quali sono stati velocissimi anche con il prototipo della moto 2015, che era gi&agrave; stata provata a Brno l&rsquo;estate scorsa).  Nonostante&nbsp; i piloti riescano a guidare sempre ad altissimo livello &ndash; soprattutto Marquez, per la verit&agrave; &ndash; il capo della HRC, Shuhei Nakamoto, afferma che n&eacute; Dani n&eacute; Marc hanno apprezzato la direzione che gli ingegneri del reparto corse avevano preso alla fine dello scorso anno per lo sviluppo sia del telaio sia del motore: &laquo;Entrambi i piloti ufficiali dicono che l&rsquo;accelerazione &egrave; troppo aggressiva&raquo; ha rivelato Nakamoto. E questo stupisce. &Egrave; noto che la Honda &egrave; una moto &ldquo;tosta&rdquo;, ma sorprende l&rsquo;ammissione da parte di un manager del livello di Nakamoto.  La HRC continuer&agrave; a perseguire l&rsquo;obiettivo principale &ndash; migliorare la velocit&agrave; di percorrenza della curva &ndash; perch&eacute; punta ad eguagliare in questo settore il suo pi&ugrave; forte rivale: la Yamaha. La velocit&agrave; di percorrenza della curva &egrave; infatti da molto tempo la caratteristica che rende la M1 ancora competitiva, nonostante non brilli per soluzioni tecniche innovative (come invece la Honda).  &laquo;Tutti i nostri piloti, e non solo Marc, ci hanno chiesto pi&ugrave; velocit&agrave; di percorrenza in curva, oltre che una erogazione pi&ugrave; dolce, ma fino ad ora non siamo riusciti a fare alcun miglioramento in questo ambito &ndash; ha ammesso Nakamoto, al termine della tre giorni di test &ndash;. Il risultato &egrave; che la Yamaha &egrave; ancora pi&ugrave; veloce della nostra moto&raquo;.  Nakamoto si riferisce in particolare alla seconda met&agrave; della stagione, quando Jorge Lorenzo e Valentino Rossi hanno conquistato pi&ugrave; punti di quanto non abbiano fatto gli ufficiali Honda.  &laquo;Questo dimostra che la Yamaha &egrave; migliorata e che i loro piloti hanno fatto un buon lavoro. La Honda di quest&rsquo;anno non &egrave; una moto facile: era pi&ugrave; semplice guidare quella del 2013, almeno cos&igrave; hanno detto i nostri piloti. Ora i nostri ingegneri stanno lavorando per cercare di rendere la moto pi&ugrave; facile, come sembra essere la Yamaha. Anche se limare gli ultimi due decimi &egrave; davvero difficile&raquo;.  Nakamoto spera che il dominio della Honda continui sotto il segno di Marquez, tuttavia &egrave; assai interessato ai piloti che sono entrati nella grande famiglia Honda. Stiamo parlando di Cal Crutchlow, Jack Miller e Scott Redding. Quest&rsquo;ultimo era gi&agrave; uomo Honda ma per il 2015 si &egrave; guadagnato la promozione: guida infatti una RC213V ufficiale. Pur apprezzandone le indubbie doti, Nakamoto sostiene di non avere grandi aspettative riguardo a Jack Miller, che ha appena debuttato su una MotoGP, in quanto il giovane australiano &ndash; passato dalla Moto3 alla MotoGP &ndash; ha di fronte a s&eacute; una stagione in cui dovr&agrave; pi&ugrave; che altro imparare molte cose. &laquo;Scott Redding ha corso per un anno con la Open, ma la moto ufficiale &egrave; ben diversa: ha molta pi&ugrave; potenza &ndash; ha detto Nakamoto &ndash;. Anche lui avr&agrave; quindi bisogno di tempo per capire come sfruttare al meglio questa potenza&raquo;.  Parlando di Miller, il grande capo ha confermato che non intende mettergli addosso alcuna pressione: &laquo;Da Jack non mi aspetto nulla di eccezionale per il 2015, sar&agrave; una stagione di apprendimento per lui. Se porter&agrave; a casa un punto sar&ograve; gi&agrave; felice&raquo;. E qui non dice tutta la verit&agrave;: se Miller &egrave; su una RCV (pur se Open) e se tra un paio di settimane sar&agrave; in Malesia per provare la Open con valvole pneumatiche in un test della HRC, con gli ingegneri giapponesi, significa che di aspettative ve ne sono. Eccome.  Al contrario, Nakamoto si aspetta prestazioni migliori da Dani Pedrosa. Lo spagnolo, ufficiale Honda da 9 anni, nel 2014 ha portato a casa una sola vittoria.  &laquo;Dani ha il potenziale per vincere pi&ugrave; gare, su questo non c&rsquo;&egrave; dubbio. A Sepang &egrave; stato sfortunato, era veloce ma &egrave; caduto. Anche a Valencia aveva un buon passo ma lui non si trova bene nelle condizioni in cui si &egrave; corsa la gara; sono comunque soddisfatto perch&eacute; &egrave; andato a podio. Inoltre a inizio stagione Dani aveva un problema ai muscoli delle braccia, si gonfiavano gli avambracci. Nel 2015 Dani dovr&agrave; riscattarsi&raquo;.  Colin Young  

La HRC ha deciso di rivedere il piano di sviluppo della nuova RC213V, basandosi sulle critiche emerse da entrambi i piloti ufficiali

Marquez vuole un motore meno aggressivo

Casey Stoner non torner&agrave; mai a correre. &Egrave; un&rsquo;idea che piace ancora a molti dei tifosi dell&rsquo;ex campione australiano, ma che non si verificher&agrave;.  La conferma arriva da una fonte autorevole, Shuhei Nakamoto.  Secondo quanto pubblicato dal sito MCN, il Vice Presidente della Honda Racing Corporation (HRC) ha chiesto esplicitamente a Casey Stoner se avesse intenzione di tornare a correre, subito dopo l&rsquo;ultimo test, a Motegi (leggi QUI).  &ldquo;Alla fine delle prove ho chiesto a Casey se voleva tornare alle corse - racconta Nakamoto - ma lui mi ha risposto immediatamente e senza esitazioni di no. Per&ograve; gli avrebbe fatto piacere fare ancora dei test, perch&eacute; questo gli piace molto. Si &egrave; stupito di essere stato cos&igrave; veloce, perch&eacute; prima de test a Motegi non saliva su una moto da un anno&rdquo;.&nbsp;  Stoner ha lasciato le corse alla fine del 2012, dopo aver vinto l&rsquo;anno prima il suo secondo titolo MotoGP proprio con la Honda. Stoner era diventato campione per la prima volta nel 2007, con la Ducati. Dopo il ritiro &egrave; tornato a casa sua, in Australia, ma ha effettuato diversi test con la Honda.  Nakamoto &egrave; andato oltre: &ldquo;Gli ho chiesto di tornare a tempo pieno, perch&eacute; non ha senso fare una wild card. Ma non ha voluto. Molti aspettano che Casey torni, ma non accadr&agrave; e non ha senso discutere ulteriormente&rdquo;.

Nakamoto vice presidente Honda HRC gli ha chiesto esplicitamente di tornare. Casey ha detto no

Stoner: Tornare? No grazie

&ldquo;Il prossimo anno le Honda Open avranno il motore Factory 2014&rdquo;: lo ha annunciato Shuhei Nakamoto, vice presidente esecutivo della HRC alla conferenza stampa dei costruttori, una novit&agrave; (sulla falsariga di quello che succede in F.1) inaugurata durante la MotoGP a Brno. Oltre a Nakamoto, c&rsquo;erano Kouichi Tsuji (yamaha) e, per la Ducati, Luigi dall&rsquo;Igna.  Dunque, dal prossimo anno le Honda Open (quelle utilizzate quest&rsquo;anno da Scott Redding, Nicky Hayden, Hiroshi Aoyama e Karel Abraham) avranno a disposizione il motore Factory 2014, in pratica quello utilizzato in questa stagione da Marc Marquez e Dani Pedrosa.

MotoGP. Lo ha annunciato il vice presidente HRC a Brno

Nel 2015 Honda Open con il motore factory 2014 

La collaborazione fra Repsol e Honda in MotoGP continuer&agrave; almeno fino al 2017: a renderlo noto &egrave; Honda, che ha appena rinnovato la partnership con il suo storico title sponsor. Il campione del mondo in carica Marc Marquez e il suo compagno di squadra Dani Pedrosa, quindi, continueranno a rappresentare questi due prestigiosi marchi.  Si tratta dell'accordo di sponsorizzazione pi&ugrave; lungo nella storia del motomondiale: Repsol ha iniziato infatti il suo sodalizio con il colosso nipponico nel febbraio del 1995 e proprio quest'anno si festeggia il ventesimo anniversario della fortunata collaborazione: nel corso di questi 20 anni, infatti, lo squadrone Honda ha conquistato dieci titoli piloti e 133 vittorie, di cui 35 con Mick Doohan e 25 con Dani Pedrosa. A tutto questo si aggiungono 354 podi, 137 pole position e 152 giri veloci. Met&agrave; dei titoli mondiali assegnati in MotoGP in questi venti anni, dunque, sono andati a Repsol Honda, grazie a Mick Doohan (tra il 1995 e il 1998), Alex Criville (1999), Valentino Rossi (2002 e 2003), Nicky Hayden (2006), Casey Stoner (2011) e Marc Marquez (2013).  Il binomio tra Repsol e Honda va al di l&agrave; di un accordo di sponsorizzazione sportiva convenzionale: a renderlo ancora pi&ugrave; solido &egrave; il rapporto tra i laboratori Honda a Saitama, in Giappone, e il Technology Centre Repsol in Mostoles, Spagna. Nel 1990 la collaborazione &egrave; iniziata con lo sviluppo di motori a 2 tempi per poi passare alla sfida dello sviluppo per i 4 tempi. Presso il Technology Centre Repsol, gli studi si svolgono con un prototipo di motore identico a quelli utilizzati in gara da Marquez e Pedrosa.  &laquo;Non c'&egrave; momento migliore per celebrare questo rinnovamento, dopo un fantastico 1-2 finale in Germania ora siamo primi e secondi in campionato&raquo;, ha commentato Shuhei Nakamoto, vicepresidente esecutivo di HRC. &laquo;Siamo molto lieti di estendere la nostra partnership con Repsol, che non &egrave; solo un accordo di sponsorizzazione ma un rapporto tecnico fondamentale. Con i nuovi regolamenti che prevedono 20 litri di carburante, abbiamo lavorato a stretto contatto con Repsol e siamo orgogliosi di condividere i nostri successi sia ora che in futuro!&raquo;  

La collaborazione in MotoGP continuer&agrave; almeno fino al 2017. Marquez e Pedrosa continueranno a rappresentare questi due prestigiosi marchi

Repsol-Honda: rinnovo fatto!

Marc Marquez rester&agrave; in Honda fino alla fine del 2016. La stagione &egrave; appena cominciata, ma in HRC si sono affrettati a rinnovare per altri due anni il contratto al fenomenale Marc Marquez.  Una mossa comprensibile e prevedibile: quando si ha un simile fenomeno in casa, si fa di tutto per non lasciarselo scappare.  A 21 anni, Marquez ha gi&agrave; vinto tre mondiali. Il primo in 125, nel 2010. Poi nel 2012 &egrave; diventato campione in Moto2. E l&rsquo;anno scorso, al suo primo anno in MotoGP, sotto le insegne della Honda, &egrave; arrivato il Mondiale pi&ugrave; prestigioso.  Quest&rsquo;anno poi non c&rsquo;&egrave; gara: su 4 GP finora disputati, Marquez non solo li ha vinti tutti, ma ha anche centrato tutte e 4 le pole.  Da quando corre per la Honda, 22 GP, Marquez &egrave; sempre finito sul podio, eccetto due volte. Nei 22 GP in HRC ne ha vinti 10, 6 secondi e 4 terzi posti. 13 Pole position in MotoGP.  &ldquo;Ho sempre sognato di correre per la Honda - ha detto - e un anno e mezzo fa il sogno si &egrave; concretizzato. L&rsquo;anno scorso non avrei mai immaginato che avrei potuto raggiungere questi risultati. Diventare campione nella mia prima stagione in MotoGP era qualcosa di incredibile&rdquo;.  &ldquo;Ovviamente siamo molto felici del rinnovo - sono le comprensibili parole di Shuhei Nakamoto, vice presidente HRC - &egrave; stato semplice, perch&eacute; la Honda vuole tenersi Marquez e Marquez vuole restare in Honda. Ha cominciato la nuova stagione in modo fantastico, e ha ancora margini di crescita. La sua capacit&agrave; di assorbire informazioni e adattare di conseguenza la moto &egrave; eccezionale&rdquo;.  &nbsp;   

Il campione del mondo ha rinnovato il contratto fino al 2016

Marquez: altri due anni in Honda

Dopo la sonora batosta presa dalle Open di casa Honda nel primo test della stagione a Sepang, dove invece la Yamaha Open ha volato con Aleix Espargar&ograve;. Shuhei Nakamoto, capo operativo della HRC nel Mondiale MotoGP &egrave; tornato sull&rsquo;argomento.  &laquo;Tutti i piloti che quest&rsquo;anno competono in sella alla Honda RCV1000R necessitano di pi&uacute; tempo per prendere confidenza con la nuova moto&raquo;  Sulla griglia del 2014 sono schierate 4 moto Honda RCV1000R (originalmente denominate &lsquo;Production Racer&rsquo;): due in forza al team Aspar con Hayden e Aoyama, e altre due affiddate a Redding e Abraham (Cardion AB Motoracing).  Durante i test di Sepang, il rendimento delle quattro unit&aacute; non &egrave; stato all&rsquo;altezza delle aspettative.  Rispondendo alle critiche sul fatto che la prima RCV1000R &egrave; stata quella di Hayden, che ha chiuso a 1.9 dalla vetta, Nakamoto ha detto: &ldquo;Il gap &egrave; grande, ma ad esser onesti, le Honda non sono facili da guidare. I piloti hanno quindi bisogno di pi&uacute; tempo per imparare a conoscerle. Crediamo che i piloti siano in grado di raggiungere un livello costante.&rdquo;  &ldquo;Il nostro stile in Honda ci impedisce di abbandonare lo sviluppo, non soltanto per le Factory. Se troviamo una soluzione migliore, subito la forniamo ai team. Talvolta questi sforzi hanno un costo extra, certo non per un semplice pistone&rdquo;.

&ldquo;Le Honda necessitano di pi&ugrave; tempo&rdquo;

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