        Quarantaquattro gatti in fila per sei col resto di due. Cos&igrave; canterebbe il Piccolo Coro dell'Antoniano, nella dedica speciale a un pilota super forte e longevo: direttamente da Pino Torinese, poi sparato in giro per il mondo e ora stabilitosi - ma non troppo - nella Svizzera lombarda, ecco a Voi Roberto Rolfo, fresco quarantaquattrenne, come il numero di gara che lo contraddistingue. Carriera di Rolfo impressionante: 250, Moto2, MotoGP, SBK, SS, EWC Classe dueemmezzo due tempi - due vittorie con titolo avvicinato nel 2003 - Moto2 con podio e successo, MotoGP quasi sempre a punti, Superbike da protagonista, gradini alti in Supersport, icona dell'Endurance. Cosa manca a Roby Rolfo? Quasi niente, per esperienza maturata insieme a ogni Organizzatore: "Ho disputato gare quando c'era Dorna prima maniera" ricorda, considerando il debutto iridato 1996 "notando alcune caratteristichei nei prototipi, poi sono passato alle derivate di serie targate FG Sport, trovando differenze. Mi accorsi subito delle diverse impronte: impostato il paddock del Motomodiale, aperto e quasi libertino in SBK. Quale era meglio o peggio? Nessuno dei due, mi ci sono trovato bene in entrambi". Il piemontese entra nel dettaglio: "In quanto a precisione degli schedule, Dorna era la numero 1. Il programma dei turni e il weekend stesso raramente subiva intoppi o rallentamenti, comunque risolti celermente. Ecco, semmai qualcuno iniziava a tirarsela un po', e non mi riferisco allo staff spagnolo, no. Parlo di colleghi e rivali. Sotto l'egidia FG Sport, invece, tra hospitality aperte e casino sano nel paddock ce la spassavamo parecchio anche se, ogni tanto, qualche aspetto sportivo poteva essere curato con maggior attenzione". Difficile e complicato &egrave; stilare la cronostoria della carriera di RR44, perci&ograve; ci affidiamo alle sue parole: "Credo di essere stato bravo e, perch&eacute; no, fortunato. Talento e buona sorte devono viaggiare a braccetto. Tra 250 e MotoGP ho guidato modelli di altissimo tasso tecnologico, il sogno di tutti. Un altro desiderio si sta avvicinando, ha gli occhi a mandorla". Una MotoGP sempre pi&ugrave; Super Bowl: cosa cambier&agrave; con Liberty Media  Rolfo alla 8 Ore di Suzuka: Endurance completo per lui Finalmente, pu&ograve; dirlo. Anzi, pu&ograve; dirlo a met&agrave;: "Correr&ograve; alla mitica 8 Ore di Suzuka" obiettivo da sempre nel suo mirino personale "bench&eacute; non possa rivelare con quale moto e team. Vi anticipo che non sar&agrave; una Yamaha, moto con la quale nel mondiale di durata ho raccolto grosse soddisfazioni. In Giappone prender&ograve; parte con un equipaggio che... ne sa un tot di pista e ambiente". Nel frattempo, Rolfo mica si annoia. Tra allenamenti, corsi su pit bike della scuola da lui istituita e ristrutturazioni della nuova dimora condivisa con Michelle, i cagnolini e l'imminente arrivo di una splendida creatura, il pilota fa tutto fuorch&eacute; annoiarsi: "Sono pieno di cose da fare, felicemente. Tra poco diventer&ograve; pap&agrave;, et&agrave; perfetta: ho compiuto 44 lo scorso 23 marzo, celebrato con dediche dei presenti e pure da chi non poteva esserci. Salto la 24 Ore di Le Mans per impegno epocale: Michelle &egrave; 'in scadenza', preferisco starle vicino". Giusto e comprensibile, anche perch&eacute; di gare ne parla a iosa: "Commento da anni il Motomondiale per la TV Svizzera, divertendomi e fornendo il mio punto di vista. Ho gareggiato sotto l'ala Dorna, FG Sport, ancora Dorna, poi Waner Bros Discovery. Tutti mi fanno la stessa domanda: Roby, come sar&agrave; la MotoGP con l'arrivo di Liberty Media?"  Rolfo sulla futura MotoGP: Show assicurato, speriamo nei sorpassi... E cos&igrave;, mentre trivella un muro, e poi lo restaura &amp; dipinge, Roby &egrave; in dolce attesa, contestualmente stando attento alle azioni di pista: "Le gare MotoGP sono belle" vero, ma attenzione "per&ograve;, in termini di spettacolo, si pu&ograve; crescere. Lo sappiamo: ali, dispositivi, aero, elettronica e gomme uguali appiattiscono il livello, che non &egrave; piatto, casomai livellato. Credo che la differenza concettuale si noti". In pratica, tra il primo e l'ultimo classificato ballano pochi decimi: "Esatto, infatti, staccano, curvano e aprono quasi tutti nello stesso punto, per medesima curva in percorrenza e uscita. Mettiamoci anche la pressione gomme da gestire, ed eccoci qui: si contano pochi sorpassi. Ne avremmo veramente bisogno". E' arrivata Liberty Media, colosso che gestisce da anni la Formula 1. Chi meglio di Rolfo potrebbe interpretare il passaggio di consegne? Nessuno: "Grazie per la fiducia" ride "dunque... spero questo: la precisione Dorna, la fantasia FG Sport, l'apertura Discovery Channel e il marketing Formula 1. Le quattro ruote hanno un seguito impressionante, forse non ripetibile dalle due. Per&ograve;, ai motociclistici piace essere una sorta di nicchia. Vedremo. Spero non accada che l'ambiente diventi troppo fighetto; il motociclista non &egrave; tale, ma nemmeno pane &amp; salame. Una bella via di mezzo, se esiste".          

Roberto ha corso con Dorna, FG Sport e Warner Bros Discovery: "Il tifoso a due ruote non se la tira, ma non &egrave; pane &amp; salame. Far&ograve; la 8 Ore di Suzuka, sogno di carriera"

Rolfo sulla MotoGP stile F1: "Spero non diventi troppo fighetta"

        Alla kermesse milanese &egrave; passato a trovarci Roberto Rolfo reduce da una stagione impegnativa nell&rsquo;EWC con il team OG Motorsport dove purtroppo non sono stati raccolti i risultati sperati EWC, ECCO IL CALENDARIO 2024: SPA RIDOTTA AD 8 ORE! Calendario corto e gare sfortunate Al secondo anno nella squadra francese, Rolfo sperava di poter lottare nuovamente al top della classe STK del mondiale Endurance ma purtroppo cadute e rotture hanno condizionato tutta la stagione del team: &ldquo;&Egrave; stato un anno un po&rsquo; particolare, per la prima volta non siamo riusciti a concludere molto. Con un calendario di sole tre 24 ore pu&ograve; capitare che ci siano gare sfortunate a livello di rotture e cadute. Se le gare per&ograve; sono solo tre si paga molto a livello di punti. A Le Castellet ci stavamo rifacendo, &egrave; una pista che ho sempre adorato ed eravamo in lotta per replicare il podio del 2022, eravamo una bella squadra io magari pi&ugrave; costante, mentre Delbianco pi&ugrave; veloce ma una rottura nell&rsquo;ultima ora ci ha visto tagliare il traguardo non nella posizione che avremmo voluto".  MOTO2, ACOSTA CAMPIONE DEL MONDO IN THAILANDIA SE&hellip; Tra MarcVDS e MotoGP Roberto ricopre il ruolo di riders coach nel team belga che vede Tony Arbolino in lotta per il titolo con Pedro Acosta che per&ograve; a Sepang avr&agrave; il primo importante match point: &ldquo;Di tenere aperto il campionato qualche possibilit&agrave; ce l&rsquo;ha perch&eacute; ha Sepang &egrave; sempre andato forte. Ha avuto un momento complicato dovuto forse anche ad un po&rsquo; di pressione che si &egrave; messo quando si &egrave; visto in lotta per il titolo su piste non troppo congeniali per lui&rdquo;. Sulla sfida tra Bagnaia e Martin in MotoGP invece il pilota piemontese ha un solo dubbio: &ldquo;Ho un punto interrogativo sulla lotta all&rsquo;ultima gara tra Ducati ufficiale e Ducati satellite. Ovviamente &egrave; la ufficiale che ha il dovere di vincere ma &egrave; interessante perch&eacute; &egrave; la prima volta che si arriva in una situazione cos&igrave;. Un mondiale cos&igrave; bello era un po&rsquo; che non si vedeva&rdquo;.        

Ad EICMA Roby ci ha raccontato della sua stagione stagione nell'EWC, del ruolo di riders coach in MarcVDS e dello scontro finale tra Bagnaia e Martin in MotoGP

Roberto Rolfo: "Stagione condizionata dalle rotture, MotoGP? Che bella stagione!"

Ad EICMA Roby ci ha raccontato della stagione sfortunata condizionata da rotture e cadute nell'EWC al ruolo di Riders Coach nel team MarcVDS al finale della MotoGP con il duello testa a testa tra Bagnaia e Martin

Roberto Rolfo sull'EWC: "Condizionati dalle rotture. MotoGP? Che bella stagione!"

Dalla grid walk del tracciato francese le parole del pilota di OG Motorsport

EWC, 24h di Le Mans: il saluto di Roberto Rolfo | VIDEO

        Poteva essere una cosa scontata ma di fatto non lo &egrave; stata pi&ugrave; di tanto anche se gli indizi lasciavano presagire il fatto che sarebbe rimasto con quel team. Florian Alt, pilota Viltais lo scorso anno e che quest&rsquo;anno disputer&agrave; l&rsquo;IDM con Honda, ha ri-firmato per il team francese che quest&rsquo;anno &egrave; passato ad Honda come anticipato qualche settimana fa. Il tedesco &egrave; il primo tassello del rinnovato team francese che ha chiuso al terzo posto la scorsa stagione del Mondiale Endurance, un risultato molto importante per una squadra privata che si &egrave; messa dietro tante moto ufficiali. Continua invece con OG Motorsport (e prolunga il suo impegno nel Mondiale Endurance in categoria Superstock) il nostro Roberto Rolfo. Il torinese sar&agrave; affiancato dal confermato giapponese Cocoro Atsumi e dal francese Ludovic Rizza. La squadra con base a Reims sveler&agrave; ad inizio marzo i colori della R1 ed anche il numero ufficiale con il quale disputeranno la stagione (lo scorso anno era il 66)             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Roberto Rolfo 44 (@robyrolfo)      &nbsp;        

Florian Alt e Roberto Rolfo (con Cocoro Atsumi e Ludovic Rizza) restano con i rispettivi team per la stagione 2023 del Mondiale Endurance

EWC: conferme importanti per Viltais ed OG Motorsport

Il pilota torinese di OG by Sarazin riassume le qualifiche di ieri e parla della gara

Ewc, Bol d'Or: Roberto Rolfo commenta le qualifiche

Prime sensazioni del pilota torinese di OG Motorsport dopo le libere in vista della 24h di sabato e domenica, atto finale della stagione EWC

EWC: Roberto Rolfo commenta il martedì del Bol d'Or

Sono tanti i centauri tricolore impegnati questo fine settimana nella prestigiosa corsa di durata francese, prima tappa del mondiale endurance 2022. Eccoli in azione sul circuito Bugatti durante le varie sessioni di prove

EWC: da Canepa a Rolfo, ecco tutti i piloti italiani alla 24 Ore di Le Mans

        Una veloce chiacchierata tra un turno di libere e l&rsquo;altro con Roberto Rolfo direttamente da Le Mans, tornato nella classe Stock del Mondiale Endurance con il team OG by Sarazin dopo l&rsquo;esperienza dello scorso anno in classe EWC con MotoAin.&nbsp; Il pilota piemontese ha parlato dei problemi attuali della sua R1 Stock in vista delle prove ufficiali di gioved&igrave; pomeriggio, della presenza di Davies e Smith per questo round di apertura del Mondiale Endurance e le speranze per il quinto round del calendario, al momento ancora in via di definizione. Rolfo: &ldquo;Davies e Smith? Bello per il campionato  Il pilota di OG by Sarazin ci ha dato la sua opinione su piloti come Chaz Davies (che avrebbe dovuto sostituire Zanetti, ma purtroppo ha dato forfait cusa covdi) e Bradley Smith: &ldquo;E&rsquo; bello che ci siano tanti piloti che arrivano dalle gare sprint, dalla velocit&agrave; pura &ndash; dice Rolfo &ndash; e che portino valore aggiunto a questo campionato. Prima del 2018 lo seguivo ma non avendolo mai provato l&rsquo;ho sempre visto con un po&rsquo; di distacco bench&egrave; mi appassionasse. E&rsquo; un campionato certamente diverso, ma fino a quando non lo provi. Apprezzo molto l&rsquo;ambiente delle gare di durata e tutto quello che c'&egrave; intorno... ti rendi conto che &egrave; un campionato a parte. E' importante essere veloci in prova, in gara e, quando serve, saper ragionare per portare a casa risultato e punti.&rdquo; Di seguito l'intervista integrale        

L&rsquo;attuale pilota del team OG by Sarazin nella classe Stock del Mondiale di durata ci ha parlato della sua esperienza e dell'appuntamento di Le Mans

Esclusiva, Roberto Rolfo: “L'Endurance? Un campionato dove importante è ragionare"

Il pilota del team OG by Sarazin nella classe Stock dell'EWC si racconta prima di scendere in pista per il secondo turno di prove libere in vista della 24h di Le Mans

After The Flag - Intervista a Roberto Rolfo

        Singolare che, prima del recente trionfo di Enea Bastianini, nel Terzo Millennio l&rsquo;unico pilota di lingua italiana a vincere un titolo nelle tre grandi classi del Motomondiale soltanto all&rsquo;ultima gara non avesse fatto suonare l&rsquo;Inno di Mameli. Gi&agrave;, perch&eacute; si tratta di Manuel Poggiali, sammarinese iridato in 125 all&rsquo;ultimo GP nel 2001, precedendo Youichi Ui (anche se il trionfo era gi&agrave; stato ipotecato nella penultima gara), e poi nel 2003 in 250. Battendo Roberto Rolfo. Quel duello nella 250, vera &ldquo;scuola&rdquo; per i piloti appartenenti al paddock dei prototipi e non soltanto, fu tra due piloti che oggi si sono incontrati spesso negli studi televisivi. Entrambi ricordano quel campionato ricco di sfide, di tensione e di sportivit&agrave;: "Il mio avversario era tenace, ma corretto. Misurarsi con lui fu un vero piacere&rdquo; &egrave; l&rsquo;opinione unanime. E ripercorrendo le 16 tappe della stagione conclusasi a favore di Poggiali, emerge un sentimento di sorpresa.  Misano 1984: Fausto Ricci, buona la prima Poggiali: "Adattarsi alla 250 non fu semplice"  Perch&eacute; tale sensazione? I motivi sono differenti e validi. Come detto, Manuel aveva vinto due anni prima il titolo della ottavo di litro, portando la Gilera in vetta alle classifiche iridate, e nel 2002 sfior&ograve; il bis in 125. Per lui, l&rsquo;esordio nella quarto di litro del 2003 proponeva incognite, poich&eacute; affrontato con la super competitiva ma non facile Aprilia, moto che esprimeva un grande potenziale, ma che richiedeva un perfetto lavoro di set up e una guida &ldquo;particolare&rdquo;: &ldquo;&Egrave; vero &ndash; conferma l&rsquo;unico iridato del Monte Titano &ndash; la RSV 250 era veramente potente, per&ograve; altrettanto sensibile alle modifiche e ai cambiamenti del meteo. Da debuttante, la cosa pi&ugrave; difficile fu abituarsi allo stile di guida della categoria. Se con la 125 potevo rimanere piegato quanto e come desideravo, con la 250 no, perch&eacute; aprendo il gas, l&rsquo;erogazione appuntita e la botta di potenza facevano partire in derapata il posteriore. Poi le gomme si consumavano parecchio e a met&agrave; gara ero costretto a cambiare linee&rdquo;. Difficolt&agrave; superate egregiamente sin da Giappone e Sud Africa, con due successi ai primi due tentativi: &ldquo;Ne uscii sorpreso &ndash; Poggiali spiega il suo fantastico inizio &ndash; per me tutto era nuovo, avevo svolto eccellenti test, ma le gare erano una situazione pi&ugrave; dura. Cominciai nel migliore dei modi a Suzuka e Welkom, vincendo entrambi i Gran Premi, mentre Rolfo accus&ograve; qualche difficolt&agrave;&rdquo;. Roberto non part&igrave; benissimo. Un grosso cambiamento tecnico apportato alla NSR spiazz&ograve; momentaneamente i piloti Honda: &ldquo;Il passaggio da bialbero a monoalbero rese il motore meno potente &ndash; svela l&rsquo;attuale campione del mondo Endurance classe Superstock &ndash; perci&ograve; pativo in accelerazione e velocit&agrave; di punta. Nelle prime due uscite portai a casa punti, ma non ero soddisfatto. I successivi podi di Jerez e Le Mans mi diedero morale, facendomi capire che la strada intrapresa era in salita ma buona&rdquo;.  Pochi punti a separare i due contendenti  Al Mugello, dopo due successi di Toni Elias, Poggiali torn&ograve; a vincere, Rolfo giunse quarto e, con il nono posto di Barcellona, approfitt&ograve; dello &ldquo;zero&rdquo; rimediato dall&rsquo;avversario. Dopo Assen e Donington &ndash; nella gara britannica and&ograve; meglio il portacolori del Team Aprilia MS &ndash; arriv&ograve; il tortuosissimo Sachsenring, teatro dell&rsquo;affermazione firmata dal pilota di Gresini: "In Germania guidai veramente bene. Sebbene la NSR avesse poca potenza, potevo essere efficace in staccata e ingresso curva. Ricordo quel giorno con emozione, dato che parliamo della mia prima vittoria nel Motomondiale. Oltretutto, Manuel concluse ottavo e io gli soffiavo ancora sul collo&rdquo;. A Brno e all&rsquo;Estoril, risultati abbastanza in linea tra i due contendenti alla corona, fino al Brasile. A Rio de Janeiro, Poggiali sal&igrave; per la quarta volta sul gradino pi&ugrave; alto del podio, Rolfo si posizion&ograve; pochi centimetri pi&ugrave; sotto. I reciproci complimenti lanciarono la fase finale di quel caldo 2003: &ldquo;Eravamo divisi da pochi punti &ndash; ricordano all&rsquo;unisono &ndash; e ci preparavamo alla lunga trasferta oceanica: Motegi, Sepang e Phillip Island, tre piste differenti, con climi variegati&rdquo;. Rolfo: "A Phillip Island la pioggia mi esalt&ograve;"  Lontani da casa, i protagonisti del duello badarono poco alle strategie e, se queste furono studiate, non furono impostate su ragionamenti generati dal risparmio dei rischi. Certo, Manuel e Roberto fecero i conti con i propri staff (calcoli relativi a piazzamenti e punti di ogni tappa) e con i rivali della Top 10. C&rsquo;era Elias, che in seguito sarebbe diventato campione di Moto2 e MotoAmerica. Per lui e la sua Aprilia, grandi traguardi, con tre successi, ma anche qualche battuta d&rsquo;arresto. Per nulla appagato e ancora in corsa per il titolo, lo spagnolo si impose nei GP Pacifico e Malesia. Ma in Australia il diluvio bagn&ograve; le speranze di Elias, che naufrag&ograve; all&rsquo;undicesimo posto. Anche Poggiali ebbe noie, con una deludente nona posizione. Chi vol&ograve; sotto e sopra l&rsquo;acqua, fu proprio Rolfo, vero mago del bagnato: &ldquo;Quanto mi piaceva correre in quelle condizioni &ndash; le parole dell&rsquo;anfibio torinese &ndash; la mia sensibilit&agrave; fu premiata a Phillip Island e la NSR lavor&ograve; al meglio L&rsquo;erogazione dolce non offriva molta potenza, per&ograve; io la gestivo tutta con il polso destro. La situazione del campionato si deline&ograve; ulteriormente: Elias poteva essere considerato fuori dai giochi, De Puniet anche. Randy era forte, tuttavia incostante. Fonsi Nieto rappresentava una mina vagante e, se consultiamo la classifica, troviamo quasi tutte Aprilia, io ero il pilota Honda meglio piazzato. Sebastian Porto and&ograve; bene, non benissimo. In vetta c&rsquo;eravamo io e Poggiali, i pi&ugrave; forti della griglia. Lui con la RSV io con la NSR. Due moto dalle filosofie differenti, due avversari con lo stesso spirito corsaiolo: poche parole, tanti fatti&rdquo;.  I fatti dicono che a Valencia si consum&ograve; l&rsquo;atto conclusivo di una competizione tirata ai massimi livelli. Nella 250 ogni dettaglio doveva essere curato: &ldquo;Metodo di lavoro, strategia nella prove libere e in qualifica, carburazione, stile di guida, scelta delle gomme, attenzione alle mosse altrui, psicologia, alimentazione, allenamento&rdquo; la lista di voci stilata da Poggiali e Rolfo. Vi sembra poco? Valencia incoron&ograve; Manuel  Sette erano le lunghezze a separare il sammarinese, in vetta dal primo metro del campionato e a cui sarebbe bastato un secondo posto, e il piemontese. Al Ricardo Tormo ci si aspettava il confronto diretto che fu, invece, &ldquo;differito&rdquo;. In quasi tre quarti d&rsquo;ora di gara, De Puniet ed Elias lottarono per la vittoria, andata a Randy. Per soltanto 72 millesimi, un fotofinish, l&rsquo;Aprilia del francese beff&ograve; quella dello spagnolo. Con i due imprendibili l&agrave; davanti, Rolfo avrebbe dovuto chiudere terzo e sperare in un Poggiali ottavo o peggio. E invece a completare il podio fu proprio la RSV del sammarinese, che fece meglio di Rolfo, 7&deg;. Giunto nel proprio garage, il vincitore del secondo titolo della carriera a soltanto 20 anni &ndash; uno dei soli due rookie dell&rsquo;era moderna a vincere in 250, l&rsquo;altro &egrave; stato Dani Pedrosa, l&rsquo;anno seguente &ndash; prov&ograve; le stesse emozioni descritte oggi: &ldquo;Non potevo crederci, ero felice e distrutto &ndash; ricorda &ndash; perch&eacute; la gioia fu tanta e pure la tensione pre-gara. Le ambizioni dell&rsquo;Aprilia furono soddisfatte e pure le mie, vincere in due classi cos&igrave; diverse tra loro mi sembr&ograve; una cosa irreale&rdquo;. Rolfo non port&ograve; alla Honda il titolo, ma non pot&eacute; considerarsi sconfitto: &ldquo;Ero comunque contento. La mia NSR si rivel&ograve; la migliore del lotto, in una stagione iniziata in salita e continuata cogliendo grossi risultati. La sfida tra me e Poggiali rester&agrave; per sempre nel mio cuore e, quando ci incontriamo, ci scambiamo complimenti e l&rsquo;ammirazione &egrave; reciproca&rdquo;. Duelli da leggenda: il duello Bianchi-Gresini datato 1985       

Pur essendo al debutto nella 250, nel 2003 il ventenne Poggiali vinse d&rsquo;autorit&agrave;, guidando la classifica dal primo all&rsquo;ultimo metro della stagione. A insidiare il sammarinese fu l&rsquo;amico Rolfo

Duelli da leggenda: la vittoria del baby prodigio Poggiali su Rolfo

Finisce con il podio del Bol d&rsquo;Or la stagione EWC per Roberto Rolfo e lo svizzero Robin Mulhauser. Entrambi i piloti, ormai ex MotoAin, hanno comunicato al team manager della squadra Pierre Chapuis l&rsquo;intenzione di lasciare il team e non prendere parte alla gara di Most del prossimo 9 ottobre.&nbsp;  La decisione &egrave; stata presa sulla base di alcuni comportamenti del team manager che non sono piaciuti ai due piloti, troppo in favore del nuovo arrivato Randy De Puniet. A detta di Rolfo infatti, De Puniet di notte non voleva girare lasciando gli stint notturni allo stesso pilota piemontese ed a Mulhauser. Questo successo sia a Le Mans che al recente Bol d&rsquo;Or.  Poi sulle gomme Rolfo ha rilanciato: &ldquo;Nelle qualifiche io e Mulhauser abbiamo avuto soltanto in un&rsquo;occasione la disponibilit&agrave; di gomma nuova, oltretutto non da qualifica, a disposizione esclusivamente di De Puniet. Discorso analogo nelle prove in notturna dove lui voleva girare sempre con un treno nuovo.&rdquo;  Ora per il 2022 Rolfo &egrave; alla ricerca di una nuova occasione nell&rsquo;Endurance. A 41 anni si sente ancora veloce e non pronto ad appendere il casco al chiodo.  EWC, Bol d&rsquo;Or: Yoshimura SERT vince &quot;facile&quot;, No Limits a podio nella Stock 

I due piloti hanno terminato anzitempo il rapporto con la squadra francese dopo il podio del Bol d&rsquo;Or per divergenze con il management

EWC: Rolfo e Mulhauser non saranno a Most con MotoAin

Il due volte campione del mondo di Endurance Roberto Rolfo anche quest&rsquo;anno commenter&agrave; le prodezze dei piloti di Moto3 e Moto2 in diretta su Dazn (che si apprestano a disputare il test in Qatar), al fianco di Matteo Pittaccio e durante la presentazione digitale della stagione 2021 entrambi hanno commentato i valori in pista.&nbsp;  Guarda la MotoGP live su DAZN,. Attiva Ora  &ldquo;Si mischieranno le carte in tavola&rdquo;   Il 2020 &egrave; stato un anno complicato, vuoi per la pandemia e per il calendario molto serrato che ne &egrave; seguito, ma ha regalato comunque grandi emozioni. Guardando a quello che inizier&agrave; il 28 marzo dal Quatar Rolfo ha detto: &ldquo;Sar&agrave; un campionato ancora pi&ugrave; bello dell&rsquo;anno scorso perch&eacute; si mischieranno un po&rsquo; le carte in tavola. Ci sono tante novit&agrave; a livello di piloti e anche tanti cambiamenti, per cui bisogna vedere quale sar&agrave; l&rsquo;adattamento&rdquo;. Anche se le due classi minori devono ancora svolgere il test pre-stagionale ufficiale, l&rsquo;ex pilota del Mondiale ha fatto il suo pronostico: &ldquo;Vedo come favoriti Jaume Masi&agrave; per Moto3 e Marco Bezzecchi per Moto2&rdquo;.  Moto2, Marc VDS Racing svela i nuovi colori per il 2021  Il suo collega Pittaccio ha invece analizzato cos&igrave; la Moto3: &ldquo;Vedo bene Masi&agrave;, che torna in KTM e da quest&rsquo;anno veste i colori del team Ajo, ma anche Darryn Binder in Honda Petronas. Per gli italiani spero in Dennis Foggia&rdquo;. Ma non solo: &ldquo;Terrei d&rsquo;occhio anche i ragazzi del team Gresini. Fausto non c&rsquo;&egrave; pi&ugrave;, ma il lavoro studiato e il metodo applicato nel corso degli anni con l&rsquo;aiuto poi di Manuel Poggiali, possano fare bene&rdquo;.  Nella classe di mezzo invece: &ldquo;Uno dei favoriti &egrave; Sam Lowes, ma occhio anche a Remy Gardner, che &egrave; stato veloce nei test, e Marco Bezzecchi&rdquo;. e ci saranno dei debuttanti molto interessanti: &ldquo;I primi 3 della classe cadetta 2020, Albert Arenas Tony Arbolino e Ai Ogura avranno a disposizione pacchetti tecnici di livello e penso possano fare bene&rdquo;.  La top class   Tra i pronostici hanno parlato anche della top class e Rolfo ha ammesso: &ldquo;Stiamo parlando di una categoria imprevedibile. Rimane una competizione molto aperta per quest&rsquo;anno&rdquo;. E se proprio deve puntare su qualcuno dice: &ldquo;Fabio Quartararo, ma lascio un punto interrogativo per la questione Marc Marquez&rdquo;. Di altro avviso invece Pittaccio che punta tutto su &ldquo;Jack Miller&rdquo;.  Infine Rolfo ha cos&igrave; commentato la situazione di Valentino Rossi: &ldquo;Mi aspetto qualche exploit, ha tutta l&rsquo;esperienza per fare bene. Non tanto da lottare per il titolo, ma s&igrave; per fare grandi gare. Nel team Petronas avr&agrave; meno pressione, ma potr&agrave; contare su un pacchetto tecnico ottimo&rdquo;.  Test Moto3, Jerez: Italia al top grazie a Foggia e Fenati  Attiva ora e guarda le gare di MotoGP, Moto2 e Moto3 live e on demand 

L&rsquo;ex pilota del Mondiale ha dato una lettura alle due classi minori del Mondiale e ha fatto il pronostico anche della MotoGP, puntando tanto su un pilota Yamaha

DAZN, Rolfo: &ldquo;Bezzecchi favorito in Moto2&rdquo;

&Egrave; difficile trovare un pilota pi&ugrave; esperto di Roberto Rolfo. Indipendentemente dai suoi 40 anni - portati come se fosse un trentenne o anche pi&ugrave; giovane - il pilota torinese vanta partecipazioni ad alto livello in tutti i principali campionati mondiali.  Partendo dalla classe 250 Grand Prix, nella quale ha ottenuto 3 vittorie e 15 podi, passando dalle presenze in MotoGP, contando il successo e gli eccellenti piazzamenti nella Moto2, sino agli anni da protagonista in Superbike e gli allori Endurance... cosa manca?    ...la Supersport 600, categoria da lui interpretata al meglio. Anche in quella serie, Roby &egrave; andato forte, con primi gradini calcati pi&ugrave; volte, tra cui quello pi&ugrave; alto di Phillip Island. Oltretutto, considerandone l&rsquo;inizio di carriera sino ad oggi, RR#44 sa distinguere suoni - due o quattro tempi - odori - olio di ricino o sintetico - e dinamiche di guida.   La sua consulenza ci &egrave; pi&ugrave; che utile: &ldquo;Ogni moto &egrave; da considerarsi unica nel suo genere, stesso discorso per la categoria in oggetto - spiega - infatti, non mi ricordo di aver guidato una moto uguale all&rsquo;altra. Casomai, alcune detenevano caratteristiche comuni, per&ograve;, i caratteri e e le relative esigenze in sella cambiavano. Mi sono divertito in 250, in MotoGP, con la Superbike e portando al limite la Moto2. Per&ograve;, una delle pi&ugrave; combattute classi era la Supersport, perch&eacute; le modifiche concesse dal regolamento si contavano sulle dita di due mani ed il tutto risultava abbastanza economico e poco complicato. Con la 600 si poteva fare la differenza ed &egrave; giusto credere ancora in quel campionato&rdquo;.  Attenzione al regolamento: ogni modifica deve essere ponderata e servir&agrave; tempo per livellarne le prestazioni   Roberto &egrave; tecnico. Se parliamo di carburazioni, ne sa. Se disquisiamo di iniezione elettronica, ne sa. Soffermandoci su sospensioni ed assetti, ne sa. Figuriamoci quando l&rsquo;argomento riguarda i motori: &ldquo;Ogni unit&agrave;, ogni Marca propone la propria filosofia, che &egrave; poi vero e proprio carattere - introduce e poi entra nel dettaglio - Per esempio, non si possono paragonate i quattro cilindri in linea ai V2, nemmeno i V4 ai tre. Dipende da tanti fattori, il comportamento della moto risentir&agrave; dello schema scelto. In Supersport, sino a poco tempo fa, avevamo pi&ugrave; Case. Adesso occorre fare qualcosa, si rischia di perdere interesse&rdquo;.    Si discute di un rivoluzionato regolamento tecnico, che accoglierebbe cilindrata e frazionamenti promiscui: &ldquo;S&igrave; ed &egrave; una buona idea - conferma - per&ograve;, bisogner&agrave; fare attenzione. Una sola modifica potrebbe avvantaggiare o svantaggiare una specifica moto. Prendiamo la Kawasaki Ninja: nella versione 600 &egrave; una cosa; la 636 un&rsquo;altra. Ho notato, guidandole, come soli 36 centimetri cubi possano determinare prestazioni incrementate. Sar&agrave; importante studiare un piano preciso, con calcoli e simulazioni fatte al banco ma pure in circuito&rdquo;.  E le &ldquo;maggiorate&rdquo;? Rolfo pensa pure a loro: &ldquo;Ducati da pi&ugrave; di 900, MV Agusta 800, Triumph 765. Mmm - un breve elenco - direi che, in quei casi, potrebbero partecipare alla serie, ma non dovrebbero essere toccate pi&ugrave; di tanto. Una Yamaha R6, ora dominatrice, deve comunque potersela giocare. Forse l&rsquo;idea buona sarebbe: preparazione motore consentita alle quattro cilindri da 600, invece, pi&ugrave; chiusa o, addirittura, assente per le maggiorate. Ovviamente, poi ci sar&agrave; da compararle, ma eviterei cose come air restrictor o zavorre da applicare e togliere di round in round. I piloti ed i tecnici rischierebbero di fare confusione. Ci vorr&agrave; tempo per avere una Supersport davvero equilibrata&rdquo;.  27 ottobre 1996: Troy Corser festeggia nella sua Phillip Island il primo titolo SBK vinto 

Roberto parla del nuovo regolamento che potrebbe rivoluzionare la Classe di Mezzo delle derivate di serie: &quot;Ben vengano frazionamenti diversi e cilindrate maggiorate, io ne limiteri la preparazione dei motori&quot;

Rolfo: &ldquo;La nuova Supersport? Eviterei air restrictor e zavorre&rdquo;

Roberto Rolfo sta trascorrendo i giorni di quarantena per l&rsquo;emergenza Coronavirus nella sua casa di Lugano, in attesa che arrivi il via libera per poter tornare in moto. Nel frattempo, il piemontese continua ad allenarsi, anche perch&eacute; il regime di restrizioni in Svizzera &egrave; inferiore a quello che stiamo vivendo in Italia. L&rsquo;obiettivo &egrave; rimanere in forma per difendere il titolo del mondiale Endurance Superstock conquistato lo scorso anno con la Yamaha del team Moto Ain, in equipaggio con Stefan Hill e Robin Mulhauser.  La bici e i corsi   &ldquo;Qui a Lugano i negozi sono rimasti chiusi come Italia fino ad una una settimana fa, ma adesso mancano praticamente solo i ristoranti e i bar&rdquo;, ci dice Rolfo, che raggiungiamo telefonicamente durante la &lsquo;quarantena&rsquo;. &ldquo;Qui abbiamo i controlli su distanze, ma non c&rsquo;&egrave; l&rsquo;obbligo di stare a casa e non serve l&rsquo;autocertificazione per uscire. In questo periodo sono riuscito sempre ad allenarmi in bici, che &egrave; una mia grande passione...  &quot;E poi continuo i miei corsi di pilotaggio, anche se per ora solo tramite video&quot;, aggiunge Rolfo. &quot;Sto seguendo due piloti, uno che far&agrave; la MiniGP e uno che correr&agrave; nel Motoestate, e gli ho preparato un percorso di allenamento aerobico che facciamo online&rdquo;, aggiunge Rolfo, che oltre ad essere impegnato nel Mondiale Endurance da tre anni ha fondato anche la sua &lsquo;Scuola RR44&rsquo;.    &ldquo;Le Mans a rischio&rdquo;   A proposito di Mondiale Endurance, Roberto Rolfo ci annuncia che la 24 Ore di Le Mans potrebbe saltare.  &ldquo;La situazione calendario del nostro campionato fino ad oggi &egrave; discreta: &egrave; stato annunciato lo spostamento al 1&deg; novembre della 8 Ore di Suzuka dove io avrei dovuto correre con team giapponese, ma bisogner&agrave; vedere come evolver&agrave; la situazione in Giappone. Sono in contatto con Noboru Ueda per fare la 8 Ore con lui, ma nella classe EWC, non nella Superstock, che l&igrave; non correr&agrave;.  &quot;Le altre gare cancellate sono state tutte ricollocate, quindi non dovremmo perdere nulla a livello di eventi, ma adesso c&rsquo;&egrave; un punto interrogativo sulla 24 ore di Le Mans: bisogner&agrave; vedere come evolve la situazione in Francia, perch&eacute; sembra che non accettino eventi sportivi fino a settembre. In questo caso, si potrebbe riprendere con il Bol d&rsquo;Or il 19 e 20 settembre, ma la 24 Ore di Le Mans a fine agosto potrebbero cancellarla.  &quot;La prima gara della stagione 2020/2021 invece dovrebbe essere a Sepang a dicembre&rdquo;.    &quot;Ora serve tornare in sella&quot;   Qual &egrave; il tuo feeling per la stagione dopo questi cambiamenti?  &ldquo;Mi dispiace che la stagione si sia interrotta, come dispiacer&agrave; anche agli altri piloti, e non solo dell&rsquo;endurance. Per quanto ci riguarda, eravamo davanti in campionato dopo le prime due gare, come team Stock, dopo aver vinto il titolo lo scorso anno: al Bol d&rsquo;Or abbiamo vinto a settembre e a Sepang siamo andati benissimo.  &quot;Quella di Le Mans &egrave; una gara molto bella, e la stavo aspettando con tanta voglia di farla: so di sentirmi bene l&igrave;, e so che il mio team ha un&rsquo;ottima messa a punto per quella pista, conoscendola bene. Mi dispiacerebbe se non si facesse, anzi, a fine agosto sarebbe anche meglio, perch&eacute; ho sempre patito un po&rsquo; il freddo in aprile...  &quot;Nel frattempo mi sto allenando tanto a livello fisico, ma ora serve tornare in sella, anche con le pit-bike della scuola, anche se ancora non &egrave; fattibile. L&rsquo;obiettivo? Confermare il titolo mondiale nella Superstock&rdquo;, conclude Rolfo.  Rolfo: &ldquo;Il ritorno di HRC &egrave; un toccasana per la SBK&rdquo; 

&ldquo;Mi sto allenando tanto, anche con la bici da strada, ma ora serve tornare in moto. Nel mondiale Endurance Superstock siamo in testa dopo le prime due gare, ma la 24 Ore potrebbe saltare&rdquo;, annuncia Rolfo

Esclusiva, Roberto Rolfo: &ldquo;La 24 Ore di Le Mans &egrave; a rischio&rdquo;

        E' stata una gara lunga e durissima per il portacolori italiano Roberto Rolfo quella della 8 ore di Oschersleben, ma dopo tanta fatica Rolfo &egrave; riuscito a salire sulla vetta pi&ugrave; alta conquistando la Coppa del Mondo Endurance riservata alla classe Superstock. VITTORA DA SOGNO - Un'impresa non di certo da poco che ha visto l'alfiere del team Moto Ain Yamaha compiere uno sforzo incredibile e soprattutto ottenere il quarto posto assoluto in gara che lo ha portato poi alla vittoria finale.All'arrivo a Oschersleben, per Roberto Rolfo e il suo team l'idea di poter vincere era lontana dato che il team tedesco GERT 56 BMW aveva 11 punti di vantaggio.La gara per&ograve; ha ribaltato le sorti della classifica e grazie al quarto posto assoluto Rolfo e tutto il team Moto Ain Yamaha sono riusciti in un'impresa storica.In tutto questo anche la fortuna ha giocato un po' dalla loro parte in quanto il team Gert ha concluso la gara in 13esima posizione e il bellissimo quarto posto assoluto di Rolfo ha fatto volare tutto il team Ain alla conquista della Coppa del mondo Endurance Superstock.       

Il pilota del team Moto Ain Yamaha con un quarto posto assoluto alla 8 ore di Oschersleben &egrave; riuscito a conquistare una bellissima vittoria mondiale

Rolfo è campione del mondo Endurance Superstock

SEPANG - Jules Cluzel ha siglato la prima pole position della storia della Supersport a Sepang. Il francese della MV Agusta ha portato cos&igrave; a due le sue prole stagionali, dopo quella di Imola e sulla carta sar&agrave; l&rsquo;uomo da battere per la gara. Nonostante non sia stato bene nella notte &egrave; riuscito a tenere a bada uno scatenato Coghlan, secondo a soli 93 millesimi e anche il giovane van der Mark, terzo a 630 millesimi, che domani chiuder&agrave; la prima fila.    Seconda fila per il turco Kenan Sofuoglu, che in tutti i turni di prove non &egrave; stato incisivo come tutti si aspettavano. Il turco ha preceduto Roberto Rolfo, quinto e Lorenzo Zanetti, sesto. i due italiani hanno poi preceduto la wild card malese Zaidi, molto veloce in tutti i turni di prove.    Per quanto riguarda gli altri italiani in griglia, Tamburini partir&agrave; 12esimo, subito dietro a Florian Marino, in crisi in Malesia. De Rosa &egrave; 13esimo, Bussolotti 14esimo, Nocco 15esimo, Gamarino 16esimo, Russo 17esimo e Menghi 19esimo.  Guarda i tempi  Giulio Fabbri

Il francese porta la MV davanti a tutti. Sofuoglu in seconda fila con Rolfo e Zanetti

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