Prova novità - MV Agusta Brutale 990R/1090RR

Potente, fascinosa, divertente. La naked MV è tanto, tanto bella

Redazione

17.03.2010 ( Aggiornata il 17.03.2010 11:24 )

La Prova
Galleria d'arte

8 anni, tanti ne sono passati dall’uscita della prima Brutale. Il suo arrivo fu una specie di terremoto, il suo fanale anteriore frutto dell’intuizione di Claudio Castiglioni e Massimo Tamburini ha fatto scuola. E tuttora la quattro cilindri MV è una delle naked più grintose in circolazione. Ma a Schiranna non si fermano ed è già pronta la terza evoluzione della Brutale, stilisticamente molto simile ma profondamente diversa visto che è stato riprogettato l’85% dei particolari che la compongono. Non una rivoluzione ma un lavoro di smussatura degli spigoli, con una particolare attenzione a non snaturare un progetto capace di vendere più di 15.000 esemplari dalla sua uscita. Come era avvenuto per tutte le altre edizioni della naked MV, vengono realizzate due differenti versioni: la 990 R è più alla portata di tutti sia per il prezzo sia per le prestazioni, di altissimo livello ma non estreme quanto quelle della 1090 RR, che vanta componentistica più pregiata e un temperamento più sportivo. La posizione di guida è stata modificata e la moto accoglie meglio il pilota, la sella è confortevole ed è stata alzata leggermente, le pedane sono posizionate ottimamente e permettono di fare pressione coi piedi, se l’uso è corsaiolo, ma anche di percorrere tratti di strada più tranquilli senza affaticare. Siccome la distanza rispetto alla seduta è leggermente corta, in pista si ha la sensazione di avere il manubrio in bocca, ma su strada questo permette di tenere una posizione più eretta, ottima per polsi e schiena. LA NUOVABrutale ha perso quasi completamente le vibrazioni eccessive che caratterizzavano la precedente versione; qualcosa è rimasto solo sul la 1090 RR agli alti regimi, ma il passo avanti è notevole.

È una moto stradale ma non troppo, infatti entrambe le versioni mantengono il carattere sportivo, la guida in strada è eccitante e piacevole ma l’esuberanza di tutti e due i motori rende stancante la guida. La 1090 RR vanta un’erogazione molto pulita e lineare ed è scomparso completamente l’effetto on- off della precedente versione, a differenza della 990 R che se l’è portato dietro, anche se in forma molto minore: ogni volta che si chiude il gas e lo si riapre la 990 ha un sussulto, questo non comporta un vero e proprio problema ma sporca la fluidità di guida. Il quattro cilindri che spinge questa naked non ha nessun problema di potenza nella versione più “tranquilla” - ci mancherebbe, con un 1000 cm3 - e tanto meno in quella più sportiva. L’elettronica peraltro permette di scegliere tra due differenti mappature: la “sport” per la massima espressione della potenza, e la “normale” in cui la spinta è stata smussata per ottenere un’erogazione più docile, ottima per un uso stradale ma tale che a gas pieno la potenza è la stessa della versione sport. A spasso per le strade di tutti i giorni si riescono ad utilizzare marce molto lunghe senza tartagliamenti o problemi di erogazione, quinta e sesta marcia e la passeggiata è assicurata. Se invece ci si concede qualche velleità sulle strade di montagna, seconda e terza marcia e gli 11.500 giri arrivano in un lampo, con una progressione impressionante, soprattutto sulla 1090 RR. Al contrario di quello che ci si può immaginare, la differenza tra i due modelli nella pura prestazione motoristica non è eccessiva, infatti il numero dei giri è il medesimo e la differenza più sostanziale sta nel vigore con cui spingono fuori dalle curve: lì i quasi 100 cm3 di differenza si fanno sentire. In pista la cosa si avverte leggermente di più ma anche con la 990 R le accelerazioni sono quelle di una vera sportiva. Qui però manca la frizione antisaltellamento: solo la versione più prestigiosa è equipaggiata con il sistema meccanico che evita il bloccaggio della ruota posteriore in staccata.

La Brutale a lezione di bon ton: anche per quanto riguarda il rombo è stato svolto un lavoro di affinamento, o meglio di... appiattimento in folle. Infatti con la valvoferiori per grip e guidabilità ai Dunlop Qualifier RR che equipaggiano la 1090 RR. Il vero test alle sospensioni si effettua in pista: in sella alla 990 R bisogna prestare una maggiore attenzione, quando si spinge la regolazione delle sospensioni è troppo morbida e si innescano parecchi ondeggiamenti. Così nell’ingresso in curva il trasferimento di peso sull’anteriore. mette in crisi la forcella, innescando spesso un ondeggiamento fastidioso che non permette di inserirsi in traiettoria con una linea precisa; avviene qualcosa di analogo in accelerazione, quando il carico a cui viene sottoposto fa “sedere” l’ammortizzatore per cui le uscite di curva ondeggianti non sono rare. Al contrario, la 1090 RR ha una taratura delle sospensioni molto più attenta alle prestazioni, più frenata idraulicamente e più sostenuta: la moto risulta sempre molto precisa nella guida, permette di impostare traiettorie pulite e veloci, così come è veloce nei cambi di direzione, con il conforto dell’ottimo sostegno garantito dal retrotreno che non affonda. Appena si spinge un po’ ci si accorge della maggior raffinatezza della ciclistica della 1090: non solo forcella e ammortizzatore ma anche i cerchi più leggeri e la presenza dell’ammortizzatore di sterzo. L’assenza della frizione antisaltellamento e l’impianto frenante meno performante della 990 R fanno sì che la staccata sia il punto di maggior gap tra le due versioni della nuova Brutale: in sella alla 1090 RR si riesce a diminuire la velocità in minor spazio rispetto alla “piccola” che spesso innesca un fastidioso saltellamento in staccata.

Se la maggior potenza di frenata che si ottiene con le pinze monoblocco aiuta parecchio in pista, al contrario su strada l’impianto frenante della 990 R, essendo meno aggressivo, è più facile da sfruttare e diminuisce il rischio di bloccaggio. Tra le chicche della nuova Brutale il controllo di trazione, di cui entrambe le versioni sono equipaggiate. Quello scelto dai tecnici MV è votato alla sicurezza più che alla prestazione e se lo si fa entrare spesso in azione i tempi ne soffrono, ma il suo intervento avviene in maniera dolcissima. Viene attivato da un innalzamento repentino del numero dei giri e grazie a questo non c’è bisogno di sensori di velocità o di piattaforme inerziali, e può essere utilizzato con qualsiasi tipo di pneumatico, contrariamente ad alcuni anti-spin più complessi.


La tecnica
Quasi uguale anzi rifatta

LO STESSOconcetto per una nuova moto: i tecnici MV hanno scelto la strada dell’affinamento, nessuno stravolgimento per la nuova Brutale. Esteticamente molto simile, si differenzia però nella sostanza. Il telaio resta in traliccio di tubi di acciaio ma è stato leggermente modificato; il forcellone è stato riprogettato, è più lungo di venti millimetri, è sempre monobraccio in lega di alluminio ma pesa ben 1.200 grammi in meno. Un po’ per via dell’angolo di sterzo più aperto - è passato da 24,5- a 25- - e un po’ per il lavoro sul forcellone, l’interasse è aumentato di 18 mm arrivando a 1.438 mm, a vantaggio della stabilità; nuovi anche i cerchi, fusi per la R e forgiati per la RR. Sono cambiate anche le sospensioni, all’anteriore c’è una forcella Marzocchi a steli rovesciati di 50 mm Ø, al posteriore la 990 monta un ammortizzatore regolabile nel freno in compressione e in ritorno, e nel precarico della molla; invece sulla 1090 RR c’è un ammortizzatore più raffinato, con serbatoio esterno e la possibilità - oltre alle solite regolazioni - di tarare il freno in compressione alle alte e basse velocità.

Sul motore è stato fatto un gran lavoro: completamente rivisto il basamento che pesa 600 grammi in meno, è stato adottato un contralbero equilibratore ed è stato rifatto il sistema di comando del cambio, per un miglior innesto ed una maggiore morbidezza della leva. Leggermente aumentata la cilindrata della R, passata da 982,3 a 998 cm3, invariata invece quella della RR che è rimasta di 1078 cm3. Sono cambiati pure i corpi farfallati che sono Mikuni ed hanno un diametro di 46 mm. L’elettronica è Magneti Marelli e offre la possibilità di due differenti mappature del motore, in più gestisce il traction control su otto differenti livelli di taratura. Nuovo il cruscotto nel quale compaiono, oltre al tradizionale contagiri analogico, due display digitali che riportano numerose indicazioni tra le quali pure la pressione delle gomme (optional). Il peso della nuova Brutale è di 190 chili a secco e le prestazioni sono 139 CV a 10.600 giri con una coppia di 106 Nm a 8.000 giri per la 990 R, e 144,2 CV a 10.600 giri con una coppia di 115 Nm a 8.000 giri per la 1090 RR.


Identikit
  • Motore
  • Quattro cilindri, quattro tempi, raffreddato a liquido e olio con radiatori separati. Cilindrata 998,0 (1078,4) cm3. Alesaggio e corsa 76 x 55 (79 x 55) mm. Rapporto di compressione 13:1. Distribuzione a doppio albero a camme in testa, quattro valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica integrata con l’accensione, corpi farfallati di 46 mm Ø. Lubrificazione forzata a carter umido. Avviamento elettrico.
  • Trasmissione
  • Primaria a ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d’olio con comando idraulico (con dispositivo antisaltellamento). Cambio estraibile a sei rapporti.
  • Ciclistica
  • Telaio a traliccio in tubi di acciaio. Sospensioni: anteriore forcella pluriregolabile a steli rovesciati di 50 mm Ø, corsa ruota 130 mm, posteriore progressiva con forcellone monobraccio controllato da un ammortizzatore pluriregolabile ( in compressione alle alte e basse velocità), corsa ruota 120 mm. Freni: anteriore due dischi flottanti di 310 (320) mm Ø con pinze (monoblocco) a montaggio radiale a quattro pistoncini; posteriore un disco 210 mm Ø e pinza flottante a due pistoncini. Pneumatici: anteriore 120/ 70- ZR17” M/ C ( 58W); posteriore 190/55-ZR17” M/C (75W).
  • Dimensioni
  • Interasse 1.438 mm, lunghezza 2.093 mm, larghezza 760 mm, altezza sella 830 mm, luce a terra 150 mm. Inclinazione di sterzo 25-, avancorsa 103,5 mm. Serbatoio 23 l.

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi