Lucio, titolare LCR, ha riportato Honda al successo: "Alex si mette in testa un'idea, ci prova al cento per cento delle sue forze"
Gran secondo posto per Alex Rins nella Sprint del Gran Premio Americhe, ancora meglio il giorno dopo, perché il numero 42 ha riportato al successo il Marchio giapponese, regalando al team LCR un'affermazione che mancava in MotoGP dal 2018. In quella trasferta argentina, Lucio Cecchinello condivise la gioia insieme a Cal Crutchlow, l'ultimo a donare il primo posto alla formazione satellite dell'Ala dorata. Il manager veneziano trova nel catalano similitudini con l'inglese. Perché?
Lucio di piloti forti e caratteristici ne ha avuti. Volete un semplice esempio? Casey Stoner, asso australiano lanciato proprio in MotoGP nel 2006. Più avanti, nella formazione Honda arrivò Cal Crutchlow, autore di podi e vittorie. Cecchinello vede in Rins somiglianze attitudinali: "Come Cal" svela "Alex è un mastino. Mastino vero, sì: quando vede una opportunità, non la molla nemmeno a morire".
Una sorta di "cagnaccio a due ruote", diremmo noi: "Non lascia la morsa" è ancora il manager a parlare "Dando il cento per cento in ogni situazione. Sarebbe stato un attimo commettere un errore nella Sprint e nel Gran Premio, ma il nostro pilota ha mantenuto freddezza e concentrazione, centrando due fondamentali risultati".
Alex è stato molto bravo, però e indubbiamente, guidava una ottima RC213 V. Lucio lo ammette, sorridendo: "Bè, gli abbiamo cucito addosso una bella moto, nel pieno e fedele controllo del gas. Il pilota ha girato costantemente su passo da vittoria, mettendo nel mirino Pecco Bagnaia".
La Casa di Tokio, quindi, c'è: "C'è, c'è, c'è sempre stata. Si diceva che la Honda fosse persa, smarrita. Non era vero, non lo è tutt'oggi. Chiaro, il metodo di lavoro giapponese è costituito da piccoli e brevi passi, ma stanno arrivando. Col tempo vedrete, si rivedranno i fasti di sempre".
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