Carlo Ubbiali e la MV Agusta, una vera storia d'amore

Carlo Ubbiali e la MV Agusta, una vera storia d'amore© Archivio MV Agusta, Motosprint, famiglia Ubbiali

La MV ingaggiò Ubbiali per due volte: il secondo accordo fruttò ben otto titolo mondiali. E come regalo d'addio il bergamasco presentà al conte Agusta un certo Agostini...

25.04.2022 ( Aggiornata il 25.04.2022 22:22 )

Un amore nato in fiera


Nel marzo 1947, nella sua città natale, Ubbiali si aggiudicò la gara al Circuito delle Mura, in sella a una DKW 125, precedendo tre MV Agusta i cui dirigenti, insospettiti dallo sbarbato, fecero reclamo, come ricordava lui stesso: “Una comica, ho indicato 18 anni nel documento di iscrizione, ma ne avevo 17 e mi hanno squalificato”. Tre mesi dopo suo padre divenne rivenditore ufficiale della MV a Bergamo e con quelle 125 gareggiò da privato. In quella veste, Carlo era presente al GP Fiera Campionaria di Milano del 1948 quando fu avvicinato dal conte Domenico Agusta che gli propose di guidare una delle sue moto.

La migliore ciclistica, il cambio più preciso e 14 cavalli, oltre la metà in più rispetto a quelli di cui disponeva, gli fruttarono il quinto posto e il conseguente ingaggio da ufficiale. Ai tempi le gare locali, sui circuiti cittadini, erano diffuse. “Ad Arona – rammentava Ubbiali – ottenni il primo premio in denaro. Arrivai ottavo e presi tredicimila Lire. Li contai più volte, non ci credevo”.

Con la MV disputò anche le tre gare della prima edizione del Mondiale 125, nel 1949: in Svizzera chiuse quarto e ad Assen terzo, sempre davanti ai compagni di squadra, e quarto fu anche in classifica. Subito dopo partì per il Galles, per la Sei Giorni di Enduro. Dei quattro con la MV Agusta fu l’unico a conquistare la medaglia d’oro, un’impresa che quell’anno riuscì soltanto ad altri otto piloti 125, tutti stranieri. Un risultato straordinario per una Casa italiana e non a caso la famiglia Agusta andò ad accogliere Ubbiali alla stazione di Gallarate con la banda.

Questi risultati attirarono l’attenzione della concorrenza e così il padre e il fratello Maurizio si accordarono per correre dal 1950 con la Mondial, mettendolo al corrente soltanto a giochi fatti. In tre stagioni con il costruttore milanese, sempre nella ottavo di litro, fu prima vice campione del Mondo, poi iridato, quindi ancora primo dei battuti.

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