MV Agusta Story: Mike Hailwood, l'inimitabile

MV Agusta Story: Mike Hailwood, l'inimitabile© Archivio GpAgency, Motosprint, MV Agusta

Il britannico fu capace di conquistare quattro titoli consecutivi della 500 con la Casa italiana e di realizzare numerosi record. Ecco quali

17.08.2022 ( Aggiornata il 17.08.2022 17:40 )

La MV Agusta nel destino


Che fosse scritto nel destino lo si poteva intuire dal 22 aprile 1957, quando Stanley Michael Bailey Hailwood, tre settimane dopo aver compiuto 17 anni, disputò la sua prima gara. Stanley William Bailey Hailwood, benestante, si fece prestare una MV 125 Competizione per il figlio che lo ripagò con l’11° posto. Cinque giorni dopo a Castle Combe, le MV divennero due, con cui fu quarto in 125 e quinto in 250. Mike guidava una MV anche il giorno che vinse per la prima volta, a Blandford Camp, il 10 giugno 1957, al quarto meeting.

La prima annata andò in archivio con cinque successi, due con la 125, uno con la 175 e i restanti con la 203 cm³. Dal 1958, per competere nel Mondiale, preferì però le NSU e le Norton di cilindrata maggiore, a cui si aggiunsero pure Ducati 125 e FB Mondial 250. Tre anni dopo, Mike fu campione del Mondo della 250 con la Honda mentre in 500, con la Norton, mise in pericolo la superiorità della MV Agusta. Così al GP Nazioni il Conte gli offrì di guidare le sue quattro cilindri: nella 350 fu preceduto per cinque secondi da Gary Hocking che invece cadde nella classe regina, permettendogli di imporsi con un giro di vantaggio.

Due settimane dopo, in Svezia, Hailwood fu secondo nella 500 e settimo nella 350 per un problema alle valvole, così nel 1962 venne scelto dalla MV per affiancare proprio Hocking in entrambe le categorie ma il Tourist Trophy, nel primo round del Mondiale, cambiò il corso della storia.

Mike conquistò la Junior con cinque secondi di vantaggio sul compagno che, con la morte nel cuore per l’incidente dell’amico Tom Phillis, vinse la Senior, salvo annunciare il ritiro. Privato dell’unico rivale in grado di infastidirlo, Hailwood vinse in scioltezza le successive cinque gare della 500, con vantaggi compresi tra i 23 secondi di Assen e i 3’45” dell’Ulster GP, con l’eccezione dell’ultima, a Monza. Remo Venturi realizzò il giro veloce e gli arrivò dietro per soltanto mezzo secondo mentre tutti gli altri furono doppiati.

Meno fortunata l’annata in 350, con i secondi posti in Olanda e al Sachsenring, e il ritiro a Dundrod per un guasto alle valvole. La rinuncia agli ultimi due round gli costò la seconda posizione in classifica, a beneficio di Tommy Robb che completò la doppietta Honda, con Jim Redman campione.

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