MV Agusta Story: Mike Hailwood, l'inimitabile

MV Agusta Story: Mike Hailwood, l'inimitabile© Archivio GpAgency, Motosprint, MV Agusta

Il britannico fu capace di conquistare quattro titoli consecutivi della 500 con la Casa italiana e di realizzare numerosi record. Ecco quali

17.08.2022 ( Aggiornata il 17.08.2022 17:40 )

Le sfide, i rivali


Decisamente più combattuta si annunciava l’annata 1963 della mezzo litro per il ritorno della Gilera capitanata da Geoff Duke. La nuova minaccia si palesò alla Coppa d’Oro a Imola, dove le moto di Arcore occuparono i primi due gradini del podio. Al Tourist Trophy, invece, Hailwood conquistò la Senior con un minuto e tredici secondi sulla prima Gilera e quasi sei minuti sulla seconda, facendo pure segnare il nuovo record sul giro e quello di gara, pur dovendo cambiare a lungo con la mano per problemi alla leva. Ad Assen tuttavia fu fermato da un pistone e le Gilera realizzarono un facile 1-2. Il campione in carica tornò a far valere la sua legge da Spa, dove doppiò tutti tranne Phil Read, poi dominò l’Ulster GP diventando il primo uomo a completare un giro a oltre 100 miglia orarie.

Al Sachsenring divenne invece il primo al Mondo a conquistare tre GP in un weekend e, non contento, stabilì pure altrettanti primati sul giro: il doppio successo in 350 (al sabato) e 500 con la MV fu intervallato da quello in 250 con la MZ.

La certezza matematica del titolo arrivò a Tampere, in Finlandia, dove non soltanto doppiò il secondo arrivato ma gli rifilò un ulteriore mezzo minuto. Per nulla sazio si aggiudicò pure il GP Nazioni con due giri di vantaggio e il GP Argentina con un giro di margine. Nella 350, oltre al GP Germania Est conquistò anche il GP Finlandia dopo una rimonta dalla quinta posizione, fu secondo in Olanda e all’Ulster, sempre alle spalle di Redman, mentre al TT e in Brianza fu appiedato dal motore.

A differenza delle stagioni precedenti, il Mondiale 1964 iniziò prestissimo con il GP Usa, il primo valido per il Mondiale, il 2 febbraio. Un’occasione che Hailwood attendeva con impazienza dopo le delusioni patite nel 1961 e 1962 con la Norton. Eppure, due ore e mezzo prima della gara della 500 decise di cimentarsi nel record dell’ora, appartenente dal 1957 a Bob McIntyre. Dopo aver provato a girare in entrambe le direzioni dell’ovale di Daytona, optò per il senso orario: il suo ritmo iniziò a calare dopo 45 giri e così papà Stan gli espose il cartello “Hurry up”. Prese alla lettera l’invito a sbrigarsi, concludendo l’ora compiendo una distanza di 233,03 km, oltre cinque in più del primato precedente.

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