Il britannico fu capace di conquistare quattro titoli consecutivi della 500 con la Casa italiana e di realizzare numerosi record. Ecco quali
Decisamente più combattuta si annunciava l’annata 1963 della mezzo litro per il ritorno della Gilera capitanata da Geoff Duke. La nuova minaccia si palesò alla Coppa d’Oro a Imola, dove le moto di Arcore occuparono i primi due gradini del podio. Al Tourist Trophy, invece, Hailwood conquistò la Senior con un minuto e tredici secondi sulla prima Gilera e quasi sei minuti sulla seconda, facendo pure segnare il nuovo record sul giro e quello di gara, pur dovendo cambiare a lungo con la mano per problemi alla leva. Ad Assen tuttavia fu fermato da un pistone e le Gilera realizzarono un facile 1-2. Il campione in carica tornò a far valere la sua legge da Spa, dove doppiò tutti tranne Phil Read, poi dominò l’Ulster GP diventando il primo uomo a completare un giro a oltre 100 miglia orarie.
Al Sachsenring divenne invece il primo al Mondo a conquistare tre GP in un weekend e, non contento, stabilì pure altrettanti primati sul giro: il doppio successo in 350 (al sabato) e 500 con la MV fu intervallato da quello in 250 con la MZ.
La certezza matematica del titolo arrivò a Tampere, in Finlandia, dove non soltanto doppiò il secondo arrivato ma gli rifilò un ulteriore mezzo minuto. Per nulla sazio si aggiudicò pure il GP Nazioni con due giri di vantaggio e il GP Argentina con un giro di margine. Nella 350, oltre al GP Germania Est conquistò anche il GP Finlandia dopo una rimonta dalla quinta posizione, fu secondo in Olanda e all’Ulster, sempre alle spalle di Redman, mentre al TT e in Brianza fu appiedato dal motore.
A differenza delle stagioni precedenti, il Mondiale 1964 iniziò prestissimo con il GP Usa, il primo valido per il Mondiale, il 2 febbraio. Un’occasione che Hailwood attendeva con impazienza dopo le delusioni patite nel 1961 e 1962 con la Norton. Eppure, due ore e mezzo prima della gara della 500 decise di cimentarsi nel record dell’ora, appartenente dal 1957 a Bob McIntyre. Dopo aver provato a girare in entrambe le direzioni dell’ovale di Daytona, optò per il senso orario: il suo ritmo iniziò a calare dopo 45 giri e così papà Stan gli espose il cartello “Hurry up”. Prese alla lettera l’invito a sbrigarsi, concludendo l’ora compiendo una distanza di 233,03 km, oltre cinque in più del primato precedente.
Link copiato