Una sigla, un dettaglio, spesso per passare alla storia basta veramente poco o perlomeno così è per questi dieci modelli
Restiamo in Veneto con la prima MotoGP della casa di Noale, la RS Cube fu un progetto forse troppo avanzato per le tecnologie dell’epoca. Con l’arrivo del 4t nel motomondiale e l’introduzione della MotoGP, Aprilia decise, come qualche anno prima con la RS400 di andare controtendenza rispetto a quanto fatto dalle giapponesi. Se Honda e Yamaha scelsero rispettivamente un V5 e un 4 in linea, a Noale pensarono che un tre cilindri di derivazione Cosworth potesse essere sufficiente per lottare ad armi pari coi giapponesi. La moto nel 2002 era effettivamente la più potente in pista ed era accreditata di 240cv con una velocità massima che sfiorava i 330 km/h. Purtroppo la potenza è nulla senza il controllo e non bastarono soluzioni come il primo ride by wire o la frizione in carbonio a rendere le moto di Noale competitive in MotoGP.
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