Esclusiva, Takahiro Sumi: "Ci vediamo in Qatar"

Esclusiva, Takahiro Sumi: "Ci vediamo in Qatar"© Milagro

Il project leader della Yamaha dà appuntamento al Mondiale: "Abbiamo sviluppato elettronica, telaio, motore. Noi per primi siamo curiosi di vedere tutto assieme"

31.01.2020 13:09

Nella tua posizione, stai lavorando più da ingegnere o da amministratore? È facile immaginare che la situazione e le incombenze della Yamaha non lascino molto tempo alla figura del progettista.

"Metà e metà. Il mio incarico non è legato soltanto alla gestione, sono un responsabile così come devo riportare in modo preciso in Giappone la situazione dello sviluppo tecnico".

Tornando alla conferenza stampa dei tecnici menzionata all’inizio della chiacchierata, dicesti anche che la Yamaha avrebbe fatto tutto il necessario per realizzare una moto competitiva. Quando la vedremo?

(Sorride) "Hmm". "Direi al massimo in Qatar, il venerdì del primo GP stagionale".

O forse la domenica sera?

(Sorride) "Sì, ora stiamo sviluppando ogni aspetto: elettronica, telaio, motore. Nei test invernali metteremo tutto assieme. Far rendere tutto sarà una grande sfida".

Da ingegnere, cosa hai pensato quando hai visto la Yamaha “umiliata” sul dritto in piste come Aragón e Buriram?

"Mi è dispiaciuto per i piloti. Di sicuro miglioreremo". 

Da massimo responsabile del progetto Yamaha, come hai interpretato l’incredibile stagione da rookie di Fabio Quartararo?

"In effetti, non tutti si aspettavano una stagione del genere da lui, una stagione che è stata positiva per tutta la Yamaha. Avere due piloti veloci come Fabio e Maverick ci ha permesso di capire meglio le performance della moto. E ha fatto aumentare la nostra fiducia, in più con i loro dati siamo riusciti a capire meglio la moto, per esempio Maverick ha potuto vedere dove Quartararo guadagnava. E ha capito cosa serviva fare per andare ancora più forte. E lo stesso è avvenuto viceversa. Quando hai due piloti così rapidi, non hai bisogno di pensare alle questioni più “basiche”, puoi concentrarti meglio sugli effettivi problemi". 

Chi conosce gli ingegneri, conosce anche la loro forma mentis secondo cui ciò che non può essere espresso in numeri, non esiste. Cosa dicono i dati di Quartararo, per spiegare il suo debutto in MotoGP tanto speciale?

"Difficile rispondere. È vero che il nostro lavoro è quello di provare a spiegare tutto attraverso i numeri, ma con le moto non è così semplice". 

È la prima volta che sentiamo un’ammissione del genere da un ingegnere. 

"Con i numeri possiamo vedere una cosa, poi un’altra e un’altra ancora, è un discorso infinito. Nel caso di Fabio, secondo me, più che i numeri a parlare sono le immagini". 

E cosa vedete da tali immagini?

"Frenata e comportamento in curva sono sempre “morbidi”. A volte può essere aggressivo, ma generalmente è molto morbido e veloce a centro curva". 

Come da DNA Yamaha. 

"Qualcuno dice che la sua guida è del “vecchio stile” Yamaha, ma non è esattamente così. Lui ha un suo stile".

Cosa succederà se Valentino deciderà di continuare anche nel 2021?

"Non ne ho idea, oggi, lo stabiliremo quando sarà il momento. Ora sono concentrato su ciò che è necessario fare per tornare a vincere gare e, poi, il campionato. L’idea in merito ai piloti dipende dalle performance, in primis della nostra moto. Dobbiamo vedere, per esempio, come va Rossi sulla nuova moto, e se riuscirà a tornare a vincere. Quindi, non ho idea di cosa succederà in futuro in merito ai nostri piloti".

Lasciatelo dire: se un giorno dovessi stancarti di fare l’ingegnere, saresti pronto per la politica…

(Sorride) "No, no, non amo la politica, meglio cercare di vincere con la Yamaha".

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