Dopo 9 titoli mondiali e 115 vittorie il Dottore dice addio alla MotoGP, una carriera costellata di successi epici, divenuti iconici nell'immaginario collettivo. Ripercorriamo alcuni tra i successi più belli del campione italiano

Valentino Rossi, una carriera da leggenda: le sue vittorie indimenticabili

<p>Ormai ci siamo, dopo 26 stagioni, 432 gare, 9 titoli mondiali, 115 vittorie e 235 podi, Valentino Rossi sta per appendere il casco al chiodo (per quanto riguarda la MotoGP). A Valencia andrà in scena l’ultima gara di una leggendaria carriera che ha incoronato il Dottore come riferimento di un intero movimento, nonché a uno tra i piloti più vincenti della storia.</p>
<p>Tra i vari record del pilota di Tavullia i più importanti forse sono due: l’essere <strong>l’unico pilota della storia ad aver vinto in 4 categorie differenti (125, 250, 500, MotoGP)</strong> ed essere<strong> il pilota più vincente in termini di GP vinti nella top class, con 89</strong> trionfi davanti ad Agostini fermo a 68, per un totale di 115 se consideriamo tutte le classi. Alcune vittorie di Rossi sono entrate nella storia per come sono avvenute e per come hanno segnato la rispettiva epoca.</p>
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<h2>Brno 1996, la prima vittoria in carriera</h2>
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<p>La storia di Valentino Rossi inizia nel 1996 quando approda in 125 sotto i migliori auspici. Il talento si era già intravisto nel campionato italiano del 1995, dove vinse, ed in quello europeo, concluso in terza posizione. Le premesse dunque erano ottime, ma l’impatto nel campionato del mondo fu inevitabilmente complesso fino alla nona gara, <strong>quando Rossi fece intuire sprazzi del suo destino</strong>. La prima vittoria di carriera arrivò dopo un duello divenuto iconico per la piccola cilindrata con <strong>lo spagnolo Jorge Martinez</strong>, veterano delle categorie più piccole in virtù dei suoi 4 titoli mondiali, conquistati tra il 1986 e il 1988 nella classe 80 e sempre nel 1988 in 125. La bagarre tra il giovane e talentuoso rookie italiano e l’esperto Martinez si concluse solo grazie ad una staccata nelle fasi finali di gara del “46” (punto di forza negli anni avvenire) che cosi facendo riuscì a superare e a tenere poi alle spalle il rivale fino al traguardo. <strong>Il tutto, mentre Marquez aveva 3 anni e Quartararo e bagnaia non erano ancora nati</strong>.</p>
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<h2>Mugello 1997, In pista con Claudia “Skiffer”</h2>
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<p>L’anno dopo per Valentino fu la stagione della consacrazione a livello tecnico e mediatico, 11 vittorie che gli permisero di ottenere il primo titolo mondiale. La vittoria più iconica di quell’anno fu probabilmente al Mugello, dove il 18enne Valentino Rossi vinse il primo di 9 trionfi totali sulla pista che forse più di tutti ha amato. Il successo arrivò ancora una volta ai danni di Jorge Martinez, staccato di più di 3 secondi, anche se il vero rivale di quella stagione correva in un’altra categoria… <strong>Il 1997 fu l’anno in cui la rivalità con Max Biaggi iniziò a inasprirsi</strong>; il pilota romano, che vinse la gara della 250, era al centro di presunti flirt con Naomi Campbell, e Rossi non perse l’occasione per costruirsi una gag a fine gara, arte di cui diverrà pioniere, eseguendo il giro d’onore sulla moto assieme alla bambola gonfiabile di “Claudia Skiffer” in riferimento all’omonima modella tedesca. Questo gesto attirò ancora di più l’attenzione sulla giovane promessa italiana, che se in pista era fortissimo, fuori lo era altrettanto.</p>
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<h2>Donington 2000 e Philipp Island 2001, l’arrivo tra i grandi</h2>
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<p><strong>Dopo aver conquistato anche il titolo 250 nel 1999</strong>, Valentino Rossi approdò in Honda, in 500, in un team italiano con trattamento da pilota ufficiale.<strong> In Inghilterra arrivò la prima vittoria con le indomabili 500 a due tempi</strong>. Sull’asfalto bagnato della pista inglese, Valentino gestisce una corsa perfetta, battendo in rimonta Kenny Roberts jr, vincitore di quel campionato con Suzuki, e Jeremy McWilliams su Aprilia. L’anno dopo ebbe inizio il dominio del Dottore, che collezionerà 5 titoli mondiali consecutivi chiudendo l’era delle 500 diventando campione del mondo a Philipp Island dopo un duello storico con Biaggi. Dopo un’intensa bagarre tra la Yamaha del romano e la Honda del pesarese, Rossi eseguì una staccata ed un sorpasso “dei suoi” a tre curve dalla fine portandosi a casa la vittoria per soli 13 millesimi. Il successo valse il primo titolo mondiale e contribuì a rinvigorire la rivalità con Biaggi che l’anno prima sulla stessa pista l’aveva battuto.</p>
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<h2>Philipp Island 2003, lo strapotere anche contro la penalità</h2>
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<p>L’avvento della MotoGP segnò una nuova era per tutto il movimento motoclistico, un periodo aureo anche a livello mediatico guidato da un Valentino Rossi che fa incetta di premi e di consensi popolari. Il tutto coadiuvato da un dominio tecnico talmente evidente da aver prodotto una gara come quella di Philipp Island. Una corsa dominata sin dall’inizio ma apparentemente rovinata da una bandiera gialla non vista dal Dottore mentre sorpassava Melandri, ciò scaturì in <strong>10 secondi di penalità da scontare al traguardo</strong>. Appena prese coscienza di ciò, <strong>Rossi impose un ritmo da qualifica mettendo tra sé e Loris Capirossi, il primo inseguitore, ben 15 secondi di distanza</strong>, riuscendo così a vincere per 5 secondi. Una gara epica in cui Rossi dimostrò tutto il suo valore, in una stagione in cui vinse 9 volte andando a podio in ogni gara, arrivando a conquistare il 5° titolo in carriera, il terzo nella top class.</p>
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<h2>Welkom 2004, l’impresa con Yamaha</h2>
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<p>Nel 2004 Rossi accettò la sfida con Yamaha, per dimostrare che non era la moto a farlo vincere ma che era il pilota a fare la differenza. La gara inaugurale della stagione, a Welkom in Sudafrica, è forse <strong>la vittoria più bella della carriera di Rossi</strong>, arrivata contro Max Biaggi e soprattutto la Honda, con la quale non si era lasciato in buoni rapporti. Il duello con Biaggi durò dal primo all’ultimo giro, il gap motoristico tra le due moto era di volta in volta ridotto dalle poderose staccate del “46” che metteva alla frusta l’anteriore della sua M1. Quella vittoria, sancita da <strong>una delle immagini più storiche della MotoGP</strong>, Rossi seduto accanto alla sua moto durante il giro d’onore che ride dentro il casco, sancì l’ingresso nella leggenda del pilota italiano.</p>
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<h2>Laguna Seca 2008, la sfida con Stoner al suo apice</h2>
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<p>Nel 2008 Valentino Rossi voleva tornare al titolo dopo due annate sfortunate, per conquistare l'iride però dovette scontrarsi con Casey Stoner e la Ducati, vincitori l’anno precedente e protagonisti di un binomio perfettamente riuscito, tra la guida spettacolare e talentuosa dell’australiano e il motore poderoso della Desmosedici. <strong>Il turning point della stagione avviene a Laguna Seca</strong>, spettacolare pista americana famosa per il suo “<strong>cavatappi</strong>”, uno “scollinamento” tecnicamente molto difficile in cui il pilota non vede la successione delle curve. Quella gara, da annoverare probabilmente tra le tre vittorie più belle del Dottore, fu un continuo testa a testa tra i due rivali per il campionato; la tattica del pilota Yamaha era dichiarata e chiara sin dall’inizio,<strong> non fare scappare in nessun modo Stoner</strong>, che con il passo mostrato nelle prove avrebbe potuto facilmente andare in fuga. La strategia viene rispettata. Rossi s’infilò in ogni spazio possibile per mettere le proprie ruote davanti: in staccata, in percorrenza di curva all’esterno, e soprattutto<strong> al cavatappi, superando Stoner all’interno e mettendo per un attimo entrambe le ruote sulla sabbia</strong> appena adiacente al cordolo, riuscendo però a controllare la moto e a restare davanti. Quel sorpasso, divenuto poi iconico, sancì la vittoria di Rossi, che indurrà successivamente l’australiano all’errore, che cadrà, essendo comunque abile a terminare in seconda posizione.</p>
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<h2>Barcellona 2009, la Gioconda di Valentino</h2>
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<p>Rossi è tornato, dopo l’ottavo iride conquistato, <strong>nel 2009 l’avversario fu il compagno di squadra Jorge Lorenzo</strong>, con la quale diede vita ad una delle gare più incredibili dell’ultimo ventennio. Un testa a testa conclusosi solo alla fine dell’ultimo giro con una manovra che ancora oggi viene presa ad esempio per identificare una delle peculiarità della carriera del Dottore,<strong> il sorpasso all’ultima curva</strong>, come successe ad esempio a Jerez nel 2005, con la famosa “spallata” a Gibernau che diede la vittoria al pilota italiano. La staccata di Barcellona era impensabile fino a qualche istante prima che Rossi la compiesse, e seguì ad un’altra staccata impressionante, di due giri prima, in cui il Dottore aveva passato il maiorchino non all’interno, bensì all’esterno. Un po' come il tiro allo scadere di Michael Jordan, il dribbling di Maradona e il diretto di Alì,<strong> il sorpasso all’ultima curva e\o all’ultimo giro divenne marchio di Valentino Rossi</strong>.</p>
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<h2>Assen 2013 e Assen 2015, Rossi vs Marquez: passato, presente e futuro si scontrano</h2>
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<p>Uno dei momenti più catartici della carriera di Rossi fu senz’altro<strong> il ritorno alla vittoria dopo due anni di digiuno passati in Ducati</strong>. Nel 2013 il Dottore tornò in Yamaha e ad Assen consacrò il rientro ai vertici della top class, trionfando dopo una gara perfetta e gestita in solitaria davanti al giovane rookie, Marc Marquez. Due anni più tardi, sulla stessa pista andò in scena un duello sportivamente e simbolicamente  importante, tanto da lasciar presagire ad un passaggio di consegne definitivo; Marquez era il campione del mondo delle due stagioni precedenti, ma <strong>nel 2015 era Valentino Rossi il protagonista</strong>, essendo in piena lotta per il titolo e avendo già battuto Marquez in Argentina, in una gara che sancirà l’inizio dell’incrinarsi del rapporto tra i due che porterà poi, al triste epilogo di Philipp Island e Sepang. <strong>La gara di Assen però, fu l’esternazione della MotoGP al suo meglio</strong>, manovre spettacolari tra due artisti del sorpasso, conclusasi solamente all’ultima chicane, in cui Marquez tentò di sopravanzare all’interno toccando però Rossi che fu costretto a tagliare la chicane, vincendo così il GP.</p>
<p><a href="https://motosprint.corrieredellosport.it/news/motomondiale/moto-gp/2021/11/11-4912960/gp_valencia_jovanotti_e_l_ultima_di_rossi_domenica_ci_sara_da_commuoversi_">GP Valencia, Jovanotti e l’ultima di Rossi: “Domenica ci sarà da commuoversi”</a></p>
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<p>Dopo 9 titoli mondiali e 115 vittorie il Dottore dice addio alla MotoGP, una carriera costellata di successi epici, divenuti iconici nell'immaginario collettivo. Ripercorriamo alcuni tra i successi più belli del campione italiano </p>