Troppa tecnologia in MotoGP: chi fermerà il progresso?

Troppa tecnologia in MotoGP: chi fermerà il progresso?© Luca Gorini

Le moto della classe regina fanno discutere: le sofisticazioni livellano i valori in campo e rendono difficili i sorpassi. Ecco i pareri di Agostini e Capirossi

15.07.2022 ( Aggiornata il 15.07.2022 07:36 )

Dotate di eccessiva potenza, sostenute da caratteristiche aerodinamiche estremizzate, coadiuvate da gestioni elettroniche oltremodo invadenti.

Così Giacomo Agostini ha descritto le MotoGP di oggi, ritenute dal 15 volte iridato quasi “inutili” (inteso come sinonimo di “superflue”) poiché, diversamente, sarebbe possibile divertirsi e far divertire anche con modelli meno prestanti e tecnologici.

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Ha ragione il più vincente di tutti i tempi o è giusto che ricerca e sviluppo vadano avanti, seguendo la logica prototipale che, appunto, esclude certi vincoli strutturali e concede via libera a soluzioni d’avanguardia? Dipende dai punti di vista e, se proprio vogliamo servire una sentenza definitiva, va innanzitutto stilata una breve analisi di quanto registrato anno dopo anno.

Recentemente, Carmelo Ezpeleta ha svelato che si sta già lavorando in ottica futura. Ecco uno stralcio di quanto dichiarato dal numero uno Dorna: “Arriveremo al 2027 pronti per velocità massime più basse rispetto alle attuali – il recente record di Jorge Martin al Mugello è di 363,6 km/h e sulle moto ci dovranno essere meno cose rispetto al presente. Queste “cose”, secondo il CEO catalano, influiscono comunque poco e niente nelle dinamiche di pista: “La storia legata ai sorpassi è soltanto una storia, io mica mi annoio. Le corse sono inficiate da circostanze, parliamo di sport con le relative pressioni del caso. Abbiamo in atto regole approvate dai sei costruttori, verrà rispettato il contratto valido per un lustro esatto”.

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