Troppa tecnologia in MotoGP: chi fermerà il progresso?

Troppa tecnologia in MotoGP: chi fermerà il progresso?© Luca Gorini

Le moto della classe regina fanno discutere: le sofisticazioni livellano i valori in campo e rendono difficili i sorpassi. Ecco i pareri di Agostini e Capirossi

15.07.2022 ( Aggiornata il 15.07.2022 07:36 )

Una MotoGP livellata


E qui torniamo al punto di partenza. Sebbene si tenti di chiudere il rubinetto, la goccia esce libera. Anzi, più si gira la vite, più questa goccia sarà pesante e carica. Ecco nuovamente Ezpeleta: "Facciamo in modo che le moto siano equilibrate, garantendo a ciascun partecipante possibilità di successo e sicuro spettacolo". Carmelo ha ragione: se vi chiedessimo chi conquisterà il GP Gran Bretagna, cosa rispondereste? Ci sono almeno tre nomi in lizza, forse quattro o addirittura cinque. Guardiamo la classifica: Fabio Quartararo, Aleix Espargaró, Johann Zarco, Pecco Bagnaia. Mettiamo dentro Enea Bastianini. Brad Binder, Jack Miller, Alex Rins e Miguel Oliveira.

Del resto in undici GP ben tredici piloti sono andati sul podio almeno una volta e tra questi per esempio non c’è Joan Mir, ma come si fa a non considerare tra i big il campione 2020? Al di là di chi abbia fatto meglio o peggio nel seguente ricco gruppo di “favoriti” per Silverstone (dove manca soltanto un rappresentante Honda) non direste che, per esempio, una KTM potrebbe vincere sul possibile asfalto bagnato britannico? Sì, come è possibile una reazione Suzuki o un bis Aprilia. C’è Maverick Viñales in grande crescita, per esempio. O lo stesso Aleix, autore di un doppio sorpasso ad Assen, per sempre ricordato dall’esecutore, altrettanto da Binder e Miller, infilzati senza pietà all’ultima staccata.

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