Quartararo costante come Rea, Bagnaia in palla come Toprak: analogie e differenze due trii in lotta per il titolo
Uno zero a testa. Basterebbe questo dato per confermare la costanza di Fabio Quartararo e Jonathan Rea, capaci sinora di raccogliere sempre il massimo possibile in ogni situazione. Nel caso del francese l’esempio più lampante è arrivato pochi giorni fare, con un secondo posto in Austria frutto di talento ed intelligenza, sul tracciato più ostico del calendario.
La costanza d’altronde è l’arma in più – finora – di Fabio, capace di vincere due gare in meno di Bagnaia ma comunque saldamente al comando della classifica generale, grazie in primis ai 7 piazzamenti in top five in 13 gare. Costante – è doveroso sottolinearlo – è stato sinora anche Aleix Espargarò, tanto da riuscire ad essere secondo in classifica con una sola vittoria a referto, accompagnata però da nove piazzamenti in top five.
Dall’altra parte del mondo a due ruote Jonathan Rea ha fatto anche meglio, restando fuori dal podio in sole tre occasioni, una delle quali risale al celebre incidente di Assen con lui e Razgatlioglu protagonisti. Il nordirlandese ha capito subito che la costanza sarebbe stata la sua unica – o quasi – arma per attaccare la vetta, e ha così iniziato a gestire con saggezza ogni manche: ad oggi sembra difficile che Johnny possa riuscire nell’impresa di trionfare, ma la costanza mostrata sinora potrebbe anche regalare un finale dolcissimo.
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