Storie Sprint, Randy Mamola: il più amato tra gli eterni secondi

Storie Sprint, Randy Mamola: il più amato tra gli eterni secondi© GooldandGoose

Il pilota di San Jose è rimasto nel cuore degli appassionati per il suo carisma e per il suo funambolico stile di guida

24.01.2023 11:14

Nella quarta puntata del nostro podcast si parla di Randy Mamola, il funambolico pilota americano capace di far innamorare tifosi e addetti ai lavori grazie al suo temperamento, stile di guida e carisma. Nonostante il pilota californiano non sia mai riuscito a vincere il tanto agognato titolo in 500, è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante nella storia della top class, tanto da essere l'unico pilota ammesso nella hall of fame del motomondiale senza aver vinto un titolo. Con 13 vittorie è uno dei piloti più vincenti degli anni 80', sicuramente uno dei più iconici di una tra le ere più fortunate della storia delle due ruote. Per ben quattro volte Mamola chiuse la stagione da vice-campione del mondo, due volte in sella alla Suzuki e poi con Honda e Yamaha, a dimostrazione anche di una spiccata duttilità con moto diverse.

L'inizio con Suzuki e i duelli con Kenny Roberts e Marco Lucchinelli


Nel 1979 Mamola fa il suo esordio in 500 in sella alla Suzuki riuscendo a cogliere subito due podi, prestazioni che convinsero la casa di Hamamatsu a promuoverlo affidandogli la moto ufficiale. I risultati non tardarono ad arrivare e nel 1980 Mamola si giocò il titolo con il suo idolo d'infanzia, Kenny Roberts, già detentore dei due titoli iridati precedenti, riuscendo a conquistare i GP del Belgio e della Gran Bretagna. Tuttavia, mentre il "marziano" vinse il suo terzo titolo consecutivo, Mamola dovette accontentarsi della piazza d'onore. Grazie all'ottima annata disputata, il pilota di San Jose salì alla luce della ribalta per il suo particolare stile di guida in sella e per il grande controllo della moto.

Nel 1981 Mamola e la Suzuki furono nuovamente protagonisti per l'iride insieme a Marco Lucchinelli, compagno di squadra dello stesso Mamola. I favori dei pronostici alla vigilia della stagione 1981 furono tutti per l'americano che rispettò le aspettative vincendo subito due gare nella prima metà di stagione e piazzandosi in testa alla classifica. Tuttavia la seconda parte del campionato fu ad appannaggio di Lucchinelli che vinse poi il mondiale relegando l'allora 22enne californiano alla seconda posizione finale. Le ultime due stagioni con Suzuki furono deludenti, la moto di Hamamatsu non riuscì a tenere il passo di Honda e Yamaha, divenendo lentamente meno competitiva delle cugine. Mamola collezionò una sola vittoria e alla fine del 1983 diede l'addio alla casa giapponese.

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