Il pilota di San Jose è rimasto nel cuore degli appassionati per il suo carisma e per il suo funambolico stile di guida
Nel 1984 l'americano passò in Honda e disputò probabilmente la migliore stagione della sua carriera, concludendo il campionato con 9 podi su 10 gare, nonché tre vittorie. Tuttavia, essendo stato chiamato dalla casa di Tokyo solo dopo i primi due GP, non prese parte all'intero campionato, dovendosi così piazzare in classifica alle spalle di Eddie Lawson e alla Yamaha. L'anno successivo Mamola non riuscì a replicare le prestazioni mostrate nel 1984 e concluse l'annata in terza posizione alle spalle di Eddie Lawson e Wayne Gardner. Durante la gara di Misano l'americano compì un leggendario salvataggio entrato nella storia delle due ruote. Mamola riuscì a controllare la moto (che tentò di disarcionarlo) con un numero da circo, finendo poi la gara sul terzo gradino del podio; una delle manovre più iconiche degli anni 80'.
Nel biennio 86-87 Mamola disputò le ultime stagioni da protagonista e lo fece con la Yamaha del team di Kenny Roberts. Ancora una volta i risultati non mancarono, sia per le vittorie che per i podi, ma il guizzo decisivo per il titolo stentò ad arrivare. Nel 1986 il californiano trionfò in Belgio e concluse l'annata in terza posizione mentre l'anno successivo collezionò ben 12 podi e tre vittorie ma per soli 20 punti dovette cedere le ambizioni iridate a favore di Wayne Gardner. Nel 1988 si aprì l'ultima fase di carriera di uno tra i piloti più amati della sua generazione; l'americano sposò il progetto Cagiva, una sfida ardua che terminò con un solo podio in tre anni. Nel 1992 Mamola disputò la sua ultima stagione tornando in sella alla Yamaha e terminando il campionato (vinto da Wayne Rainey) in decima posizione.
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