MotoGP: la favola di Enea Bastianini, dalle piscine alla Ducati ufficiale

MotoGP: la favola di Enea Bastianini, dalle piscine alla Ducati ufficiale

La storia del ducatista raccontata dai suoi genitori: "Amava i tuffi, infatti il suo soprannome era 'Pilotuffo', ma la sua strada era il motociclismo"

27.01.2023 ( Aggiornata il 27.01.2023 14:28 )

Enea, il pilota rétro


Quel talento che gli ha consentito di chiudere al terzo posto il suo secondo anno in MotoGP, con quattro successi ottenuti pur guidando una moto vecchia di un anno. Quel talento, oggi, gli permette di sognare il titolo più importante.

Ma nonostante la grande occasione, con la moto e il team più desiderati, Enea non ha perso i suoi tratti distintivi.Enea è uno spirito libero – sottolinea Emilio – e fin da bambino si è legato a poche persone, e difficilmente potrebbe stare agli schemi di un gruppo. Se un giorno gli va di fare un tipo di allenamento, fa quello: se lo obblighi a fare qualcosa è finita. Ovviamente è cresciuto con Valentino Rossi come idolo, ma con il tempo ha amato la guida di Casey Stoner e la simpatia di Marco Simoncelli. È come un pilota anni ’80, al quale basterebbe scendere in pista e correre per essere contento”.

Un pilota rétro con la guida perfetta per domare le tecnologiche MotoGP, e che ha scelto la velocità delle due ruote piuttosto che la leggiadria di un’acrobazia dal trampolino, dopo aver saggiato quanto duro potrebbe essere il pavimento di una palestra.

Lo storia di Pilotuffo è degna della trama di un film. In attesa del prossimo capitolo, da vivere con nuovi colori e ambizioni.

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