Thomas Oldrati: "Per il 2024 voglio ancora di più" | Esclusiva

Thomas Oldrati: "Per il 2024 voglio ancora di più" | Esclusiva

"Ho vinto il titolo italiano nella 250 4T facendo l’en plein di successi. Purtroppo, però, il 2023 si è concluso con l’assenza alla Sei Giorni"

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26.12.2023 11:35

Thomas Oldrati, l'intervista esclusiva


Il tuo titolo tricolore 2023 è partito da lontano.

“Ho iniziato ad allenarmi per questo traguardo già nel dicembre 2022, tra palestra, bici, per poi lavorare subito intensamente sulla moto fin dai primi giorni di gennaio. Ho trascorso con il team una settimana in Sardegna, poi altri dieci giorni in Sicilia. Sono state settimane intense in cui ho potuto sviluppare al meglio la nuova CRF 250RX Enduro, intensificando sempre di più le ore sulla moto. Così sono arrivato a inizio marzo al meglio della forma fisica e tecnica per affrontare le prime due prove degli Assoluti d’Italia, dove in effetti ho ottenuto quattro vittorie consecutive. Successivamente al GP Italia del Mondiale, a Sanremo-Arma di Taggia sono stato tra i protagonisti della E1”.

A 34 anni, con venti stagioni di carriera sulle spalle, hai festeggiato il tuo tredicesimo 46 titolo italiano: un grande percorso.

“Quella 2023 è stata un’annata molto positiva agli Assoluti d’Italia, concretizzata con la vittoria del mio tredicesimo titolo italiano. Anche nella classifica Assoluta sono sempre stato nelle prime posizioni in una bella sfida contro Pavoni, che ogni volta è risultato veloce. Alla fine sono però riuscito a vincere tutte le giornate di gara”.  

Sei stato ottavo nel Mondiale della E1 dopo una bella partenza a Sanremo-Arma di Taggia con una quarta e una seconda posizione di classe.

“Nel Mondiale, purtroppo, ho avuto qualche problema a metà campionato e non sono riuscito a completare la stagione: abbiamo preferito fermarci e la stessa scelta di non andare alla Sei Giorni è dovuta a queste circostanze. Del resto non sempre tutto va secondo programma. Detto questo, grazie all’allenamento invernale, nel Mondiale ho fatto molto bene all’inizio, con il podio ad Arma di Taggia. Sono stato sfortunato in Spagna, perché ho commesso degli errori anche di valutazione in una prova speciale”.

Concordi nel riconoscere che il livello di competitività del Mondiale si è decisamente elevato negli ultimi tre anni?  

“Il livello del Mondiale si è elevato a dismisura se si vuole restare nelle prime tre posizioni, se ne facciamo un discorso generale, invece, secondo me ha perso un po’. Non lo dico soltanto da pilota, ma anche da osservatore, un po’ di anni fa mi ricordo di categorie più ricche di piloti con nomi importanti. Ora il livello è elevato soltanto tra i primi due-tre piloti, con dietro soltanto un gruppo separato da un grande gap. Ci sono pochi partenti, mi piacerebbe vedere una classifica della E1 con 20 partecipanti, allora sarebbe davvero più interessante”.

Dall’alto della tua esperienza, quali sono i migliori piloti del presente e cosa li distingue dagli altri?

“Penso che sia abbastanza semplice identificare i migliori piloti del Mondiale: Steve Holcombe, Josep Garcia, Andrea Verona e Brad Freeman. Anche se quest’ultimo nelle passate due stagioni ha subito infortuni, anche seri, dai quali mi sembra abbia fatto un po’ fatica a recuperare pienamente. Ma certamente Freeman è un pilota di grande spessore che, nonostante le vicissitudini fisiche, ha vinto quattro ti toli consecutivi nella E3. I piloti che ho citato hanno una marcia in più, anche se ogni anno i giovani arrivano, come Zach Pichon che sta crescendo bene, Wil Ruprecht che è passato dalla TM alla Sherco e nell’ultima stagione, forse anche per gli infortuni, non ha potuto lottare per il primato, ma saprà riscattarsi nel 2024”.

Hai saltato la recente Sei Giorni in Argentina: quanto è stato difficile metabolizzare tale assenza dopo che in tredici occasioni avevi indossato la Maglia Azzurra della Nazionale?

“La scelta è stata figlia del mio stato di forma da metà stagione in poi. E sicuramente l’assenza mi è pesata poiché la Sei Giorni l’ho sempre sentita parte di me, perché mi affascina come gara e come ambiente. Tutto questo mi è sicuramente mancato. L’ho seguita da lontano, ma non con costanza perché mi dava un po’ fastidio non esserci, però a volte bisogna compiere delle scelte e quest’anno è andata così. Mi auguro di partecipare alla prossima edizione”.

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