Alberto Forato, nuova vita con Stefan Everts | Esclusiva

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"Per crescere ulteriormente in MXGP ho abbracciato l’avventura belga con Standing Construct e la Honda: a seguirmi sarà una leggenda, che emozione"

26.12.2023 11:36

Alberto Forato e il Team Honda Standing Construct


Cosa hai trovato in Belgio?

“Un team molto professionale ma anche accogliente: loro sanno che per noi italiani vivere qui al nord è un po’ particolare, non è immediato ambientarsi, e ho già notato che stanno cercando di farmi sentire un po’ a casa, questo è bello. Ho anche provato la moto”.

Cosa ti aspetti dal passaggio dalla KTM alla Honda?

“La Honda mi piace ma è molto diversa dalla KTM, devo abituarmi. Lavoreremo per trovare un buon feeling, c’è molto impegno da parte del team e sono ottimista. La mia KTM dell’anno scorso era una moto che non posso definire ufficiale, ma di fatto arrivava dal reparto corse austriaco. Questa Honda è molto differente nelle sensazioni di guida, per via delle caratteristiche del telaio, è molto agile rispetto alla KTM e si sente già al primo approccio, poi vedremo sui diversi terreni”.

Avevi già conosciuto la Honda, ma era la 250.

“Sì, comunque in quegli anni avevo provato anche la 450, e alla fine ho ritrovato quelle sensazioni, anche se evidentemente questa moto è di un altro livello”.

Passi anche dalle sospensioni WP alle Showa.

“Abbiamo programmato test su diversi terreni, credo che faremo un bel lavoro. Penso che il livello sia alto e c’è molto impegno per far crescere la moto e adattarla alle mie esigenze”.

Al tuo fianco avrai un ex campione del Mondo, il lettone Pauls Jonass, iridato MX2 nel 2017.

“È un ragazzo con cui ho sempre avuto un buon rapporto, è un ottimo pilota e penso che ci troveremo bene. Ora anche lui è in Portogallo e ha iniziato gli allenamenti”.

Qual è il programma del precampionato?

“Penso che disputerò tre gare prima del Mondiale, molto probabilmente una degli Internazionali e altre due da stabilire, a seconda delle date. Sono felice di essere andato subito nel sud del Portogallo perché la temperatura è decisamente meglio, in Belgio ho svolto un allenamento in bici a -4 gradi... Resteremo in Portogallo per tutta la preparazione, forse aggiungendo 4-5 giorni in Spagna. L’unico stop sarà a Natale per qualche giorno a casa”.

Diciottesimo nel 2021, undicesimo nel 2022 e settimo nel 2023: è una progressione interessante.

“È stata una bella stagione, l’ultima, pure con alti e bassi, sono contento anche se si poteva fare meglio… Ho iniziato benino, poi in Svizzera la pista bucata e con canali mi piaceva e potevo andare molto vicino al podio, ma al primo giro della prima manche c’è stata una caduta dopo un salto in cui sono rimasto coinvolto: ripartito ultimo, ho chiuso sesto! Preferisco le piste che si scavano molto, con canali, invece di quelle in cui devi sfruttare la trazione, come l’Argentina. Poi c’è stato il doppio ‘zero’ in Francia per caduta, ed è andata pure bene, in un mesetto sono tornato a posto. Sono andato forte a Lommel, in Svezia, in Olanda e Turchia, poi il top a Maggiora…”.

Con la vittoria nella manche di qualifica.

“Sì, davanti a Jorge Prado. Poi la domenica per due punti non ho vinto il Gran Premio… e il colmo è stato che neanche ho fatto podio, dato che ho chiuso quarto a pari punti con il terzo, Fernandez! È stato un weekend stupendo grazie anche al pubblico: non riuscivo nemmeno a camminare nel paddock!”.

La stagione è finita con la caduta in Inghilterra.

“Sì, al sabato, ho rimediato anche un infortunio: non ho corso il GP e ho rischiato di saltare il Cross delle Nazioni”.

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