Dopo un'edizione 2022 sfortunata, quest'anno Lorenzo è riuscito a portare al termine il Rally Raid più importante del mondo: ecco cosa ci ha raccontato
Com'è stata la navigazione?
“Diversa tra la prima e la seconda settimana. La prima per me è stata la più dura, perchè siamo passati da percorsi pieni di rocce, con passaggi lunghi centinaia di chilometri che sembravano quasi dei percorsi da enduro e, talvolta, da trial. I giorni successivi, invece, sono stati sì faticosi, ma più semplici e con degli scenari mozzafiato, specialmente tra le dune dell'Empty Quarter. L'organizzazione ci aveva detto che la seconda settimana sarebbe stata più difficile, ma per noi in moto è stata molto divertente”.
E il meteo? La pioggia ha svolto un ruolo da protagonista...
“Tra la pioggia e il freddo, anche i trasferimenti sono stati complessi. Percorrere oltre 200 chilometri a velocità controllata, talvolta con il buio, con 2 gradi nell'aria, non è stato semplice. La parte peggiore, ma anche una delle più divertenti ripensandoci adesso, è stata quella in cui ci hanno dato un roadbook sbagliato per arrivare al bivacco di Riyadh e abbiamo rischiato di perderci, ma queste condizioni hanno reso il tutto ancora più avventuroso”.
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Spesso si parla del grande spirito sportivo che c'è alla Dakar: confermi?
“Sì, lo spirito dakariano è fantastico, perchè nelle due settimane di gara si crea un ottimo rapporto con gli avversari, che diventano tuoi amici. Ad esempio, io ho percorso tutta la quinta tappa insieme a Cesare Zacchetti e, più che una speciale, è stato un viaggio in moto tra paesaggi mozzafiato. Un altro esempio che posso fare è quello di Iader Giraldi, che con Ottavio Missoni ha aiutato Franco Picco nelle ultime speciali fermandosi più volte. E' anche questo il bello della Dakar”.
Conosci già i tuoi impegni futuri?
“Non conosco ancora in maniera definitiva o chiara i miei prossimi impegni, ma sicuramente ci saranno altre Dakar nel mio futuro. Un'altra esperienza che mi piacerebbe fare è anche quella del Campionato Italiano Motorally, che dev'essere molto divertente ma che non ho mai avuto modo di disputare, anche perchè vivo e lavoro in Nigeria, ma come detto la priorità è una, perchè la Dakar...è la Dakar”.
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