Gabriel Fabio Vuono: "Sogno la MotoGP, nel segno di Capirossi"

Gabriel Fabio Vuono: "Sogno la MotoGP,  nel segno di Capirossi"© Luca Gorini

L'intervista all'astro nascente del motociclismo italiano e internazionale: "Dopo i trionfi nel CIV Junior e MiniGP World Series voglio il bis"

20.01.2023 11:28

Gabriel e l'idolo Capirossi


Il tuo idolo è Loris Capirossi, uno che a livello di precocità non teme confronti.

“Sì, l’ho sempre stimato per il suo modo di correre, a tal punto da voler gareggiare con il 65. Capirossi ha ispirato anche il mio soprannome, Gabrirex, che ricorda il suo, Capirex. Spero di arrivare in alto come lui in futuro”.

Dei piloti attualmente in attività, invece, chi ti piace?

“Fabio Quartararo, perché non molla mai e ha un grande talento, ma adoro anche Bagnaia, perché, oltre a essere velocissimo, è uno che non si lascia scoraggiare dai momenti più difficili. Pecco è un punto di riferimento proprio per questo: nei momenti decisivi e quando deve guidare sotto pressione, diventa ancora più forte e riesce a tirare fuori il meglio di sé”.

Come ti sei appassionato al motociclismo?

“È successo un po’ per caso. A tre anni, avevo appena cominciato a giocare a calcio, ma non avevo uno sport preferito che mi sarebbe piaciuto praticare. Un giorno, però, mentre ero a Como con mia mamma ho visto una pista di Minimoto, ho provato a girarci, e mi sono divertito tantissimo, e da quel momento... non sono più sceso dalla sella”.

Quanto ti supporta la tua famiglia?

“Tantissimo, specialmente mia mamma che ovviamente è la mia fan numero uno. Lei è anche una sorta di manager per me, visto che si occupa di tutti gli aspetti al di fuori della pista, ma mi aiutano tutti, mi seguono sempre e sono orgogliosi di me e delle belle vittorie che ho ottenuto, specialmente nell’ultima stagione”.

È difficile coniugare le gare con lo studio?

“Non è semplice, anche perché alcuni professori comprendono i miei impegni e mi appoggiano, altri un po’ meno. In ogni caso, a parte le assenze connesse ai weekend di gara, non mi dispiace andare a scuola e credo che studiare sia utile per il mio futuro. Infatti, quando parto per le trasferte, spesso mi porto dietro i libri delle varie materie e studio anche nel paddock”.

Qual è la tua materia scolastica preferita?

”Domanda difficile, ma direi l’inglese. Mi piace abbastanza e in più la professoressa mi sta molto simpatica, ma soprattutto è utile per ciò che voglio fare in futuro visto che è la lingua con cui si fanno le interviste nei weekend di gara, ed è l’idioma necessario per parlare con parecchi tecnici. Anche a Valencia, dopo la vittoria della finale mi hanno chiesto di parlare in inglese, perciò mi devo impegnare per quando ci tornerò l’anno prossimo e per il mio futuro, spero, da pilota del Motomondiale. Ma se poi dovessi arrivare in Superbike… andrebbe bene lo stesso, anche se si tratta di un futuro ancora lontano”.

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