EWC: i top e flop della stagione 2022

EWC: i top e flop della stagione 2022© GPAgency

Ripercorriamo la stagione appena conclusa del Mondiale Endurance dando i voti alle squadre peggiori e migliori dell’annata

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07.01.2023 ( Aggiornata il 07.01.2023 19:24 )

Top


Ecco quelli che si sono distinti, sia EWC che Superstock, nel corso della stagione con un occhio particolare alla 8h di Suzuka.

BMRT 3D Maxxess


 

I campioni Stock 2021 abdicano a favore dei pompieri ma chiudono al terzo posto in campionato ed una stagione da protagonisti insieme proprio a Team 18 e No Limits Motor Team

No Limits Motor Team


 

Terzo titolo di vice campioni per chiudere l’era “giallonera” con la Suzuki. La squadra di Moreno Codeluppi si conferma ancora ai vertici della categoria ma ha sempre quel qualcosa che manca per raggiungere il titolo

Team 18 Sapeurs Pompiers


 

Stagione sontuosa per i pompieri, due vittorie (Le Mans e Spa) ed un buon piazzamento al Bol d’Or che garantisce loro il primo titolo in Stock per la squadra francese

Viltais IGOL


 

Dopo il titolo di vice campioni, un altro grande piazzamento in classifica per la squadra francese che nel 2023 diventerà ufficiale Yamaha al posto di YART. La vittoria al Bol d’Or poi è una perla che rimarrà negli annali della squadra.

Yoshimura SERT Motul


Tra i top anche i campioni uscenti di Suzuki che abdicano senza mai arrendersi ai nuovi iridati di FCC TSR Honda. La squadra nippo-francese nel 2023 tornerà più agguerrita che mai contando su Suzuki France, i ritorni di Masson e dello storico 12 di Yoshimura.

Team HRC


 

Non si può non annoverare nei top la squadra che ha letteralmente dominato l’ultima 8h di Suzuka. Lecuona-Nagashima-Takahashi fin dalle prime prove hanno fatto capire agli avversari chi comandasse, riportando Honda a vincere la Gara dopo 14 anni.

FCC TSR Honda


 

Stagione sontuosa per i campioni in carica. Mike Di Meglio-Josh Hook-Gino Rea-Alan Techer hanno compiuto un double storico per Honda HRC nello stesso anno: 8h di Suzuka e Mondiale Endurance, di meglio non si poteva chiedere. La cosa ancora più bella è la medaglia di campione per Gino Rea, nonostante abbia disputato due gare su quattro.

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