Storie Italiane: Marco Dall'Aglio, l'Highlander delle moto

Storie Italiane: Marco Dall'Aglio, l'Highlander delle moto

"Corro da quarant'anni, ho passato i 60 ma non voglio smettere. Le mie gioie più grandi? Non solo le vittorie, ma i complimenti di Haga e dei piloti più giovani..."

05.05.2022 ( Aggiornata il 05.05.2022 17:17 )

Gli esordi 


Un percorso così interessante e colmo di amore per le due ruote che diventa quasi difficile da condensare: “Ricordo ancora i miei esordi, anche se è trascorso un po’ di tempo (ride). Iniziai con il Cross, nel lontano 1974, partecipando ai Giochi della Gioventù. Quello fu un anno di apprendistato, ebbi addirittura l’onore di essere intervistato dall’indimenticabile Gian Piero Galeazzi. Con il permesso dei miei, perché ero ancora minorenne" ricorda Dall’Aglio, classe 1961. "Poi persi la mia cara mamma e smisi con il Motocross. Poi arrivarono gli anni ’80: iniziai, quasi per scherzo, con la Velocità e… devo ancora smettere” ci racconta Marco con orgoglio misto a emozione.

Iniziò a mettersi in mostra, partecipò al Trofeo Kawasaki nel 1986 e in quel momento la sua carriera sembrò decollare: “Nel 1988 presi parte ad alcune gare del Mondiale, poi nell’Italiano arrivai quinto dietro i piloti ufficiali. Andai così bene che la Kawasaki mi… lasciò a piedi, ma con rabbia e voglia di rivalsa comprai la vecchia moto di Fabrizio Pirovano e iniziai la stagione successiva alla grande”. Dall’Aglio continuò ad apparire nel mondiale SBK e nel campionato Italiano, poi arrivarono gli anni ’90 e l’assenza di sponsor lo lasciò senza moto. Ma Marco non si arrese e, nel 1992, partecipò al Trofeo Scooter con la Malossi: “Arrivai secondo in campionato e a fine stagione partecipai a un evento fieristico, in cui avvenne l’incontro o meglio dire, l’idillio, con l’artigiano Geminiani, per il quale ho corso per 10 anni. Insieme abbiamo vinto così tanti trofei nazionali che nemmeno tengo il conto”.

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi