Storie Italiane: Marco Dall'Aglio, l'Highlander delle moto

Storie Italiane: Marco Dall'Aglio, l'Highlander delle moto

"Corro da quarant'anni, ho passato i 60 ma non voglio smettere. Le mie gioie più grandi? Non solo le vittorie, ma i complimenti di Haga e dei piloti più giovani..."

05.05.2022 ( Aggiornata il 05.05.2022 17:17 )

Le moto artigianali


Qui scoppiò l’amore tra Dall’Aglio e le moto artigianali (“Andavo fortissimo, giravo in 1’58” al Mugello, un tempo ragguardevole, parliamo del 1999”), anno in cui la morte del padre arrivò a segnare ulteriormente il percorso del parmense. “Fu una catastrofe, lui era un pilastro per me. Ma non mollai e dopo la disgrazia feci un’annata pazzesca, vinsi dappertutto”.

Un altro infortunio a una gamba, rimediato all’inizio degli anni 2000 salvando un bambino in montagna, non fermò Dall’Aglio, che nel 2003 partecipò anche al Trofeo dedicato alle Ducati 749: “All’ultima gara, a Imola, ottenni vittoria e giro veloce. Venni premiato da Neil Hodgson, un grande orgoglio per me”. Una bella soddisfazione, ma che non saziò la voglia del pilota: “Dopo aver vinto il Motoestate nel 2009 credevo di aver chiuso la mia carriera ma incontrai, tramite un amico, Roberto Pattoni e mi innamorai della mitica Paton”. Un’altra scommessa vincente: “Da allora vincemmo tutto tra le Moto d’Epoca, sia in Italia che all’estero, fu un’altra esperienza incredibile”.

Dopo aver fatto collezione di successi nel Motoestate, per Dall’Aglio sembrava nuovamente giunto il momento di dire basta. E invece… “Nel 2015 decisi di andare in pensione ma l’anno seguente mi telefonò un altro artigiano, il telaista Moretti di Livorno. Da allora corro con i prototipi nella Battaglia dei Bicilindrici, in cui ho vinto due campionati”. “Lavorare sempre, fermarsi mai” è il motto di Dall’Aglio, che ha già ben chiari i piani per il 2022: “Da tre mesi lavoro a una vecchia TGM assieme al meccanico di Michele Rinaldi (campione del mondo Motocross 125 nel 1984, ndr), parteciperò a qualche gara d’epoca nel Motocross, ma non abbandonerò i bicilindrici”.

Dall’Aglio ha superato i 60 anni ma sembra ringiovanire con il passare del tempo: “Ricordo un episodio quando, al termine di una gara, sul podio, dei ragazzini di 15-17 anni si stupirono della mia età. ‘Sarebbe bello arrivare alla tua età e correre al tuo livello’, mi dissero. Fu un complimento che mi fece scendere le lacrime, ripagò gli sforzi di tutti questi anni”. In effetti, Dall’Aglio la moto non l’ha mai lasciata e non sembra intenzionato a farlo: “Quando vado in pista, la mia soddisfazione è accorgermi di girare come prima, se non meglio. Ho la fortuna di avere un fisico in salute, non mi stanco mai, giro, giro… pensa: in alcune domeniche mi è capitato di partecipare a due gare nello stesso giorno, io ero fresco mentre i più giovani avevano la lingua di fuori. Pratico karate da 40 anni e stare in mezzo ai ragazzi mi aiuta tanto. Bisogna mantenere la stessa voglia di fare, non bisogna mai sedersi e accontentarsi” ripete Marco, prima di lasciarsi andare al racconto di qualche aneddoto.

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