All’inizio del ‘900, Ottenstein trasformò l’attività legata alle due ruote, passando dalle bici alle moto. Usufruendo anche dei primi motori prodotti dalla BMW
Ormai inserita fra le principali marche motociclistiche germaniche, nel 1927 la Victoria ampliò la produzione inserendo in catalogo la KR6 con bicilindrico maggiorato a 600 cm³ e la KR7 con lo stesso motore alimentato da due carburatori e potenza di 24 CV. A questi modelli, che rappresentavano il prodotto di punta, affiancò la KR20, una monocilindrica a valvole laterali di 200 cm³ e la KR35 a valvole in testa di 350 cm³. Tre anni dopo, furono posti in vendita anche i modelli KR50 a valvole laterali e KR50S a valvole in testa, con motori prodotti dall’inglese SturmeyArcher. Nel 1932 una Victoria 600 si aggiudicò il campionato europeo della montagna e il campionato tedesco dei sidecar.
Sul fronte produttivo fecero invece la loro comparsa i modelli KR15 e KR20Z, monocilindrici a due tempi di 150 e 200 cm³ con motori costruiti dalla tedesca Ilo di Pinneberg, alla periferia di Amburgo. Nel gennaio di quello stesso anno Max Ottenstein e la moglie Sofie Hellmuth lasciarono Norimberga per andare a vivere a Garmisch-Partenkirchen; la fabbrica rimase comunque in mano alla famiglia, con i figli Rudolf, direttore tecnico, e Franz, direttore generale.
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