Quella (S)volta Che: le moto sfondano tra i videogames, non tra i flipper

Quella (S)volta Che: le moto sfondano tra i videogames, non tra i flipper

È un’epoca d’oro per gli appassionati di moto che amano dilettarsi con i videogiochi, ma non può dirsi lo stesso per i flipper...

22.08.2022 ( Aggiornata il 22.08.2022 21:01 )

Inder e Sleic


In tema di competizioni su pista, invece, l’anno d’oro fu il 1992. Trent’anni fa, infatti, due società di Madrid, la Inder e la Sleic, lanciarono sul mercato rispettivamente 250 cc e Bike Race. Il display di 250 cc è occupato per tre quarti da una moto Honda sponsorizzata Ducados con il numero 1 e un pilota con il casco rosa.

La somiglianza con il copricapo usato dal compianto Davy Morgan, al Tourist Trophy e nelle altre gare stradali irlandesi, è impressionante ma è soltanto una coincidenza. Il nordirlandese disputò infatti la sua prima gara nel 1993, a Bishopcourt. Sul flipper, l’hondista ha alle calcagna cinque avversari in piega mentre più sotto c’è il tabellone con i punteggi dei quattro giocatori. A quei tempi la Ducados sponsorizzava Alberto Puig, impegnato nella quarto di litro ma nel 1992 guidava un’Aprilia e nel biennio precedente le Yamaha.

Ma fu premonitore, visto il lungo percorso del catalano – da pilota e da manager – con la Honda negli anni seguenti. Al centro del piano di gioco è invece riprodotta quella che sembra essere una Yamaha-Marlboro biancorossa ma anch’essa sulla carena presenta le scritte Ducados e Honda.

È probabile che per evitare questioni con i diritti d’immagine Inder abbia optato per un ibrido. Le vendite furono però modeste e nel 1993, dopo 23 anni di vita, l’azienda abbassò definitivamente la serranda.

Fondata nel 1992, invece, la Sleic raccolse l’eredità della Petaco ma chiuse le attività dopo quattro anni, anche per l’insuccesso di Bike Race. Il volantino prometteva "Emozione, divertimento e spettacolo. In Bike Race si uniscono l’emozione di un Gran Premio di motociclismo e la passione per il pinball". Veniva venduto a 340mila pesetas, equivalenti a quasi 4,1 milioni di Lire.

Sulla testata, da sinistra a destra , erano ritratti Kevin Schwantz con la Suzuki con il numero 1 (che però avrebbe conquistato soltanto a fine 1993, altra premonizione), un pilota giapponese con il casco Rheos, la wild card Toshihiko Honma, John Kocinski con un’altra Yamaha, Eddie Lawson e Wayne Rainey. Quest’ultimo in piega sulla YZR faceva bella mostra anche su entrambi i lati del cassone.

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