Ducati Story, Giancarlo Falappa: talento, cuore e follia

Ducati Story, Giancarlo Falappa: talento, cuore e follia© GpAgency

Il Leone di Jesi corse nel mondiale SBK, sempre con Case italiane: dopo il debutto con la
Bimota, gareggiò per la Ducati, con 16 manche vinte (tre con la Bimota), fino all’incidente nei test di Albacete che lo costrinse al ritiro

28.02.2022 ( Aggiornata il 28.02.2022 14:18 )

L'ultimo anno


Il 1994 fu purtroppo la sua ultima stagione, in sella alla rivoluzionaria e magnifica Ducati 916 disegnata da Massimo Tamburini. Una moto dieci anni avanti rispetto alla concorrenza ma decisamente difficile da sviluppare e settare. Fu proprio Falappa, nel team di Virginio Ferrari, a svolgere il lavoro di test e sviluppo della bicilindrica, subito velocissima.

E infatti Falappa e Fogarty vinsero subito due gare contro il campione in carica Russell. Ma decisiva divenne la gara di Misano, davanti a migliaia di tifosi ducatisti. Un tifo da stadio spinse Falappa al comando fino alla staccata del Tramonto, che si effettuava in senso inverso all’attuale. Dietro di lui la verde Kawasaki di Russell, che come Giancarlo aveva disegnate le penne di un Capo Sioux, e Fogarty. Purtroppo Giancarlo si girò per controllare gli avversari e perse il punto di frenata finendo nella ghiaia per poi rientrare a fine gruppo. Iniziò così un recupero pazzesco: il Leone di Jesi superò gli avversari come birilli per recuperare fino alla Top 5, un risultato che avrebbe soddisfatto chiunque ma non Falappa. Il quale, accompagnato dal boato del pubblico, riuscì a sorpassare tutti tranne Russell, finendogli in scia.

In Gara 2 Falappa non commise errori e dopo un duello a colpi di carena con Russell lo piegò con il suo stile acrobatico, vincendo una delle sue gare più belle. Era evidente come Falappa, in questo stato di forma, fosse il pilota da battere.

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