Ducati Story: Doug Polen, il marziano texano

Ducati Story: Doug Polen, il marziano texano© GpAgency

La struttura creata dalla Ducati negli States, con Ferracci e Polen, approdò nel Mondiale e fece subito saltare il banco: due titoli in due stagioni, con 26 vittorie di manche contro rivali come Roche, Pirovano...

11.03.2022 ( Aggiornata il 11.03.2022 14:56 )

Dagli USA alla SBK


Tale genialità lo spinse presto a studiare e a produrre parti speciali per parecchie moto sportive e da corsa con il nome Fast By Ferracci. Ma la vera svolta avvenne quando Eraldo, nel 1988, decise di portare in pista negli Stati Uniti le Ducati 851 e con Dale Quarterley vinse la Battle of the Twins.

La Ducati decise di affidargli la gestione delle sue moto ufficiali negli Stati Uniti e di creare un team ufficiale Ducati per il campionato AMA. Ferracci contattò il texano Doug Polen, che in sella alla Yoshimura Suzuki, stava dominando il campionato Superbike giapponese dopo aver corso e vinto in USA. Nel 1991, con la squadra pronta a dare battaglia nel campionato AMA con il Team Fast By Ferracci, la Ducati propose a Eraldo di correre anche nel Mondiale come team di supporto alla squadra ufficiale del campione del Mondo Raymond Roche e Giancarlo Falappa.

Eraldo in poco tempo si organizzò e con una squadra quasi a conduzione familiare si schierò al via con il quasi sconosciuto Polen. Il suo arrivo creò parecchio interesse perché Ferracci si presentava con un sorriso aperto e schietto e una parlata stranissima e difficilmente comprensibile. Eraldo e la sua squadra parlavano un misto di dialetto ternano stretto e per metà il “Broccolino”, ovvero lo slang usato dagli italiani a Brooklyn.

Questo nuovo arrivato aveva carisma e ispirava subito ammirazione e rispetto per il grande lavoro svolto. I risultati delle sue reali capacità emersero immediatamente alla prima gara della stagione 1991, il lunedì 1 aprile nel freddo di Donington. Come un fuoco pirotecnico il texano portato da Ferracci conquistò con facilità la pole position e vinse in modo netto Gara 1, con il giro record davanti a tutti i più forti piloti del Mondo in sella alle SBK. Questo texano con il numero 23 si era fatto fare una bellissima tuta tricolore con scritti sulle braccia il suo nome a destra e Dianne, il nome della inseparabile moglie, a sinistra. A partire dalla prima gara divenne il personaggio più ricercato del paddock perché dopo Donington continuò a vincere e siglare record su record.

Nella seconda gara sulla micidiale pista madrilena di Jarama, Polen siglò una pole record e ottenne la prima doppietta con i record sul giro, diventando subito il leader di un Mondiale dove, di fatto, era un rookie, dato che aveva vinto soltanto da wild card nel 1989 in Giappone. Allibiti gli avversari come Roche, Fabrizio Pirovano o Stéphane Mertens, che non si capacitavano della velocità e della superiorità di questo nuovo arrivato, e non riuscivano in nessun modo a contrastarlo.

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