SBK, l'inchiesta: dal peso minimo al format, ecco il parere dei team manager

Il format del weekend

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“Al momento la Superbike è in piedi anche grazie ai contributi di chi organizza localmente le gare – dice Dosoli – soggetti che chiedono un evento che regali spettacolo non soltanto la domenica. Il nuovo format con tre manche piace, lo conferma la crescita del pubblico sia in pista che in TV. È evidente come tre gare in un fine settimana siano impegnative, ma vi sono soltanto 12 round in una stagione, quindi nel complesso l’impegno è più che sostenibile”.

“Dal nostro punto di vista ci sarebbe da rivedere il format – sottolinea invece Zambenedetti – in particolare rimuovendo la Superpole Race e tornando alle due gare lunghe. Tre corse in un weekend sono veramente impegnative, per la squadra ma soprattutto per il pilota, sia a livello fisico che mentale, inoltre la SP Race aumenta i rischi e può compromettere Gara 2”.

Secondo il coordinatore Ducati si può migliorare anche sotto l’aspetto tecnico, compiendo però un piccolo passo indietro dal punto di vista dello sviluppo tecnologico. “Le moto di serie hanno raggiunto prestazioni paragonabili alle MotoGP di un decennio fa. Questo fa sì che la prossima elaborazione permessa dal regolamento SBK potrà creare moto che necessiteranno di circuiti adeguati in cui correre. Soprattutto dal punto di vista della sicurezza abbiamo recentemente sperimentato, per esempio a Most, quanto siamo al limite del compromesso tra vie di fuga e velocità delle moto: chiaramente non è pensabile riversare questo problema sui gestori delle piste, sulla Dorna o sulla Federazione che fanno i calendari e omologano le piste. Credo invece che un passo verso una minore elaborazione ma a favore della sicurezza e del sostentamento del campionato possa essere compiuto in tempi relativamente brevi”.