© GpAgency Nel dibattito sui regolamenti, un ulteriore fronte delicato è quello legato alle prestazioni delle moto, che possono aprire il tema-sicurezza
06.09.2022 ( Aggiornata il 06.09.2022 21:08 )
Il dibattito sulle prestazioni
Inutile dire come la miccia alla base di tale dibattito sia costituita dalle prestazioni del “fantino” Alvaro Bautista, tornato subito fulmineo in sella alla Panigale V4 R, moto che ancora oggi viene messa sotto la lente d’ingrandimento – dai rivali – per la sua velocità. “Sarebbe facile rispondere che anni fa abbiamo sofferto il gap di velocità contro le quattro cilindri, mentre ora che siamo veloci ci vogliono penalizzare come già fatto nel 2019” ha proseguito Zambenedetti, ricordando il passaggio dalla bicilindrica alla quattro cilindri avvenuto tre anni e mezzo fa.
“In realtà credo che le velocità che vediamo siano più da attribuire alla stazza dei piloti piuttosto che alla reale prestazione: penso che a livello di potenza pura la BMW con Scott Redding piuttosto che la Honda non siano messe male, infatti nelle ultime gare la velocità più alta non è stata realizzata da una Ducati”.
“La differenza è importante – la risposta del responsabile del progetto Yamaha in SBK, Andrea Dosoli – ma occorre ricordare che l’anno scorso su quella moto vi era un pilota che pesava 30 chili in più (Redding, nde), e la differenza non era così evidente. Bautista sta interpretando bene la Ducati, e ha senza dubbio un vantaggio sul rettilineo: in questo senso comunque il peso minimo moto+pilota dovrebbe modificare le cose”.
Non occorre in ogni modo focalizzarsi su un solo aspetto, ma come spesso suggerisce Jonathan Rea nelle sue lucide analisi post gara: “Look at the big picture”. Ossia, guardare il quadro completo, il regolamento nella sua interezza. In questo modo si possono scoprire anche sostanziali divergenze di opinione di Casa in Casa, per esempio sull’attuale format del campionato.
Link copiato
Commenti
