SBK, Andrea Locatelli: "Nel 2024 vorrei 'rubare' qualcosa a Rea"

Le suggestioni MotoAmerica ed Endurance

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Correresti nel MotoAmerica?

“Mi piacerebbe, perché vorrei vivere un po’ l’America, visitarla”.

Malgrado alcune piste con poche vie di fuga: sei apprensivo?

“No, la stessa Imola potrebbe essere un po’ pericolosa, come Most”.

E nell’Endurance ti ci vedresti?

“Mi piacciono le gare di durata, la 24 Ore è magica, ha qualcosa di più. Mi piacerebbe che la Superbike diventasse un po’ così, magari aumentando i giri e prevedendo un pit stop. Si potrebbe obbligare per esempio l’uso di due pneumatici diversi nella stessa gara, per offrire qualcosa ai tifosi, mettendo anche alla prova la squadra”.

Quale ragionamento ti ha portato a rinnovare con la Yamaha?

“Il piano A era la Yamaha SBK: resterò con loro per un lustro, cosa che nessun altro in tempi recenti ha fatto. Per me è un onore, la stessa Yamaha ha voluto tanto l’accordo”.

Rea diventerà tuo compagno.

"Un pilota della sua esperienza, vincitore di sei Mondiali, potrebbe dare qualcosa anche a me. Vorrei capire come ragiona, cosa fa, 'rubargli' qualcosa. E il fatto che sia a fine carriera, magari, può aiutare a instaurare un bel rapporto".

Cosa hai potuto apprendere da Razgatlioglu?

“Frenando così forte, Toprak ha sempre la ruota dietro sollevata da terra e quindi non sfrutta tanto il freno motore. Quando entra in curva ha un leggero sliding che lo aiuta a curvare mentre io ho l’impressione che l’anteriore si muova. Sto provando a replicarlo anch’io per avere un po’ meno spinta sull’anteriore”.

In cosa sei meglio di Toprak?

“Io ho imparato tantissimo da lui, ma anche lui ha appreso da me. A Phillip Island l’anno scorso e quest’anno sono andato molto forte: in una pista fluida, dove c’è meno da frenare, forse sono più forte di lui”.

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