SSP600: è tutto pronto per l'Invasione Tricolore

SSP600: è tutto pronto per l'Invasione Tricolore© GpAgency

Piloti e team di casa nostra sono pronti a contendersi il titolo, a cominciare da Stefano Manzi

19.01.2023 ( Aggiornata il 19.01.2023 12:55 )

La pattuglia Ducati


Proprio la Ducati – unica Casa a non ottenere successi nel 2022 – schiera più di un italiano da titolo, a cominciare da Nicolò Bulega, confermato dal Team Aruba con il chiaro intento di migliorare il quarto posto ottenuto nella stagione da debuttante nella categoria.

Il ventitreenne ha mostrato una velocità quasi da titolo, alla quale però non sempre si è associata – specialmente nella seconda parte dell’anno – la costanza, risorsa imprescindibile nella corsa a qualsiasi primato: ai sette podi ottenuti nei primi sei round dell’anno se ne sono aggiunti soltanto due nelle successive sei tappe, cosa che ha fatto sfuggire a Nicolò anche la Top 3 finale. Considerando l’assoluto valore di moto e pilota, è proprio la regolarità il dettaglio mancante per puntare all’alloro iridato.

Un alloro che a Federico Caricasulo sfuggì per pochi punti nel 2019, al termine della sua migliore stagione in ambito internazionale. Nel 2023 il ravennate ci riprova: dopo un paio di annate altalenanti, Caricasulo sembra aver ritrovato la giusta stabilità all’interno del Team Althea, alle prese – come Bulega e Aruba – con una Ducati Panigale V2 955 da capire e sfruttare al meglio.

Una sfida che il team di Genesio Bevilacqua sa come vincere, trattandosi dell’unica squadra della categoria a vantare un titolo in Superbike (proprio con la Ducati, nel 2011 con Carlos Checa), e Caricasulo porta in dote ben sei vittorie in Supersport.

Un altro binomio tutto italiano è quello costituito dalla Ducati-Barni e Yari Montella, alla loro prima stagione insieme: squadra e pilota sono accomunati dal forte senso di rivincita, in particolare il team di Marco Barnabò, che nel 2022 ha faticato nel Mondiale. Il figlio d’arte Oliver Bayliss, infatti, non è riuscito a dimostrare il proprio valore e al suo posto (l’australiano resta sulla Ducati, ma passa al team di Davide Giugliano) nel Team Barni arriva un pilota più esperto e collaudato come Montella.

Il quale ha chiuso in crescendo – con tanto di prima vittoria a Phillip Island – una stagione caratterizzata da alcuni alti e bassi, buona comunque per mettersi alle spalle la parentesi Moto2. Il passo determinante per Montella è quello di adattarsi rapidamente alla Panigale V2, che richiede una guida diversa rispetto alla Kawasaki conosciuta in precedenza, per poi tentare di diventare una presenza fissa delle prime posizioni. Per lui, la missione titolo appare difficile ma non impossibile.

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