Prove Amarcord: la MV Agusta F4 312 R Unionbike Gimotorsports

Prove Amarcord: la MV Agusta F4 312 R Unionbike Gimotorsports© GpAgency

La prova delle F4 ufficiali impegnate nella Coppa FIM Stock 1000 2008-2009. A cura di Randy Mamola 

Archivio Conti

08.03.2022 ( Aggiornata il 08.03.2022 18:08 )

Migliorata


Dico spesso che fra le voci che un team deve tener conto nello sviluppo di una moto figura al primo posto il "comfort" del pilota. Per "comfort" intendo dire la facilità con cui il pilota può gestire la moto e soprattutto il motore. Ebbene, provando la moto del 2009 mi sono trovato subito meglio. Stessa sella (un po' troppo scivolosa per me), stesse pedane, stesse sovrastrutture un po' troppo abbondanti che la fanno più lunga delle avversarie giapponesi nel contatto del pilota, ma molto più "confortevole”, e quindi facile da guidare, perché il "tatto" con il gas è migliorato rispetto all’inizio del 2008.

Un grande lavoro di sviluppo, non ancora portato a termine, come ho potuto constatare nel pomeriggio provando la moto "nera" di Giuliano, con la nuova elettronica, che è un ulteriore passo avanti. Tornando alla moto base, che è praticamente l'evoluzione finale del modello 2008, l'ho trovata più confortevole perché ora è un po' più facile controllare il motore con il gas, quindi sta meglio in traiettoria e l'erogazione ai medi è meno violenta, anche se per me, dai 7 ai 10.000 giri, la MV rimane fin troppo rapida e aggressiva nel prendere giri, mentre dopo i 10.000 l'erogazione si appiattisce, spinge meno fi no agli 11.000, poi, anche se il limitatore è quasi a 13.000, per me conviene cambiare, non spinge tanto... O perlomeno non lo fa per come ti aspetteresti sentendola urlare! Tutto quel ben di Dio che il motore esprime dai 7 ai 10.000, fosse per me, lo sposterei più in alto.

In questo modo credo si semplificherebbe ulteriormente la vita del pilota, con una “attacco” meno violento alla riapertura del gas, con tutti i vantaggi che questo porta anche in termini di controllo della traiettoria. E con un allungo più esteso vengono facilitati i sorpassi in fondo ai rettilinei, cosa che fa sempre comodo nelle bagarre in gara. Altro vantaggio da non trascurare sarebbe un miglior uso delle gomme. La tanta coppia ai medi, secondo me, le consuma in fretta nella prima parte di gara.

Poche curve mi sono bastate per avvertire una moto molto più “racing” della precedente. Questa 2009 è decisamente più facile da far voltare in curva, tiene la corda egregiamente anche se entri pinzato e, finalmente, la risposta del gas è più trattabile, dolce, a agli alti regimi l’ho sentito più “libero”, spinge meglio fra gli 11 e i 12.000 giri, dove l’altro motore tendeva a piantarsi. Per farvi capire meglio la differenza, possiamo dire che la versione evoluta dà proprio l’impressione di essere nata come moto da corsa, non come una stradale adattata alle corse... E l’effetto non è dovuto solo al motore.

Sappiamo tutti che la F4, di base, ha già un avantreno granitico e che tiene perfettamente la linea, un avantreno che manda sempre al pilota un segnale preciso su tutto quello che succede sotto la gomma. Ebbene, su questa seconda moto a questi pregi va sommata una migliore reattività e neutralità nel seguire gli ordini del pilota, che si può anche permettere di buttarla giù con i freni ancora tirati, senza paura che si rifi uti di scendere o che venga meno la sensazione di “solidità”. Si fa meno fatica, insomma... E allora torniamo al punto iniziale: moto più “confortevole per il pilota si traduce in moto più veloce, perché il suo pensiero non è bloccato dal motore troppo aggressivo nella risposta alla riapertura o da un avantreno più pesante da mettere in piega...

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