The Test: il ruggito Kawasaki Versys 1000 Grand Tourer

The Test: il ruggito Kawasaki Versys 1000 Grand Tourer

Ricchissima, performante, adatta ai viaggi: le carateristiche di questa moto assecondano anche chi ama la guida sportiva

17.04.2022 ( Aggiornata il 17.04.2022 20:40 )

Equipaggiamento top


A caratterizzare in maniera importante la VersysSE sono primariamente le sofisticate sospensioni semi-attive KECS - con regolazione automatica del precarico in base alle diverse condizioni di guida (soltanto pilota, pilota più passeggero, a pieno carico - che connette via bluetooth la moto allo smartphone: oltre alle classiche funzioni di messaggistica e chiamata, gestibili attraverso appositi comandi e integrate alla strumentazione TFT, permette di analizzare la diagnostica della moto o variare parametri come la mappa motore, il traction control o il precarico delle sospensioni.

Una menzione a parte merita l’equipaggiamento aggiuntivo (sempre di serie) della versione Grand Tourer oggetto della prova, in cui spiccano il tris di borse (bauletto da 47 litri, più valigie laterali rigide capaci complessivamente di 56 litri), la protezione per il serbatoio, il paramani e i faretti supplementari full LED. Appena in sella, la Versys si rivela subito accogliente e confortevole. E nel caso l’altezza della seduta a 840 mm scoraggiasse i meno dotati di gamba, nessun problema: nel catalogo accessori c’è la possibilità di scegliere una Ergo fit più bassa (di 2 cm).

Nonostante ingombri, peso e dimensioni non siano proprio da silfide, stupisce, di questa moto, la capacità di risultare gestibile in ogni condizione. Anzi, la facilità di gestione può essere considerata una sua caratteristica a tutto tondo: per esempio, per issarla sul cavalletto centrale non c’è bisogno di mandare giù una latta di spinaci come farebbe Braccio di Ferro.

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