The Test: Voge Valico 500 DS, il top Made in China

The Test: Voge Valico 500 DS, il top Made in China© Fotolibera

L'offensiva cinese non accenna a fermarsi, anzi, ogni giorno è più minacciosa. In prima linea, oggi, c'è la Valico: andiamo a scoprirla

02.06.2022 ( Aggiornata il 02.06.2022 19:51 )

Le caratteristiche della Valico


È un bicilindrico parallelo frontemarcia, estremamente simile a quello che equipaggia la Honda CB500X (e in effetti, tutta la moto gli somiglia in maniera piuttosto sfacciata), quantomeno se guardiamo i numeri: distribuzione bialbero con raffreddamento a liquido, ha una cilindrata di 471 cm3 , con misure di alesaggio e corsa praticamente quadre (67 x 66,8 mm) e perni di manovella a 180°. Numeri identici alla Honda, con la quale condivide anche la quota dell’interasse, 1445 mm. Il telaio, invece, è tubolare in acciaio.

A livello di equipaggiamento non manca davvero nulla, se parliamo di “griffe”: all’avantreno ci sono due dischi di 298 mm Ø e pinze assiali Nissin, l’iniezione elettronica è Bosch, gli pneumatici di primo equipaggiamento sono Pirelli Angel GT (120/70 e 160/60) montati su cerchi da 17 pollici in lega; le sospensioni sono delle KYB con forcella a steli rovesciati da 41 mm ed escursione importante (156 mm) e monoammortizzatore regolabile nel precarico. Le leve di freno e frizione sono regolabili nella distanza, il plexiglass invece lo è nell’altezza.

I fari sono a LED, la strumentazione TFT a colori comprende l’indicazione della temperatura esterna e della pressione degli pneumatici (una primizia per moto di questa categoria) e di serie è offerto anche il tris di valigie in alluminio con telaietto apposito e barre di protezione. Tutto per un peso di 193 kg a secco e 160 km/h di velocità massima. E ora il pezzo forte: la Valico, per ora, è venduta a partire da 5890 euro. Volendo è disponibile anche in versione X, con cerchi a raggi, ruota anteriore di 19 pollici e gomme leggermente tassellate (Metzeler Tourance 110/80 - 150/70).

Quando ci si approccia a moto come la Valico non si può non partire dal fattore prezzo. Perché è proprio da questo punto, ovvero da quanto costa la moto, che nascono tutte le considerazioni del caso. Per quanto riguarda la posizione di guida, la sella (piuttosto bassa) è ben imbottita e la triangolazione sella-pedane-manubrio è un invito ad allungare ogni tragitto.

È un’ergonomia studiata per offrire comfort e poco stress. Anche per il passeggero, che in effetti ha a disposizione una buona fetta di sella (ma le maniglie non sono così comode da afferrare). Le finiture sono curate al pari di una buona moto giapponese, che in un solo colpo distruggono tutti i pregiudizi sulle moto cinesi. Giusto un paio di dettagli convincono poco, come il pomello del plexiglass o qualche cavo a vista (per esempio sotto il carter dell’albero motore). Ma come già detto, per il prezzo a cui è venduta ci può stare.

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