Sportive On The Road: la prova della Suzuki GSX-S 1000

Sportive On The Road: la prova della Suzuki GSX-S 1000© Virgilio D'Ercole-VD Photo

Dalla costa di Civitavecchia alle colline intorno a Tolfa in sella alla naked sportiva di Hamamatsu, lungo la strada tutta curve considerata da sempre la “palestra” dei motociclisti romani

19.10.2022 ( Aggiornata il 19.10.2022 14:06 )

Su strada, la Suzuki GSX-S 1000 ti mette a tuo agio


Passando alla posizione di guida, la naked Suzuki è un mezzo particolarmente compatto, ma nonostante ciò, ci si sente perfettamente inseriti nel corpo moto. Un’abitabilità elevata, che viene favorita dalla seduta a 810 mm e dalla buona rastrematura nella zona di congiunzione tra sella e serbatoio. In sella si sta comodi, non ci si affatica, ma quando arriva il momento di fare sul serio, busto leggermente piegato in avanti, avantreno che si sente bene nei bicipiti, ginocchia piegate il giusto, pedane alte il giusto, e via… pronti a fare il diavolo a quattro tra le curve.

Il pregio maggiore di questa moto è senza dubbio la capacità di mettere immediatamente a proprio agio: il classico mezzo che sembra di conoscere da sempre. Poi, complice anche il peso, contenuto in 214 kg con il pieno, la sensazione di manovrabilità è davvero elevata; e qui, gioca un ruolo decisivo la posizione del baricentro non eccessivamente alta.

Quando si smette di andare a spasso e si cercano emozioni, dentro la mappa motore più aggressiva e gas aperto: il cuore quadricilindrico pompa forte in accelerazione, e batte all’unisono con la voglia di sperimentare la tipica sensazione di decollo che regala in allungo un plurifrazionato muscoloso come questo. Soltanto la resistenza dell’aria e il collo che fatica a contrastarla, ti ricordano che - datti una regolata! - qui non ci sono carene a garantire protezione.

Attraversando tratti con asfalto meno levigato, si apprezza molto il setting di base delle sospensioni, sostenute ma non troppo rigide, mai secche nella risposta. Sempre pronte ad accompagnare i desideri del pilota, anche quando si vuole quel pizzico di aggressività che un mezzo come questo, giocoforza, invoglia a cercare nei passaggi più guidati. Dove, per altro, stupisce nuovamente la facilità con la quale si riesce ad andar forte; con la bella sensazione di stringere tra le mani un manubrio mai nervoso nelle reazioni… sempre gestibile alla perfezione.

In questo modo, più vario è il percorso - proprio come tra i monti della Tolfa - più aumenta la consapevolezza di poter godere al massimo ogni tratto di strada, ogni discesa in piega, ogni cambio improvviso di direzione, che la GSX-S1000 affronta sempre con una disinvoltura disarmante. Poi, davanti a uno spicchio di mare che si apre improvviso all’orizzonte, rallenti, alzi per un istante la visiera, un respiro profondo, e di nuovo giù, fino alla curva successiva.

Questa giapponese… va goduta esattamente così.

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