The Test: VS4V, nuova linfa per la Norton

The Test: VS4V, nuova linfa per la Norton

Fascinosa, divertente e poco stancante alla guida, la VS4V rappresenta la rinascita del Marchio inglese

Adam Child

03.02.2023 ( Aggiornata il 03.02.2023 14:45 )

La prova


Mallory è una pista corta, più da Supersport che da Superbike, ma con la V4SV ci si trova da subito a lavorare senza sosta con la leva del cambio e a vedere i giri del motore sempre vicino alla zona rossa. Norton dichiara un picco di 185 CV ed è verosimile. Considerando che ha 20-30 CV in meno rispetto alla concorrenza, la V4SV è ingannevolmente veloce. Tira con forza, soprattutto ai medi, ed emette un adorabile ululato dallo scarico (non è omologata Euro 5). Cambiare le modalità di guida e passare alla Sport è facilissimo anche in movimento.

È quando si prova a spremerla sul serio che emerge qualche limite, soprattutto se confrontata con la concorrenza. Le moderne Superbike adorano gli alti regimi, permettono di staccare tardi, di portare la frenata fin dentro la curva e di aprire il gas senza remore in uscita di curva.

La Norton non ama questo tipo di approccio; è più vecchia scuola. Bisogna sfruttare la notevole coppia a metà scala del contagiri, cambiare marcia in anticipo, rilasciare presto i freni e portare velocità in curva; guidata così, risponde magnificamente. Non vuole essere violentata, meglio lasciarla scorrere a centro curva come si farebbe con una vecchia sportiva bicilindrica a V. Se ci si abitua a questa guida, la Norton diventa una gioia che non richiede sforzo per girare in pista. La taratura delle sospensioni è un po’ morbida al posteriore ma l’anteriore è praticamente impeccabile.

La taratura morbida delle Öhlins infonde sicurezza e incoraggia a sfruttare tutta la coppia del motore.

Come accennato, ci sono due modelli tra cui scegliere, la Manx Silver e la Carbon, ma quest’ultima è dotata di cerchi in carbonio che le permettono di chiudere le traiettorie un po’ più rapidamente, oltre a essere più stabile in frenata; è una differenza non così importante. A volere essere pignoli, in effetti la carena è un po’ piccola, quindi non è facile accucciarsi correttamente in rettilineo.

Su una pista relativamente corta come Mallory non è un problema, ma potrebbe diventarlo su circuiti come Silverstone o il Mugello. Un “plexi” più grande, come quello utilizzato dai piloti del TT, sarebbe un optional gradito.

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