        Il 34enne inglese dopo il terribile infortunio rimediato alla North West 2023 che lo ha obbligato a saltare la scorsa edizione del Tourist Trophy, torna sull&rsquo;Isola di Man con la Honda CBR 1000RR-R SP del team Ashcourt Racing. Dominic Herbertson che nel TT 2023 ha sfondato per la prima volta il muro delle 130 miglia orarie nella gara della Superstock passa nel team Burrows Engineering di RK Racing, orfano di Mike Browne. HILLIER PASSA A HONDA PER NW200 E TT, CON LA DAKAR 2025 NEL MIRINO Lee Johnston: &ldquo;Ritorno anche se non sono al 100%&rdquo; Il pilota 34enne lascer&agrave; la BMW con cui ha corso negli ultimi anni per passare alla Honda del team Ashcourt Racing, Lee ritorna al Tourist Trophy dopo un anno di assenza a causa dell&rsquo;infortunio rimediato alla North West 200 lo scorso anno. L&rsquo;infortunio &egrave; stato molto grave e ha messo a rischio non solo la carriera ma anche la vita dell&rsquo;inglese, ci&ograve; nonostante Lee Johnston non molla e al TT 2024 vuole esserci anche se non &egrave; ancora al massimo della sua condizione: &ldquo;Direi che in questo momento sono all'80% circa della forma fisica.&nbsp;&Egrave; fantastico considerando dove mi trovavo e mi sento davvero bene.&nbsp;Certo, alcuni giorni sono peggiori di altri, ma mi sento positivo e cercher&ograve; di vincere alcune gare nel 2024. Dopo gli infortuni che ho subito l'anno scorso, molte persone pensavano che avrei lasciato, ma non sta a loro dirlo perch&eacute; non sanno cosa significano le corse per me, e una cosa che ho imparato guardando dal divano l'anno scorso &egrave; che non ho ancora finito con le corse.&nbsp;C&rsquo;&egrave; ancora molta vita e molte gare in me&rdquo;. Per Johnston sar&agrave; un anno di apprendistato, infatti a parte l&rsquo;Aprilia RS660 con cui correr&agrave; nella Supertwin e che gi&agrave; ha utilizzato nel 2023, la Honda CBR1000RR-R SP sar&agrave; tutta da scoprire giro dopo giro. Lee ne &egrave; consapevole ed infatti prender&agrave; con la dovuta calma la prima settimana di prove: &ldquo;Non &egrave; mai bello perdere un anno al TT, ma lo &egrave; ancora di pi&ugrave; quando il tempo era bello come l'anno scorso.&nbsp;La quantit&agrave; di tempo trascorso in pista e l'enorme numero di giri completati hanno fatto avanzare notevolmente il gioco.&nbsp;Devi fare pi&ugrave; di 130 miglia all'ora per vincere una gara Supersport, il che &egrave; irreale. Sono realista al riguardo.&nbsp;Questo sar&agrave; un anno di ricostruzione, ma non vedo l&rsquo;ora di tornare in sella alla mia moto al TT.&nbsp;Ovviamente voglio fare il meglio possibile, in particolare nelle gare Supersport e Supertwin, ma voglio anche divertirmi&rdquo;.  ROAD RACES: CANCELLATO (DI NUOVO) L'ULSTER GRAND PRIX 2024 Herbertson passa a Burrows Engineering di RK Racing Classe 1991, ha debuttato al Tourist Trophy nel 2014 ed ha gi&agrave; concluso dodici volte in top10, di cui ben nove nelle ultime due edizioni. Nel 2024 una nuova sfida attende il pilota nativo di Hexham nel Northumberland, pochi chilometri ad ovest di Newcastle, che si unisce al Burrows Engineering by RK Racing. Heberstson che nell&rsquo;ultima edizione del TT ha sfondato per la prima volta il muro dei 130mph con le &ldquo;big bike&rdquo; e delle 125mph con la Supersport, avr&agrave; il compito di non far rimpiangere Mike Browne autentica rivelazione del Tourist Trophy 2023. Dominic correr&agrave; con la BMW M1000RR nella RST Superbike, RL360 Superstock e nel Milwakee Senior TT, mentre nelle due gare della Monster Energy Supersport sar&agrave; al via con una Yamaha YZF-R6. Dom scherza sulla sua passata vita da potatore: &ldquo;Quando John ha preso il telefono e mi ha chiamato, mi aspettavo solo che volesse abbattere alcuni alberi. Ci &egrave; voluto del tempo per capire che mi stava offrendo un posto in uno dei team pi&ugrave; competitivi del mondo da corsa". Herbertson ha poi continuato: &ldquo;Sono stato nella posizione molto fortunata di lavorare con la squadra in passato e non solo hanno macchine competitive, ma hanno anche un perfetto equilibrio tra professionalit&agrave; e divertimento sia dentro che fuori pista. Devo ringraziare cos&igrave; tante persone per avermi portato a questo punto della mia carriera agonistica e senza di loro non avrei visto il 2024 diventare un anno incredibilmente emozionante per me!&nbsp;Non vedo l&rsquo;ora di iniziare e cogliere questa opportunit&agrave;&rdquo;.         

Negli ultimi giorni sono arrivate due conferme importanti per quanto riguarda gli iscritti al Tourist Trophy 2024

Lee Johnston torna sull’Isola di Man, Herbertson passa a Burrows Engineering

        Il 27 agosto 2022 &egrave; stata una data storica per Francesco Curinga che ha vinto il Junior Manx GP in sella alla Paton. Ha riportato cos&igrave; l&rsquo;Italia sul gradino pi&ugrave; alto del podio dopo ben 50 anni, quando l&rsquo;ultima volta a riuscirci fu Giacomo Agostini. Una soddisfazione personale enorme che ci ha raccontato allo stand di Motosprint. Il miglior momento della sua carriera  Curinga ha compiuto l&rsquo;impresa con il team ILR guidato dal team manager Ian Lougher, vincitore di dieci Tourist Trophy, e ha ammesso: &ldquo;Tutto &egrave; andato oltre ogni aspettativa. Dopo mesi di sacrifici abbiamo raggiunto l&rsquo;obiettivo sperato&rdquo;. Un traguardo storico che lo porter&agrave; a correre il Tourist Trophy il prossimo anno. Ecco l'intervista completa:        

L&rsquo;anno in corso &egrave; stato da incorniciare per l&rsquo;italiano che ha raggiunto un traguardo storico e nel 2023 porter&agrave; il suo nome nel celebre Tourist Trophy

EICMA 2022, Curinga: “Io come Agostini? Che effetto!”

Dopo due anni di assenza, sta per tornare una delle gare più estreme e spettacolari della stagione: il Tourist Trophy sull'Isola di Man.  Dalla caratteristica partenza di Glencrutchery Road in fila indiana al celebre salto di Ballaugh Bridge, passando per la compressione di Barregarrow e l'incredibile Sulby Straight dove si raggiungono velocità che sfiorano i 350 km/h: ecco cosa affronteranno i piloti nella corsa su strada più iconica al mondo

Su strada a 300 all'ora tra salti e muretti: il coraggio dei piloti al TT

L&rsquo;emergenza Coronavirus ha colpito particolarmente l&rsquo;ambito delle gare su strada, che tanto piacciono al popolo britannico e irlandese. Gi&agrave; cancellato il Tourist Trophy 2020, oggi si aggiungono alla disdetta le manifestazioni del Classic TT e del Manx Grand Prix.  In pratica, il circuito del Mountain ed i suoi abitanti sono costretti a rinunciare a tutte le competizioni fissate in giugno, agosto e settembre. Il Governo dell&rsquo;Isola di Man ed il Manx Motorcycle Club hanno annunciato con grande dispiacere che, almeno quest&rsquo;anno, da quelle parti i motori rimarranno spenti.  Coi confini ancora chiusi, si teme che il Covid-19 possa, in caso di grandi aggregamenti di persone, creare grossi problemi, gli stessi che hanno portato la pandemia che ha messo in ginocchio mezzo mondo.   Gli effetti potrebbero essere micidiali: &ldquo;Ovviamente, non possiamo prevedere come sar&agrave; la situazione sull&rsquo;Isola tra quattro mesi - le parole di Laurence Skelly, Ministro del progetto - e dobbiamo anche dire che prendere la decisione definitiva non sia stato semplice. Allo stesso tempo, vogliamo assicurare che la salute dei cittadini &egrave; al primo posto, dispiacendoci per i piloti, team e partner coinvolti nei progetti 2020. Abbiamo scelto la via pi&ugrave; responsabile, in nome di tutti&rdquo;.    Si &egrave; aggiunto Peter Maddocks, Presidente del Manx Motor Cycle Club: &ldquo;In tutto questo, non sussistevano le condizioni minime per garantire giorni di normale svolgimento, sia per gli addetti ai lavori che per il personale sanitario. Ci metteremo all&rsquo;opera per organizzare un 2021 molto soddisfacente&rdquo;.  Le gare stradali, molto pi&ugrave; pericolose di quelle disputate tra i cordoli, richiedono una preparazione specifica, particolare. Sarebbe stato un azzardo far debuttare i piloti proprio sull&#39;Isola che, come sappiamo, non perdona nemmeno gli specialisti di categoria.  Road Races: Ian Hutchinson torna con TAS Racing 

Dopo la cancellazione del Tourist Trophy, lo stato di allerta pandemico ha forzato gli organizzatori alla cancellazione di tutte le competizioni ufficiali 2020

Per l&#39;Isola di Man altra rinuncia: niente ClassicTT e ManxGP

Dean Harrison su Kawasaki ha centrato il colpo grosso al TT vincendo la Senior, la gara pi&ugrave; importante, davanti a Hickman (BMW Smiths), rallentato da noie meccaniche, e Cummins, su Honda. Ritirato per problemi all&rsquo;accensione l&rsquo;italiano Stefano Bonetti (BMW). Hickman resta comunque, oltre che il vincitore morale della Senior, anche il pi&ugrave; veloce e redditizio al TT 2019, grazie ai centri nella Superbike, nella Superstock e in Supersport 2. Gli altri a segno in questa edizione sono Lee Johnston in Supersport 1, Michael Dunlop con la Paton nella Lightweight, Michael Rutter con la Mugen tra le elettriche e i fratelli Birchall nelle due gare dei sidecar. 

Hickman rallentato nell&rsquo;ultima frazione di gara resta comunque il pilota pi&ugrave; vincente in questa edizione

Isola di Man: Harrison sbanca il Senior TT

Douglas - Bruce Anstey &egrave; statp&nbsp;13 volte al top al TT dell&rsquo;Isola di Man e quest&rsquo;anno ha dovuto dare forfait&nbsp;per la doppia recidiva di un tumore che lo ha colpito a 20 anni di distanza dalla prima volta, Incontrato al paddock del Classic TT, non ha dubbi: &ldquo;Ho ultimato i cicli della chemio, sto bene e guardo avanti con un obiettivo preciso: non solo guarire, no, ma tornare alle corse e al TT. Quest&rsquo;anno &egrave; tardi, ormai, ma punto al prossimo. Penso che ci sar&oacute; e non da spettatore&rdquo;. A chi gli dice che lo ricorda pi&ugrave; di vent&rsquo;anni fa girare sul Mountain coi segni dei tubi della chemio e che il primo ritorno fu da coraggioso ma il prossimo sarebbe da meraviglioso matto, lui ridendo replica: &ldquo;Magari sar&oacute; matto, ma io torno&rdquo;.  &nbsp; 

Il neozelandese vincitore di 13 TT si sta curando dalla recidiva di un tumore &nbsp;

Anstey sta meglio e vuole tornare a correre!

In questi giorni siamo all&rsquo;Isola di Man, dove si sta svolgendo l&rsquo;edizione 2018 della famosa gara su strada del mondo. Ecco gli scatti dal paddock

Tourist Trophy 2018: le foto del paddock

Il viaggio per raggiungere l&rsquo;isola di Man, a met&agrave; strada tra Gran Bretagna e Irlanda, &egrave; quasi una conquista anche se arrivi in aereo, visto che &egrave; servita solo da voli interni che partono da aeroporti secondari difficilmente raggiungibili con voli diretti dall&rsquo;Italia.  C&rsquo;ERA UNA VOLTA - Una volta sull&rsquo;isola ti sembra di entrare in un mondo di altri tempi: le piccole case con i tetti a punta una a fianco all&rsquo;altra, le colline verdissime e un&rsquo;inaspettata giornata di pieno sole ci accolgono con un&rsquo;atmosfera estremamente accogliente. Tutto &egrave; tranquillissimo fintanto che non arrivi a Douglas, dove ti sembra di essere nell&rsquo;ombelico del mondo motociclistico.&nbsp;    FESTA DELLA MOTO - Riders di ogni razza ed estrazione convergono qui, come per festeggiare ogni anno questo evento che ormai resta unico al mondo. Ogni strada, casa, giardino ospita delle moto, delle tende o dei semplici appassionati accampati di tutto punto. Il pubblico &egrave; tranquillo, niente a che vedere con quello rumorosissimo e gasato del Mugello, per intenderci. Qui si viene con ogni tipo di moto, anche se le supersportive di ogni et&agrave; e tenute in modo impeccabile prevalgono, e si vedono anche famiglie con bimbi piccoli che osservano i piloti come fossero super eroi.  MATTONI ROSSI - La direzione gara &egrave; su una vecchia torre di mattoni, che &egrave; li da tanto tempo e il fascino degli addetti al tabellone di classifica che manualmente strappano i foglietti con su segnato il numero di giri e scrivono a gessetto i tempi &egrave; qualcosa affascinante, che ti estranea dal tempo.    SI VIVE INSIEME - Il paddock &egrave; all&rsquo;insegna della semplicit&agrave;, case ufficiali come la Honda, che da tempo immemore partecipa al TT, team affiatati e semplici piloti che si raggruppano sotto una tenda per manutenere le moto. Tutti trovano posto con estrema semplicit&agrave; sul prato retrostante la direzione gara. Il bello &egrave; che non ci sono limiti per nessuno, puoi camminare per guardare e curiosare ovunque e l&rsquo;unico divieto &egrave; all&rsquo;ingresso della zona verifiche tecniche e pit-lane. Ah, naturalmente qui il rispetto dei divieti e delle regole &egrave; tranquillamente rispettato da tutti e basta una semplice fettuccia per bloccare un ingresso.  CAMPIONI &quot;UMANI&quot;&nbsp;- E i piloti? Nessuno, ma veramente nessuno che se la tiri, anzi, anche i pi&ugrave; famosi come Dunlop o Hutchinson li vedi spostarsi in mezzo alla gente con la tuta semi aperta alla pari degli altri piloti amatoriali, come fossero emeriti sconosciuti. Quasi inspiegabile la calma che hanno, pare stiano uscendo per un giretto stradale e invece stanno per lanciarsi ad oltre 300 km/h su strade d campagna! Qui non c&rsquo;&egrave; tensione, tutto scorre liscio e cadenzato, le cose si ripetono uguali da anni, sicuramente ci vuole un po&rsquo; per entrare in questa atmosfera e capirla pienamente, &egrave; come bere una tisana per depurarsi dagli stress delle gare a cui siamo abituati 

In questi giorni siamo all&rsquo;Isola di Man, dove si sta svolgendo l&rsquo;edizione 2018 della famosa gara su strada. Ecco il racconto del nostro inviato

Tourist Trophy 2018 LIVE: l&rsquo;atmosfera del paddock

Dallo &ldquo;sdoganamento&rdquo; alla censura. Dopo una generale riconsiderazione del Tourist Trophy e delle corse su strada che ha portato aziende, Case costruttrici, sponsor, media, ad un coinvolgimento nella gara, &egrave; arrivata un po&rsquo; a sorpresa una nota della Federazione Motociclistica Italiana in cui si annuncia che non verr&agrave; rilasciata &laquo;Alcuna autorizzazione a partecipare a manifestazioni di velocit&agrave; su strada all&rsquo;estero, con la validit&agrave; della Licenza Italiana o Licenza FIM rilasciata dalla FMI, ai piloti che ne facessero richiesta&raquo;.&nbsp;&nbsp; &nbsp; QUESTIONE DI ASSICURAZIONI - In parole povere, niente nulla osta per le corse su strada, Isola di Man compresa. Le polemiche si sprecano, da settimane. La decisione non &egrave; stata presa in seguito alla morte di Dario Cecconi, avvenuta lo scorso anno alla Tandragee 100, ma perch&eacute;, si legge nella nota, &laquo;A seguito della nuova Polizza assicurativa stipulata con la Compagnia Unipol, sono escluse dalla copertura infortuni e RC le partecipazioni a manifestazioni di velocit&agrave; su strada all&rsquo;estero, anche se codificate sui calendari internazionali FIME e FIM&raquo;.&nbsp;&nbsp; &nbsp; SU MISURA? - Sembra questo il prezzo da pagare in cambio di una polizza che propone condizioni generali migliori per gli assicurati, favorendo naturalmente i pi&ugrave;, visto il numero estremamente esiguo di piloti che corrono le &ldquo;road races&rdquo;.&nbsp; &nbsp;Si poteva forse pensare a un&rsquo;assicurazione &ldquo;su misura&rdquo; per questi pochi, oppure comunicare loro che il rilascio del nulla osta poteva avvenire esclusivamente a degusto della presentazione di polizza specifica a carico dell&rsquo;interessato. Si aggiunge invece che &laquo;I piloti che volessero comunque partecipare a tali manifestazioni saranno pertanto obbligati a procurarsi autonomamente il titolo di partecipazione presso l&rsquo;organizzatore locale, consapevoli che in nessun caso la FMI potr&agrave; essere ritenuta responsabile delle conseguenze della loro partecipazione alle gare in questione&raquo;.&nbsp;&nbsp; In pratica la FMI invita gli interessati a rivolgersi altrove, mettendosi al riparo da qualsiasi rivalsa in caso di incidente.&nbsp;&nbsp; &nbsp; COERENZA O...&nbsp;&nbsp;- La FMI, in una successiva nota, ha aggiunto che la posizione &egrave; stata presa &laquo;Per tutelare la sicurezza dei propri atleti licenziati. Da anni lavoriamo per migliorare la sicurezza in tutte le nostre attivit&agrave; e pur consapevoli che il fattore rischio non potr&agrave; essere eliminato del tutto, siamo convinti che la partecipazione a gare dove i parametri di sicurezza sono anacronistici se non del tutto assenti, sia da evitare&raquo;.&nbsp;&nbsp; Non finisce qui, il comunicato, ma basta per coglierne il senso. Qualcosa sfugge: la FMI vieta ai piloti italiani le corse su strada per motivi assicurativi o etici? E quelli etici non &egrave; che siano sorti a seguito di quelli assicurativi?  &nbsp; 

Riflessioni sul caso della FMI, che nega i nulla osta per le road races &nbsp;

Italiani e lo stop al TT: il prezzo del rischio

DOUGLAS - Venerd&igrave; finale del TT ricco di brividi, col trionfo sorprendente di Michael Dunlop su Suzuki, che dominando la corsa pi&ugrave; importante riscrive la storia di questa edizione, divenendone in extremis il vero protagonista. Sono quindici ora i TT nel suo carniere, con la soddisfazione immensa d&#39;aver portato al successo nella Senior anche la Suzuki, sulla quale ben pochi scommettevano alla vigilia.&nbsp;Discorso opposto per Ian Hutchinson, caduto al ventisettesimo giro. Miglio mentre stava completando il secondo giro e era in lizza per la vittoria. Ricoverato con l&#39;elisoccorso per la frattura di un femore, Ian &egrave; stato trasferito in serata a Liverpool. L&#39;incidente, avvenuto in una piega destrorsa, nella quale Hutchy &egrave; scivolato in modo apparentemente incruento, ha provocato l&#39;esposizione della bandiera rossa. &nbsp;  Al restart della gara, accorciata a quattro giri, Dunlop si &egrave; involato, andando a vincere e cogliendo il suo 15esimo centro al TT, con 13&quot;3 sul secondo arrivato Peter Hickman su BMW. Terzo Dean Harrison su Kawa. Gran giornata delle Norton, al sesto&nbsp;posto &nbsp;con Brookes e al settimo. con Johnson.&nbsp;Gara regolare per gli italiani Bonetti, 24esimo, e Polita, 36esimo.&nbsp;Pagani si &egrave; ritirato per problemi tecnici nella prima frazione di gara.&nbsp;A Hickman &egrave; andato il Joey Dunlop Trophy, avendo conquistato cinque podi in altrettante gare disputate, mentre l&#39;austriaco Horst Saiger ha vinto il mini-campionato dei piloti privati. Debacle per la Honda che ha rinunciato a prendere la partenza della Senior con Guy Martin, consolatosi finendo terzo. nel TT Zero per moto elettriche vinto dal compagno di colori Bruce Anstey.&nbsp;Quanto ai Sidecar, trionfo dei fratelli Birchall, che hanno fatto l&#39;en plein portando a sei&nbsp;il numero di TT vinti. 

Trionfa con la Suzuki mentre Hutchy cade e si frattura un femore. Foto di Gianluca Domenicali

Isola di Man, Michael Dunlop sbanca il Senior TT

&Egrave; stata la pompa della benzina a lasciare a piedi Stefano Bonetti a Creg Ny Baa, quando stava per completare il secondo giro del Lightweight TT, a una manciata di secondi dal leader Michael Rutter, che poi ha vinto la gara. Molto chiaro a tal proposito il patron Roberto Pattoni: &quot;Mi spiace tanto per Stefano anche se sono felice di aver vinto un TT con Rutter. Ma riuscirci con un italiano sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Ieri &nbsp;abbiamo montato il serbatoio di Rutter alla moto di Stefano e s&#39;&egrave; rimessa a andare come un orologio. Sfortuna nera, peccato. Si tratta di un pezzo da 100 euro, neanche nostro ma facente parte della componentistica Kawasaki. Mai avuto un problema del genere. &Egrave; stato il destino, evidentemente. Ma fin da adesso mi impegno a dare un&#39;altra opportunit&agrave; a Bonetti, per puntare al gran risultato nel TT 2018&quot;. Stefano lo ascolta e commenta: &quot;Questo mi rincuora, anche se un anno &egrave; lungo a passare. Ma la passione e la voglia di rifarmi mi aiuteranno a aspettare. Intanto ringrazio i colleghi che mi hanno citato nella conferenza stampa della premiazione. Il prossimo anno far&ograve; di tutto per contraccambiare&quot;.  (Nella foto, Stefano Bonetti con Roberto Pattoni) 

Roberto Pattoni guarda avanti: &quot;Far&ograve; di tutto per appoggiare Stefano al TT 2018&quot; &nbsp;

Isola di Man TT: la pompa della benzina ha tradito Bonetti

Tutto fermo al TT, per colpa del meteo che continua a flagellare l&#39;edizione 2017. La pioggia battente ha portato all&#39;annullamento di tutto il programma previsto per gioved&igrave;. Non solo: la seconda gara Supersport &egrave; stata definitivamente cancellata, per l&#39;impossibilit&agrave; materiale di inserirla nel nuovo programma. Nel dettaglio, domani alle 10.15 locali partir&agrave; il TT Zero, alle 11,15 la seconda gara dei Sidecar e infine alle 13,15 &egrave; prevista la Senior, tradizionalmente la corsa pi&ugrave; importante del TT che assegna l&#39;antico e prestigioso trofeo creato con dalla prima edizione del 1907 dal Marchese de Mouzilly St. Mars. Il tutto, ovviamente, usando il gerundio che ha caratterizzato tutta questa edizione dell&#39;evento: tempo permettendo. Anche se le previsioni meteo autorizzano ottimismo, rispetto alla giornata precedente. 

Isola di Man TT: Gara2 Supersport cancellata!

Sembrava un TT meno cruento della media ma evidentemente a renderlo tale era stato l&#39;annullamento del 70 per cento delle sessioni di qualifica. Ora che gare e sessioni suppletive si susseguono a ritmo continuo, purtroppo si registrano altri incidenti fatali. Dopo David Lambert, perito a seguito di una caduta nella Superbike, mercoled&igrave; mattina &egrave; morto l&#39;olandese Jochem van den Hoek, caduto all&#39;11 Miglio nel corso della gara Superstock e nel pomeriggio ha perso la vita anche l&#39;irlandese Alan Bonner, schiantatosi a Keppel&#39;s Gate nel giro di allenamento delle Superbike in vista della Senior Race di venerd&igrave;. La sessione &egrave; stata interrotta con bandiera rossa. La gara per moto elettriche &egrave; stata quindi spostata a gioved&igrave;, col programma che prevede anche la seconda frazione Supersport.  &nbsp;  (nella foto, l&#39;olandese van den Hoek) 

Dopo Lambert, perdono la vita anche Bonner e van den Hoek &nbsp; &nbsp;

Isola di Man: mercoled&igrave; maledetto al TT

DOUGLAS - Quest&#39;anno con le big bike Ian Hutchinson non ha rivali. Con una gara dominata the Bingley Bullett, la pallottola di Bingley, ha fatto sua la gara Superstock in sella alla BMW-Tyco, stesso team con cui aveva vinto anche la Superbike. Dietro a Hutchy, giunto al 16esimo TT vinto, il terzo consecutivo e il quinto complessivo nella classe in cui &egrave; recordman assoluto, si sono piazzati Peter Hickman e Dan Kneen, anche loro su BMW.&nbsp; Tra gli italiani bene Bonetti 28esimo e Polita 35esimo al traguardo, mentre si &egrave; ritirato per problemi tecnici Pagani, alla fine del primo giro.  (foto di Gianluca Domenicali) 

L&#39;inglese fa sua pure la Superstock con la Tyco-BMW &nbsp;

Isola di Man: Hutchy sale a 16 TT

Purtroppo il 48enne britannico Dave Lambert non ha resistito alle ferite riportate nella caduta avvenuta al terzo giro della gara Superbike di domenica 4 giugno. Lambert aveva perso il controllo all&#39;uscita della sezione di Greeba Caztle della sua Kawasaki ZX10R.&nbsp; Il pilota era finito violentemente contro le protezioni sulla sinistra, praticamente nello stesso punto in cui era uscito in prova Lee Johnston. Soccorso immediatamente Lambert, in condizioni critiche, era stato trasferito all&rsquo;ospedale di Liverpool con gravi fratture e lesioni interne. Dave Lambert proveniva dal vivaio del Manx Grand Prix e partecipava al TT da pilota privato. 

Era caduto domenica a met&agrave; gara della Superbike &nbsp;

TT Isola di Man: Lambert non ce l&#39;ha fatta

Michael Dunlop in sella alla Yamaha R6 del team MD Racing ha dominato la prima gara della Supersport ottenendo la 14esima vittoria al TT e eguagliando nel numero di successi complessivi il grande Mike Hailwood. Dunlop ha preceduto James Hillier (Kawasaki JG Speedfit) e Peter Hickman (Triumph) che era giunto a podio anche nella Superbike.  Quarto il fratello di Michael, William, su Yamaha IC Racing che ha preceduto il prestigioso alfiere del team Mcams, Ian Hutchinson, apparso davvero in ombra in quella che resta la sua classe prediletta e anche la pi&ugrave; feconda quanto a numero di successi riportati. Dopo due gare, quindi, tra Michael Dunlop e Hutchy il risultato in termini di successi &egrave; di 1-1. L&#39;altra corsa del giorno ha visto di scena i Sidecar, con la vittoria dei fratelli Birchall che hanno fatto segnare anche il nuovo record del tracciato per la categoria. E ora riflettori accesi sulla gara Superstock, che &egrave; stata spostata a mercoled&igrave; (era prevista per oggi) a causa del maltempo.  (nella foto di Gianluca Domenicali, Michael Dunlop) 

Il pilota dell&#39;Ulster vince la Supersport su Yamaha portando a 15 i TT in carniere

TT Isola di Man:&nbsp;Michael Dunlop fa pari con Hailwood&nbsp;

DOUGLAS - Hutchy ancora pi&ugrave; nella leggenda nell&#39;apertura del Tourist Trophy grazie al trionfo nella gara Superbike con la BMW del team Tyco col quale porta a 15 i suoi successi sull&#39;Isola di Man.&nbsp;Nel computo complessivo delle vittorie ora Ian ha scavalcato Mike Hailwood, a quota 14. Hutchy &egrave; stato autore di una gara perfetta, iniziata lasciando spazio alla sfuriata della Kawasaki di Harrison, poi superato al secondo pit-stop, e culminata con un&#39;entusiasmante sfida finale col compagno di marca Peter Hickman, con la BMW Smiths, battuto di soli 5&quot;, dopo che il divario tra i duellanti all&#39;attacco dell&#39;ultima scalata della Montagna era di 1&quot;5 in favore del futuro vincitore.  RITIRO PER DUNLOP - &Egrave; mancata la sfida con il portacolori Suzuki, Michael Dunlop&nbsp;, ritirato gi&agrave; al 1. giro a Handley, mentre sembrava in grado di combattere per la vittoria. Il podio &egrave; stato completato dalla Kawasaki di Harrison che ha preceduto la moto gemella di James Hillier, quinte e seste le BMW di Michael Rutter e Dan Kneen. Gran gara delle Norton di Dave Johnson e Josh Brookes, al settimo e all&#39;ottavo posto.&nbsp;Bravi e regolari i tre italiani in gara, con Stefano Bonetti 18., Marco Pagani 32. e Alessandro Polita 40.  HONDA KO - Grande delusione per la Honda, che ha visto al 13. posto la MotoGP replica schierata da Clive Padgett per Bruce Anstey, mentre l&#39;attesissimo Guy Martin &egrave; sparito dalla scena fin dalla met&agrave; del primo giro, uscendo a Doran&#39;s e cavandosela con un indolenzimento a un polso. Nessun record battuto causa le bandiere gialle sventolate per tutta la seconda met&agrave; di gara a Greeba Castle, per la caduta di Dave Lambert, che ha accusato fratture alla gamba sinistra. Intanto cresce l&#39;attesa per la gara Lightweight che mercoled&igrave; vedr&agrave; protagonista il bergamasco Stefano Bonetti, in prova costantemente in top five e in lizza per un piazzamento perfino migliore del quinto posto dello scorso anno.  (foto Gianluca Domenicali) 

Hutchinson trionfa nella gara Superbike del TT con la BMW sul compagno di marca Peter Hickman &nbsp;

TT Isola di Man 2017: Hutchy a quota 15

DOUGLAS -Stefano Bonetti con la Paton SC Project ha piazzato il colpaccio, realizzando il miglior tempo nella sessione serale di venerd&igrave; 2 giugno. Un segnale fantastico in chiave gara, a dimostrazione del fatto che il podio sfuggito di un soffio lo scorso anno nella Lightweight stavolta potrebbe concretizzarsi malgrado l&#39;aggueririssimo nugolo di Kawasaki in lizza.&nbsp;  FUSIBILE KO -&nbsp;Tra le bicilindriche Bonetti su Paton ha sfrecciato a 115.69 miglia di media ma poi al giro successivo la S1 passata la sezione di Laurel Bank ha cominciato ad avere problemi. Poco dopo la Paton s&#39;&egrave; fermata, ammutolita per un fusibile kappa&oacute;. Fino a quel momento i rilevamenti lo davano addirittura in vantaggio sul giro precedente, con una prestazione nettamente migliore a quella del compagno di marca, l&#39;esperto e blasonato Michael Rutter, sesto. Stefano ha preceduto Peter Hickman su KMR Kawasaki.  SPIRITO GIUSTO -&nbsp;Il fortissimo rider bergamasco continua a mantenere un profilo molto basso: &quot;Meglio aver individuato un problema in prova che in gara. Guardiamo avanti con ottimismo&quot; ha commentato Bonny, che &egrave; stato riportato al paddock solo alle dieci di sera, per poi prendere parte alla festa che aveva dato un amico, fino a tarda ora. Il 40enne italiano continua ad andar fiorissimo al TT, coccolato dal suo entourage di meccanici amici, giocosamente ribattezzatisi &quot;Scappati di casa&quot;. A testimonianza del fatto che lo spirito del TT resta caldo, antico e ben diverso dalle caratteristiche pi&ugrave; algide e distaccate delle corse new style.  (foto Gianluca Domenicali)  &nbsp; 

L&#39;italiano su Paton segna il miglior tempo nella Lightweight del venerd&igrave;&nbsp; &nbsp;

TT Isola di Man 2017: Bonetti al top!

DOUGLAS - Il meteo inclemente sconvolge il programma iniziale del TT 2017. In quelli che avrebbero dovuto essere i primi cinque giorni di prove, si &egrave; disputata una sola sessione senza problemi e tutti i partecipanti hanno assommato in media due o tre giri del Mountain, quando da regolamento dovrebbero averne inanellati come minimo sei. Per questo le gare Superbike e Sidecar sono state spostate ai giorni successivi, lasciando libera la giornata di sabato per una sessione aggiuntiva di allenamenti. Pertanto la gara Superbike verr&agrave; disputata domenica 4 giugno, il cosiddetto Mad Sunday, alle ore 14 (le 15 italiane), mentre la corsa dei Sidecar &egrave; stata spostata al luned&igrave; alle 14.15 locali, quando sar&agrave; di scena anche la Supersport, gi&agrave; alle 10.45, mentre la Suoerstock si correr&agrave; marted&igrave; 6 giugno alle 12.15 locali 

Una sola sessione di prove disputata nei cinque giorni di test programmati sul circuito cittadino pi&ugrave; famoso del mondo &nbsp;

TT Isola di Man 2017: il meteo cambia i piani

Il Tourist Trophy, con il suo percorso cittadino di oltre 60 km che si snoda all&#39;Isola di Man, ha in s&eacute; un fascino innegabile. Irresistibile per molti. Che ogni anno tornano, per dare sempre il massimo e &quot;limare&quot; i propri tempi su giro. Si viaggia su velocit&agrave; pazzesche: basti pensare che il giro veloce della Superbike, lo scorso anno, &egrave; stato siglato dal dieci volte vincitore al TT con una media di oltre 212 km/h. Sembra una follia, considerando che si corre tra muretti e case. Ma tant&#39;&egrave;. Questo &egrave; il TT, prendere o lasciare. Accettare la sfida o concludere la carriera senza mai averlo fatto. E&#39; una questione di scelte. Alessandro Polita , per esempio, ha scelto di provarci. Dopo aver vinto anche la Coppa del Mondo FIM Superstock 1000 e due titoli italiani e dopo aver militato sia nel mondiale Superbike che nel campionato britannico, ha deciso di provare il brivido della corsa su strada. E ha scelto la corsa su strada pi&ugrave; difficile: il Tourist Trophy. Non tutti i piloti, infatti sono accettati alla prima richiesta. Pensate che Francesco Curinga, pluricampione italiano ed europeo di corse in salita, non &egrave; stato ammesso di punto in bianco, e dovr&agrave; correre prima la gara del Manx. Il TT, semmai, l&#39;anno dopo. Polita invece &egrave; stato accettato subito, forse anche perch&eacute; ha corso nella British Superbike.  &quot;Sono felice, tra poco il mio sogno di correre nel TT si realizzer&agrave;. Ancora qualche giorno e partir&ograve; per l&#39;Isola di Man&quot;, scrive Alex Polita sul suo profilo social. &quot;Correr&ograve; con un team di rilievo come Penz13.com - BMW motorrad! Ringrazio Fabrizio Biason per la disponibilit&agrave; mostrata nel farmi partecipare a questo evento e un grazie va a tutte le persone che hanno reso possibile il riuscire di questa splendida esperienza... in primis la mia fidanzata Eva che mi sopporta e supporta, poi le mie manager Silvia Borella e Silvia Mangione della SG Agency per aver superato con me le difficolt&agrave; e tutti i partner che mi sostengono! Mai mollare!&quot;  A fianco di Alex, a rappresentare i colori italiani all&#39;Isola di Man ci saranno anche Marco Pagani e Stefano Bonetti, che hanno gi&agrave; corso al TT.  &quot;Alla fine dopo mille casini e ritardi siamo riusciti a partire!&quot; esordisce Marco Pagani sul suo profilo Facebook. &quot;Non sono stati dei mesi molto semplici, si sono dovute fare scelte diverse da quello che era il progetto iniziale, ma anche senza km ci si prova col massimo impegno!&quot; Poi Pagani ringrazia tutti quelli che hanno reso possibile il suo TT 2016: &quot;Marta, mio fratello Ivan, Roby e Aldo Tanzini di BMW Motoidea Motorrad (santi subito!), Fabio Mapelli e tutti quelli che nel loro piccolo hanno fatto qualcosa. Le moto sono ancora bianche ma ci siamo quasi, incoller&ograve; le grafiche una volta arrivato&quot;.   Per Bonetti la storia d&#39;amore con il TT dura da tanto tempo: era il 2004 quando debutt&ograve; all&#39;Isola di Man, e arriv&ograve; secondo fra gli esordienti.   &nbsp; 

Accanto a Stefano Bonetti e Marco Pagani, che hanno gi&agrave; corso al TT, quest&#39;anno ci sar&agrave; anche Alessandro Polita, al debutto assoluto nelle corse su strada

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