        Un paio di settimane fa, il team Petronas MIE Racing ha annunciato il passaggio in Superbike di Tarran Mackenzie e Adam Norrodin, piloti che quest'anno hanno preso parte al mondiale Supersport con la medesima struttura. Ora, per la compagine capitanata da Midori Moriwaki &egrave; arrivato il momento di rendere noti i nomi dei due centauri che saliranno in sella alle Honda CBR600RR nella prossima annata. A guidare le sportive di media cilindrata della Casa di Tokyo saranno due volti noti del motociclismo internazionale: Khairul Idham Pawi e Kaito Toba. Entrambi con positivi trascorsi nel Motomondiale tra Moto2 e Moto3, saranno chiamati a svolgere un arduo compito, ovvero quello di portare in alto una moto decisamente meno performante (almeno nel 2023) rispetto alla concorrenza delle Next Generation di maggior cubatura. Moto3, Jaume Masia: un titolo mondiale rocambolesco, ma meritato Le parole di Toba e Pawi  Kaito Toba, attualmente impegnato in Moto3 con il team Sic58 Squadra Corse, &egrave; pronto per questa nuova avventura tra le derivate di serie: &ldquo;Correre nel mondiale Supersport significher&agrave; iniziare un capitolo completamente nuovo della mia carriera da pilota. Mi alleno gi&agrave; con le 600, perci&ograve; conosco un po' la categoria, ma dovr&ograve; adattarmi in fretta alla CBR600RR e spero di riuscirci sfruttando al meglio i test invernali. Ho gi&agrave; gareggiato su buona parte delle piste presenti nel calendario, ma non voglio pormi un obiettivo in particolare se non quello di dare il massimo&rdquo;. Per Khairul Idham Pawi si tratter&agrave; invece di un ritorno, avendo gi&agrave; corso con la Honda nell'ARRC e, soprattutto, avendo presto parte al round di Jerez con la medesima squadra: &ldquo;Nell'ultimo appuntamento stagionale il team mi ha aiutato molto e non vedo l'ora di gareggiare con loro a tempo pieno. Il livello della SSP &egrave; davvero alto, ma voglio inserirmi con costanza nella zona punti cercando di imparare e di crescere il pi&ugrave; in fretta possibile. Conosco alcune piste per via dei miei trascorsi in Moto2 e in Moto3, ma altre saranno del tutto nuove e sono curioso di vedere come andr&agrave; questa stagione&rdquo;. SSP300: Giacomo Zannini completa la line up del team Prodina       

Dopo aver reso noti i nomi di coloro che ne difenderanno i colori in SBK, la squadra di Midori Moriwaki ha svelato anche quelli per la classe intermedia: ecco di chi si tratta

SSP: il team Petronas MIE Racing annuncia i piloti per il 2024

E&rsquo; stato il primo pilota malese a portare il proprio paese sul gradino pi&ugrave; alto del podio di un GP, ma ora Khairul Idham Pawi, a soli 22 anni, ha deciso di fermarsi. Una decisione senza dubbio inaspettata, ma non del tutto: alla fine di questa stagione Pawi si &egrave; infatti ritrovato senza una sella, dopo la separazione dal team Petronas Moto3, e soprattutto reduce da due anni a dir poco difficili, soprattutto a causa di problemi fisici.  &ldquo;E&rsquo; difficile per me - ha raccontato Pawi ai media malesi - ma quando vedi che alcune cose non posso migliorare, &egrave; meglio pensare al ritiro. Sono orgoglioso di essere diventato il primo pilota malese in grado di vincere due Gran Premi, ma ora &egrave; meglio fare qualcosa che mi renda felice&rdquo;.  Le due vittorie nel 2016, la Moto2 ed il ritorno in Moto3   Nel 2016, dopo aver debuttato l&rsquo;anno precedente ad Aragon, Pawi si presenta ai nastri di partenza del mondiale Moto3 come portacolori del team Asia, e gi&agrave; alla seconda gara in Argentina stupisce: l&rsquo;asfalto bagnato di Termas de Rio Hondo crea problemi a tutti tranne che a lui, che vince la gara transitando in solitaria sotto la bandiera a scacchi. Il malese ripete l&rsquo;impresa al Sachsenring dove, sfruttando ancora una volta il bagnato, trionfa rifilando undici secondi ad Andrea Locatelli (2&deg;).    L&rsquo;anno successivo ecco la prima sorpresa, con il passaggio in Moto2 insieme allo stesso team. In due stagioni raccoglie pochi punti, con un&rsquo;ottava piazza a Misano come miglior risultato. Il calvario inizia per&ograve; nel 2019, in cui passa dal team Asia al team Petronas: a Jerez cade durante le prove libere, rimediando una frattura aperta del mignolo della mano sinistra, con interessamento del tendine. Un infortunio che lo tiene lontano dalle gare per tutta la stagione, fatta eccezione per i due turni di prove libere svolti a Brno, dopo i quali decide di fermarsi nuovamente per il dolore.  Nel 2020 riparte dalla Moto3, per tornare a brillare, ma i problemi al mignolo proseguono, tanto da costringerlo all&rsquo;amputazione. Di conseguenza la stagione non porta in dote soddisfazioni e nemmeno punti, con il 19&deg; posto di Le Mans come miglior risultato. La carriera di Pawi si ferma dunque a quota 71 GP, con le due gi&agrave; citate vittorie come migliori risultati.  MotoGP, Melandri: &ldquo;Dovizioso sulla Honda di Marquez? Non mi sorprende pi&ugrave; niente&rdquo; 

Il 22enne &egrave; diventato nel 2016 il primo pilota malese a vincere un GP, ma dopo due anni difficili ecco lo stop. &quot;E&#39; difficile, ma quando vedi che le cose non migliorano &egrave; giusto pensare al ritiro&quot;

Dalla storia al ritiro: Pawi annuncia l&#39;addio alle corse

        Dopo l'infortunio al polso destro registrato dopo una caduta durante il Gp di Spagna, Khairul Idham Pawi (Petronas Sprinta Racing) continua a rimare fuori dai giochi nel campionato Moto2.Ormai per lui la stagione si pu&ograve; dire conclusa, anche perch&egrave; dovr&agrave; essere sottoposto, nei prossimi giorni, al terzo intervento al polso per recuperare la frattura.Dal team Petronas, per&ograve;, &egrave; arrivata la notizia che Pawi, per la prossima stagione correr&agrave; nel campionato Moto3. &ldquo;COME IN UNA FAMIGLIA&rdquo; - Il ritorno alla classe cadetta &egrave; stato fortemente voluto dal pilota malese che d'accordo con il team, ha deciso per un suo ritorno alla piccola categoria, dove, dal prossimo anno, affiancher&agrave; l'ormai veterano John McPhee.Qui, nel 2016, Pawi riusc&igrave; a vincere sia nel Gp di Argentina che in quello di Germania, alla sua prima stagione in Moto3.&ldquo;Sono felice di rimanere in questa squadra per un&rsquo;altra stagione. - ha detto il pilota malese - Mi sento come in una famiglia. Ho detto loro che volevo tornare in Moto3 e mi hanno dato questa grande opportunit&agrave;. &Egrave; qualcosa che volevo dal 2016, l&rsquo;unico anno in cui ho partecipato al campionato del mondo Moto3. Penso di avere ancora da imparare. Avere un pilota esperto come John al mio fianco sar&agrave; molto utile. Il mio obiettivo per il 2020 &egrave; cercare di stare nel gruppo giusto. La convalescenza richiede tempo, non c'&egrave; molto da fare se non continuare a lavorare. Spero che quest'ultima operazione mi aiuti a recuperare&rdquo;. UNA SQUADRA FORTE - A parlare di questa novit&agrave; &egrave; anche il team manager Johan Stigefelt:&ldquo;&egrave; stato un anno complicato per Khairul Idham, siamo stati troppo ottimisti riguardo il suo ritorno in pista. A cinque gare della fine si &egrave; dovuto sottoporre di nuovo ad un intervento. In altre parole, non aveva senso farlo tornare in pista troppo presto. Nel 2020 avremo una squadra forte in Moto3 con Khairul Idham al fianco di John McPhee. Non vediamo l'ora di vederli in pista&rdquo;.Fino a fine campionato Pawi continuer&agrave; ad essere sostituito da Adam Norrodin.       

Il pilota malese, che quest'anno ha subito un brutto infortunio in Moto2, dal prosismo anno riprender&agrave; dalla Moto3

Ritorno in Moto3 per Khairul Idham Pawi dal 2020

Il malese ha dominato la gara della Moto3 ma per ben due volte ha rischiato di finire in terra

Pawi: &ldquo;Dopo i due rischi ho gestito&hellip;&rdquo;

Come da previsioni meteo, la gara della Moto3 si &egrave; svolta sotto la pioggia battente. E quando piove, entra in scena colui che si &egrave; rivelato il vero &ldquo;mago del bagnato&rdquo;: stiamo parlando di Khairul Pawi, pilota malese del Team Asia che gi&agrave; in Argentina, sotto il diluvio, era salito alla ribalta mondiale per aver portato la sua Honda sul gradino pi&ugrave; alto del podio dopo una gara dominata.&nbsp;  OFFSHORE - Anche oggi, in Germania, il 18enne malese &egrave; stato assoluto protagonista. Risalito forte al via dalle retrovie, ha salutato la compagnia insieme al suo compagno di squadra Ono (poi scivolato nel tentativo di tenere il suo ritmo) e dopo aver vissuto un paio di momenti &ldquo;thrilling&rdquo; a causa di due uscite di pista, ha vinto con oltre undici punti di distacco sul primo rivale.  LOCA, CHE PODIO! - Che, a sorpresa, &egrave; stato l&rsquo;azzurro Andrea Locatelli. Il bergamasco, pilota KTM del Team Leopard, ha confermato anche sull&rsquo;acqua quanto di buono fatto vedere sull&rsquo;asciutto, conquistando dopo una gara intelligente e matura il primo podio mondiale. Dopo aver preso un buon vantaggio a met&agrave; gara sul gruppetto che lottava per il podio, ha gestito nel finale il tentativo di rientro di Bastianini.&nbsp;  BASTIANINI SORPRENDE - Enea ha sorpreso tutti: in sella alla Honda del Team Gresini, ha guidato forte anche sul bagnato (condizione a lui mai congeniale). E&rsquo; stato bravo a rimanere concentrato anche nel finale, quando si &egrave; liberato di McPhee e ha abbassato il ritmo per gestire in tranquillit&agrave; il terzo gradino del podio.&nbsp;  DIGGIA, RIMONTA DA MANUALE - Da applausi anche la gara di Fabio Di Giannantonio. Il romano, compagno di squadra di Bastianini, &egrave; stato autore di una rimonta incredibile dalla 22esima posizione di partenza, conclusa con la top five (alle spalle di Kornfeil) difendendosi fino all&rsquo;ultimo dagli attacchi di McPhee, Navarro e Binder, giunti nell&rsquo;ordine.&nbsp;  TEAM SKY, PIU&rsquo; OMBRE CHE LUCI - Chiudono la top ten Danilo e Bagnaia, mentre Fenati non &egrave; riuscito ad andare oltre il diciottesimo posto e Valtulini ha chiuso ventesimo. Da segnalare, oltre a quella di Ono, anche le cadute (senza conseguenze) di Martin, Mir, Migno e Bulega. 

Il malese si conferma a suo agio su pista bagnata e domina davanti ai due italiani Locatelli (primo podio) e Bastianini. Gran rimonta di Di Giannantonio, quinto

Moto3 Sachsenring, gara: Pawi danza sulla pioggia

di Fiammetta La Guidara  Khairul Idham Pawi, soprannominato SuperKIP,&nbsp; &egrave; entrato nella storia con la vittoria al GP di Argentina, classe Moto3: il portacolori del team Honda Team Asia &egrave; infatti il primo pilota malese a salire sul gradino pi&ugrave; alto del podio in una competizione motociclistica mondiale e il primo pilota asiatico a vincere nella classe leggera dal 2007.  Pawi, che &egrave; nato il 20 settembre del 1988 e quindi ha soltanto 17 anni, nella gara in Argentina ha condotto una cavalcata solitaria nelle difficili condizioni della pista di Termas de Rio Hondo bagnata dalla pioggia;&nbsp;ora &egrave; quarto in classifica generale della cilindrata 250cc.  &ldquo;Prima di tutto voglio ringraziare moltissimo il mio team per avermi dato una feeling cos&igrave; buono con la moto. Sono molto felice", ha detto&nbsp;Khairul Idham Pawi. Che poi ha aggiunto: "Non &egrave; stato molto difficile per me, ho cercato di guidare al massimo e ho staccato gli avversari&rdquo;.  A sorprendere &egrave; il fatto che per Pawi si &egrave; trattato soltanto del terzo start in Moto3: il suo debutto &egrave; avvenuto lo scorso anno, sul tracciato di Aragon, dove si &egrave; piazzato al venticinquesimo posto. Quest'anno ha iniziato la sua stagione piena nel mondiale della classe cadetta e al GP del Qatar ha concluso al ventiduesimo posto. Poi, questo exploit inatteso, con la vittoria a Rio Hondo dopo aver condotto la gara per tutto il tempo.  Pawi ha iniziato a correre nel 2012, piazzandosi 11&deg; con una Honda nel campionato Malese, che oi ha ripetuto l'anno seguente, chiudendo al settimo posto. Nel 2013 ha colto la quarta posizione nell'Asia Dream Cup, che ha vinto nel 2014, conquistando nello stesso anno anche il titolo del Malaysian Cub Prix WIRA Championship.Nel 2015 si &egrave; piazzato sesto nel mondiale Junior Moto3 CEV, sempre con una Honda e ora viaggia al quarto posto della classifica iridata della classe cadetta.  &nbsp;

 "Non &egrave; stato molto difficile per me, ho cercato di guidare al massimo e ho staccato gli avversari&rdquo;, commenta Khairul Idham Pawi, soprannominato SuperKIP

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