Le ragazze e le immagini di "colore" pi&ugrave; belle del weekend a Sepang

SBK: il bello e le belle del Round Malesia

Chaz Davies (primo): "Sono partito benissimo. Probabilmente &egrave; stata una delle mie migliori partenze, nel 2015. Ho preso subito il comando ed ho girato sul mio passo, cercando di sfruttare al meglio l'assetto della mia moto ma senza chiedere troppo alle gomme. Nonostante questa tattica, a fine gara le prestazioni degli pneumatici non erano pi&ugrave; in grado di consentirmi di guidare veloce. All'ultimo giro non avevo pi&ugrave; grip. Rea mi ha raggiunto e resistere al suo attacco &egrave; stato difficile. &Egrave; stata una bella vittoria".  Jonathan Rea (secondo): "Sono partito con l'obiettivo di non pensare a Davies. Volevo dimenticarmi di lui per concentrarmi sulla mia gara, sulla mia moto e sulle mie gomme. Ho fatto il mio passo e ad un certo punto (forse tardi... ndr) ho deciso che era arrivato il momento di aumentare il ritmo. Ho raggiunto Davies ed nell'ultimo rettilineo l'ho passato ma Chaz &egrave; stato bravo. Non sono ancora campione del mondo ma &egrave; meglio cos&igrave;. Qui non c'&egrave; mia moglie e non ci sono neppure i miei amici...".  Jordi Torres (terzo): "Abbiamo lavorato sul bilanciamento sulla ciclistica e sull'elettronica. In sostanza avevamo una moto pi&ugrave; alta, con un maggiore trasferimento di carico ed un minore freno motore. Ha funzionato tutto meglio. Sono riuscito a guidare come so fare, senza consumare troppo la gomma, che &egrave; stato il problema di gara 1. Insomma, sto imparando..."   Max Biaggi (ritirato): "Sono partito bene. Avevamo centrato la partenza. Avremmo potuto fare una bella corsa, perch&eacute; avevamo sistemato quei dettagli che in gara 1 non erano stati perfetti. Alla prima curva sono entrato davanti, per&ograve; mentre ero in piega Davies &egrave; riuscito ad inserirsi all'interno. A centro curva ho dovuto rialzare la moto ma all'esterno c'era Sykes. Certo, essere cos&igrave; all'esterno alla prima curva... non ho capito dove voleva andare. Per&ograve;... ci pu&ograve; stare. La sostanza &egrave; che ci siamo toccati ed io sono finito a terra. Sono ripartito ma la moto non funzionava bene. Non entravano le marce. Cos&igrave; sono rientrato al box. Quello che potevo e dovevo fare l'ho dimostrato in gara 1, per&ograve;... dopo tutti i sacrifici che ho e che abbiamo fatto, sarebbe stato bello ottenere un risultato diverso".  Ai box era presente anche Ayrton Badovini. Per fortuna le sue condizioni fisiche migliorano dopo il brutto incidente di sabato (leggi qui). Ayrton ha dichiarato: "Sto abbastanza bene. Ho preso una gran botta, che per fortuna &egrave; stata smaltita bene dal casco. Ci tenevo ad essere in pista, col team, perch&eacute; stavamo preparando un buon weekend. Per quanto riguarda l'incidente, non voglio fare polemica. Sono cose che possono capitare".

Biaggi: "Sykes? Non ho capito dove voleva andare". Rea: "Il mondiale? Qui non avrei potuto festeggiarlo con moglie ed amici..."

SBK Malesia, gara 2: i piloti hanno detto...

In gara 2 Biaggi parte benissimo ed alla prima curva transita all'interno di un gruppone, capitanato da Davies. A centro curva Max rialza la moto, effettuando un leggero cambio di traiettoria ma all'esterno c'&egrave; Sykes. Tra i due c'&egrave; un contatto. Biaggi finisce a terra, Tom perde numerose posizioni.  Durante i primi giri Rea corre da campione del mondo virtuale. Poi, la rimonta di Sykes. Veloce. Un sorpasso dopo l'altro. Ad undici giri dalla fine Sykes toglie la vittoria matematica del mondiale a Rea. Proprio in quel momento il colpo di scena. Sykes esagera in staccata, l'avantreno perde aderenza e Tom finisce a terra. Ma non si arrende. Riprende la moto, risale in sella e continua una corsa iniziata male e proseguita peggio.  Con Sykes in chiara difficolt&agrave; Rea tira i remi in barca, lasciando sfogare Davies, che, guidando in modo spettacolare, in derapata, tenta la fuga. A sei giri dalla fine il vantaggio di Davies sulla Kawasaki di Rea &egrave; di quasi tre secondi. Tanti. Terzo posto per Torres, che evidentemente, dopo la deludente gara 1 (decimo, con una moto ufficiale), ha fatto le scelte giuste a livello di messa a punto. Jordi &egrave; giovane, a volte sbaglia ma impara in fretta. E quando ha la moto a posto, dimostra di essere in grado di girare forte. Alle spalle dello spagnolo, l'unico terzetto di piloti che ha generato un po' di spettacolo (che dal punto di vista agonistico &egrave; mancato): due Honda (quella di Guintoli e quella di vd Mark) e l'Aprilia di Haslam, sempre meno efficace dei suoi compagni di squadra.  All'ultimo giro l'emozione vera. Rea tira fuori il coniglio dal cilindro. Cambia passo, mentre Davies cala vistosamente il ritmo. Jonathan agguanta Chaz in un batter d'occhio. All'ultimo rettilineo la Kawasaki ZX-10R &egrave; davanti alla Ducati Panigale R. Prima del tornante Rea stacca per primo ma Davies frena dove in condizioni normali non si potrebbe frenare. Affianca Jonathan, che per&ograve; non molla. I due arrivano al contatto, finiscono all'esterno della curva, ripartono quasi da fermi ed &egrave; Davies a spuntarla, dimostrando di avere il carattere del pilota che vuole vincere, a tutti i costi.  Non si capisce perch&eacute; Rea si sia "svegliato" solo a due giri dal termine. Forse, accelerando con un filo di anticipo, Jonathan avrebbe potuto vincere, chiudendo la questione mondiale. Ora, invece, la matematica ancora non gli consegna il titolo iridato.

Max cade alla prima curva, dopo un contatto con Sykes. All'ultima staccata Davies batte Rea, che non &egrave; ancora campione del mondo

SBK Malesia, gara 2: Biaggi KO. Davies rovina la festa a Rea

PJ Jacobsen e la sua Honda CBR600RR hanno rovinato la festa alla MV Agusta, che ha piazzato due moto sul podio: secondo Jules Cluzel, terzo il nostro Lorenzo Zanetti, che ha preceduto Kenan Sofuolgu, il quale ha corso nonostante i noti problemi familiari degli ultimi giorni (leggi qui).  All'inizio della corsa il rischio pioggia era importante. Il cielo era coperto e le temperature leggermente sotto la media. Forse anche per questo motivo, i piloti sono partiti un po' guardinghi. Jacobsen, partito dalla pole position, &egrave; stato sempre braccato da Cluzel (su MV Agusta), che &egrave; rimasto a lungo a guardare il funambolico pilota della Honda. Alle loro spalle la Kawasaki ZX-6R di Sofuoglu, partito con l'obiettivo di difendere la sua leadership mondiale (mantenuta). Quarta la seconda MV Agusta di Zanetti.  Nella prima fase di corsa non ci sono stati grossi colpi di scena. Tutto &egrave; successo alla fine, negli ultimi giri. Zanetti ha raggiunto e superato Sofuoglu, che non ha opposto molta resistenza. All'ultima curva Cluzel ha tentato un sorpasso impossibile ai danni di Jacobsen. Entrambi hanno ritardato molto l'inizio della staccata, arrivando un filo lunghi. Jacobsen, per&ograve;, &egrave; riuscito ad aprire il gas con un leggero anticipo rispetto a Cluzel, che &egrave; transitato secondo sul traguardo, alle spalle dell'americano.  I PILOTI HANNO DETTO:  Patrick "PJ" Jacobsen (primo): "Sono rimasto concentrato per tutta la corsa e non &egrave; stato facile. Nel warm up ho trovato una buona messa a punto, che mi ha permesso di sfruttare tutto il potenziale della mia Honda CBR600RR. Anche Jonathan Rea &egrave; venuto a farmi i complimenti. Sono contento di questo, perch&eacute; sto imparando molto da lui ed anche da Davies".  Jules Cluzel (secondo): "Sono contento de risultato, anche se perdere cos&igrave;... Dai, alla fine l'importante &egrave; pensare positivo. Ho guadagnato qualche punto a Sofuoglu e questo era uno degli obiettivi che mi ero posto. Avrei potuto guadagnare pi&ugrave; punti ma avrei anche potuto sbagliare provandoci. Quindi va bene cos&igrave;. Devo pensare alla classifica del mondiale".  Lorenzo Zanetti (terzo): "Ho fatto un buon lavoro per tutto il weekend. Mi dispiace solo per l'errore che ho commesso a met&agrave; gara, che mi ha fatto perdere tempo prezioso. Ho trovato una buona base tecnica e da adesso in avanti penso che potr&ograve; giocarmela con i migliori. Alla fine ho sorpassato Sofuoglu in frenata. Sapevo che lui &egrave; un grandissimo staccatore ma spesso esagera, arrivando lungo. Cos&igrave; &egrave; stato. Certo, Kenan sta vivendo un periodo difficilissimo e probabilmente non era al massimo della forma. Il fatto che sia sceso in pista &egrave; gi&agrave; molto". 

A Sepang, la Honda dell'americano davanti alle due MV Agusta di Jules Cluzel e Lorenzo Zanetti. Il resoconto della gara ed i commenti dei piloti

Supersport Malesia: Jacobsen piega Cluzel

Jonathan Rea (primo): "Per Max essere sul podio... &egrave; incredibile. Non so quanti anni abbia ma potrebbe essere mio padre! Parlando di me, sono molto contento per come &egrave; andata. Sono partito indietro, all'inizio ho corso insieme a Davies, che mi ha scandito il ritmo. Poi, quando Chaz ha superato Sykes, che era in difficolt&agrave;, ho perso alcuni metri, per&ograve; sapevo di poterli recuperare. E cos&igrave; &egrave; stato. Ho conquistato altri venticinque punti. Sono molto contento!".  Chaz Davies (secondo): "Rea &egrave; andato molto forte. Io ho fatto il possibile per vincere ma alla fine le mie gomme non mi hanno permesso di spingere come avrei voluto. Ho dovuto rallantare, non avevo scelta. Jonathan &egrave; stato molto bravo. Gli faccio i complimenti. Per me non &egrave; stato un weekend facile, fino ad ora; ieri abbiamo anche dovuto cambiare il motore. Alla fine, considerando tutto, sono soddisfatto".  Max Biaggi (terzo): "Ho usato la poca intelligenza che ho... Per fortuna &egrave; stata sufficiente! Scherzi a parte, ero preoccupato, perch&eacute; durante i primi giri tutti andavano fortissimo ed io non sapevo come guadagnare terreno. Inoltre le modifiche che avevo provato nel warm up di questa mattina non avevano funzionato ed in gara ho dovuto fare un passo indietro. Sono partito con una moto che conoscevo abbastanza bene e l'ho sfruttata. Alla fine non avevo pi&ugrave; grip, ero in crisi, per&ograve; Sykes era messo peggio di me. L'ho capito, l'ho attaccato e lui non &egrave; riuscito a replicare. Bene cos&igrave;. Non &egrave; mai troppo tardi per sognare. Non bisogna mai smettere di sognare. Io fino a 18 anni giocavo a calcio, poi ho iniziato ad andare in moto e sono diventato campione del mondo. Ed oggi sono di nuovo qua, sul podio".  Sylvain Guintoli (quarto): "Peccato che Max sia qui... Senza di lui sarei arrivato pi&ugrave; avanti! Scherzi a parte, abbiamo fatto uno step in avanti e si &egrave; visto. Il pacchetto che ho a disposizione &egrave; un po' meglio rispetto a quello che avevo ad inizio stagione. Siamo pi&ugrave; vicini ai primi. Secondo me la gomma morbida della Pirelli ha lavorato bene, anche se molti hanno avuto problemi. Vero &egrave; che su questa pista mi trovo molto bene ma la moto &egrave; indubbiamente migliorata ed abbiamo anche fatto un buon lavoro, pensando alla gara".  Jordi Torres (decimo): "Sono stato competitivo per met&agrave; gara, poi un calo. Brusco. Non avevo pi&ugrave; grip. Non so cosa sia successo. Andr&ograve; nel box di Biaggi e cercher&ograve; di capire che gomma ha usato! Se la gomma ha avuto un problema, non sar&agrave; necessario cambiare l'assetto in gara 2. Se invece la gomma lavora cos&igrave;... dovremo cambiare tanto, tutto magari anche il pilota! Nelle curve a destra era impossibile curvare. Alla fine non riuscivo pi&ugrave; neppure a poggiare il ginocchio a terra".    

Rea: "Non so quanti anni abbia Biaggi ma potrebbe essere mio padre!". Biaggi: "Non &egrave; mai troppo tardi per sognare".

SBK Malesia, gara 1: i piloti hanno detto...

Max Biaggi sar&agrave; ancora in pista, a Sepang, nel Round Malesia. Notizia nota. Biaggi vuole correre ed ha dimostrato che pu&ograve; farlo puntando in alto, al podio. Una buona notizia per lui, che in Superbike potrebbe ancora togliersi delle soddisfazioni. Una buona notizia per l&rsquo;Aprilia, che ha trovato il sistema di stimolare i piloti ufficali (Haslam e Torres). Una buona notizia per il campionato, che si &egrave; ravvivato davvero quando due ex famosi (Bayliss e Biaggi) sono di nuovo scesi in campo. Vero &egrave; che le &ldquo;operazioni nostalgia&rdquo; spesso funzionano ma &egrave; altrettanto vero che in un campionato del mondo dovrebbero esserci molti altri motivi per attirare l&rsquo;attenzione del pubblico. Cos&igrave; non &egrave; e questo rappresenta un grosso problema, perch&eacute; vuol dire che mancano i personaggi, quei piloti che, oltre ad essere veloci, sono dei leader, amati dal pubblico, che li segue non solo per ammirare le loro gesta in circuito.  Indipendentemente da ci&ograve;, le prestazioni di Biaggi (ma anche quelle di Bayliss) dimostrano che lui &egrave; stato ed &egrave; un campione ma dimostrano anche che molti piloti giovani della Superbike hanno ancora molta strada da fare per raggiungere un livello prestazionale elevato. Biaggi, come lui stesso ha dichiarato e come &egrave; normale che sia, non &egrave; all&rsquo;apice della sua carriera. Eppure il suo attuale livello &egrave; in grado di infastidire molti &ldquo;giocatori titolari&rdquo;.  &Egrave; poi doveroso ricordare che Max Biaggi pu&ograve; sfruttare dei vantaggi regolamentari importanti. In Superbike, da quest'anno, i piloti non possono pi&ugrave; modificare liberamente i rapporti del cambio, perch&eacute; va scelta una rapportatura che deve essere usata per tutta la stagione. E si sa, dopo i pneumatici, i rapporti del cambio adatti ad una determinata pista rappresentano uno dei vantaggi prestazionali di maggiore peso. Biaggi, gareggiando solo a Misano ed a Sepang, non &egrave; stato costretto a fare una scelta di compromesso e questo gli &egrave; stato e gli sar&agrave; di aiuto. Non solo; in due gare Biaggi potr&agrave; utilizzare la stessa quantit&agrave; di motori (sette) che gli altri piloti devono gestire per l&rsquo;intera stagione. Tradotto, Max potrebbe usare dei propulsori pi&ugrave; performanti senza avere problemi di durata. E sui rettilinei di Sepang avere qualche cavallo in pi&ugrave; aiuta non poco...  L&rsquo;operazione Biaggi ha comunque un costo abbastanza importante, che sar&agrave; in parte ammortizzato dai manager del circuito malese, molto attenti allo spettacolo. E Biaggi in Malesia &egrave; molto popolare. Pagare per averlo vuol dire maggiore visibilit&agrave; e maggiori guadagni. Alla fine, quindi, il gioco vale la candela. Con questi presupposti i manager di Noale hanno sposato volentieri l&rsquo;operazione, perch&eacute; potranno pubblicizzare il marchio Aprilia e la RSV4 in un Paese in cui il Motorsport a due ruote piace. Inoltre potranno schierare un pilota ancora veloce, in grado di mettere pressione agli ufficiali. Insomma dietro il ritorno di Biaggi in pista c&rsquo;&egrave; anche molto marketing.  Parlando di sport, va detto che quest&rsquo;anno, pi&ugrave; di altri anni, i risultati stanno dimostrando che avere la moto migliore non basta. Per fortuna, in moto il pilota &egrave; ancora in grado di fare la differenza. Nel 2015, per&ograve;, solo Kawasaki sembra avere capito questo apparentemente semplice concetto. Infatti, pur avendo Tom Sykes, un pilota in grado di giocarsi il titolo iridato, ha ingaggiato Jonathan Rea, uno che, salvo clamorosi colpi di scena, finalmente il mondiale lo vincer&agrave;.  Aprilia, sulla moto campione del mondo, ha schierato due piloti che non si stanno dimostrando all&rsquo;altezza della situazione: Torres non pu&ograve; essere bocciato, perch&eacute; &egrave; giovane e deve accumulare esperienza ma da Haslam ci si attendeva di pi&ugrave;. La Casa di Noale non voleva essere presente in forma ufficiale ma, sia per questioni di budget, sia per motivi tecnici che riguardano la gestione delle moto, &egrave; dovuta tornare sui suoi passi, dopo avere schierato in MotoGP il pilota (Marco Melandri) che avrebbe voluto vincere nelle derivate dalla serie. Alla fine la RSV4 dovr&agrave; cedere lo scettro conquistato nel 2014. Ed ora la storia 2015 sar&agrave; tutta da riscrivere. Probabilmente nel 2016 Aprilia non sar&agrave; pi&ugrave; presente in forma ufficiale in SBK ma bisogner&agrave; trovare un team in grado di gestire al meglio la RSV4 ed un pilota vincente (si parla di Nicky Hayden). Perch&eacute; il futuro dovr&agrave; essere vittorioso come il passato.  Infine, la Ducati, che &egrave; diventata la vera rivale della Kawasaki. Tutti si aspettavano un Giugliano protagonista ma gli infortuni hanno fermato Davide. E allora ecco il Davies che non ti aspetti, il pilota che ha portato la Panigale R alla vittoria. Tutti, per&ograve;, sembrano molto lontani dal livello prestazionale delle ZX-10R e soprattutto da quello di Jonathan Rea. Cos&igrave;, alla fine, il noto spettacolo della Superbike &egrave; diventato... meno spettacolare. Molti dicono per colpa della Kawasaki e di Rea. &Egrave; sbagliato parlare di colpe. In fondo, entrambi hanno semplicemente svolto bene il loro lavoro...  Riccardo Piergentili  

Il Corsaro in pista attira pubblico e ravviva un campionato il cui esito &egrave; abbastanza scontato. Scopriamo perch&eacute; pu&ograve; essere competitivo e perch&eacute; la SBK ha perso parte della sua spettacolarit&agrave;

7 risultati per 'round-malesia'

SBK: il bello e le belle del Round Malesia

SBK: il bello e le belle del Round Malesia

SBK Malesia, gara 2: i piloti hanno detto...

SBK Malesia, gara 2: Biaggi KO. Davies rovina la festa a Rea

Supersport Malesia: Jacobsen piega Cluzel

SBK Malesia, gara 1: i piloti hanno detto...

SBK in Malesia: perché serve Max Biaggi