        Durante quest'inverno, il Motomondiale ha acquisito certamente un maggior interesse negli Stati Uniti grazie all'arrivo in MotoGP del team Trackhouse, subentrato ad RNF come team clienti Aprilia. La squadra a stelle e strisce (&egrave; proprio il caso di dirlo, vista la livrea) sar&agrave; al via con Miguel Oliveira e Raul Fernandez, ma in un futuro non troppo lontano potrebbe arrivare in top class un pilota americano. Stiamo chiaramente parlando di Joe Roberts, unico statunitense attualmente impegnato nel Motomondiale, che si appresta a disputare la sua settima stagione completa in Moto2. Dopo una parentesi di tre anni in Italtrans, il centauro di Malib&ugrave; ha fatto ritorno al team American Racing, compagine con cui ha vissuto una stagione 2020 da protagonista, ma il suo futuro potrebbe essere in MotoGP, come ha spiegato il coach della squadra ed ex pilota John Hopkins.  Hopkins: &ldquo;La MotoGP ha bisogno di un pilota americano&rdquo;  &ldquo;Sicuramente per gli Stati Uniti &egrave; un bene avere un team come Trackhouse anche in MotoGP, perch&eacute; ci&ograve; comporter&agrave; un aumento dell'interesse da parte degli appassionati americani del motorsport&rdquo;, ha detto John, parlando poi di Joe Roberts. &ldquo;Da parte nostra, cercheremo di fare il possibile per permettere al nostro pilota di vivere una stagione da protagonista e passare nella classe regina il prossimo anno, magari proprio con Trackhouse&rdquo;. &ldquo;Penso sinceramente che Joe Roberts abbia tutte le carte in regola per giocarsi il mondiale, visto che &egrave; sia talentuoso che esperto. L'unica cosa che deve fare &egrave; credere maggiormente in s&eacute; stesso e, se ci riuscisse, potrebbe arrivare tranquillamente nelle prime tre posizioni. Un risultato che gli garantirebbe un posto in top class, anche perch&eacute; la MotoGP ha bisogno di un pilota americano in griglia a tempo pieno ed &egrave; ora di rimediare&rdquo;, ha aggiunto Hopkins, puntando in alto per l'imminente stagione 2024 della Moto2 e guardando con ottimismo al futuro del proprio pilota. Leonardo Taccini riparte dal CIV: al via della SSP con il Cecchini Racing       

L'ex pilota, ora coach del team American Racing, non ha dubbi sul potenziale di Joe: &ldquo;Se quest'anno dovesse vincere in Moto2, si assicurerebbe una sella in top class&rdquo;

John Hopkins è sicuro: Roberts può arrivare in MotoGP nel 2025

Durante il weekend del British Superbike andato in scena sul tracciato londinese, grandi piloti del passato quali Niall Mackenzie, John Hopkins e Randy Mamola hanno effettuato alcuni giri di esibizione in sella alle moto che hanno fatto la storia del Motomondiale. Eccoli in azione

Il "ruggito" del due tempi: le iconiche 500 in pista a Brands Hatch

        The news that Suzuki will withdraw at the end of the year sent shockwaves through the MotoGP paddock yesterday, all while riders Mir and Rins were taking part in the post-race test session at Jerez. An exit that has left many perplexed, inside and outside the paddock, former Suzuki legends included. One such man is John Hopkins, now involved as a coach for American Racing but a former Hamamatsu rider from 2003 to 2007. The American told us what he thinks about the news, which has taken everyone by surprise. Hopkins: &ldquo;It&rsquo;s a real shame to lose Suzuki&rdquo;  John, Suzuki may withdraw. What do you think? &ldquo;I haven&rsquo;t seen any official confirmation yet, but I&rsquo;ve heard that it&rsquo;s 100% certain they&rsquo;ll go at the end of the year. If it&rsquo;s true, it&rsquo;s very sad. I&rsquo;m sorry because Suzuki is one of the most competitive bikes on the grid and it&rsquo;s a shame to lose them. They have a great team with a great bike and the Suzuki name has always been a favourite of mine. I think there might be an opportunity for a satellite team to come in and field Suzuki bikes next year, maybe it will even be American Racing&rdquo;. Translated by Heather Watson Exclusive, Uncini on Suzuki&rsquo;s withdrawal: &ldquo;I&rsquo;m saddened, it&rsquo;s like d&eacute;j&agrave;-vu&rdquo;       

We spoke to the American Racing coach and former Suzuki MotoGP rider, who offered us an initial opinion about this bombshell news, still to be confirmed

Exclusive, Hopkins: “Suzuki? Sad to see them go, considering their competitiveness”

        La notizia dell&rsquo;abbandono di Suzuki a fine stagione ha certamente scosso tutto il paddock della MotoGP nella giornata di ieri, il tutto mentre i due piloti Mir e Rins erano impegnati nella sessione di test a Jerez post Gran Premio di Spagna. Uscita di scena che ha lasciato perplessi non soltanto il paddock ma anche le Leggende della Suzuki per quanto riguarda il Motomondiale. Una su tutte &egrave; John Hopkins, ora coach di American Racing ma ex pilota del team di Hamamatsu dal 2003 al 2007. L&rsquo;americano ci ha fornito un suo commento a questa notizia, che ha sconvolto tutti.  Hopkins: &ldquo;&Egrave; un vero peccato perdere la Suzuki&rdquo;  John, la Suzuki potrebbe lasciare. Cosa ne pensi?&nbsp; &ldquo;Non ho ancora visto la conferma ufficiale ma ho sentito che al 100% lasceranno a fine stagione. Se succeder&agrave; sar&ograve; molto triste. Dispiace perch&eacute; la Suzuki &egrave; una delle moto pi&ugrave; competitive sulla griglia ed &egrave; un peccato perderla dal Mondiale. E&rsquo; un grande team con una grande moto ed il nome Suzuki &egrave; sempre stato uno dei miei preferiti tra tutti i costruttori. Penso che ci sia l&rsquo;opportunit&agrave; per un team satellite di entrare e portare in pista le Suzuki l&rsquo;anno prossimo, chiss&agrave; che magari non sia proprio American Racing&rdquo;.       

Abbiamo raggiunto il coach di American Racing ed ex pilota di Hamamatsu in MotoGP, che ci ha fornito una prima opinione su questa notizia clamorosa, ancora in attesa di l&rsquo;ufficialit&agrave;

Esclusiva, Hopkins: “Suzuki? Triste che lasci, vista la competitività”

        Avventura a stelle e strisce rinnovata per l'American Racing,&nbsp;squadra USA che desidera conquistare l'iride della Moto2. Dalla hollywoodiana dimora di John Hopkins - ex 500, MotoGP e SBK - &egrave; avvenuto il lancio della stagione 2022, da affrontare nuovamente con telai Kalex e propulsori Triumph tre cilindri. Cameron Beaubier &egrave; stato confermato. Il rendimento di Mister MotoAmerica &egrave; piaciuto ai vertici della squadra, sicch&eacute; il californiano correr&agrave; nuovamente con il numero 6. Al suo fianco, la novit&agrave; Sean Dylan Kelly, campione in carica Supersport d'Oltreoceano. Hopper, invece, sar&agrave; una sorta di factotum. Mentore, supervisore, dirigente, talent scout, consigliere, uomo immagine... chi pi&ugrave; ne ha, ne metta. ll nativo di San Diego seguir&agrave; la competizione come se fosse proprio lui in sella, stando a stretto contatto dei titolari nel garage, recandosi a bordo pista, mantenendo alta la bandiera nel paddock. Beaubier e Kelly: esperienza e giovent&ugrave;  Cameron ha in patria dimostrato tutto quello che c'era da dimostrare. Ventinove anni compiuti lo scorso dicembre, il californiano ha vinto 5 volte il titolo americano Superbike, poi &egrave; arrivato, anzi, tornato in Europa. Tornato, perch&egrave; gi&agrave; tempo addietro conobbe il Vecchio Continente partecipando alla Red Bull Rookies Cup prima, poi figurando nella Moto3 Mondiale, condividendo il garage KTM con un cerro Marc Marquez. Sean Dylan ha conquistato il titolo Supersport nazionale, a bordo della Suzuki GSX-R. Essendo lui un classe 2002 e avendo visto la radiosa luce della Florida nel mese di maggio, deve ancora compiere i 20 anni di et&agrave;. Target perfetto per la Moto2, gi&agrave; assaggiata nel 2019 e nella passata stagione, proprio coi colori American Racing. L'ambiente lo osserver&agrave; attentamente, perch&egrave; la top class prototipale ha bisogno di un rappresentante americano e presto. Sar&agrave; Kelly il prescelto?       

Dalla sua dimora di Los Angeles, il californiano John ha presentato la squadra 2022. A fianco del confermato Cameron Beaubier, ecco Sean Dylan Kelly

Moto2, Hopkins rilancia le ambizioni iridate dell'American Racing Team

        Si punta alla continuit&agrave; per Luke Hopkins, che cos&igrave; come nella passata stagione, anche nel 2022 sar&agrave; al via del British Superbike con la Honda CBR1000R-R del team Black Onyx Security. Il giovane pilota di Sittingbourne &egrave; reduce da un primo anno nella classe regina non semplice, in cui &egrave; riuscito comunque a raggiungere la zona punti in alcune occasioni e l'anno prossimo punter&agrave; a migliorare i propri risultati con la medesima squadra. Hopkins, in arrivo dalla Superstock in cui &egrave; stato per diversi anni tra gli assoluti protagonisti, &egrave; consapevole delle difficolt&agrave; che pu&ograve; incontrare con una squadra a gestione familiare, dovendosi confrontare con piloti e team di altissimo livello e supportate ufficialmente, ma per il 2022 &egrave; lecito pensare che la sua crescita sportiva possa proseguire permettendogli di raggiungere traguardo pi&ugrave; ambiziosi.&nbsp; BSB: Liam Delves completa la line up del CDH Racing Kawasaki Hopkins: "Il BSB &egrave; una grande opportunit&agrave;"  Il giovane pilota britannico resta con i piedi per terra, senza tuttavia nascondere la propria soddisfazione: "Quando si &egrave; presentata l'opportunit&agrave; di correre nel BSB, sarebbe stato da pazzi non provarci. Gareggiare in Superbike &egrave; il sogno di ogni pilota e il livello del campionato &egrave; davvero altissimo per essere una serie nazionale, perci&ograve; si &egrave; costretti a spingere sempre al massimo per migliorarsi costantemente. Io e la squadra abbiamo imparato molto in questo 2021 e sono sicuro che il prossimo anno, retsando con la stessa moto, potremo essere molto pi&ugrave; competitivi". TT 2022: John McGuinness al via con Honda Racing UK       

Luke, alla sua seconda stagione nella serie britannica, proseguir&agrave; con la Honda CBR1000RR-R della squadra con cui ha gi&agrave; preso parte alla quasi totalit&agrave; del round nel 2021

BSB 2022: Hopkins correrà con il team Black Onyx Security

Un percorso che possa portare i piccoli centauri al professionismo, magari sino alla MotoGP, proprio la stessa strada battuta da John Hopkins, coinvolto in un progetto molto interessante, appena nato.  Dall&rsquo;American Racing Academy, ecco l&rsquo;American Racing Ohvale Team, una squadra che parteciper&agrave; al MotoAmerica Ohvale Mini Cup, un mini torneo voluto per crescere i giovanissimi, mettendoli nelle giuste condizioni per apprendere e migliorarsi.    Hopkins - ex Motomodiale e SBK - ed il team manager Eitan Butbul hanno convenuto su quanto sia importante tracciare una linea che i talenti possano seguire, nell&rsquo;obiettivo di arrivare alle grandi competizioni.  Sicch&eacute;, John e Eitan hanno creato la squadra, in cui correranno quattro promesse USA. Dalla California, arrivano Jesse James Shedden e Travis Horn. Kayla Yaakov proviene dalla Pennsylvania e Julian Correa &egrave; di Miami.  I primi due correranno con le Ohvale 160, la 190 agli altri due; la cosa bella &egrave; che Hopkins funger&agrave; da coach personale, aiutato da altri piloti professionisti. Oltre a giornate su piste di asfalto, i quattro pilotini in erba potranno girare anche su sterrato e godere di lezioni teoriche. Beati loro.    C&rsquo;&egrave; di pi&ugrave;: i migliori talenti avranno la possibilit&agrave; di correre con l&rsquo;American Racing Team in Moto2, formazione che schiera Joe Roberts, non per caso, seguito da... Hopper: &ldquo;La quantit&agrave; di talento negli Stati Uniti e nei dintorni &egrave; enorme&rdquo; - ha affermato Hopkins. &quot;&Egrave; solo una questione di trovare quel talento, mostrare loro ci&ograve; che &egrave; possibile e prepararli per il futuro, offrendo i migliori strumenti e formazione possibili per avere successo ai massimi livelli&rdquo;.  MotoAmerica pensa ai giovani: ecco la Mini Cup 

L&#39;ex pilota di MotoGP e SBK ed il manager Eitan Butbul seguiranno l&#39;Ohvale American Racing Team, una squadra voluta per introdurre i ragazzi nella via del professionismo motociclistico

John Hopkins traccia la strada ai giovani talenti USA

        John Hopkins salter&agrave; l'inizio della stagione British Superbike: il pilota anglo-americano, infatti, non ha ancora recuperato completamente dall&rsquo;infortunio rimediato nel round finale dello scorso anno a Brands Hatch. L&rsquo;ex pilota della MotoGP &egrave; caduto alla Paddock Hill Bend con la sua Ducati perdendo l&rsquo;anteriore in frenata. L&rsquo;impatto &egrave; stato importante: il trentaquattrenne si era fratturato una vertebra ed entrambe le ginocchia.  Nonostante i progressi da quando &egrave; tornato in piedi dopo l'incidente - avvenuto lo scorso ottobre -, ora Hopkins ha annunciato che il ginocchio destro rischia di subire un altro intervento e per questo salter&agrave; l'inizio della stagione 2018. Gi&agrave; nel 2012 Hopkins era stato costretto a prendersi un anno di pausa per recuperare da un precedente infortunio che aveva minacciato di mettere precocemente fine alla sua carriera.   La complicanza - "Finalmente mi sono messo in piedi e ho iniziato a &lsquo;caricare&rsquo;, ma sono incappato in una complicanza con il ginocchio destro a causa del danno ai tessuti molli e un eccesso di tessuto cicatriziale nell&rsquo;articolazione", ha rivelato Hopkins.  "Potrei avere ancora bisogno di altre operazioni. Purtroppo ho ancora una lunga strada da percorrere per il pieno recupero, il che mi costringer&agrave; a saltare l'inizio della stagione 2018.  "Sono motivato al 100% e faccio tutto il possibile per garantire il pieno recupero. Grazie ad amici, familiari e sponsor per il loro continuo supporto&rdquo;, conclude Hopkins. Il team MotoRapido Ducati di Hopkins non ha ancora confermato i suoi piani per la stagione 2018, ma i rumors parlano di una loro presenza gi&agrave; nel primo round della BSB a Donington Park ad aprile.       

"Sono incappato in una complicanza con il ginocchio destro", spiega l'anglo-americano, infortunato anche ad una vertebra alla fine della scorsa stagione

John Hopkins costretto a saltare l'inizio del BSB

        Tommy Hill Motorsport ha messo in vendita la Yamaha YZF-R1 del team ePayMe con cui l'americano John Hopkins ha corso il campionato nazionale della Superbike Britannica in questa stagione.  La moto&nbsp; &egrave; anche una di quelle utilizzate nel 2015 dall'australiano Josh Brookes quando conquist&ograve; il titolo per il team Milwaukee Yamaha. La moto &egrave; stata configurata con diverse parti ufficiali di Yamaha Racing non disponibili al pubblico: dalle sospensioni factory Ohlins a parti in carbonio. Il valore &egrave; di 62.000 sterline, ma per una "quick sale", ovvero per una vendita veloce, viene offerta al prezzo di &euro; 42,000, ovvero poco meno di 50.000 euro al cambio attuale. Chi acquister&agrave; la moto si aggiudicher&agrave; anche una cassa di ricambi (cerchi, dischi, gomme, carene) del valore di 5000 sterline.        

La Yamaha con la quale Hopkins ha disputato il British Superbike quest'anno &egrave; in vendita a poco meno di 80.000 euro

BSB: all'asta la moto di Hopkins

        &ldquo;Non vedo l'ora&ldquo;, ha detto John Hopkins, che l'anno prossimo torner&agrave; a schierarsi in sella alla Ducati del Team Rapido dopo una stagione trascorsa con Yamaha. &ldquo;Per essere sincero tornare a correre con Moto Rapido e tornare in sella ad una Ducati &egrave; stata la mia prima scelta, quindi sono molto felice", continua Hopkins. La Panigale &egrave; decisamente una delle moto pi&ugrave; divertenti che io abbia mai guidato. Nel 2015 quando ci sono salito in sella non guidavo una moto da otto mesi e mi sono sorpreso di quanto velocemente sono riuscito ad adattarmi. Da allora sono riuscito a progredire molto e sono sicuro che riusciremo a fare ancora di pi&ugrave;.  "La moto si adatta perfettamente al mio stile di guida, e anche la potenza. In MotoGP anche con tutta l'elettronica avevo sempre da lavorare per lo spinning della ruota posteriore, per curvare con la ruota posteriore, mentre la Ducati ti consente di farlo ottimamente. Una delle cose che mi &egrave; mancata quest'anno &egrave; stata la potenza della Ducati, che ha fatto ulteriori progressi dall'ultima volta che l'ho guidata, quindi non vedo l'ora di salirci. Spero di fare bene dall'inizio, questo &egrave; il mio obiettivo", conclude Hopkins.       

"La Panigale &egrave; decisamente una delle moto pi&ugrave; divertenti che io abbia mai guidato", ha detto John Hopkins che nel 2017 correr&agrave; con il team Moto Rapido.

BSB, Hopkins: "Felice di tornare sulla Ducati"

di Federico Porrozzi   Trentuno piloti si sfideranno nel week-end a Silverstone per la prima tappa del BSB, il campionato britannico Superbike. Per blasone, nomi degli iscritti, copertura mediatica e interessi degli sponsor e al top delle competizioni europee per derivate di serie. Nella storia, dal BSB sono usciti talenti enormi, capaci di essere protagonisti nei primi anni del mondiale Superbike (da Terry Rymer e James Whitham) e anche del Motomondiale (Rob McElnea e Niall Mackenzie) o campioni pi&ugrave; recenti come Troy Bayliss, Neil Hodgson, Leon Camier e Axel Lowes.  CAMPIONE AL MONDIALE - A proposito di campioni, sulla griglia di partenza di Silverstone mancher&agrave; il vincitore della scorsa stagione, l&rsquo;australiano Joshua Brookes, tornato a calcare le piste mondiali con la BMW Milwaukee. Chi prender&agrave;, quindi, il suo testimone alla fine del 2016?  OCCHI PUNTATI SU BYRNE - Candidato numero uno sembra Shane &ldquo;Shakey&rdquo; Byrne. Il britannico, ex-pilota del mondiale, ha vinto ben quattro volte il campionato britannico e lo scorso anno ha chiuso secondo, lottando fino all&rsquo;ultimo con Brookes per il titolo. Quest&rsquo;anno, in sella alla Ducati del Team Be Wiser (e con Glenn Irwin come compagno di box) avr&agrave; tutti gli occhi puntati addosso e sar&agrave; il riferimento per i rivali.  &ldquo;HOPPER&rdquo; CON YAMAHA - Che sono tanti. A partire dall&rsquo;ex-pilota del motomondiale e della Superbike, John Hopkins. Lo statunitense porter&agrave; in pista la Yamaha R1 del Team ePayMe e andr&agrave; a caccia del primo titolo britannico. Suo compagno di squadra &egrave; un&rsquo;altra vecchia conoscenza iridata, Stuart Easton.  IL RITORNO DI HASLAM - Dal mondiale &egrave; arrivato (o meglio tornato) anche un altro serio candidato al titolo: Leon Haslam. Il figlio di Ron avr&agrave; tra le mani la Kawasaki preparata dal Team JG Speedfit e quindi tutte le carte in regola per giocarsi la vittoria finale. Dovr&agrave; comunque guardarsi in casa, perch&eacute; il suo compagno &egrave; James Ellison, altro &ldquo;ex&rdquo; del mondiale che lo scorso anno ha chiuso al terzo posto nel BSB.   RISCATTO KYONARI - Attenzione alle ambizioni della Suzuki, che punta a tornare a vincere il BSB dopo dodici anni di digiuno (l&rsquo;ultimo titolo &egrave; di Reynolds del 2004): il Team Bennetts schierer&agrave; Tommy Bridewell (sesto nel 2015) ma soprattutto Ryuichi Kiyonari. Il giapponese, dopo un 2015 condizionato dagli infortuni, punter&agrave; al quarto titolo personale nella storia del BSB.  C&rsquo;E&rsquo; ANCHE IANNUZZO - Outsider di lusso sembrano essere il Team Tyco BMW, che schierer&agrave; Michael Laverty (quarto nel 2015) e Christian Iddon ma anche Honda Racing con Dan Linfoot (quinto nel 2015) e Jason O&rsquo;Halloran. Da segnalare anche le presenze di Jakub e Mathei Smrz, di Jenny Tinmouth (unica donna iscritta) e del nostro Vittorio Iannuzzo, impegnato con una Kawasaki. 

Inizier&agrave; il 10 aprile, da Silverstone, la sfida tra i piloti iscritti alla classe regina inglese. Il campione Brookes &egrave; tornato nel mondiale e a partire da favorito sar&agrave; il pilota Ducati 

British Superbike al via: tutti contro &ldquo;Shakey&rdquo; Byrne

John Hopkins torner&agrave; a correre. L&rsquo;americano, ex pilota della MotoGP e del mondiale Superbike, buon talento con una carriera minata da infortuni, disputer&agrave; la prossima stagione in sella a una Suzuki nel campionato inglese Superbike.  &laquo;Non vedo l&rsquo;ora di tornare a correre un anno lontano dalle corse mi hanno rimesso perfettamente in forma - ha detto Hopkins, che &egrave; recentemente diventato pap&agrave; - mi sento bene come mai prima&raquo;.&nbsp;

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