        La meglio giovent&ugrave; del Motocross mondiale questo fine settimana si &egrave; data appuntamento in Romania, a 35 chilometri dalla capitale Bucarest, sul TSC Racing Park che questo fine settimana ospiter&agrave; la pi&ugrave; importante competizione mondiale per i giovanissimi piloti di 65, 85 e 125.&nbsp;  La partenza della 125 lo scorso anno a Vanta TSC Racing Park, dove Lupino e Musquin si sfidavano con la 85 A 19 anni di distanza dall&rsquo;ultimo Mondiale Junior ospitato su questa pista nel 2004, quando a lottare per la vittoria in 85 erano nomi del calibro di Alessandro Lupino e Marvin Musquin, i nuovi talenti provenienti da ben 37 paesi in tutto il mondo, si sfideranno per aggiudicarsi i titoli individuali delle tre classi in gara e per contribuire a far salire la propria nazione sul gradino pi&ugrave; alto del podio a squadre. In 125 la sfida &egrave; tra i due piloti in testa alla classifica della EMX125, Janis Reisulis (Yamaha) e Mathis Valin (GasGas), vincitori di tutti i round disputati fin qui, con i due assi della Fantic, Elias Escandel e Maximilian Werner a cercare di inserirsi nella lotta per il podio, insieme ai nostri Nicola Salvini (Yamaha), Simone Mancini (Yamaha) e Alfio Pulvirenti (KTM). Per i piloti provenienti da lontano ma da tenere d&rsquo;occhio per il risultato finale ci sono gli statunitensi, Klark Robbins (KTM), Austin Shafers (GasGas) e Will Canaguier (Husqvarna) insieme ai piloti australiani Jake Cannon (Yamaha) e Ky Woods (GasGas) e all&rsquo;estone e figlio d&rsquo;arte, Sebastian Leok (Husqvarna).  Il podio 2022 della 85cc, da sx: Marek, Doensen e Bervoets 85cc e 65cc: fucina di talenti per il futuro Nella 85 Nicol&ograve; Alvisi (GasGas), Riccardo Pini (KTM), David Cracco (Husqvarna) e Andrea Uccellini (Husqvarna) sono gli azzurri&nbsp;in gara che dovranno vedersela con il belga Jarne Bervoets (KTM), gi&agrave; terzo lo scorso anno, gli austriaci Ricardo Bauer (KTM) e Moritz Ernecker e l&rsquo;estone Martens Raud, oltre all&rsquo;americano Carson Wood (Kawasaki), a Blake Frost (KTM) e Christian Berrigto-Smith (GasGas) dal Sud Africa e agli australiani Lachlan Allen (KTM) e Jack Nunn. I nostri &ldquo;piccoli&rdquo; della 65 Francesco Assini (GasGas), Dominick Maifredi (KTM) e Kevin Cant&ugrave; (Husqvarna) si confronteranno invece con l&rsquo;olandese Kenzo Jaspers (Husqvarna) e lo slovacco Maxim Zimmerman (Husqvarna), oltre che con i piloti provenienti da Sud Africa, America Latina e Australia.  Il podio 2022 della 65cc, da sx: Bauer, Leok e Ernecker&nbsp;       

Tutto pronto a Bucarest per il Campionato del Mondo FIM Junior di Motocross. Italia in gara con tante giovani promesse e buone speranze di podio

Motocross: è l’ora del Mondiale Junior

        Grande risultato per l&rsquo;Ice Speedway azzurro: Luca Bauer si &egrave; confermato vice campione europeo. Il pilota tedesco, che dal 2019 corre con licenza italiana, ha conquistato la seconda medaglia d&rsquo;argento consecutiva, dopo quella del 2022, al termine della due giorni di gare di Sanok, Polonia, sede delle finali continentali dello Speedway su ghiaccio. Ice Speedway: la crescita di Luca Bauer  Bauer, 24 anni, ha confermato di aver raggiunto un livello di prestazioni ragguardevole, lottando alla pari nei duelli con il neocampione europeo Franz Zorn e mettendosi alle spalle avversari molto quotati come il detentore del titolo, l&rsquo;austriaco Harald Simon, e lo svedese Jimmy Olsen, terzo sul gradino del podio. I soli tre punti di distacco tra Zorn e Bauer al termine delle quarantadue batterie disputate nel weekend polacco certificano la crescita del pilota azzurro. Fino allo scorso anno il tallone d&rsquo;Achille di Bauer erano le partenze dallo starter, azione fondamentale nello Speedway per puntare al successo di manche. Nell&rsquo;ambito delle due finali europee, il centauro azzurro ha dimostrato in tutte le batterie disputate di aver superato le difficolt&agrave; del passato, con partenze brucianti che gli hanno consentito di prendere il comando fin dalla prima curva, per poi gestire con la consueta traiettoria esterna il vantaggio nei confronti degli avversari. Nella prima finale, disputata il sabato, Bauer ha concluso le venti batterie di qualifica al secondo posto con tredici punti, frutto di quattro successi e un terzo posto. Impeccabile Zorn, con cinque vittorie in altrettante manche disputate, seguite dal successo nella manche decisiva davanti al nostro Luca che fino all&rsquo;ultimo ha tentato di sopravanzare l&rsquo;esperto pilota austriaco. L&rsquo;indomani, in Gara 2, Bauer si &egrave; preso la rivincita vincendo davanti a Zorn, in una finale ripetuta tre volte: le cadute del tedesco Benedikt Monn e del ceco Lukas Hutla hanno comportato una terza partenza con i soli Zorn e Bauer a contendersi il successo di giornata. Sul primo gradino del podio per la vittoria in Gara 2, un sorridente Bauer ha alzato al cielo con orgoglio il trofeo e il casco speciale con il tricolore della bandiera italiana, primo pilota nella storia azzurra ad aggiudicarsi una gara finale continentale dell&rsquo;Ice Speedway. Le parole di Luca Bauer  &ldquo;&Egrave; stata un&rsquo;emozione fortissima: sapevo che, riuscendo a partire davanti a Zorn, avrei avuto buone chances di vittoria&rdquo; ha commentato Bauer al termine di Gara 2. &ldquo;Questo secondo posto complessivo mi soddisfa molto, anche perch&eacute; ho chiuso a pochi punti dal vincitore. Sono riuscito a trovare una buona velocit&agrave; in tutte e due le giornate, cos&igrave; come ho azzeccato praticamente tutte le partenze dallo starter. Sono soddisfattissimo delle prestazioni e dei risultati di Sanok. Ora punto a far bene nel Mondiale a Inzell&rdquo;. Bauer ha collezionato la quarta medaglia europea della sua giovane carriera, con due bronzi conquistati nel 2019 e 2021, e due argenti nel 2022 e 2023. Il figlio d&rsquo;arte pu&ograve; davvero ambire alle posizioni di vertice nelle due gare che assegneranno il titolo mondiale il 18-19 marzo a Inzell, Germania, in quella che si pu&ograve; considerare la pista di casa di Luca. Speedway: la soddisfazione di Armando Castagna  Svedesi e tedeschi saranno gli avversari da battere, mancando anche quest&rsquo;anno i maestri della disciplina, i russi, esclusi dalle competizioni internazionali. Armando Castagna, riconfermato al vertice della Commissione FIM Track Racing, ha elogiato il risultato di Bauer, che aumenta ulteriormente il prestigio dell&rsquo;Italia nello Speedway su ghiaccio: &ldquo;Posso dire che Luca porta sulle spalle un cognome molto difficile, perch&eacute; pap&agrave; Gunther &egrave; stato grande protagonista dell&rsquo;Ice Speedway ai massimi livelli. Luca &egrave; mosso da una passione sfrenata per le corse e da tanta perseveranza, seguo questo ragazzo fin dai primi anni della sua carriera e so quale tipo di pressione mediatica abbia avuto addosso. Sono onorato del fatto che corra con la licenza italiana, sta raccogliendo risultati molto importanti. Penso che Luca abbia davanti a s&eacute; un grande futuro, al netto di infortuni che sono sempre dietro l&rsquo;angolo. Anche perch&eacute;, nell&rsquo;Ice Speedway, si corre fino all&rsquo;et&agrave; avanzata, lui ha una vita sportiva ancora davanti a s&eacute;&rdquo;. La Supermoto si allarga | Manubri Larghi       

Bauer si &egrave; confermato vice campione d&rsquo;Europa, e ora punta dritto al Mondiale

Italia, grandi risultati nell'Ice Speedway | Manubri Larghi

        E&rsquo; andato in scena a Vantaa, in Finlandia, il Campionato del Mondo Junior di Motocross. La gara che era saltata a causa del Covid nel 2020 e che avevamo vinto nel 2021, hanno visto Ivano Van Erp (Yamaha) aggiudicarsi il titolo della 125, Gyan Doensen (Husqvarna) quello della 85 e Lucas Leok (Husqvarna) quello della 65. Nella classifica delle Nazioni, vincono gli USA, finendo primi davanti a Finlandia e Paesi Bassi.  La nostra compagine durante la cerimonia di presentazione Van Erp mattatore nella 125  In gara 1 della 125, Ivano Van Erp, partito in testa, &egrave; riuscito a tenere a bada gli attacchi di Cas Valk (Fantic), in rimonta, vincendo davanti all&rsquo;olandese e al lettone Janis Reisulis (KTM) terzo. In gara due &egrave; stato Reisulis a partire davanti, controllando per tutta la manche, chiusa sul traguardo precedendo Van Erp e Valk. La vittoria nella manche di apertura e un secondo in gara due hanno regalato il titolo di Campione del Mondo FIM Junior 125 all&rsquo;olandese Van Erp, con &nbsp;Reisulis secondo e Valk terzo, sesto posto per il primo degli azzurri, Ferruccio Zanchi (Yamaha).  Un dettaglio della piccola Yamaha 125 di Zanchi Mantovani ci prova nella 85, ma il campione &egrave; Doensen  Nella prima gara della 85, hole-shot per Mano Faure (KTM), mentre Gyan Doensen (Husqvarna) risaliva fino al secondo posto. Jarne Bervoets (KTM) &egrave; stato il leader per cinque giri fino a quando non ha commesso un errore che ha permesso a Doensen di passare in testa. Bervoets &egrave; poi caduto, il che ha permesso anche a Vitezslav Marek (KTM) di salire al terzo posto. Nella seconda manche, &egrave; stato il nostro Filippo Mantovani (GasGas) a scattare in testa, ma Doensen &egrave; stato veloce a passarlo alla seconda curva. Dopo 11 minuti di gara &egrave; stato Marek a passare in testa passando Doensen, mantenendo il controllo fino al penultimo giro quando &egrave; caduto, consegnando la vittoria della gara e il titolo a Doensen, con Bervoets terzo. Chiude undicesimo Mantovani.  Un momento della presentazione delle squadre imegnate in Finlandia Leok imbattibile nella 65  Al via della prima gara della 65, &egrave; stato Enri Lustus (Husqvarna) a prendere il conando anche se alla seconda curva &egrave; stato superato da Lucas Leok (Husqvarna), che ha condotto tutti i sette giri della gara, precedendo sul traguardo Viktor Lepp&auml;l&auml; (KTM) e Moritz Ernecker (Husqvarna). Gara due ha visto Lustus partire ancora in testa anche se &egrave; stato subito superato da Andrea Uccellini (Husqvarna). Uccellini ha poi commesso un errore che gli ha fatto perdere la gara, mentre Leok riportatosi in testa fino al termine, chiudendo davanti a Riccardo Bauer (KTM) e Jorge Salvador (GasGas). Le due vittorie hanno consegnato a Lucas Leok il titolo della 85, davanti a Ricardo Bauer e Moritz Ernecker.  La moto con la quale Van Erp ha vinto nella classe 125, succedendo a Hakon Osterhagen campione 2021       

In Finlandia exploit del team Americano che torna a vincere il trofeo a squadre, Italia solo sesta dopo il successo del 2021 in Grecia

Campionato del Mondo Junior: a Vantaa vincono gli USA

La pandemia da Coronavirus non d&agrave; tregua alla popolazione mondiale e, cos&igrave; come gli altri eventi sportivi, anche le corse su strada devono arrendersi all&#39;impossibilit&agrave; di svolgersi secondo le previsioni iniziali.  Dopo la cancellazione del Tourist Trophy e della Kells Road Race, &egrave; arrivata un&#39;altra decisione importante che riguarda la Baja International Tourist Cup, la quale tra sabato 13 e domenica 14 febbraio si sarebbe svolta per la prima volta in un tracciato stradale inedito al cofine tra gli Stati Uniti e il Messico. Per ora, il promoter Pedro Vargas Valdez ha fissato come possibile data dell&#39;evento il 30 e 31 ottobre.  La corsa su strada oltreoceano di riferimento   In seguito alla cancellazione delle categorie riservate alle moto alla Pikes Peak, avvenuta nel 2019 dopo la scomparsa di Carlin Dunne a pochi metri dal traguardo, la Baja International Tourist Cup ha tutte le carte in regola per diventare la gara motociclistica su strada di riferimento per il continente americano.  Oltre ad un tracciato vario e molto veloce dalla lunghezza di ben sedici kilometri che si snoda nella cittadina di Tecate, l&#39;evento annovera al proprio interno numerose categorie: Superbike, Supersport, Superstock, Vintage e le &quot;classiche&quot; Lightweight ed Ultralightweight, immancabili nel mondo delle road races.  Inoltre, tra i piloti che avevano gi&agrave; confermato la presenza in gara spicca il nome di Adam Bauer, centauro americano dai trascorsi sull&#39;Isola di Man, a Scarborough e alla gi&agrave; citata Pikes Peak.  John McGuinness nuovo Membro dell&#39;Ordine dell&#39;Impero Britannico 

Prevista inizialmente per febbraio, slitta a fine anno la prima edizione della corsa su strada nordamericana a causa della pandemia da Covid-19, come confermato dal promoter dell&#39;evento via social

Road Races: rinviata ad ottobre la Baja International Tourist Cup 2021

Venti&nbsp;gradi nei fiordi norvegesi, temperature costanti sopra allo zero termico in buona parte di Svezia e Finlandia. In Scandinavia un clima del genere non si era mai visto prima a gennaio, periodo nel quale lo Speedway su ghiaccio entra nel pieno della stagione in Europa. Gli specialisti &ldquo;tritaghiaccio&rdquo; del Vecchio Continente hanno dovuto fare i conti con una colonnina di mercurio letteralmente impazzita, che ha comportato cancellazioni di eventi in serie, tra i quali spicca uno dei due round di qualificazione al circuito mondiale 2020, calendarizzato per sabato 11 gennaio a Kauhajoki, Finlandia.&nbsp;  Le temperature miti, dove solitamente i gradi scendono ben al di sotto dello zero, hanno comportato l&rsquo;annullamento della gara. Trecento chilometri pi&ugrave; a ovest, nell&rsquo;impronunciabile &Ouml;rnsk&ouml;ldsvik, Svezia, i due gradi sopra lo zero hanno tenuto sulle spine fino all&rsquo;ultimo gli organizzatori della qualificazione iridata, con il ghiaccio che faticava a rimanere compatto. La stagione&nbsp;on ice, in Europa, si preannuncia irta di difficolt&agrave;, se non cambieranno le condizioni atmosferiche. Costringendo a decisioni drastiche la Commissione FIM Track Racing per delineare la composizione dei 15 titolari che prenderanno parte al Mondiale.  La soluzione&nbsp;d&rsquo;emergenza, stante l&rsquo;impossibilit&agrave; di trovare una location alternativa per ospitare l&rsquo;evento finlandese, &egrave; ricaduta sulla scelta dei primi sette classificati del ranking 2019, ammessi di diritto al via dei dieci Gran Premi stagionali.&nbsp;  La decisione ha scontentato pi&ugrave; di qualcuno, soprattutto quei piloti che dovevano gareggiare in Finlandia per giocarsi le chance iridate nella gara pi&ugrave; importante dell&rsquo;anno. Certo, &egrave; stata data facolt&agrave; alle Federazioni nazionali di sostituire in extremis i propri piloti che inizialmente erano stati scelti per la gara di Kauhajoki. Ma ci sono state anche esclusioni eccellenti, vedi il duo tedesco Niedermaier-Pletschacher, che lo scorso anno avevano disputato l&rsquo;intera stagione mondiale e che invece quest&rsquo;anno si sono visti precludere le possibilit&agrave; di giocarsi le proprie carte.  La Federazione tedesca si &egrave; basata sulla classifica del campionato nazionale dello scorso anno, che ha visto il trionfo di Hans Weber (qualificato di diritto, grazie al sesto posto iridato del 2019) davanti a Marcus Jell e Franz Mayerbucher. A questi ultimi &egrave; stata cos&igrave; concessa la presenza al via per il round di qualificazione in Svezia, nella gara vinta a mani basse dal russo Igor Kononov, che ha preceduto l&rsquo;austriaco Franz Zorn e l&rsquo;olandese Jasper Iwema, ex pilota della velocit&agrave; nella Moto 2 e Moto 3.&nbsp;  Sogno iridato ancora rimandato per l&rsquo;azzurro Luca Bauer, tedesco che corre con licenza italiana: dopo un buon avvio, condito da due secondi e un terzo posto, nelle ultime due manche il ventenne figlio d&rsquo;arte non &egrave; riuscito a raccogliere punti, chiudendo al decimo posto. &Egrave; stato comunque inserito dalla FIM come quarto&nbsp;substitute rider, potr&agrave; subentrare nel corso della stagione in caso di defezioni da parte di qualcuno tra i quindici titolari.  Resta&nbsp;evidente che, per la prossima stagione, si dovr&agrave; cercare una soluzione diversa per far disputare, senza patemi d&rsquo;animo, le due gare di qualificazione al Mondiale. In molti hanno suggerito di organizzare i due eventi in Russia, dove il freddo e il gelo non mancano di certo. A patto, per&ograve;, di un supporto logistico ed economico da parte della FIM per aiutare i piloti nella lunga trasferta via terra per trasportare mezzi e team.&nbsp;  L&rsquo;alternativa sarebbe quella di virare su ovali artificiali al coperto, nei quali le condizioni meteo esterne condizionano minimamente la formazione della coltre di ghiaccio che, per regolamento, deve misurare almeno venti centimetri. Ci sar&agrave; tempo per valutare la migliore soluzione, nel frattempo godiamoci la stagione mondiale che &egrave; scattata il primo weekend di febbraio da Almaty, Kazakistan. Si prospetta l&rsquo;ennesimo duello per il titolo tra i cinque piloti russi al via (nella foto,&nbsp;Dmitry Khomitsevich e Daniil Ivanov), ma svedesi e austriaci tenteranno di spezzare l&rsquo;egemonia ex sovietica che dura da diciassette anni.  Arriva l&#39;Ice Trophy, la competizione pi&ugrave; pazza dell&#39;anno 

Il caldo da record ostacola la stagione iridata dell&rsquo;Ice Speedway

Manubri Larghi: Se il ghiaccio &egrave; bollente...

BUENOS AIRES &ndash; La 37^ Dakar &egrave; finita, con la tredicesima tappa che ha riportato la carovana, dopo due settimane a Buenos Aires. E Marc Coma ha vinto per la quinta volta, andando ad eguagliare il numero di successi dell&rsquo;eterno rivale, ora passato alle auto, Cyril Despres, cos&igrave; come quello di Cyril Neveu. Solo Stephane Peterhansel ha vinto di pi&ugrave;, sei successi tra le moto, oltre ai cinque tra le auto.  Neppure il diluvio scatenatosi sull&rsquo;ultima prova speciale, interrotta al CP2, &egrave; riuscito a rovinare la festa del catalano e di tutto il Team KTM, che oggi ha piazzato il debuttante australiano Toby Price sul terzo gradino del podio alle spalle di Jakes e Svitko.  Price &egrave; terzo anche nella classifica assoluta. Soddisfazione parziale invece per il team Honda HRC: dopo aver dominato la prima parte della gara, il secondo posto di Paulo Goncalves sta un po&rsquo; stretto allo squadrone diretto da Martino Bianchi, ma moto e piloti si sono dimostrati degni avversari di Coma e KTM.  Grande gara anche per il cileno Pablo Quintanilla, alla terza partecipazione alla Dakar. Il quarto posto assoluto riporta ai tempi di Chaleco Lopez e Aprilia, quando facevano andare in visibilio il pubblico cileno. Altra grande gara quella dei due piloti privati slovacchi Stefan Svitko, quinto e Ivan Jakes, ottavo. Tra i due Ruben Faria e David Casteu. Ma la prova pi&ugrave; sorprendente &egrave; quella di Laia Sanz, nona al traguardo della generale, miglior risultato di una donna nella storia della Dakar.  Paolo Ceci ha fatto una grande Dakar, prima come portatore d&rsquo;acqua del boliviano Chavo Salvatierra, poi in solitaria dopo il ritiro del suo caposquadra. Il suo quattordicesimo posto &egrave; la conferma della sua grande esperienza e delle sue ottime doti di navigatore.  Gli altri italiani al traguardo sono Marco Brioschi, 51&deg;, Diocleziano Toia 66&deg; e Matteo Casuccio 69&deg;. Camelia Liparoti ha concluso quindicesima nella classifica quad, vinta dal polacco Rafal Sonik. Edoardo Bauer

L'ultima tappa dell'estenuante competizione &egrave; stata interrotta per un diluvio. Coma vince davanti a Goncalves e Price. 14&deg; Ceci

Dakar: quinta vittoria per Coma

ROSARIO - La Dakar &egrave; arrivata oggi l&agrave; da dove era partita un anno fa. Rosario ha accolto la prima vittoria di Toby Price (nella foto), partito all&rsquo;attacco per difendere il terzo posto in classifica generale conquistato con una gara fino a qui fantastica. L&rsquo;australiano &egrave; un debuttante alla Dakar e ha corso il suo primo rally a ottobre in Marocco. E sta ampiamente ripagando la fiducia riposta in lui dal team manager KTM, Alex Doringer, che lo ha &ldquo;strappato&rdquo; dai deserti australiani per portarlo alla Dakar.  Nella speciale odierna, 298 chilometri percorsi dopo un trasferimento di 248, Price ha preceduto il duo Honda, con Joan Barreda secondo e Paulo Goncalves terzo. Quest&rsquo;ultimo ha cercato di alzare il ritmo per un ultimo disperato tentativo di indurre Marc Coma in errore, ma a questo punto le speranze sono ridotte al lumicino.  Il capoclassifica ha ottenuto la sesta posizione alle spalle dei due slovacchi Jakes e Svitko, ha corso con cautela consapevole che il vantaggio di 21 minuti sull&rsquo;avversario era tutto sommato semplice da gestire. Dopo la speciale ai piloti &egrave; stato consentito di caricare le moto sui mezzi di assistenza per affrontare con tranquillit&agrave; i 500 chilometri mancanti per arrivare a Rosario.  Quando manca una sola tappa alla fine della 37^ Dakar, Marc Coma guida con quasi 18 minuti su Paulo Goncalves e 25 su Toby Price. Quest&rsquo;ultimo ha ormai distanziato il cileno Pablo Quintanilla di 11 minuti. La sempre pi&ugrave; sorprendente Laia Sanz &egrave; ottava assoluta, mentre Paolo Ceci &egrave; quattordicesimo.  Domani l&rsquo;ultima fatica per i reduci della Dakar: la tredicesima tappa da Rosario a Buenos Aires, 393 chilometri e una speciale di 174, prima dell&rsquo;agognato podio al Centro Tecnopolis. Edoardo Bauer

Il debuttante australiano ha preceduto il duo Honda, con Joan Barreda secondo e Paulo Goncalves terzo.

Dakar: Price vince l'11a tappa

TERMAS DE RIO HONDO - Da Cachi a Termas de Rio Hondo, la seconda frazione della tappa marathon, undicesima giornata di gara, &egrave; approdata nel circuito che l&rsquo;anno scorso ha ospitato il Gran Premio di Argentina Moto GP.  Ieri sera al bivacco di Cachi gran lavoro per i piloti Honda, dato che Paulo Goncalves, nel trasferimento finale, ha rotto il motore della sua Honda dovendosi far trainare da Helder Rodrigues. Joan Barreda ha ceduto il suo motore al compagno di squadra, mentre Jeremias Israel ha fatto lo stesso nei confronti di Barreda, dovendo di fatto abbandonare la sua Dakar.  Con i quindici minuti di penalit&agrave; dati a Goncalves, il distacco dal capoclassifica Marc Coma diventa abbastanza importante, venti minuti, quando mancano due tappe al termine di questa difficile Dakar. La parola fine nei rally si pronuncia solo sul podio, quindi anche oggi Goncalves non ha rinunciato ad attaccare, terminando di poco alle spalle di Barreda, vincitore oggi come gi&agrave; il giorno precedente.  Coma, che &egrave; un maestro nel gestire tutte le situazioni, ha badato al sodo, l&rsquo;unica cosa che deve fare &egrave; gestire il vantaggio senza crearsi inutili problemi ed &egrave; terminato solo quarto alle spalle di Jakes, Faria e Toby Price. Quest&rsquo;ultimo &egrave; la vera sorpresa della Dakar: un rookie di lusso, dalla manetta indiscutibile, che al secondo rally della sua vita sta occupando la terza posizione assoluta sul podio virtuale!  Undici minuti lo separano da Goncalves, probabilmente troppi per pensare di insidiare il portoghese, ma soprattutto l&rsquo;australiano deve guardarsi le spalle da Pablo Quintanilla, cileno altra rivelazione di quest&rsquo;anno, che lo segue a due minuti.  Paolo Ceci, con la sua caparbiet&agrave; e il suo passo regolare sale ogni giorno qualche posizione: con il ventesimo posto di oggi si trova in quattordicesima posizione in generale, mentre continuano ormai per inerzia gli altri italiani ancora in gara: Marco Brioschi oggi &egrave; stato 45&deg; proprio davanti a Diocleziano Toia, mentre Matteo Casuccio ha concluso 59&deg;.  Domani aspetta i piloti una &ldquo;passeggiata&rdquo; di 1024 chilometri fino a Rosario &ndash; da dove lo scorso anno part&igrave; la Dakar &ndash; con una prova speciale di 298 chilometri. Edoardo Bauer

Lo spagnolo ha chiuso l'undicesima tappa in quarta posizione alle spalle di Jakes, Faria e Toby Price ma mantiene il comando

Dakar: Coma sempre leader 

SALTA &ndash; Non c&rsquo;&egrave; un attimo di respiro per i piloti impegnati nella Dakar. Dopo il giorno di riposo di sabato il susseguirsi di tappe terribili &egrave; stato incessante. L&rsquo;allucinante esperienza della tappa marathon boliviana, 400 chilometri di fesh fesh e pietre ieri, oggi le Ande da valicare e per le moto la prima met&agrave; di una nuova tappa marathon. Tanti chilometri, escursioni termiche terribili prima di affrontare la prova speciale, partita da Salinas Grandes a 3600 metri di altitudine. 371 chilometri per le moto, dirette al bivacco di Cachi dopo un ultimo &ldquo;gran premio della montagna&rdquo; a sfiorare i 5000 metri. Auto e camion, invece, sono arrivate a Salta, capoluogo dell&rsquo;omonima provincia, dove per i meccanici moto sar&agrave; una giornata di riposo.  Nessuno scossone particolare in classifica, con i primi piloti arrivati assieme al traguardo. La giornata &egrave; stata vinta da Joan Barreda, ma il capoclassifica Marc Coma ha controllato la situazione terminando di poco alle sue spalle, ma soprattutto guadagnando due minuti sul pi&ugrave; diretto inseguitore, il portoghese Paulo Goncalves, solo quinto al traguardo. Terzo posto per Ruben Faria e quarto per il sempre pi&ugrave; concreto Toby Price, i due preziosi alleati di Coma nella sua rincorsa al quinto titolo.  Ottima giornata oggi per Paolo Ceci, 17&deg; al traguardo e 14&deg; in generale.  Domani la seconda met&agrave; della tappa marathon riunir&agrave; le varie categorie a Termas de Rio Hondo, dopo una tappa di 523 chilometri. Due prove speciali scandiranno l&rsquo;impegno dei piloti, con rispettivamente 157 e 141 chilometri da percorrere. Edoardo Bauer

Il capoclassifica Marc Coma ha controllato la situazione terminando di poco alle sue spalle. Terzo posto per Ruben Faria. 17&deg; Paolo Ceci

Dakar: Barreda vince la 10a tappa

CALAMA &ndash; Neppure il tempo di recuperare la terribile tappa di ieri, dopo la quale tutti i team maggiori sono stati costretti a ricostruire completamente le moto, che oggi la Dakar ha imposto un&rsquo;altra tappa molto dura, che terminava nella ventosa e polverosa citt&agrave; mineraria di Calama, famosa per i 33 minatori rimasti intrappolati a 700 metri di profondit&agrave; nel 2010.  Dopo la debacle di ieri i piloti Honda sono tornati all&rsquo;attacco, piazzando Helder Rodrigues al primo posto seguito da Paulo Goncalves. Il portoghese ha rosicchiato 3&rsquo;40&rsquo;&rsquo; al capoclassifica Marc Coma, solo terzo oggi per un paio di errori di navigazione, uno a inizio tappa, uno nella fase conclusiva.  Nessun problema grave per il catalano, che mantiene la leadership con cinque minuti e mezzo sull&rsquo;avversario, mentre al terzo posto si mantiene il cileno Pablo Quintanilla, oggi nono.  Laia Sanz &egrave; sempre pi&ugrave; concreta e dopo le ultime, impossibili tappe &egrave; ottava assoluta in generale. Dopo lo sfortunato ritiro di ieri di Alessandro Botturi, il migliore degli italiani ancora in gara &egrave; diventato Paolo Ceci, risalito fino alla sedicesima posizione assoluta.  Al traguardo anche l&rsquo;eroico Diocleziano Toia, cos&igrave; come Marco Brioschi, mentre il fratello Alberto &egrave; stato costretto al ritiro ieri per un guasto alla moto.  Domani non sar&agrave; certo una giornata tranquilla: in programma c&rsquo;&egrave; infatti la seconda tappa marathon. Auto e camion arriveranno a Salta, in Argentina, dopo aver valicato le Ande al Paso de Jama. Le moto si dirigeranno invece al bivacco di Cachi, lo stesso dello scorso anno, dove non troveranno le assistenze. Edoardo Bauer

Dopo la debacle di ieri i piloti Honda sono tornati all&rsquo;attacco. Terzo Marc Coma, che per&ograve; mantiene la leadership. Ottava Laia Sanz, sedicesimo Paolo Ceci

Dakar: la 9a va a Rodrigues 

UYUNI &ndash; Dopo la giornata di riposo le moto sono ripartite questa mattina dirette in Bolivia, per la prima frazione dell&rsquo;impegnativa tappa marathon che si concluder&agrave; domani con il ritorno a Iquique. Sullo sfondo del bellissimo e famoso &ldquo;salar&rdquo; Paulo Goncalves ha fatto sua la prova speciale, precedendo di soli 14&rsquo;&rsquo; Marc Coma e di 30&rsquo;&rsquo; Matthias Walkner.  La spietata legge della Dakar non perdona ed oggi la sfortuna si &egrave; accanita contro il leader della classifica Joan Barreda che, in una caduta dopo 200 chilometri, ha rotto il manubrio della sua Honda. Incredibile come abbia perso solo sei minuti dal compagno di squadra, guidando con una mano sola per 120 chilometri e tenendo la frizione con l&rsquo;altra. E tutto questo proprio nel giorno in cui i piloti non troveranno i propri meccanici all&rsquo;arrivo e dovranno eseguire da soli la manutenzione al proprio mezzo. Barreda ricever&agrave; ovviamente un manubrio da un altro pilota Honda.  Prosegue la grande gara di Pablo Quintanilla, oggi quarto e che occupa la stessa posizione in generale alle spalle di Barreda, Coma e Goncalves. Il distacco tra i due battistrada si &egrave; dimezzato, sei minuti contro i dodici di due giorni fa e domani la battaglia ricomincia con una tappa di 808 chilometri, e due prove speciali &ndash; 472 e 30 chilometri &ndash; che termineranno nella celebre discesa della duna di Iquique, tre chilometri di pendenza mozzafiato che si gettano nell&rsquo;Oceano Pacifico.  Tredicesimo posto oggi per Alessandro Botturi, migliore dei piloti Yamaha factory, moto che sta evidenziando grossi problemi di ciclistica a fronte di un motore molto potente. Il "Bottu" &egrave; undicesimo in generale e ci piacerebbe vederlo gi&agrave; da domani nella top ten.  Trentaduesima posizione per Paolo Ceci, che &egrave; ventisettesimo in generale. Edoardo Bauer

Il leader della generale cade e rompe il manubrio ma riparte e guida con una sola mano. Tredicesimo Botturi, primo delle Yamaha

Dakar: Barreda ko nella 7a tappa

IQUIQUE &ndash; Ultima fatica prima del giorno di riposo, la sesta giornata della Dakar &egrave; approdata a Iquique, citt&agrave; mineraria affacciata sull&rsquo;Oceano Pacifico. Un lungo trasferimento di 322 chilometri ha portato i piloti alla prova speciale del giorno, 69 chilometri seguiti da un tratto di neutralizzazione e da un'altra speciale di 227. Colpita da un brutto terremoto lo scorso anno, Iquique ha voluto celebrare l&rsquo;arrivo della Dakar con un podio in citt&agrave;, dato che l&rsquo;importante centro accoglier&agrave; la carovana della Dakar nei prossimi tre giorni.  Partito per primo questa mattina in una tappa molto difficile, sia dal punto di vista della guida che della navigazione, Marc Coma &egrave; caduto dopo trecento metri, senza conseguenze fortunatamente, ma il catalano sapeva che questa non era la giornata per provare ad attaccare. Raggiunto via via dai piloti che partivano dietro, si &egrave; dovuto accontentare dell&rsquo;ottava posizione. La tappa &egrave; andata a Helder Rodrigues, che oggi ha attaccato a fondo su un terreno molto tecnico e sconnesso. Alle sue spalle, per poco pi&ugrave; di un minuto, l&rsquo;australiano Toby Price, vera rivelazione di questa Dakar che non lascia un attimo di respiro. Problemi invece per l&rsquo;altro rookie Matthias Walkner, che ha rotto il serbatoio posteriore e ha impiegato molto tempo a sistemare la sua KTM.  Paulo Goncalves invece non ha avuto problemi e ha fatto sua la terza posizione a 1&rsquo;42 da Rodrigues, precedendo Pablo Quintanilla, Stefan Svitko e il capoclassifica Joan Barreda.  Alessandro Botturi, dodicesimo, &egrave; stato anche oggi il migliore dei piloti Yamaha, moto che sta evidenziando un gap piuttosto elevato rispetto alle due case che stanno dominando la Dakar, Honda e KTM.  Paolo Ceci oggi ha tagliato il traguardo in venticinquesima posizione.  Domani per le moto sar&agrave; la giornata di riposo, mentre le auto si dirigeranno in Bolivia per la loro prima met&agrave; della tappa marathon. Si dorme un po&rsquo; di pi&ugrave;, si sistemano le moto, si riprendono le forze: la Dakar &egrave; solo a met&agrave; e la strada per Buenos Aires &egrave; ancora lunga&hellip; Edoardo Bauer

L'ultima tappa prima del giorno di riposo, ha registrato la caduta di Marc Coma, giunto comunque ottavo. Botturi &egrave; dodicesimo. Barreda mantiene il comando

Dakar: a Rodrigues la sesta tappa

Il gioco del gatto con il topo &egrave; iniziato. La Dakar ha raggiunto oggi Antofagasta per la quinta tappa e nella speciale di 458 chilometri Marc Coma e Joan Barreda non si sono certo risparmiati. Con il pilota Honda ad aprire la pista, al quattro volte vincitore della Dakar era necessario raggiungere l&rsquo;avversario e cercare di distanziarlo, ma se la prima cosa gli &egrave; riuscita dopo soli trenta chilometri, Barreda non lo ha lasciato scappare nel fesh fesh e nelle pietre che hanno caratterizzato la durissima tappa odierna.  Cos&igrave; Coma ha guadagnato 2&rsquo;16&rsquo;&rsquo; sul rivale, portandosi a dieci minuti in classifica generale. Domani le posizioni saranno invertite, con Coma che, dopo aver vinto oggi la sua prima tappa della Dakar 2015, avr&agrave; il ruolo di aprire la pista seguito da Barreda. Come ieri, al terzo posto ha chiuso il cileno Pablo Quintanilla, uno dei pochi in grado di mantenere il ritmo forsennato dei due battistrada, cos&igrave; come Stefan Svitko, pilota slovacco che alla Dakar &egrave; spesso uno dei migliori privati.  Viladoms e Faria hanno commesso un brutto errore di navigazione nella prima parte della giornata, recuperando posizioni nella seconda. Meglio &egrave; andata ai piloti Honda, che si sono piazzati dalla quinta all&rsquo;ottava posizione con Goncalves, Rodrigues e Israel.  Botturi &egrave; stato il migliore dei piloti Yamaha, ma la sua diciottesima posizione fa pensare che la moto non sia perfettamente a punto. &ldquo;Solo&rdquo; diciannovesima Laia Sanz, ma la pluricampionessa di trial, enduro e chi pi&ugrave; ne ha pi&ugrave; ne metta sta facendo una Dakar incredibile.  Paolo Ceci ha lasciato il ruolo di &ldquo;assistente&rdquo; dopo il ritiro del boliviano Salvatierra, che oggi non &egrave; partito per una frattura alla mano. Il modenese ha concluso 34&deg; e in generale &egrave; 30&deg;.  Bene i fratelli Marco e Alberto Brioschi, 53&deg; e 66&deg;, cos&igrave; come Diocleziano Toia, 78&deg;. Ieri purtroppo si &egrave; ritirato Francesco Catanese.  Domani si sale ancora a nord per arrivare a Iquique, dove finalmente i centauri potranno riposare per un&rsquo;intera giornata. 318 saranno i chilometri di speciale, con qualche chilometro delle rare dune di questa Dakar 2015. Edoardo Bauer &nbsp;

Ma Barreda non lo ha lasciato scappare nel fesh fesh e nelle pietre che hanno caratterizzato la durissima tappa odierna. Diciottesimo Alessandro Botturi

Dakar, Coma: buona la quinta!

Dal nostro inviato Edoardo Bauer   COPIAPO &ndash; 909 chilometri, le Ande da attraversare, il freddo dei 4800 metri del Paso San Francisco e il caldo torrido del Deserto di Atacama. Non &egrave; mancato nulla alla quarta tappa della Dakar, che ha lasciato l&rsquo;Argentina per approdare in Cile.  Nella speciale di 315 chilometri sono emersi chiaramente i valori in campo, quelli dei due piloti che con tutta probabilit&agrave; si giocheranno al vittoria. Juan Barreda e Marc Coma sono arrivati assieme al traguardo di Copiapo, quindi lo spagnolo della Honda ha &ldquo;succhiato&rdquo; due minuti al connazionale della KTM. Ottimo terzo il cileno Pablo Quintanilla, l&rsquo;unico che &egrave; riuscito a contenere il distacco in termini accettabili dai due fuoriclasse. Il vincitore di ieri, l&rsquo;austriaco Matthias Walkner, si &egrave; trovato questa mattina nell&rsquo;inaspettato ruolo di apripista, troppo per un quasi debuttante e infatti l&rsquo;ex campione del Mondo di Motocross MX3 si &egrave; perso assieme all&rsquo;altro rookie della KTM, l&rsquo;australiano Toby Price.  La lotta tra Honda e KTM si fa sempre pi&ugrave; serrata. Barreda comanda con 12 minuti su Coma, ma la Dakar&nbsp; &egrave; solo all&rsquo;inizio e queste sono solo le prime avvisaglie del duello che animer&agrave; le prossime tappe.  Buona prova oggi per Alessandro Botturi, undicesimo al traguardo, ma la pi&ugrave; sorprendente &egrave; stata Laia Sanz, ottava assoluta e dodicesima in generale.  I migliori della pattuglia italiana, oltre a Botturi, sono Paolo Ceci, ventottesimo, Marco Brioschi 53&deg; e il fratello Alberto 81&deg;. Domani si risale il Cile fino ad Antofagasta, per una grande classica tracciata in pieno Atacama. Ben 458 saranno i chilonetri di speciale, su una distanza totale della tappa di 697 chilometri.  La classifica della quarta tappa moto  1&nbsp; 002 - JOAN BARREDA BORT(ESP) HONDA CRF450RALLY 3h27m28s +00:00:00 --:--:-- 2&nbsp; 001 - MARC COMA(ESP) KTM 450 RALLY REPLICA 3h29m27s +00:01:59 --:--:-- 3&nbsp; 031 - PABLO QUINTANILLA(CHL) KTM 450 RALLY REPLICA 3h30m17s +00:02:49 --:--:-- 4&nbsp; 004 - JORDI VILADOMS(ESP) KTM 450 RALLY REPLICA 3h38m12s +00:10:44 --:--:-- 5&nbsp; 011 - RUBEN FARIA(PRT) KTM 450 RALLY REPLICA 3h38m23s +00:10:55 --:--:-- 6&nbsp; 022 - JAVIER PIZZOLITO(ARG) HONDA CRF 450 RALLY 3h38m57s +00:11:29 --:--:-- 7&nbsp; 014 - ALAIN DUCLOS(FRA) SHERCO TVS RTR 450 3h40m19s +00:12:51 --:--:-- 8&nbsp; 029 - LAIA SANZ PLA-GIRIBERT(ESP) HONDA CRF 450 RALLY 3h41m16s +00:13:48 --:--:-- 9&nbsp; 018 - STEFAN SVITKO(SVK) KTM 450 RALLY REPLICA 3h41m19s +00:13:51 --:--:-- 10&nbsp; 017 - MICHAEL METGE(FRA) YAMAHA WR450F 3h42m00s +00:14:32 --:--:-- 11&nbsp; 019 - ALESSANDRO BOTTURI(ITA) YAMAHA 450 YZF RALLY 3h42m20s +00:14:52 --:--:-- 12&nbsp; 007 - PAULO GONCALVES(PRT) HONDA CRF450RALLY 3h42m24s +00:14:56 --:--:-- 13&nbsp; 016 - DANIEL GOUET(CHL) HONDA CRF450RALLY 3h42m33s +00:15:05 --:--:-- 14&nbsp; 020 - RIAAN VAN NIEKERK(ZAF) KTM 450 RALLY REPLICA 3h43m45s +00:16:17 --:--:-- 15&nbsp; 009 - DAVID CASTEU(FRA) KTM 450 RALLY 3h44m08s +00:16:40 --:--:--  La classifica generale delle moto  1&nbsp; 002 - JOAN BARREDA BORT(ESP) HONDA CRF450RALLY 13h10m33s +00:00:00 2&nbsp; 001 - MARC COMA(ESP) KTM 450 RALLY REPLICA 13h23m22s +00:12:49 3&nbsp; 007 - PAULO GONCALVES(PRT) HONDA CRF450RALLY 13h31m02s +00:20:29 4&nbsp; 011 - RUBEN FARIA(PRT) KTM 450 RALLY REPLICA 13h33m38s +00:23:05 5&nbsp; 004 - JORDI VILADOMS(ESP) KTM 450 RALLY REPLICA 13h35m24s +00:24:51 6&nbsp; 031 - PABLO QUINTANILLA(CHL) KTM 450 RALLY REPLICA 13h41m15s +00:30:42 7&nbsp; 026 - TOBY PRICE(AUS) KTM 450 RALLY REPLICA 13h42m38s +00:32:05 8&nbsp; 027 - MATTHIAS WALKNER(AUT) KTM 450 RALLY REPLICA 13h44m01s +00:33:28 9&nbsp; 014 - ALAIN DUCLOS(FRA) SHERCO TVS RTR 450 13h47m04s +00:36:31 10&nbsp; 005 - HELDER RODRIGUES(PRT) HONDA CRF450RALLY 13h49m38s +00:39:05 11&nbsp; 018 - STEFAN SVITKO(SVK) KTM 450 RALLY REPLICA 13h51m00s +00:40:27 12&nbsp; 029 - LAIA SANZ PLA-GIRIBERT(ESP) HONDA CRF 450 RALLY 13h58m35s +00:48:02 13&nbsp; 009 - DAVID CASTEU(FRA) KTM 450 RALLY 13h59m29s +00:48:56 14&nbsp; 017 - MICHAEL METGE(FRA) YAMAHA WR450F 14h00m27s +00:49:54 15&nbsp; 019 - ALESSANDRO BOTTURI(ITA) YAMAHA 450 YZF RALLY 14h00m53s +00:50:20  &nbsp;  

La lotta tra Honda e KTM si fa sempre pi&ugrave; serrata. Botturie &egrave; 11&deg;, Laia Sanz all'ottavo posto

Dakar: Barreda su Coma nella tappa 4

CHILECITO &ndash; Dopo la massacrante tappa di ieri, la Dakar ha fatto nuovamente rotta verso nord per raggiungere Chilecito, alla base delle Ande che verranno attraversate domani.  Una tappa di minore intensit&agrave; rispetto a quella di ieri, che ha permesso ai piloti di godere fantastici paesaggi tra piste di terra rossa e stretti canyon. La sorpresa della giornata &egrave; venuta dalla vittoria di Matthias Walkner: il ventottenne austriaco, gi&agrave; campione del mondo di motocross MX3, &egrave; al suo secondo rally dopo il debutto in Marocco lo scorso ottobre e pu&ograve; gi&agrave; fregiarsi di una vittoria di tappa alla Dakar.  Ha preceduto di quaranta secondi il suo capitano Marc Coma, che dopo i problemi di ieri ha iniziato la strada del recupero su Joan Barreda. Lo spagnolo della Honda, dal canto suo, non ha concesso molto al rivale, solo poco pi&ugrave; di un minuto. Quarto posto per l&rsquo;altra rivelazione della Dakar 2015, l&rsquo;australiano Toby Price che si sta perfettamente adattando alle pesanti moto utilizzate alla Dakar. Poco secondi dietro troviamo Paulo Goncalves, che ha preceduto la Sherco di Alain Duclos.  Giornata decisamente migliore per Alessandro Botturi: dopo essere svenuto ieri alla fine della speciale, oggi il bresciano ha avuto problemi solo con la polvere, non potendo ovviamente esprimersi al massimo. Alessandro ha comunque ottenuto il quattordicesimo posto e speriamo raggiunga presto la top ten, dove i piloti partono a 2 minuti l&rsquo;uno dall&rsquo;altro. 39&deg; posto per Paolo Ceci, impegnato come lo scorso anno a fare da &ldquo;guardaspalle&rdquo; al boliviano Salvatierra. Barreda (nella foto) guida la generale con 5 minuti sul compagno nel team HRC, Paulo Goncalves, mentre Walkner &egrave; terzo per pochi secondi davanti a Coma. Domani la Dakar emigra in Cile, attraverso il Paso de San Francisco a 4800 metri. 315 i chilometri di speciale, che porteranno a Copiapo, in pieno Deserto di Atacama. Edoardo Bauer 

Secondo posto per Marc Coma che inizia a recuperare ed &egrave; terzo assoluto. Quattordicesimo oggi Alessandro Botturi, primo degli italiani

Dakar: la terza tappa &egrave; di Walkner

Se la prima tappa di ieri della Dakar &egrave; stata solo un piccolo assaggio di quello che aspetta i piloti nelle prossime due settimane, oggi la 37a Dakar &egrave; decisamente entrata nel vivo con la speciale pi&ugrave; lunga dell&rsquo;edizione 2015: 518 chilometri, da Villa Carlos Paz a San Juan, che nell&rsquo;ultima parte si sono rivelati un vero e proprio inferno, proponendo alcune soprese importanti.  La tappa &egrave; stata vinta da Joan Barreda, che ha rifilato ben 6 minuti al compagno di Team Paulo Goncalves, in una giornata decisamente favorevole per il Team Honda HRC.  Terzo posto per la prima delle KTM, quella di Ruben Faria che non sembra risentire troppo della frattura alla clavicola che lo aveva messo fuori gioco a inizio novembre.  Il vincitore di ieri, Sam Sunderland, ha visto infrangersi le speranze di una buona Dakar perdendo due ore dopo essersi perso, ma quello che ha rischiato ancora di pi&ugrave; &egrave; stato Marc Coma: a 60 chilometri dalla fine gli si &egrave; rotta la mousse del pneumatico posteriore, costringendolo a terminare la speciale ad andatura ridotta. Il campione uscente &egrave; riuscito a limitare i danni con un ritardo di dodici minuti, ma le cose avrebbero potuto andare molto peggio per lui. Dietro a Faria hanno terminato le tre KTM di Jordi Viladoms e dei due piloti semiufficiali Toby Price e Matthias Walkner.  Barreda &egrave; passato al comando della classifica con 4 minuti su Goncalves e 10 su Faria. Giornata ancora difficile per il nostro Alessandro Botturi. Il bresciano &egrave; caduto battendo la testa ed ha impiegato del tempo per rimettersi in sesto e ripartire. Sua la diciottesima posizione. Paolo Ceci ha tagliato il traguardo in 35^ posizione. La terza tappa di domani porter&agrave; la Dakar ancora pi&ugrave; a nord, a Chilecito: 657 chilometri totali, 220 dei quali di prova speciale.  Edoardo Bauer

Tante le sorprese nella speciale pi&ugrave; lunga del rally: Coma ha perso dieci minuti, Sunderland si &egrave; perduto, Botturi &egrave; caduto ma &egrave; ripartito

Dakar: Barreda vince la 2a tappa

Le lunghe e stressanti giornate delle verifiche sono finalmente terminate ed oggi la Dakar 2015 ha lasciato Buenos Aires per la prima tappa. Nulla di impegnativo, una velocissima speciale di 175 chilometri e tanto, tanto asfalto per raggiungere il bivacco di Villa Carlos Paz, a pochi chilometri da Cordoba.  Primo vincitore del 2015 &egrave; Sam Sunderland, inglese residente a Dubai, giovane pilota su cui KTM punta molto. Dopo aver vinto la sua prima tappa alla Dakar lo scorso anno, ma in sella alla Honda, quest&rsquo;anno ha voluto aprire le danze sfruttando la sua velocit&agrave; e precedendo di soli cinque secondi il portoghese Paulo Goncalves. Distacchi ovviamente ridotti in una speciale che era poco pi&ugrave; che un lungo prologo, con il campione uscente Marc Coma terzo al traguardo staccato di poco pi&ugrave; di un minuto. Joan Barreda, uno dei pi&ugrave; determinati a provare a detronizzare Coma, ha chiuso subito alle sue spalle davanti alla Sherco di Alain Duclos. Si ripropone quindi l&rsquo;atteso duello KTM/Honda, con i primi quattro al traguardo alternati tra le due marche.  Ottima prova per Matthias Walkner, ex campione del Mondo di motocross MX3, al suo debutto alla Dakar. Altrettanto ottima la prova di Laia Sanz, diciassettesima al traguardo. Alessandro Botturi, nella sua nuova avventura con Yamaha, &egrave; partito molto guardingo, terminando ventisettesimo. Domani la bussola sar&agrave; puntata su San Juan e si comincia a fare sul serio con una speciale di 518 chilometri.  Edoardo Bauer  &nbsp;  DAKAR RALLY, Prima tappa, 04/01/2015 Classifica generale moto 1. Sam Sunderland - KTM - 1&rsquo;18&rdquo;57 2. Paulo Goncalves - Honda - +5&rdquo; 3. Marc Coma - KTM - +1&rsquo;12&rdquo; 4. Joan Barreda Bort - Honda - +1&rsquo;41&rdquo; 5. Alain Duclos - Sherco - +2&rsquo;08&rdquo; 6. Jeremias Israel Esquerre - Honda - +2&rsquo;16&rdquo; 7. David Casteu - KTM - +2&rsquo;36&rdquo; 8. Matthias Walkner - KTM - +2&rsquo;42&rdquo; 9. Pablo Quintanilla - KTM - +2&rsquo;58&rdquo; 10. Ruben Faria - KTM - +3&rsquo;02&rdquo; 27. Alessandro Botturi - Yamaha - +6&rsquo;35&rdquo; 34. Paolo Ceci - KTM - +9&rsquo;34    &nbsp;  &nbsp;

La KTM punta molto sull&rsquo;inglese, che precede Goncalves e Coma. Botturi 27&deg;, Ceci 34&deg; 

Dakar: tappa 1 a Sunderland

L&rsquo;undicesima tappa della Dakar, da Antofagasta a El Salvador, poteva forse essere l&rsquo;ultima occasione per Joan Barreda per attaccare Marc Coma. Ma al pilota Honda toccava l&rsquo;ingrato compito di partire per primo, dopo la vittoria nella decima tappa, in una prova speciale interminabile di 605 chilometri, con al suo interno tutti i tratti tipici del Deserto di Atacama: dune, pietre, fesh fesh, &ldquo;rios&rdquo;.  Nel suo estremo tentativo di mettere pressione a Coma, Barreda &egrave; caduto a circa met&agrave; speciale, rompendo la strumentazione. Per questo non gli &egrave; rimasto altro da fare che accodarsi al rivale fino a fine tappa. Marc Coma ha cos&igrave; vinto la sua terza tappa di quest&rsquo;anno, nonostante una piccola caduta a inizio speciale, con quasi tre minuti su Cyril Despres e cinque e mezzo su Olivier Pain. Solo quinto Barreda, dietro a Viladoms, lasciando a Coma un vantaggio di oltre otto minuti.  Il tre volte vincitore della Dakar comanda la classifica, a due tappe dal termine, con un rassicurante vantaggio di 52 minuti, mentre Jordi Viladoms, terzo, deve guardarsi dagli attacchi di Pain, Rodrigues e Despres che non hanno un distacco incolmabile per ambire all&rsquo;ultimo gradino del podio.  Paolo Ceci ha chiuso oggi al sedicesimo posto ed &egrave; ventesimo in generale. Alla conclusione della Dakar mancano ora due tappe, cominciando da quella di domani, la El Salvador-La Serena e arrivando sabato a Valparaiso. Per domani sono in programma 699 chilometri, 349 dei quali di prova speciale, con partenza piuttosto tardi per evitare la &ldquo;Camanchaca&rdquo;, la nebbia che avvolge tutte le mattine le dune dell&rsquo;Atacama.  Edoardo Bauer

Barreda cade e rompe la strumentazione. Il leader consolida il vantaggio

Coma sempre pi&ugrave; solo

Se la Dakar procede tutto sommato senza grossi scossoni, la via verso Valparaiso &egrave; ancora lunga e ogni giorno di gara sembra segnato da un ritiro eccellente. Marted&igrave; era stata la volta di Duclos, quarto in generale, ieri &egrave; toccato a Jeremia Israel, il pilota cileno rivelazione di questa Dakar che aveva rilevato il posto del franco-maliano in classifica. Il pilota della Speedbrain &egrave; stato centrato dall&rsquo;auto di uno spettatore ed ha distrutto la moto, procurandosi varie contusioni e una frattura alla spalla.  Joan Barreda dal canto suo, dopo essere stato penalizzato ieri sera di 15&rsquo; per eccesso di velocit&agrave; in una zona controllata, partendo dalla decima posizione ha macinato parecchi avversari vincendo la sua quarta tappa.&nbsp; Nelle due speciali, di complessivi 446 chilometri, previste nella tappa Iquique-Antofagasta, lo spagnolo ha preceduto di ben otto minuti il compagno di squadra Helder Rodrigues, mentre al terzo posto ha concluso Cyril Despres a 9&rsquo;40&rsquo;&rsquo;. Marc Coma &egrave; quinto dietro a Olivier Pain, lascia a Barreda undici minuti e mezzo ma nella generale non cambia molto: il tre volte vincitore della Dakar conserva un vantaggio di 44 minuti sul giovane e arrembante connazionale, e di due ore su Jordi Viladoms per un podio virtuale tutto spagnolo.  Paolo Ceci, quindicesimo di tappa, &egrave; risalito al 19&deg; posto assoluto. Problemi meccanici oggi per Laia Sanz, che &egrave; arrivata al traguardo solo in 54&deg; posizione, oltre due ore dopo Barreda. In generale la fortissima spagnola &egrave; scesa dalla sedicesima alla diciannovesima posizione.  Domani la carovana della Dakar lascia Antofagasta per El Salvador e la giornata potrebbe essere decisiva: sono infatti 749 i chilometri complessivi, con una speciale d&rsquo;altri tempi di 605 chilometri.  Edoardo Bauer  &nbsp;  Classifica tappa 10  1. Joan Barreda&nbsp; 04:42&rsquo;00&nbsp; ESP&nbsp; HONDA&nbsp; TEAM HRC  2. Helder Rodrigues&nbsp; +08&rsquo;00&nbsp; POR&nbsp; HONDA&nbsp; TEAM HRC  3. Cyril Despres&nbsp; +09&rsquo;40&nbsp; FRA&nbsp; YAMAHA&nbsp; Yamaha Racing  4. Olivier Pain&nbsp; +11&rsquo;11&nbsp; FRA&nbsp; YAMAHA&nbsp; Yamaha Racing  5. Marc Coma&nbsp; +11&rsquo;26&nbsp; ESP&nbsp; KTM&nbsp; KTM Red Bull Rally Factory  6. Kuba Przygonski&nbsp; +15&rsquo;08&nbsp; POL&nbsp; KTM&nbsp; KTM Rally Factory  7. Stefan Svitko&nbsp; +15&rsquo;14&nbsp; SLO&nbsp; KTM&nbsp; Oraving Slovnaft Team  8. Javier Pizzolito&nbsp; +16&rsquo;58&nbsp; ARG&nbsp; HONDA&nbsp; TEAM HRC  9. Ivan Jakes&nbsp; +18&rsquo;17&nbsp; SLO&nbsp; KTM&nbsp; Nad Ress Adventure  10. Daniel Gouet&nbsp; +19&rsquo;21&nbsp; CHI&nbsp; HONDA&nbsp; Tamarugal Honda Racing XC Rally Team  &nbsp;  Classifica generale  1. Marc Coma&nbsp; 41:48&rsquo;33&nbsp; ESP&nbsp; KTM&nbsp; KTM Red Bull Rally Factory  2. Joan Barreda&nbsp; +44&rsquo;10&nbsp; ESP&nbsp; HONDA&nbsp; TEAM HRC  3. Jordi Viladoms&nbsp; +02:02&rsquo;03&nbsp; ESP&nbsp; KTM&nbsp; KTM Red Bull Rally Factory  4. Olivier Pain&nbsp; +02:16&rsquo;12&nbsp; FRA&nbsp; YAMAHA&nbsp; Yamaha Racing  5. Helder Rodrigues&nbsp; +02:21&rsquo;16&nbsp; POR&nbsp; HONDA&nbsp; TEAM HRC  6. Cyril Despres&nbsp; +02:28&rsquo;27&nbsp; FRA&nbsp; YAMAHA&nbsp; Yamaha Racing  7. Kuba Przygonski&nbsp; +02:29&rsquo;15&nbsp; POL&nbsp; KTM&nbsp; KTM Rally Factory  8. Daniel Gouet&nbsp; +03:05&rsquo;54&nbsp; CHI&nbsp; HONDA&nbsp; Tamarugal Honda Racing XC Rally Team  9. Stefan Svitko&nbsp; +03:33&rsquo;07&nbsp; SLO&nbsp; KTM&nbsp; Oraving Slovnaft Team  10. David Casteu&nbsp; +03:41&rsquo;54&nbsp; FRA&nbsp; KTM&nbsp; Team Casteu  &nbsp;  OGGI&nbsp;  Tappa 11: Antofagasta &ndash; El Salvador  Collegamento: 144 km  Speciale: 605 km  Totale: 749 km

Dakar: tappa 10 a Barreda (penalizzato)

Finalmente la Dakar arriva a Salta, sede del giorno di riposo. Ad oggi sono state sei tappe massacranti, ben pi&ugrave; dello standard di questi ultimi cinque anni in sudamerica. Caldo altitudine, chilometraggi aumentati, percorsi estremi, a Salta i piloti sono arrivati decimati, venerd&igrave; mattina sono partite per la sesta giornata 87 moto sulle 174 che hanno preso il via da Rosario. 19 i quad al via della giornata sui 40 originali&hellip; Nella giornata funestata dalla notizia della morte del motociclista belga Eric Palante, il vincitore della giornata &egrave; Alain Duclos, il pilota franco-maliano che ha regalato a Sherco la seconda vittoria in questa Dakar. La marca francese sta sorprendendo come vera outsider in un duello che alla vigilia sembrava riservato a KTM, Honda e Yamaha. Distacchi molto contenuti oggi, al contrario della tappa di ieri, con i primi cinque in meno di tre minuti. Dietro a Duclos hanno concluso Marc Coma, Michael Metge, Joan Barreda e Cyril Despres, quattro marche diverse nelle prime cinque piazze. La notizia saliente della giornata &egrave; il ritiro di Francisco &ldquo;Chaleco&rdquo; Lopez, caduto nel greto di un fiume al chilometro 211 della prima prova speciale. Nessuna conseguenza per il pilota cileno, che occupava la terza posizione in classifica generale, ma moto distrutta: la Dakar perde un altro protagonista. La classifica &egrave; sempre comandata da Marc Coma, che dopo il favoloso exploit di ieri conduce con un vantaggio di 42 minuti su Joan Barreda e di un&rsquo;ora su Alain Duclos. Seguono Jordi Viladoms e il sempre pi&ugrave; consistente pilota cileno Jeremias Israel: sar&agrave; lui l&rsquo;erede di Chaleco? Paolo Ceci ha concluso 22&deg; ed &egrave; 26&deg; in generale. Ora ai piloti spetta un meritato giorno di riposo, nel bel bivacco di Salta, prima di riprendere il cammino verso la Bolivia, con due tappe riservate solo a moto e quad. Edoardo Bauer  &nbsp;  

Lo spagnolo della KTM guida la generale al termine della prima settimana 

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