Un palmares di tutto rispetto quella di Paolo Ceci: 14 volte campione italiano Rally, vincitore di un titolo europeo, ha partecipato 5 volte alla Dakar, di cui una come pilota ufficiale HRC nel 2016. Nel 2018 Paolo si &egrave; aggiudicato l&rsquo;Africa Eco Race con la KTM 450 Rally.  E ora il pilota romagnolo &egrave; pronto a tornare in azione alla Dakar, anche se con un ruolo diverso: sar&agrave; il navigatore di &nbsp;Khalifa Al-Attiyah su un Can Am Maverick X3. Il suo pilota &egrave; il fratello di Nasser Al-Attiyah, il vincitore di tre Dakar in auto.  &ldquo;Se buon sangue non mente, possiamo puntare ad un bel risultato&rdquo;, ci dice Paolo Ceci.    Il passaggio alle quattro ruote   Quando e perch&eacute; hai deciso di passare alle quattro ruote?  &ldquo;Nel 2019 ho disputato l&rsquo;Africa Eco Race con un Polaris RSR 1000, per correre insieme a mia moglie, ma &egrave; stato un disastro&hellip; abbiamo avuto un mucchio di noie tecniche, anche se alla fine siamo riusciti ad arrivare al traguardo, come ho sempre fatto finora in tutte le mie gare&rdquo;.  E l&rsquo;idea di questa Dakar com&rsquo;&egrave; nata?  &ldquo;In realt&agrave; non pensavo di farla. Quest&rsquo;anno sono stato fermo e per il 2021 pensavo semmai di rifare l&rsquo;Africa Eco Race, che per&ograve; &egrave; stata annullata per il COVID. Poi mi &egrave; arrivata la chiamata come navigatore di Khalifa Al-Attiyah, e non ci ho pensato due volte&rdquo;.  La tua ultima Dakar &egrave; stata nel 2016. Perch&eacute; avevi deciso di passare all&rsquo;Africa Eco Race?  &ldquo;Un po&rsquo; per tornare alla sabbia africana, che alla Dakar mancava, e un po&rsquo; perch&eacute; ho voluto accettare la sfida di correre con la nuova Africa Twin 1000 che non avrebbe potuto correre alla Dakar. Nel 2017 sono stato in posizione di podio fino a quando non sono incappato in un problema tecnico. L&rsquo;anno dopo sono riuscito a vincere&rdquo;.  E ora l&rsquo;Arabia Saudita&hellip;  &ldquo;Non ci sono mai stato e non conosco ancora neanche il mio copilota, quindi sar&agrave; tutto nuovo per me... Per&ograve; lo conoscer&ograve; gi&agrave; il 19 dicembre, perch&eacute; parteciperemo insieme anche alle ultime due prove del Mondiale Baja proprio in Arabia Saudita, la Hail Baja 1 e 2. Poi mi viene un po&rsquo; da ridere, perch&eacute; dovremo parlare inglese, io lo parlo benino ma non da professore, e lui lo parler&agrave; da qatariota&hellip; male che vada ci capiremo a gesti!&rdquo;  Senza abbandonare le moto...   E le due ruote?  &ldquo;Lavoro sempre per la FMI, come responsabile tracciatore dei percorsi del campionato italiano Motorally, e per quest&rsquo;anno abbiamo ancora una prova, in Sardegna, dove a breve andr&ograve; ad effettuate l&rsquo;ultimo controllo del percorso.   &quot;E poi sono promotore di un trofeo di Enduro, organizzato in Emilia Romagna, il Trofeo RCM Enduro Sport. E&rsquo; partito in sordina, rivolto agli amatori e a chi si avvicina alle gare per la prima volta, &egrave; si chiuso con la lista d&rsquo;attesa&rdquo;, conclude Paolo Ceci.  KTM, da brutto anatroccolo a cigno della MotoGP  &nbsp; 

<p>&quot;Sar&agrave; il mio debutto in Arabia Saudita. Non conosco ancora neanche il mio pilota&quot;, dice il 14 volte campione di motorally navigher&agrave; Khalifa Al-Attiyah su un Can Am Maverick X3</p> 

Paolo Ceci far&agrave; la Dakar da navigatore

        Il campionato italiano Motorally si prepara a prendere il via il 17 marzo a Massa Marittima, in provincia di Lucca, mentre il tricolore Raid TT inizier&agrave; il 3 maggio a Bussi sul Tirino, presso Pescara. La novit&agrave; del 2019 sar&agrave; la messa in onda, su Automototv, di una trasmissione televisiva dedicata al Motorally. In vista dell&rsquo;inizio della stagione, la Federazione Motociclistica Italiana ha ospitato a Roma una riunione tra lo staff tecnico del Campionato Italiano Motorally e Raid TT, il promoter Rally Managing Group &nbsp;e i cinque moto club organizzatori. &nbsp;"Sono da sempre un grande appassionato di Motorally, &egrave; la disciplina in cui ho gareggiato e che mi ha regalato molte emozioni&rdquo;, ha detto Giovanni Copioli, Presidente FMI. &ldquo;Vedere, quindi, una forte unione di intenti tra tutti gli addetti ai lavori mi entusiasma. Cercheremo di coinvolgere sempre di pi&ugrave; i giovani piloti per trasmettere il fascino di questa disciplina, che vede i nostri atleti protagonisti anche a livello internazionale. Inoltre, come avviene anche nelle altre specialit&agrave;, continueremo a dare priorit&agrave; alla sicurezza. Rivolgo un grande in bocca al lupo a tutti per una stagione sportiva ricca di soddisfazioni&rdquo;. I DETTAGLI DEL RALLY - Paolo Ceci, tracciatore ufficiale dei campionati Motorally e Raid TT, ha spiegato come predisporre il percorso di gara, suggerendo di creare un tracciato misto, con qualche passaggio tecnico ma mai estremo, considerando le diverse cilindrate di moto che parteciperanno. Carlo Rivellini, responsabile sanitario, ha ricordato che il suo team si compone di tre medici in moto e un infermiere, e ha ribadito l&rsquo;importanza di mantenere in sicurezza la gara, gli obblighi che si hanno nei confronti dei piloti, del 118 locale e dell&rsquo;importanza di avere un mezzo 4x4 per intervenire tempestivamente. STRUMENTAZIONE GRATIS PER LE NUOVE LEVE - Ulteriore argomento di interesse, &egrave; stata la strumentazione da fornire a titolo gratuito alle nuove leve della disciplina. Nel corso di ogni appuntamento stagionale, il Moto Club organizzatore decider&agrave; chi equipaggiare gratuitamente - tra sei giovanissimi che per la prima volta si cimenteranno nel Motorally - con tre strumentazioni analogiche e altrettante digitali. Il calendario del campionato italiano Motorally 17 marzo - Massa Marittima (Grosseto) 4 maggio -&nbsp; Bussi sul Tirino (Pescara) 5 maggio - Bussi sul Tirino (Pescara) 9 giugno - Spello (Perugia) 6 luglio - Lorica (Cosenza) 7 luglio -&nbsp; Lorica (Cosenza) 7 settembre - M.C. Comunanza 8 settembre - M.C. Comunanza Il calendario del campionato italiano Raid TT  3-5 maggio - Bussi sul Tirino (Pescara) 5-7/ luglio - &nbsp;Lorica (Cosenza)       

Paolo Ceci ha suggerito di creare un tracciato misto, con qualche passaggio tecnico ma mai estremo, considerando le diverse cilindrate di moto che parteciperanno.

Paolo Ceci traccia il Motorally

        L&rsquo;Africa Eco Race prender&agrave; ufficialmente il via domani &ndash; 28 dicembre &ndash; con le operazioni preliminari a Mentone. Ma per i piloti italiani c&rsquo;&egrave; stata la pre-partenza, alla Fiera di Verona, sotto l&rsquo;egida del Motor Bike Expo. Numeroso il pubblico che, nonostante le temperature rigide, ha voluto salutare Alessandro Botturi, Franco Picco, Maurizio Cecconi, Simone Agazzi, Giovanni Moretto, Enrico Peronato, Giampietro Dal Ben, Enzo Tracanzan e Valdimiro Brezzi, presenti insieme agli equipaggi auto e SSV. Al via con un Polaris 1000 Turbo Paolo Ceci e Sara Bioli, entrambi ansiosi di dimostrare prima di tutto a loro stessi e poi a tutti i loro fans che cosa saranno in grado di fare, per la prima volta fianco a fianco in una gara che attraverser&agrave; Marocco, Mauritania e Senegal. UN MUSEO ALL'APERTO - All'interno del piazzale della Fiera &egrave; stato montato un vero e proprio bivacco e il Moto Club U.S. Leonessa 1903 ha esposto oltre alla Husqvarna di Maurizio Cecconi anche due BMW storiche, che hanno corso alla Dakar degli anni Ottanta oltre ad una Kawasaki partita nel 1992 e 1993 per la Parigi Citt&agrave; del Capo e la Dakar, l'ultima in Algeria, oltre ad una straordinaria Gilera RC600. I CONSIGLI DI METGE - Presente anche Ren&egrave; Metge, tre volte vincitore della Dakar in auto: oggi 77enne, il francese &egrave; rimasto affascinato e si &egrave; lasciato catturare da tutti i piloti italiani come Ciro De Petri, che ne hanno approfittato per farsi svelare qualche cosa di pi&ugrave; sul terreno di gara, sulle speciali e sui segreti per affrontare al meglio questa nuova edizione della gara organizzata da Jean Louis Schlesser. L'Africa Eco Race partir&agrave; dal Principato di Monaco domenica 30 dicembre e la prima speciale si correr&agrave; il 1&deg; gennaio da Nador, in Marocco.        

Alessandro Botturi, Franco Picco, Maurizio Cecconi e gli altri piloti italiani pronti per la sfida africana alla pre-partenza di Verona

Africa Eco Race: Italia al via

        Dopo la tensione dei giorni dell&rsquo;Africa Eco Rally, Paolo Ceci pu&ograve; finalmente lasciarsi andare. Ha vinto, e lo ha fatto alla grande, dominando per tutta la gara e portandosi al traguardo con quasi un&rsquo;ora e mezzo di vantaggio sul suo primo rivale, Anjos Oliveira (leggi qui). Paolo Ceci ha festeggiato nella sua Sassuolo, allo Sporting Club, insieme al Team Cross Parts al completo con Walter Dalamasso, compagno di squadra in questa edizione, Carlo Seminara, Francesco Catanese e&nbsp;Oriol Mena, e poi i suoi sostenitori. Nella serata Paolo Ceci ha ripercorso le tappe salienti di questa epica gara che ricalca i percorsi della mitica Parigi-Dakar e facendo con un confronto con l'attuale Dakar in Sud America. Diverse sono state le testimonianze dei piloti italiani che hanno partecipato alla maratona africana con Simone Agazzi e Paolo Caprioni in moto e la coppia Stefano Pelloni e Gianluca Crociani alla guida di un SSV. Durante la serata &egrave; stato consegnato un riconoscimento da parte di Avis a Paolo Ceci quale testimonal, per ricordare a tutti quanto sia importante la donazione del sangue non solo nella vita quotidiana ma anche in quella sportiva.&nbsp; I programmi - Il responsabile nazionale Motorally FMI Antonio Assirelli ha presentato il programma 2018, dove Paolo Ceci &egrave; tracciatore dei percorsi dallo scorso anno.&nbsp; Ceci sar&agrave; impegnato su svariati fronti iniziando con il corso da tecnico federale FMI&nbsp; per poi continuare con la tracciatura di tutto il campionato italiano motorally Raid TT e la partecipazione a gare internazionali. Il fascino dell&rsquo;Africa - &ldquo;La partecipazione all&rsquo;Africa Rally dello scorso anno &egrave; servita per capire com&rsquo;era la gara&rdquo;, ha detto Ceci. &ldquo;Questa volta prima di partire mi sono dedicato molto alla preparazione, dopo l&rsquo;italiano rally ho fatto tanta bici e tanta moto. Sapevo di poter contare su un mezzo all&rsquo;altezza e ho strutturato la squadra in modo di non disperdere energie. Sono partito determinato e il risultato &egrave; arrivato", spiega Ceci, che ha corso e vinto con una KTM. &ldquo;La sabbia della Mauritania &egrave; stata particolarmente impegnativa&rdquo;, ricorda Ceci. &ldquo;E&rsquo; tutta bianca, e non cambia mai colore. Fai fatica a riconoscere i punti dove &egrave; pi&ugrave; soffice. Le dune non sono altissime, ma la moto di punto in bianco sprofonda, l&rsquo;unica &egrave; saltare gi&ugrave; al volo, piegare la moto da una parte e dall&rsquo;altra e ripartire&rdquo;. Perch&eacute; vale la pena correre l&rsquo;Africa Rally? &ldquo;Io ho fatto cinque Dakar sudamericane e posso dire che l&rsquo;Africa ha un fascino indescrivibile: rispetto a correre in Sudamerica, ripercorrendo le tracce dell&rsquo;antica Parigi-Dakar ti sembra di tornare indietro nel tempo e ti senti come i pionieri di una volta, quando correvano con la bussola e la cartina&rdquo;, conclude Paolo Ceci.       

'Rispetto alla Dakar in Sudamerica, ti sembra di tornare indietro nel tempo e ti senti come i pionieri di una volta, che correvano con la bussola e la cartina', dice il vincitore dell'Africa Rally

Paolo Ceci: 'L’Africa ha un fascino indescrivibile'

        Paolo Ceci ha conquistato la vittoria alla decima edizione dell&rsquo;Africa Eco Race, il rally raid che si svolge ogni anno in Africa, su quelle che furono le rotte della Parigi-Dakar. In sella alla sua KTM, il pilota modenese si &egrave; imposto con 1 h 26&rsquo;&rsquo; di vantaggio su Anjos Oliveira. Un sogno che si avvera - &ldquo;Felice , soddisfatto, stanco, riconoscente, orgoglioso e mille altri aggettivi mi passano per la testa in questo incredibile momento&rdquo;, sono le parole di Paolo Ceci dal suo profilo social. &ldquo;Un sogno che si avvera, frutto di sacrifici, tanta determinazione, tanta volont&agrave; e tante persone che mi sono state vicine e mi hanno aiutato e sostenuto sempre. &ldquo;Per prima sicuramente mia moglie Sara che mi ha sostenuto, aiutato, incoraggiato e sopportato non solo durante questi 15 giorni ma tutto l&rsquo;anno durante gli allenamenti e tutti i preparativi. Sara &egrave; stata fantastica anche nel tenere tutti informati attraverso i comunicati stampa, i social ed &egrave; stata l&rsquo;anima del team occupandosi di tutta la logistica, preparazione del bivacco e di ogni minimo particolare fondamentale per il raggiungimento di questo straordinario risultato. &ldquo;Grazie a Valter Piani che si &egrave; preso cura meticolosamente della mia moto lavorando con grande precisione. Grazie al Team Crossparts per aver creduto nella mia determinazione e nella mia voglia di portare a casa questo traguardo. Grazie a tutti i miei sponsor che mi hanno permesso di essere qui a lottare per la vittoria. E grazie di cuore a tutti i parenti, amici e tifosi che mi hanno scritto e sostenuto trasmettendomi la carica fondamentale per affrontare una gara cos&igrave; impegnativa&rdquo;. Ecco come sono andate le ultime tappe. Day 9 &ndash; Amodjar/Amodjar - 486 km  Paolo Ceci si classifica 4&deg; di tappa e continua a rimanere in testa alla classifica generale. La vittoria va infatti a Pal Anders Ullevaseter, il vincitore della scorsa edizione con Simone Agazzi ottimo secondo. Terzo di giornata Luis Miguel Anjos Oliveira. Decimo Franco Picco. &ldquo;Oggi &egrave; stata una bella tappa impegnativa, dopo il CP2 io Oliveira e Agazzi abbiamo affrontato la seconda parte della speciale insieme mantenendo un buon passo senza esagerare perch&eacute; era veramente difficile come guida", scrive Paolo Ceci dal suo profilo social. "Ho aperto la strada per quasi tutto il tempo peccato che verso la fine abbia avuto un problema alla sella della moto e proprio per questo che a 1 km dall&rsquo;arrivo in un passaggio pietroso ho fatto una brutta caduta, niente di grave, sicuramente una bella dormita mi far&agrave; ritornare la carica per affrontare le ultime 3 tappe&rdquo;. Day 10 &ndash; Amodjar/Akjoujt &nbsp;- 453 km &ldquo;Le tappe mauritane di questa edizione 2018 dell&rsquo;Africa Eco Race sembrano non dare respiro ai piloti che dopo la difficile giornata di ieri, hanno cercato di recuperare tutte le energie per affrontare la tappa di oggi che si prospetta altrettanto impegnativa&rdquo;, scrive Paolo Ceci sul suo profilo social. &ldquo;La partenza scenografica tra due catene di montagne prevede un iniziale attraversamento di dune seguito da una discesa trialistica attraverso un grandioso Canyon da dove si aprir&agrave; una vallata e dopo aver superato il passo di El Nhouk gli attraversamenti di dune si complicheranno fino a diventare impossibili per i concorrenti che non rispetteranno alla lettera i Cap del road book. Il settore selettivo terminer&agrave; alle porte del bivacco, non lontano dalla citt&agrave; di Akjoujt, dove l&rsquo;organizzazione approfitter&agrave; del passaggio per portare degli aiuti benefici alle comunit&agrave; locali&rdquo;.  A vincere la tappa &egrave; proprio Paolo Ceci, che si piazza davanti a Simone Agazzi con Anjos Oliveira sul terzo gradino del podio di giornata. Ottavo Franco Picco. Day 11 &ndash; Akjouit/Saint Louis - 558 km A vincere la tappa &egrave; Simone Agazzi, con 1&rsquo;59&rsquo;&rsquo; di vantaggio su Paolo Ceci, mentre l&rsquo;inglee Jonathan Blackburn conquista la terza piazza della speciale. Decima posizione per Franco Picco. &ldquo;Dopo l&rsquo;ultima notte passata sotto lo splendido cielo Africano, oggi  si parte per l&rsquo;ultima tappa, la pi&ugrave; emozionante, dove prender&agrave; il via  la tradizionale partenza in linea sulla spiaggia del Lago Rosa. Un  momento unico e l&rsquo;ultima occasione di scaricare i cavalli per tentare di  imporsi sulla mitica speciale prima di salire sul podio per le  premiazioni&rdquo;, annuncia Paolo Ceci dal suo profilo social alla vigilia del traguardo. Day 12 &ndash; St. Louis Dakar &ndash; 292 km Ancora una volta Paolo Ceci sceglie la prudenza: si piazza sesto, alle spalle del vincitore della giornata Anjos Oliveira, di Felix Jensen, Simone Agazzi, Markus Helmersen e Sylvain Espinasse. Settimo di giornata Franco Picco. La classifica - Con la sesta posizione all'ultima tappa Paolo Ceci suggella la vittoria all&rsquo;Africa Eco Race con 1 h 26&rsquo;&rsquo; di vantaggio su Anjos Oliveira, mentre Rui Oliveira sigla la terza posizione assoluta.  Franco Picco conquista la top ten della corsa: una prestazione da record considerando i suoi 62 anni di et&agrave;. Quindicesimo assoluto Simone Agazzi davanti a Paolo Caprioni.       

"Un sogno che si avvera, un momento incredibile", dice il modenese. Franco Picco da record: decimo a 62 anni<br />

Paolo Ceci trionfa all’Africa Eco Race

        Il 31 dicembre &egrave; partita da Monaco la decima edizione dell&rsquo;Africa Eco Race, il rally raid che si svolge ogni anno in Africa, su quelle che furono le rotte della Parigi-Dakar. Qui piloti blasonati come Franco Picco, Paolo Ceci &ndash; fresco vincitore del Sahara Rally e Simone Agazzi - il miglior italiano alla Dakar 2017 - sono partiti puntando la bussola verso Dakar. Fin dalla prima tappa il leader della classifica &egrave; il nostro Paolo Ceci. Day 8, 10 gennaio &ndash; Chami/Amodjar &ndash; km 438,91 L&rsquo;ottava giornata dell&rsquo;Africa Eco Race vede la vittoria di Luis Mihuel Anjos Oliveira: il pilota della Yamaha prevale per 6&rsquo;24&rsquo;&rsquo; sul nostro Paolo Ceci. Ottimo terzo posto per Simone Agazzi, anche se a oltre mezz&rsquo;ora da Anjos Oliveira. Problemi per Franco Picco, che si &egrave; classificato ventiduesimo, a 4 ore e 50 dal vincitore della speciale.&nbsp; In classifica generale Paolo Ceci &egrave; saldamente al comando con un vantaggio di 52&rsquo;51&rsquo;&rsquo; su Anjos Oliveira. Concentrazione e determinazione - &ldquo;Due terzi dell&rsquo;Africa Eco Race 2018 sono andati, mancano ancora alcune tappe molto impegnative fra cui quella di domani che a detta dell&rsquo;organizzazione sar&agrave; la pi&ugrave; dura&rdquo;, annuncia Paolo Ceci dal suo profilo social con riferimento alla tappa in svolgimento oggi. &ldquo;Quest&rsquo;anno il livello di difficolt&agrave; della competizione si &egrave; alzato notevolmente e si pu&ograve; percepire dall&rsquo;elevato numero di ritirati e di equipaggi con penalit&agrave;. &ldquo;Io tengo duro e cerco insieme agli amici di tenere alto il morale al bivacco ridendo e scherzando. &ldquo;Sono fatto cos&igrave; e un po&rsquo; di spirito mi serve per stemperare la tensione ma una volta allacciato il casco concentrazione e determinazione sono la mia prima priorit&agrave;. Testa e gas!&rdquo; conclude Paolo Ceci. La classifica generale - Alle spalle di Paolo Ceci e Anjos Oliveira sul podio virtuale c&rsquo;&egrave; Martin Benko, che per&ograve; a un ritardo di oltre quattro ore, il che consente ai due leader una certa tranquillit&agrave; nella lotta per la vittoria del rally. Franco Picco &egrave; precipitato in tredicesima posizione, mentre Simone Agazzi &egrave; ventunesimo nella generale davanti a Paolo Caprioni.       

L'azzurro si &egrave; piazzato secondo con la sua KTM nell'ottava giornata del rally, ma conduce la corsa con ampio margine di vantaggio

Africa Eco Race: Ceci si mantiene al comando

        Il 31 dicembre &egrave; partita da Monaco la decima edizione dell&rsquo;Africa Eco Race, il rally raid che si svolge ogni anno in Africa, su quelle che furono le rotte della Parigi-Dakar. Qui piloti blasonati come Franco Picco, Paolo Ceci &ndash; fresco vincitore del Sahara Rally e Simone Agazzi - il miglior italiano alla Dakar 2017 - sono partiti puntando la bussola verso Dakar. Fin dalla prima tappa il leader della classifica &egrave; il nostro Paolo Ceci. Qui potete leggere il report delle prime tre tappe, qui il report delle successive due. Day 6, 8 gennaio &ndash;Dakhla/Chami &ndash; 211 km Dopo una veloce partenza da Dakhla per passare la frontiera dal Marocco alla Mauritania e per compilare tutti i documenti doganali, che sono stati drasticamente semplificati per questo rally, inizia una speciale completamente nuova per i piloti, che in questo primo giorno di Mauritania si trovano ad affrontare un alternarsi di paesaggi e di fondi, tra gli sterrati e la sabbia. Per un totale di 650 km. La vittoria va al portoghese Luis Migues Ajos Olivera su Yamaha, che impiega 1&rsquo;50&rsquo;&rsquo;26 per percorrere i 211 km di speciale, ovvero 2&rsquo;12&rsquo;&rsquo; in meno di Paolo Ceci, che mantiene comunque ampiamente la prima posizione in classifica generale. Sul podio di giornata anche Pal Anders Ullevalseter, su KTM, che precede il compagno di marca Dmitry Agoshkov e il nostro Simone Agazzi. Soltanto quattordicesimo oggi, Franco Picco. Day 7, 9 gennaio &ndash; Chami/Chami &ndash; km 486 &ldquo;E&rsquo; la tappa Marathon, battezzata 500 miglia, nei 486 km di speciale i piloti dovranno amministrare al meglio non solo la gara ma anche il proprio mezzo perch&eacute; al termine della prova, non gli sar&agrave; permessa nessuna assistenza&rdquo;, scrive prima di partire il leader Paolo Ceci dal suo profilo social. Il pilota azzurro si aggiudica anche questa lunga speciale, tagliando il traguardo dopo ben 4&rsquo;51&rsquo;&rsquo;50. Il pilota della KTM &egrave; pi&ugrave; veloce di appena 26 secondi di Luis Miguel Anjos Oliveira, che a sua volta presede Pal Anders Ullevalseter di 1&rsquo;29&rsquo;&rsquo;. Franco Picco chiude in ottava posizione, secondo degli italiani, Paolo Caprioni &egrave; tredicesimo. La classifica generale vede Paolo Ceci leader con 58&rsquo;45&rsquo;&rsquo; di vantaggio su Anjios Oliveira. I due hanno staccato nettamente gli inseguitori, capitanati da Martin Benko, che insegue con oltre 3 ore e 21 minuti di distacco. Settima piazza nella classifica generale per Franco Picco, diciassettesimo Paolo Caprioni davanti a Simone Agazzi. &nbsp;       

L'italiano trionfa anche nella speciale 'Marathon' di quasi 500 km e si mantiene al comando della classifica generale con quasi un'ora di vantaggio

Africa Eco Race: Paolo Ceci si conferma leader

         Il 31 dicembre &egrave; partita da Monaco la decima edizione dell&rsquo;Africa Eco Race, il rally raid che si svolge ogni anno in Africa, su quelle che furono le rotte della Parigi-Dakar. Qui piloti blasonati come Franco Picco, Paolo Ceci &ndash; fresco vincitore del Sahara Rally e Simone Agazzi - il miglior italiano alla Dakar 2017 - sono partiti puntando la bussola verso Dakar. Fin dalla prima tappa il leader della classifica &egrave; il nostro Paolo Ceci. Ecco il suo diario di viaggio. Day 1, 2 gennaio &ndash; Nador/Dar Karoura &ndash; 91,58 km &ldquo;Oggi &egrave; stata una tappa relativamente breve rispetto a quelle che ci aspettano nei prossimi giorni, ma con molta navigazione e diversi pericoli. Oggi partivo secondo e dopo circa 40 km ho raggiunto Ullevalseter terminando per primo la speciale, una grande soddisfazione che mi d&agrave; la carica giusta per continuare al meglio il rally. Domani aprir&ograve; per primo i 443 km di prova selettiva, motivato ad affrontare le dune di Merzouga e a mantenere la mia posizione. Day 2, 3 gennaio &ndash; Dar Kaoura/Agdal &ndash; 443,11 km Dopo la prima giornata di gara in terra Africana iniziata all&rsquo;alba con lo sbarco dei concorrenti a Nador, da domani si inizia a fare sul serio. 480 km di cui 430 di speciali. Ben 7 gli attraversamenti di dune alternati a piste pi&ugrave; veloci e percorsi pi&ugrave; enduristici, una tappa che racchiuder&agrave; tutta la variet&agrave; del territorio Marocchino da Dar Kaoura ad Agdal. Partenza primo pilota ore 7:15 orario marocchino. Day 3, 4 gennaio &ndash; Agdal/Assa &ndash; 400,28 km Oggi &egrave; stata una bellissima tappa, 430 km di dune e piste veloci alternate a percorsi molto pietrosi. Ho aperto la speciale per ben 400 km su 430 totali terminando secondo a pochi minuti da Ullevalseter. Sono comunque molto soddisfatto , da come si pu&ograve; vedere nella classifica finale di giornata , la difficile navigazione ha fatto la differenza.  Domani ci aspettano altrettanti km di speciale e siamo solo alla terza tappa e la strada &egrave; ancora lunga per arrivare a Dakar. Dopo le prime tre tappe Ceci conduce con 2&rsquo;29&rsquo;&rsquo; di vantaggio su Pal Anders Ullevalseter. &nbsp; Secondo degli italiani &egrave; l&rsquo;inossidabile Franco Picco, nono assoluto. Diciassettesimo Paolo Caprioni. Si &egrave; invece gi&agrave; conclusa l&rsquo;avventura di Simone Agazzi e Walter Dalmasso.       

Dopo la terza tappa il pilota italiano &egrave; in testa al rally. Nelle prime posizioni c'&egrave; anche l'inossidabile Franco Picco. Il traguardo a Dakar il 14 gennaio

Paolo Ceci leader dell’Africa Eco Race

Una giornata impegnativa quella del primo Maggio per i protagonisti della prova del Campionato Italiano Motorally, che si &egrave; disputata ad Aielli, nei pressi di L'Aquila. Ben 101 chilometri la lunghezza della prova cronometrata divisa in 2 settori rispettivamente di 52 e 48 chilometri con assistenza volante, definita dal pluricampione Massimo Chiesa, in supporto allo staff e apripista&nbsp; di giornata, come una speciale in grado di raccogliere tutte le caratteristiche che un centauro della navigazione deve possedere.  Alle 8 i piloti hanno cominciato a sfilare per lo start con l&rsquo;attenzione rivolta a Maurizio Gerini, Team Solarys, il campione in carica Jacopo Cerutti CF Racing e a Paolo Ceci, i migliori tempi del sabato. I big, che&nbsp; si giocavano a pieno titolo il risultato del Raid TT di Aielli, nel primo settore di speciale sono incorsi in pi&ugrave; errori di navigazione con il risultato di una caduta al km 40 per Gerini e clavicola rotta, mentre Jacopo Cerutti si &egrave; scontrato con Paolo Ceci con la conseguente frattura del braccio per il primo e del piede sinistro per il centauro modenese.  Ai due incidenti si &egrave; dovuto procedere con il blocco e annullamento del primo settore di prova cronometrata per fare intervenire i mezzi di soccorso. Alle 13.00 i 190 piloti&nbsp; hanno potuto inforcare nuovamente le moto e rientrare in speciale per il secondo settore cronometrato divenuto in tutto e per tutto prova unica per guadagnare il titolo di giornata.  A trionfare in questa prima fase di Raid TT - che vedr&agrave; il termine dopo i tre giorni da disputarsi in Sardegna nel contesto del Mondiale - &egrave; stato&nbsp; Vanni Cominotto su Husqvarna&nbsp; seguito da Mauro Uslenghi RS Moto e Luca Vecchi team MRT. Il podio dell&rsquo;assoluta della terza prova Campionato Italiano Motorally ha visto sul gradino pi&ugrave; alto Alessandro Botturi, mentre l&rsquo;argento &egrave; andato a Matteo Graziani e il bronzo a Mauro Uslenghi. Nei primi dieci di giornata si sono&nbsp; posizionati anche in ordine cronologico: Van Beveren, Fedeli, Iob, Cominotto, Pavan, Martelozzo e Beggio.  Nella classe 50 per il campionato tricolore si &egrave; imposto Marco Menichini, mentre nella classe femminile ad impugnare il titolo &egrave; stata Raffaella Cabini; peccato per Serena Ghione che nel secondo settore si &egrave; imbattuta in una brutta scivolata che l&rsquo;ha costretta ad abbandonare la prova compromettendo anche la sua perfomance nel Raid TT.  Nella classe 125 a vincere &egrave; stato Mauro Uslenghi, per la 250 Guido Fedeli, mentre nella 450 si &egrave; affermato Alessandro Botturi.  Matteo Graziani ha ottenuto il miglior tempo di giornata nella classe 600 mentre nella 1000 ha scalare il podio ci ha pensato Alessandro Devalle.  Tra i 34 concorrenti della categoria Sport a primeggiare &egrave; stato Daniele Arcangioli; per la&nbsp; marathon ottima esecuzione di Fulvio Barbieri.  Il prossimo appuntamento con Campionato Italiano Motorally sar&agrave; a Passignano sul Trasimeno il 22 maggio.

Frattura di un braccio per Jacopo Cerutti e di un piede per Paolo Ceci: i due si sono scontrati in speciale

Motorally: il ritorno di Botturi

La Dakar 2016 si &egrave; conclusa con un punteggio da assegnare per Honda. Ora i dati raccolti verranno analizzati e c'&egrave; un anno di tempo per prepararsi alla prossima missione, e tornare a puntare ai vertici della classifica nel 2017. Insomma, il team torna a mani vuote ma pi&ugrave; determinato che mai a cogliere gli onori al prossimo round.  L'edizione del 2016 &egrave; stata particolarmente dura per la squadra, che ha visto uscire di scena dei principali piloti - Joan Barreda&nbsp; prima del giorno di riposo e un altro - Paulo Goncalves - dopo che aveva guidato la classifica generale per tre giorni consecutivi. Il miglior risultato &egrave; arrivato dal californiano 24 enne Ricky Brabec, che si &egrave; rivelato una grande promessa al debutto e che ha concluso nono assoluto, con un secondo posto nella nona speciale.  Paolo Ceci ha giocato un ruolo importante per la squadra, andando ad aiutare Paulo Goncalves e Joan Barreda in occasioni diverse, quando si sono trovati in difficolt&agrave;. Paulo ha conquistato due vittorie di tappa, mentre Joan aveva vinto il prologo e avrebbe vinto anche le prime due speciali se non fosse stato per le penalit&agrave; in cui &egrave; incorso per eccesso di velocit&agrave;.  "Le aspettative del Team HRC per questa Dakar 2016 erano molto pi&ugrave; alte di quello che siamo riusciti ad ottenere", ha commentato Martino Bianchi, General Manager del Team HRC. "Purtroppo una serie di problemi ha fatto s&igrave; che non riuscissimo ad ottenere i risultati sperti, particolarmente per via dell'uscita prematura di due dei nostri principali protagonisti: Joan Barreda e Paulo Goncalves, con quest'ultimo leader della gara per diverso tempo prima del giorno di riposo. Anche Barreda &egrave; stato sempre nella mischia con i primi, come previsto del resto.  "Molte cose dovranno essere analizzate: il motivo per questo mancato successo e i problemi tecnici che abbiamo avuto. C'&egrave; ancora molto lavoro da fare. D'altra parte i giovanissimi hanno lavorato molto bene. Il team HRC e Honda South America Rally Team hanno voluto entrambi portare delle giovani promesse alla Dakar, che saranno sicuramente piloti di successo nel futuro e questo successo lo abbiamo vsito perch&eacute; il primo rookie di questa edizione &egrave; un pilota Honda, Kevin Benavides, del Team Honda South America. Ha dimostrato di essere veramente forte ed &egrave; stato anche fortemente supportato dai fans locali in Argentina.  "Anche i rookies Ricky Brabec e Adrien Metge hanno fatto un gran lavoro. Dopo tutto il team ha lavorato molto bene e abbiamo avuto due settimane veramente dure, soprattutto per il team, non tanto per i piloti perch&eacute; quest'anno il percorso non era eccezionalmente difficile, specialmente durante la prima settimana. La squadra, del resto, ha dovuto lavorare in condizioni molto difficili. Le condizioni meteo sono state estreme a causa dell'unidit&agrave;, del caldo e del freddo nell'ultima settimana. Purtroppo, lavorare cos&igrave; duramente e soffrire tanto per non portare a casa i risultati sperati lascia l'amaro in bocca. Siamo pronti a raccogliere la sfida per il futuro e torneremo pi&ugrave; forti e vittoriosi la prossima volta", ha concluso Martino Bianchi.  Fiammetta La Guidara  Nella foto in evidenza Kevin Benavides.

"Le aspettative del Team HRC per questa Dakar 2016 erano molto pi&ugrave; alte di quello che siamo riusciti ad ottenere", spiega Martino Bianchi di Honda

Dakar incompiuta per Honda

Ad un giorno dal traguardo di una gara cos&igrave; estenuante verrebbe da dire che i piloti potrebbero rilassarsi un po', anche se l'arrivo a Rosario non &egrave; scontato per nessuno E invece no. Questa penultima tappa &egrave; stata la pi&ugrave; lunga della 38a edizione della Dakar, con ben 931 km da percorrere.  Un percorso - quello da San Jan a Carlos Paz - che prevede 481 km di speciale. senza la difficile navigazione nel deserto, ma con la media altitudine delle montagne e la vegetazione che si spinge fino quasi a coprire gli angusti percorsi.&nbsp; Insomma, una tappa in cui tutti hanno rovuto rimanere sulla difensiva per evitare di rovinare la gara a 24 ore dalla fine.  Il vincitore della tappa di ieri, Antoine Meo, si aspettava una giornata difficile. Il cinque volte iridato nell'enduro, ora terzo assoluto nella classifica generale, sapeva che con un vantaggio di 1'33'' sul quarto, il cileno Pablo Quintanilla, la 12a tappa sarebbe stata tutt'altro che facile. Costretto ad aprire la strada, il pilota della KTM ha dovuto trovare una via di mezzo fra l'attacco e il controllo della situazione.  Ad un certo punto, per&ograve;, il francese "aspetta" Toby Price, il suo compagno di squadra, per affrontare il percorso insieme al leader della competizione. Al primo Way Point, dopo circa 55 km, arriva la conferma della strategia di squadra di KTM: Toby Price sorpassa Antoine Meo con un vantaggio di 3'32''. Intanto rinviene molto bene Helder Rodrigues, che punta chiaramente al quinto posto in classifica generale. Il leader dei piloti Yamaha &egrave; in terza posizione al primo Way Point.  Al primo check point Quintanilla &egrave; davanti a tutti. Price e Meo lo seguono con circa 3' di ritardo. Intanto Rodrigues non si arrende e fa di tutto per tenere a bada Benavides, che lo incalza a pochi secondi di distacco.  Al terzo checkpoint - dopo 248 km - Benavides &egrave; davanti a tutti con 10'' di vantaggio su Quintanilla. Poi Rodrigues, Price e Adrien Van Beveren. Meo &egrave; sesto.  Al Way Point 9, per&ograve;, Quintanilla scende in sesta posizione. Un altro colpo di scena &egrave; lo stop di Antoine Meo a meno di 40 km dal traguardo della tappa: il francese si ferma per cinque minuti, poi riparte. Arriver&agrave; al traguardo 38 minuti dopo il vincitore della tappa: Helder Rodrigues. All'arrivo si scoprir&agrave; cosa &egrave; successo: Meo&nbsp; caduto e ha stretto i denti per arivare in fondo alla tappa con una mano ferita.  Il portoghese Rodrigues vince cos&igrave; la tappa e acciuffa&nbsp; la quinta piazza in classifica generale. La seconda posizione di giornata va al leader della classifica Toby Price, che chiude davanti a Benavides e Svitko. Decima posizione per Jacopo Cerutti, quattordicesima per Laia Sanz. Sedicesimo il nostro Paolo Ceci.&nbsp;  Fiammetta La Guidara  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;

Rodrigues vince la penultima tappa e si porta al quinto posto. Toby Price, secondo, allunga al comando. Meo cade

Dakar, 12&deg; tappa: Rodrigues su tutti

La quarta tappa, nel territorio di Jujuy, &egrave; stata la prima "marathon" della Dakar: i piloti a fine gara non possono contare sull'intervento dei meccanici (se ne hanno a disposizione) per ripristinare i loro mezzi, devono quindi evitare di spremerli al limite visto che domani li troveranno nelle stesse condizioni in cui li hanno lasciati. Ancora una volta a dettare il ritmo &egrave; stato&nbsp;Joan Barreda, il grande favorito di questa Dakar 201:6 aveva gi&agrave; vinto ieri, ma era stato penalizzato di un minuto, per eccesso di velocit&agrave; e sembra che anche oggi abbia esagerato, possibile subisca un'altra penalit&agrave; che lo priverebbe della vittoria di tappa e della leadrship in classifica. Dietro di lui hanno chiuso&nbsp;Paulo Goncalves secondo e il portoghese Ruben Faria, su Husqvarna, terzo con quattro minuti di ritardo dalla vetta. Ottima quarta posizione per l'esordiente &nbsp;Kevin Benavides, che ieri, dopo la penalizzazione di Barrreda, si era aggiudicato la vittoria della terza tappa. Buono anche il quinto posto, dopo le difficolt&agrave; avute nella terza tappa, dell'australiano Toby Price&nbsp;che ha preceduto di poco Antoine Meo. &Egrave; stata invece una tappa complicata per lo slovacco Stefan Svitko:&nbsp;era primo in classifica generale, ma oggi &egrave; arrivato solo dodicesimo ed &egrave; scivolato in quarta piazza. Il migliore degli italiani, &egrave; stato Paolo Ceci, che ha ottenuto il sedicesimo tempo con la Honda, davanti ad&nbsp;Alessandro Botturi, ancora dolorante al polso per la caduta nella seconda tappa. Nella top 30 troviamo anche&nbsp;Jacopo Cerutti, che, in sella alla Husqvarna, ha chiuso 24esimo. - See more at: http://www.insella.it/news/dakar-2016-quarta-tappa-vince-barreda-ma-rischia-la-penalita-134025#sthash.3CsCTiGA.dpuf La quarta tappa della Dakar, nel territorio di Jujuy, &egrave; stata anche la prima "marathon" della Dakar: questo significa che a fine giornata non possono essere svolti interventi sulle moto, elemento che induce i piloti a trattare con la massima cura i loro mezzi, che l'indomani dovranno proseguire la gara.  Ancora una volta il protagonista &egrave; stato&nbsp;Joan Barreda: aveva gi&agrave; vinto la terza tappa, ma era stato penalizzato di un minuto, per eccesso di velocit&agrave;. E nella quarta tappa &egrave; successo la stessa cosa: ha vinto, ma ha esagerato e questa volta la penalit&agrave; &egrave; stata addirittura di 5 minuti.  La vittoria &egrave; passata quindi nelle mani di Paulo Goncalves davanti portoghese Ruben Faria, su Husqvarna e al debuttante argentino Kevin Benavides, che ha ereditato la vittoria della terza tappa dopo la penalizzazione di Barreda. Retrocede al quarto posto Barreda, mentre dopo le difficolt&agrave; avute nella terza tappa, l'australiano Toby Price si piazza quinto davanti Antoine Meo.  Il migliore degli azzurri &egrave; stato Paolo Ceci, sedicesimo davanti ad&nbsp;Alessandro Botturi, ancora malconcio dopo la caduta nella seconda giornata.  Ventiquattresimo Jacopo Cerutti, sulla Husqvarna.  Con la penalizzazione di Barreda, Goncalves passa a condurre la classifica davanti a Benavidas e proprio alla spagnolo della Honda, che &egrave; 3 minuti dalla vetta. Quarto lo slovallo Stefan Svitko, che era primo della generale ma con la dodicesima posizione della quarta tappa scivola gi&ugrave; anche nella Overall.  Fiammetta La Guidara  Qui la classifica della quarta tappa.  Qui la classifica assoluta dopo le prime quattro tappe.

Barreda vince ma l'eccesso di velocit&agrave; gli costa cinque minuti. Vince Goncalves, che passa a condurre la generale

Dakar 2016, 4&deg; tappa: Barreda penalizzato

Se la Dakar procede tutto sommato senza grossi scossoni, la via verso Valparaiso &egrave; ancora lunga e ogni giorno di gara sembra segnato da un ritiro eccellente. Marted&igrave; era stata la volta di Duclos, quarto in generale, ieri &egrave; toccato a Jeremia Israel, il pilota cileno rivelazione di questa Dakar che aveva rilevato il posto del franco-maliano in classifica. Il pilota della Speedbrain &egrave; stato centrato dall&rsquo;auto di uno spettatore ed ha distrutto la moto, procurandosi varie contusioni e una frattura alla spalla.  Joan Barreda dal canto suo, dopo essere stato penalizzato ieri sera di 15&rsquo; per eccesso di velocit&agrave; in una zona controllata, partendo dalla decima posizione ha macinato parecchi avversari vincendo la sua quarta tappa.&nbsp; Nelle due speciali, di complessivi 446 chilometri, previste nella tappa Iquique-Antofagasta, lo spagnolo ha preceduto di ben otto minuti il compagno di squadra Helder Rodrigues, mentre al terzo posto ha concluso Cyril Despres a 9&rsquo;40&rsquo;&rsquo;. Marc Coma &egrave; quinto dietro a Olivier Pain, lascia a Barreda undici minuti e mezzo ma nella generale non cambia molto: il tre volte vincitore della Dakar conserva un vantaggio di 44 minuti sul giovane e arrembante connazionale, e di due ore su Jordi Viladoms per un podio virtuale tutto spagnolo.  Paolo Ceci, quindicesimo di tappa, &egrave; risalito al 19&deg; posto assoluto. Problemi meccanici oggi per Laia Sanz, che &egrave; arrivata al traguardo solo in 54&deg; posizione, oltre due ore dopo Barreda. In generale la fortissima spagnola &egrave; scesa dalla sedicesima alla diciannovesima posizione.  Domani la carovana della Dakar lascia Antofagasta per El Salvador e la giornata potrebbe essere decisiva: sono infatti 749 i chilometri complessivi, con una speciale d&rsquo;altri tempi di 605 chilometri.  Edoardo Bauer  &nbsp;  Classifica tappa 10  1. Joan Barreda&nbsp; 04:42&rsquo;00&nbsp; ESP&nbsp; HONDA&nbsp; TEAM HRC  2. Helder Rodrigues&nbsp; +08&rsquo;00&nbsp; POR&nbsp; HONDA&nbsp; TEAM HRC  3. Cyril Despres&nbsp; +09&rsquo;40&nbsp; FRA&nbsp; YAMAHA&nbsp; Yamaha Racing  4. Olivier Pain&nbsp; +11&rsquo;11&nbsp; FRA&nbsp; YAMAHA&nbsp; Yamaha Racing  5. Marc Coma&nbsp; +11&rsquo;26&nbsp; ESP&nbsp; KTM&nbsp; KTM Red Bull Rally Factory  6. Kuba Przygonski&nbsp; +15&rsquo;08&nbsp; POL&nbsp; KTM&nbsp; KTM Rally Factory  7. Stefan Svitko&nbsp; +15&rsquo;14&nbsp; SLO&nbsp; KTM&nbsp; Oraving Slovnaft Team  8. Javier Pizzolito&nbsp; +16&rsquo;58&nbsp; ARG&nbsp; HONDA&nbsp; TEAM HRC  9. Ivan Jakes&nbsp; +18&rsquo;17&nbsp; SLO&nbsp; KTM&nbsp; Nad Ress Adventure  10. Daniel Gouet&nbsp; +19&rsquo;21&nbsp; CHI&nbsp; HONDA&nbsp; Tamarugal Honda Racing XC Rally Team  &nbsp;  Classifica generale  1. Marc Coma&nbsp; 41:48&rsquo;33&nbsp; ESP&nbsp; KTM&nbsp; KTM Red Bull Rally Factory  2. Joan Barreda&nbsp; +44&rsquo;10&nbsp; ESP&nbsp; HONDA&nbsp; TEAM HRC  3. Jordi Viladoms&nbsp; +02:02&rsquo;03&nbsp; ESP&nbsp; KTM&nbsp; KTM Red Bull Rally Factory  4. Olivier Pain&nbsp; +02:16&rsquo;12&nbsp; FRA&nbsp; YAMAHA&nbsp; Yamaha Racing  5. Helder Rodrigues&nbsp; +02:21&rsquo;16&nbsp; POR&nbsp; HONDA&nbsp; TEAM HRC  6. Cyril Despres&nbsp; +02:28&rsquo;27&nbsp; FRA&nbsp; YAMAHA&nbsp; Yamaha Racing  7. Kuba Przygonski&nbsp; +02:29&rsquo;15&nbsp; POL&nbsp; KTM&nbsp; KTM Rally Factory  8. Daniel Gouet&nbsp; +03:05&rsquo;54&nbsp; CHI&nbsp; HONDA&nbsp; Tamarugal Honda Racing XC Rally Team  9. Stefan Svitko&nbsp; +03:33&rsquo;07&nbsp; SLO&nbsp; KTM&nbsp; Oraving Slovnaft Team  10. David Casteu&nbsp; +03:41&rsquo;54&nbsp; FRA&nbsp; KTM&nbsp; Team Casteu  &nbsp;  OGGI&nbsp;  Tappa 11: Antofagasta &ndash; El Salvador  Collegamento: 144 km  Speciale: 605 km  Totale: 749 km

Dakar: tappa 10 a Barreda (penalizzato)

SAN JUAN &ndash; Siamo solo alla terza tappa della Dakar 2014 e gi&agrave; &egrave; un&rsquo;ecatombe. Se nei primi due giorni molti piloti si sono messi in luce, con alcuni risultati quasi scontati, altri pi&ugrave; a sorpresa, la terza tappa da San Rafael a San Juan ha riportato molti alla dura realt&agrave;. La giornata era anche la prima frazione della prima tappa marathon, le moto e i piloti non sono al bivacco &ldquo;normale&rdquo; ma ad un altro a loro riservato dopo aver disputato 243 chilometri di speciale, decisamente accorciata per le condizioni dei terreni rispetto agli originali 373.  Faria e Verhoeven out per infortunio, il vincitore della seconda tappa Sam Sunderland in forte ritardo per un&nbsp; errore di navigazione, cos&igrave; come Paulo Goncalves, Joan Pedrero, Javier Pizzolito e in misura un po&rsquo; minore Helder Rodriguez.  Sugli altari &egrave; invece salito ancora una volta Joan Barreda, l&rsquo;unico &ldquo;sopravvissuto&rdquo; dei piloti Honda. L&rsquo;implacabile &ldquo;Bang Bang&rdquo;, vincitore della seconda tappa sulle tre disputate, ha inflitto quasi cinque minuti a Despres, quasi sette a Coma. Ovviamente comanda ancora la generale, dall&rsquo;inizio della Dakar, proprio davanti ai vincitori delle ultime otto edizioni. Resistono Alan Duclos, sorprendente come la sua Sherco, quarto di tappa e in generale, proprio davanti a Lopez che ieri &egrave; riuscito a limitare i danni.  Migliore degli italiani &egrave; stato Paolo Ceci, 42&deg; al traguardo di tappa e 41&deg; in generale.  Ieri, oltre ad Alessandro Botturi per il problema alla frizione, sono usciti di scena Diocleziano Toia con la scapola sinistra fratturata, Carlo Seminara, caduto tra le dune, Palo Libralesso e Filippo Talini, estromesso dalla gara per aver mancato troppi waypoint. Insomma, la Dakar 2014 fin dalle prime tappe ha perfettamente confermato le impressioni della vigilia, quelle di una gara durissima, forse la pi&ugrave; terribile delle cinque edizioni fin qui disputate.  &nbsp;  Classifica della tappa 3  1. Joan Barreda 03:47&rsquo;03&nbsp; ESP&nbsp; HONDA&nbsp; TEAM HRC  2. Cyril Despres +4&rsquo;41&nbsp; FRA&nbsp; YAMAHA&nbsp; Yamaha Racing  3. Marc Coma +6&rsquo;56&nbsp; ESP&nbsp; KTM&nbsp; KTM Red Bull Rally Factory  4. Alain Duclos +10&rsquo;51&nbsp; FRA&nbsp; SHERCO&nbsp; Sherco Rally Factory  5. David Casteu +11&rsquo;17&nbsp; FRA&nbsp; KTM&nbsp; Team Casteu  6. Chaleco L&oacute;pez +16&rsquo;36&nbsp; CHI&nbsp; KTM&nbsp; KTM Red Bull Rally Factory  7. Gerard Farr&eacute;s +16&rsquo;50&nbsp; ESP&nbsp; GAS GAS&nbsp; Gas Gas JVO Factory Team  8. Stefan Svitko +19&rsquo;06&nbsp; SLO&nbsp; KTM&nbsp; Oraving Slovnaft Team  9. Kuba Przygonski +20&rsquo;12&nbsp; POL&nbsp; KTM&nbsp; KTM Rally Factory  10. Olivier Pain +20&rsquo;34&nbsp; FRA&nbsp; YAMAHA&nbsp; Yamaha Racing  &nbsp;  Classifica generale  1. Joan Barreda 09:56&rsquo;44&nbsp; ESP&nbsp; HONDA&nbsp; TEAM HRC  2. Cyril Despres +13&rsquo;04&nbsp; FRA&nbsp; YAMAHA&nbsp; Yamaha Racing  3. Marc Coma +13&rsquo;56&nbsp; ESP&nbsp; KTM&nbsp; KTM Red Bull Rally Factory  4. Alain Duclos +16&rsquo;38&nbsp; FRA&nbsp; SHERCO&nbsp; Sherco Rally Factory  5. Chaleco L&oacute;pez +18&rsquo;39&nbsp; CHI&nbsp; KTM&nbsp; KTM Red Bull Rally Factory  6. David Casteu +22&rsquo;16&nbsp; FRA&nbsp; KTM&nbsp; Team Casteu  7. Jordi Viladoms +34&rsquo;33&nbsp; ESP&nbsp; GAS GAS&nbsp; Gas Gas JVO Team  8. Olivier Pain +36&rsquo;33&nbsp; FRA&nbsp; YAMAHA&nbsp; Yamaha Racing  9. Kuba Przygonski +37&rsquo;54&nbsp; POL&nbsp; KTM&nbsp; KTM Rally Factory  10. Stefan Svitko +40&rsquo;09&nbsp; SLO&nbsp; KTM&nbsp; Oraving Slovnaft Team  &nbsp;  Edoardo Bauer

Ceci il migliore degli italiani (42&deg;)

14 risultati per 'ceci'

Paolo Ceci farà la Dakar da navigatore